Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
- Antologia del premio letterario
POeti dell'Adda 2001
- INDICE
- Prefazione,Matteo Abbate,Piera Alloatti,Giuseppe Aloi,Gioia Aloisi,Paola Ambrosio,Massimiliano Badiali,Daniele Barrocu,Andrea Bartoli,Alessandro Michele Basso,Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò,Gesi Belardi,Egidio Belotti,Laura Beltrame,Fausto Beretta,Cristina Bertollini,Alessandra Bezzi,Margherita Biondo,Domenico Bisio,Lucia Bolis,Filippo Bonaventura,Pinuccia Bonora,Anna Bor,Ivana Bristot Martinenghi,Chiara Colle,Simonetta Cariolato,Giuseppe Carnabuci,Delio Carnevali,Carlo Carrea,Graziano Ciacchini,Rosanna Colella,Francesca Colombo,Alessandra Crabbia,Romina Cristallo,Roberto Cumali,Marcella Dalla Valle,Riccardo De Biasi,Graziella De Leo,Antonio De Lucia,Maria De Simone,Filippo Giuseppe Di Bennardo,Fabio Fiorini,Angela Franzone,Simone Galaurchi,Ada Gallotta,Marco Galvagni,Marco Gambuti,Gerardo Genovese,Marcello Ghilardi,Nando Giangregorio,Caterina Grasso,Gian Piero Grasso,Simonetta Gravina,Gianni Guglieri,Giuseppe Guidolin,Iantoschi Palma,Aurelio Invernizzi,Andrea Lamolinara,Maria Cristina Latorre,Alfredo Leonardi,Carlo Leoni,Matteo Lolli,Silvio Luzietti,Vittorio Magrini,Mattia Maina,Francesca Mainetti,Stefano Mallardi,Bruno Marchi,Francesca Marchino,Fiorenza Marino,Omar Miccoli,Anna Maria Monchiero,Ylenia Monno,Dino Valentino Moro, Rosina Moro, Roxana Morsella,Michela Mussato,Maurizio Nascimbene,Fernanda Nicolis,Gualtiero Palermo,Carmine Palmieri,Cristian Pandolfi,Federico Panetti,Benvenuto Perbellini,Fiorenza Perotto,Luca Piccolino,Emily Pigozzi Vaga,ilvia Pizza,Andrea Pozzali,Marco Proietti,Elisa Puntin,Laura Ranzi,Ermano Raso,Giulia Riboli,Marilena Rimpatriato,Raimondo Rocchetti,Annunziata Romeo,Edoardo Roncatti,Sara Rota,Camillo Sangiovanni,Marco Saya,Adriano Scandalitta,Adriana Scarpa,Vanda Sessa,Claudio Sica,Roberto Silleresi,Francesca Simonetti,Ambrogina Sirtori,Michele Spiriticchio,Angela Tantini Lippi,Bruno Vacca,Silvana Varotti,Cristian Vescovo,Maria Vicentini
- Con grande soddisfazione ho constatato che il numero dei poeti partecipanti a questa sesta edizione del Premio Poeti dell'Adda è pressoché raddoppiato. Ho letto con attenzione ogni poesia ed ho seguito un criterio inderogabile: «giudicare dalle parole e non dalle apparenze».
- Ho seguito una personale «coscienza trasparente» per oltrepassare la visione superficiale, disvelare artificiose maschere letterarie, tentare una estrapolazione di ciò che era sedimentato nell'anima del poeta. La vita quotidiana spesso tarpa le ali all'entusiasmo, impone nel contempo strettoie vincolanti ed è allora che il poeta deve coraggiosamente procedere nel suo viaggio intellettuale contrassegnandolo con il desiderio della continua ricerca.
- Solo quando si è liberi da ogni costrizione si può esplorare la realtà in modo critico, senza paura che la nostalgia renda vano ogni nostro tentativo.
- La poesia non deve essere solo "un soffio di vento" ma deve sprigionare un entusiasmo irripetibile. È dovere del lettore leggere tra le righe della critica perché traspare sempre l'intento di scoprire l'identità e la funzione dell'«attore potenziale».
- Vi chiedo di accettare le mie scelte che non possono essere altro che soggettive e legate ad un determinato stato d'animo anche perché è stato difficoltoso dover limitare la mia scelta a poche poesie.
- Spero comunque in una vostra lettura appassionata che abbia come mèta la ricerca del senso più profondo dell'intenzione di ogni poeta presentato in questa antologia.
- Massimo Barile
- Presidente della Giuria del Premio
- Matteo Abbate
- quando la gioia trabocca
- godiamo fratelli
- delle ore che Dio ci concede
- alziamoci presto all'alba
- ad ordinare i pensieri
- e una volta almeno
- sorprendiamo il sole già alto
- asceti spirituali
- corichiamoci prima che l'ombra avanzi
- nottambuli
- invischiamoci nel fumo di un pub roco
- facciamo l'amore con il migliore amico
- con la perfetta sconosciuta con noi stessi
- orgogliosi taciamo
- da un pulpito di metallo declamiamo
- pieni di riserbo sussurriamo
- muoviamo dita veloci sulla seta
- i piedi rallentiamo sul legno aspro
- concediamo tempo inventiamo arti
- cerchiamo un minuto estraneo tra passaggi abituali
- sopportiamo il condominio e l'umidità di una caverna
- rintracciamo casa e circondiamoci di ansie materne
- godiamo fratelli
- delle ore che Dio ci concede
- Giuseppe Aloi
- In fondo a ogni specchio
- In fondo a ogni specchio,
- c'è sempre uno sguardo,
- c'è sempre qualcuno che aspetta di essere capito,
- c'è sempre una vita che agisce,
- c'è sempre un se stessi diverso da come lo si immagina,
- c'è sempre un cuore che rallenta e uno che accelera,
- c'è sempre qualcuno che ti osserva senza dirti nulla.
- Infondo ad ogni specchio,
- vorrei ci fosse il vero me stesso,
- vorrei vedere il futuro,
- vorrei capire il passato,
- vorrei perdermi almeno fino al momento giusto,
- vorrei cogliere l'attimo,
- vorrei prendere l'adolescenza per i capelli,
- vorrei carpire il senso delle parole di mio padre,
- vorrei vedere Dio negli occhi.
- Infondo a ogni specchi,
- morirò,
- vivrò,
- vincerò,
- perderò,
- crescerò
- maturerò,
- piangerò,
- e farò tutto quello che non mi è concesso.
- Laura Beltrame
- Il 10 agosto
- In questa notte d'agosto,
- rivolti sono i nostri sguardi
- al celeste firmamento.
- Intrepida è l'attesa
- di catturare quel momento,
- in cui il pallido astro spento
- s'abbandona rassegnato
- al compiuto suo destino.
- Prima di spengersi
- nel vuoto immenso,
- sfolgorante appare,
- si fa strada tra le stelle
- e con incedere regale
- di luce vivissima si fa adornare.
- Poi scompare dolcemente,
- senza nemmeno avere il tempo
- di gustare il suo momento,
- ma lasciando solo un'istante
- per esprimere quel desiderio
- che nel petto è custodito
- in gran segreto.
- Cristina Bertollini
- Cos'ero io prima d'amarti?
- Bianca giara pura e vuota d'ogni bene o contenuto,
- fiore che cresca senza acqua né sole,
- albero debole e solitario che s'incurvi sotto l'alito del vento.
- Cos'ero io prima d'amarti?
- Acerbo frutto aspro, verde in boccio
- Timido germoglio che non conosca luce né aria.
- Vita che non conosca vita.
- Cos'eri tu prima d'amarmi?
- Romito pellegrino che, leggero, vada per il mondo
- Assetato
- Le labbra tue riarse si colorirono nel vedermi
- Pellegrino, abbeverati alla mia fonte ed
- Un tetto troverai, e sandali d'argento;
- il tuo ruvido saio purpureo diverrà ed
- il tuo cuore, grande cuore di pellegrino,
- suonerà al ritmo del mio, fiabesco sitar.
- Cos'eri tu prima d'amarmi?
- Calice lustro e vuoto, concavo e desideroso di colmarsi
- La mia acqua, il succo di me stessa ti riempirà
- Fino a farti traboccare.
- Pellegrino dalla pelle bruna ed occhi di brace,
- mani di legno duro
- amami e plasmami a tuo gusto
- esperto fabbro, vasaio, scultore, falegname,
- sono tutto ciò che vuoi:
- acqua, fuoco, metallo, cera, resina d'albero,
- roccia, frutta, sangue, stoffa
- nulla ero prima d'amarti,
- nulla eri prima d'amarmi,
- sospiro di silenzio,
- alito di ombra,
- sussurro di morte
- ora, mio romito pellegrino,
- siamo tutto ciò che abbia vita.
- Ivana Bristot Martinenghi
- Ivana Bristot Martinenghi
- Fiume della vita
- Fiume della vita.
- Parte dalla sorgente,
- scorre veloce,
- attraverso giorni
- attraverso notti,
- per arrivare al mare.
- Nasce tra candide trine,
- di culla cullato, dall'amore
- di madre e dalla tenerezza
- di un padre: scorre tra rocce
- aspre ed aguzze, tra cascate
- e gorghi profondi.
- Continua il suo andare,
- su lenti campi di pianura.
- Scorre veloce, trasportando
- un umano battello
- che si lascia trascinare.
- Lotta per superare duri
- ostacoli e correnti che
- troverà nel suo andare.
- Attraversa luoghi stupendi,
- accarezza rive dorate colme
- di pace e di gioie sovrane.
- Lì vorrebbe terminare il suo
- corso, stanco di andare verso
- ignoti confini, ma deve continuare
- la sua corsa e la sua fine sarà nel
- mare, nella sua immensa ed
- sconosciuta profondità.
- Giuseppe Carnabuci
- Richiesta
- Mentre ogni cosa corre
- ad incontrar la notte,
- nel vuoto buio odo bisbigli
- lontani e vicini:
- voci sperdute s'interrogano,
- si chiedono
- se verrà giorno diverso.
- Steli esangui, stami
- e pistilli inutili
- fanno eco ai gemiti
- di zolle sfalciate,
- calpestate estirpate,
- tragitti spenti di trattori
- hanno tracciato
- parole ossute
- nei solchi
- dove non cresce seme:
- geometrie senza futuro
- e senza vita.
- La natura chiede
- un nuovo cielo.
- Graziano Ciacchini
- Appuntamento
- Ti sarò certamente letale.
- Perché io non dimentico affatto
- i tesori che mi hai trafugato.
- Non rancore, ma nutro vendetta
- e ti aspetto tranquillo al mio varco.
- Nonostante viviamo nel buio
- camminando, affiancati dal caso
- è sicuro che arriva il destino
- e ci sbarra finale la strada
- perché passa, padrona, la morte.
- Io sarò il tuo destino.
- E non è la ragione di vita,
- mentre osservo tramonti sul mare,
- sorvolando, permeato dal sole
- il respiro segreto dei boschi.
- Hai rubato per sempre il mio tempo
- ma io sono sereno ed immune
- mentre svelo i miei strani pensieri,
- dalla notte che ascolta lontana,
- aspettando, ma senza aspettare
- perché un giorno i tuoi giochi di carta
- le illusioni carpite e tradotte
- i successi d'inganno e sopruso,
- ottenuti nutrendoti d'altri,
- passeranno senz'altro di qua.
- Roberto Cumali
- L'uomo senza volto
- L'uomo senza volto cammina
- La sera sta calando in un giorno senza tempo
- L'uomo sorride
- Sorride d'innanzi a giovani in cerca di guai! in cerca di vita
- Di momenti da conservare
- Il suo è un sorriso vero percorsi nella memoria
- Continua a camminare
- Come è cambiata come è nuova la città
- vestita di fumo illuminata da tristezze interiori
- cammina e osserva i resti di un era divenuta vecchia
- cammina e ride pensando a quella parola così corta
- detta sempre da chi non ne capisce il significato
- chi conosce la verità di un esistenza?
- Chi può catalogare una vita in periodi?
- Parole soltanto parole continua a camminare
- Ci sono state anche loro, rose e coltelli
- Divertimento, sentimento
- C'è stata lei
- Si siede sulla panchina del parco
- Lei lei
- Morì già una volta, ricorda
- Ma non c'è tempo non più
- Si rialza e cammina sorride ballando con la luna
- Un uomo senza volto si ferma sulla collina
- La città è piccola, dentro ci sono tutti i suoi dolori
- Chissà dove saranno adesso, l'ultimo pensiero
- È giunta la notte
- Un uomo senza volto è stanco e si sdraia
- Chiude gli occhi non ha più sogni n'è incubi
- Sorride.
- Maria De Simone
- Cercami
- Se sei nel buio
- se non vuoi pensare
- se ti sei dimenticato
- come si fa ad amare
- Cercami.
- Se ti travolge
- il silenzio
- se non sai più
- parlare
- Parlami.
- Se ti senti
- nel vuoto
- se non vuoi
- più vivere
- se non riesci più
- a guardare
- Guardami.
- E insieme
- cercheremo
- nella notte
- le stelle
- parleremo di noi
- Guarderemo
- il mondo
- per ritrovare
- ancora la vita
- La normalità.
- Ada Gallotta
- Notte d'ottobre
- mete perdute
- di vita autunnale
- foglie fiere
- appassite
- vigore lasciato
- vento furioso
- abbattete
- dolci sinfonie e melodie
- sull'addio
- di una natura morta
- e il silenzio sfiora le foglie dormienti
- e non si saziano mai di pace
- Gerardo Genovese
- Il vortice dei pensieri
- Ho cercato sentieri di sabbia
- Ho trovato mare di tempesta
- Ho cercato l'alba della verità
- Ho trovato il tramonto della menzogna
- Ho cercato la luce della saggezza
- Ho trovato il buio dell'ignoranza
- Ho cercato il dì della speranza
- Ho trovato il giorno del riposo
- Ho nuotato in un mare di tempesta
- Ho trovato correnti di bugie
- Ho cercato il coraggio dietro le paure
- Ho trovato il paradiso delle illusioni.
- Marcello Ghilardi
- Come onda o nuvola
- Solo un tempo ci è concesso. Forse
- questo l'ho imparato; e non senza
- dolore. Ancora non mi riesce di
- accettare che il crescere del ramo
- rechi in sé la sua caduta.
- Intendo che anche questo è il mio
- destino, come d'onda, breve o lunga,
- che si frange sulla spiaggia, e che
- al mare fa ritorno. Non che io voglia
- in eterno durare: soltanto, vorrei
- capire dove porti tutto il ruotare
- della terra, e il mio amare, credere,
- sperare. Ora penso che un'immagine
- di nuvola a me s'addice: nel
- profondo so che, ovunque vada,
- in infinito grembo sarà accolta,
- ché il cielo è senza fine.
- Simonetta Gravina
- Ritrovarsi
- E mi persi,
- in un labirinto di vetro,
- rincorrendo,
- la mia immagine vuota.
- Attraverso specchi appannati,
- vidi solo,
- figure sfocate,
- forme distorte,
- in un caleidoscopio impazzito.
- Note rauche,
- di un pianoforte scordato.
- Ma tu eri là.
- Ad attendermi muto,
- le braccia colme,
- di fiori appassiti,
- e mio malgrado,
- ritrovammo la pace.
- Giuseppe Guidolin
- Diletti
- Aspirando desideri
- sfiorare cellule di luce
- (impalpabili
- gocce di rubino)
- aspettando il domani
- strappare pensieri notturni
- (i fili grigi
- le corde indurite)
- e cercare di vedere
- sperar di ricordare.
- Alfredo Leonardi
- Carità
- La cercai fra le stanze tappezzate
- di stupendi lavori
- trovai solo ricchezze immense
- in forzieri d'oro.
- La ricercai nei padiglioni sonanti
- e su saloni profumati
- cavalieri e dame trovai, corpi inebrianti
- per vini prelibati.
- In sale entrai, dove in passione ardente
- fremevano le danze
- ma solo la lussuria trovavo
- in quelle stanze.
- La chiamai tra le quinte e sulle scene
- nei palchi e verso sera
- risposero tutti in cantilena
- la carità non c'era.
- Vidi un tugurio in una baracca accanto
- spinsi la specie di porta entrai
- presso dei bimbi in pianto,
- per la mamma morta, la carità trovai.
- Aveva gli occhi gonfi, sorrideva ai suoi bambini
- la sua veste nera e logora
- sulle labbra la preghiera
- nelle mani rattrappite un tozzo
- di Pane
- Stefano Mallardi
- Parole d'amore
- Sussurrami parole d'amore!
- Dimmele sulle labbra,
- e il mio respiro
- le ripeterà alla mia anima.
- Dimmele sul petto,
- e il mio cuore le trasmetterà
- in tutti i sentieri del mio essere.
- Pronunciale sui miei occhi,
- e vedrò le stelle dell'estasi.
- E poi stringimi, amore,
- in questo magico silenzio
- che sta fermando
- lo scorrere delle ore.
- Fiorenza Marino
- Prenderò le stelle una ad una
- e quando il cielo sarà buio
- le metterò una da una per te
- Prenderò la luna e quando la notte non verrà
- la metterò per te
- Conserverò il vento
- e quando il cielo sarà pieno di fumo
- lo spazzerà per te
- Prenderò le rondini
- e quando il cielo sarà vuoto
- le metterò per te
- Raccoglierò mille e mille fiori
- e quando la terra sarà nuda
- un immenso giardino fiorirà per te
- Prenderò le tue mani tra le mie
- e quando sarai solo io sarò con te
- i miei occhi nei tuoi occhi
- e quando il sole non si vedrà più
- brilleranno per te
- conserverò il mio amore
- e se il tuo cuore sarà ancora arido
- lo nutrirò per te.
- La luce dei tuoi occhi
- brucia la mia carne come un fuoco ardente,
- il tuo respiro tenero sul mio volto
- soffia su quel fuoco
- ravvivando quella fiamma
- che penetra nella mia anima
- strappando la mia carne in mille brandelli,
- i tuoi baci sul mio collo
- e le tue mani morbide sulla mia pelle
- raccolgono i miei brandelli e li portano
- in un grande giardino fiorito
- ove io mi sveglio sospirando rilassata
- Carmine Palmieri
- Immutabile come la risacca
- Immutabile come la risacca
- l'Universo si frange
- sui crinali dei monti
- impigliando nella sua rete
- lunare come pesci gli astri.
- Pescatore solitario
- sul fondale della terra,
- l'uomo, soltanto l'uomo,
- è travolto dai vorticosi
- flutti dell'Immenso.
- Federico Panetti
- Interni di case contadine
- Anni di bontà
- Sono sommati
- Gli uni agli altri
- A formare
- Lo spessore scuro
- Sui muri
- Che ora
- Hanno odore
- Del passato vissuto
- Limpido ed ordinato
- Come le bollicine
- Del frangere
- Dell'acqua
- Della fontana grande
- Espanse sempre
- Nello stesso verso
- Mai quiete
- Ma certe.
- Andrea Pozzali
- La casa al termine della gioia
- C'è una piccola casa che sorge
- dove tutte le gioie finiscono.
- Sul rialzo a strapiombo d'una scogliera
- attende, disincantata, la sera.
- Né vento, né pioggia posson turbare
- la placida quiete in cui ora riposa.
- Scende in fretta la notte occidentale,
- ammutolita, senza più memoria.
- La casa esiste a un confine &endash; ricordi? &endash;
- Varcato limite d'un giorno buio,
- nella solitudine, con il volto
- aperto all'umido vento del porto.
- Ritrovarsi è gettarsi nel tempo,
- nell'aria gravida di note acute
- di ragazze, di canzoni in sparsi
- stralci, gettarsi lì, con un tacito
- salto, un volo breve. La brevità,
- questo splendido segno del durevole.
- Ma ora sono come in una corrente
- scrosciante. Questo tremulo svanire
- di parole che sgorgavano un tempo
- come una zampillante acqua cupa,
- questa troppo gaia fiera del mondo,
- questo aguzzo veleno solo ricordi.
- Nella casa tutto tace, adesso.
- L'orologio a cucù è fermo da un pezzo:
- non s'ode il tic-tac del tempo che passa.
- Solo un uomo, in un angolo buio,
- ricorda, soffre, getta vani sguardi
- all'infinito di luce che volge
- al tramonto, alla notte, all'ultimo addio.
- Edoardo Roncatti
- Acqua
- Nascosta,
- in una nuvola di muschio,
- correva al suo fiume.
- Linfa rigogliosa
- nei profumi del bosco,
- poté scorrere
- libera
- in ogni anfratto.
- Emozione di carezza
- in un sasso:
- infinita essenza.
- Melodia
- in bocche riarse,
- d'incanto apparse.
- Raccolse ombre
- per i giorni assolati,
- luce
- immersa nel rivo.
- Danzò leggera
- in mani innocenti,
- lavò sincera
- cuori dolenti,
- scavò altera
- animi potenti.
- Gorgogliò flutti
- negli occhi di tutti
- guardando la sera,
- divenne Chimera.
Camillo Sangiovanni- Allagano la sera
- I miei pensieri
- allagano
- la sera
- e i suoi
- confini inutili
- di pianto
- che illudono
- e muoiono
- senza senso alcuno
- e cambiano,
- inutilmente,
- dei desideri
- la volontà di vita!
- Incredibilmente
- Vieni con me
- questa sera
- a sentire
- qui i rumori
- della notte.
- La luna
- aspetterà
- tra le ombre
- dei castani
- e, incredibilmente,
- apparirà,
- tra queste cime,
- il sole.
- Marco Saya
- Troppe volte
- Troppe volte
- Giochi di bignè su bocche voluttuose
- Massaggi di carezze accennati in discesa
- Sale la febbre di giocolieri impazienti
- Scacco di un re ad una regina che aspetta
- Troppe volte
- Viso d'angelo sonnecchi, ridono gli occhi semichiusi
- Labbra appagate soffiano appena
- Una chitarra sul letto strimpella nuda
- Menestrello di corti boccacesche pizzica altre corde
- Troppe volte
- Il gioco ricomincia su arpeggi sfiorati
- Melodia suadente su una pelle di velluto
- Pause di istanti anticipano note d'amore
- Libera l'improvvisazione l'ultimo assolo di piacere
- Troppe volte
- Ricordi di un sapore lontano
- Gusto di un sesso che manca
- Stanco il menestrello suona su un letto vuoto
- Aspetta un vassoio di bigné e nulla più
- Vanda Sessa
- Il ritorno
- Un soffio di speranza,
- un alito caldo di vento,
- mi sfiora i capelli e il viso,
- risveglia il mio corpo
- di creta;
- poi, più vigoroso,
- inonda la mia anima che intravede
- bagliori di luce.
- Il soffio vitale mi scuote:
- odo bisbigli
- pacati e rassicuranti,
- scorgo sagome indefinite
- sorridermi, come alieni
- appena venuti dallo spazio;
- mi riprendo la vita.
- L'alito della speranza mi avvolge
- col suo calore:
- un bozzolo che si schiude
- ad una nuova esistenza.
- Il nulla si affanna
- in un'inutile battaglia:
- è la vita che prende il sopravvento.
- Mi risveglio dal coma profondo,
- mi restituisco al mondo.
- Il tuo viso chino sul mio:
- "Amore,
- ora che sei tornata
- resta con me
- e non dirmi più
- addio".
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E,Mail: concorsi@club.itins. 8 febbraio 2002