Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
- Antologia del premio letterario
Le più belle Poesie del Premio- Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice 2001
Indice - Nicla Maria Agostoni - Cristina Allodi - Gianfranco Alpi - Paola Ambrosio- Giada Andriolo - Geltrude Antonazzo - Marino Antonelli - Antonietta Apicella - Giorgio Baldi - Monica Balestrero - Simone Barbato - Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò - Enrico Bellorini - Aphrodia (Nadia Berni) - Margherita Biondo - Domenico Bisio - Piero Boldrini- Maria Antonietta Borgatelli- Sandra Borgis - Letteria Laura Calcagno - Enrico Calenda - Danilo Canepa - Francesco Cannella - Mariano Canò - Julietta A. Caputo - Sara Cardinali - Carlo Carrea - Lina Carrieri- Angela Cavallari - Ilvo Ciffolillo - Elena Cobez- Gianni Colombo - Alfredo - Alessio Conti - Livia Corona - Giuliano Corsi - Matteo Costeniero - Alessandra Crabbia - Concetta D'Alessandra - Massimiliano D'Aloiso - Walter D'Angelo - Marcella Dalla Valle- Silvia Di Giovine - Delia Di Lauro - Luigi Di Miceli - Daniele Di Pauli - Jolanda Fassina Smaniotto- Lucia Ferrara - Alberto Ferrari - Augusta Ferraris- Maria Franca Ferraris - Loris Ferri - Claudio Fichera - Immacolata Forciniti- Vittorio Formisano - Annasara Frasca - Carlo Fumo - Gian Battista Gallotti - Marco Galvagni- Ines Gastaldi Carretto - Carlo Giacobbi - Giuliana Gilli - Vittorio Greggio - Marina Grigolon - Domenico Guida- Gianfranco Guidolin - Giuseppe Guidolin - Aurelio Invernizzi- Paola Ippolito - Giuliano Ius - Carlo Luigi Kuhne - Martina Lago - Maria Lasi - Maria Cristina Latorre - Carlo Leoni - Anna Maria Li Mandri - Mariano Luccero - Alessandro Lugli - Antonio Maldera - Marco Managò - Floriano Mangiantini - Francesca Marchino - Giuseppe Marotta - Maurizio Mattioli - Rinaldo Melucci Rizzi - Donatella Merlin - Vittorio Migliorucci - Marco Milone - Dino Valentino Moro - Lucia Mosca - Maurizio Nascimbene - Gianfranco Nicolini - Federico Occhionero - Caterina Oddenino - Assunta Olmelli - Luisa Orlandi - Maria Luisa Orsi Sigari - Elena Maria Grazia Paladin - Marco Palma - Massimiliano Palmiero - Christian Pasini- Rino Passigato - Domenico Piccirillo - Giuseppe Pizzo - Désirée Politi - Nicola Pragliola - Alessandra Puccia - Ermano Raso - Rina Ravera - Maria Pia Renzi - Marilena Rimpatriato - Dalila Danila Roccetti - Antonio Rossi - Angela Maria Saeli - Christian Salandin - Andrea Salini - Giovanni Gualtiero Sapienza - Mariano Saturno - Luciana Scaglia Grenna - Adriano Scandalitta - Alice Schiavo - Giada Sebastiani - Claudio Sica - Paola Silvestrini- Luca Simbari - Carmela Assunta Simeone - Lorenzo Simeone - Martina Simonato - Martina Tamanti - Carlo Tavani - Paola Tavoletti - Massimiliano Testa - Federico Topa - Piero Trapani - Mauro Trapasso - Antonio Trezzi - Giovanni Elio Tropea - Ampelio Valentini - Adriana Valletta - Maria Vicentini - Antonio Zocchi - Michelina Zona - Giovanni Francesco Piano - Domenico Di Cesare - Renata Rusca Zargar - Zahoor Ahmad Zargar - Rita Canepa De Franchis - Paolo Carniello
- Le più belle Poesie del Premio Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice 2001
- La poesia deve essere sentita, vissuta, mostrata e non rinchiusa o nascosta in ambiti accessibili a poche persone.
- Solo così diventa un patrimonio comune al quale attingere nuova linfa vitale come succede per «Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice»: un concorso letterario giunto ormai alla ottava edizione. Forse è questo che spiega il continuo e crescente successo incontrato da questa manifestazione culturale che avvalora tale idea.
- Non importa se qualcuno critica tali manifestazioni perchè la poesia sprigiona la sua forza in ogni caso. Non importa se il luogo è deputato alla declamazione della poesia: l'importante è che esista un luogo, uno spazio dove poter esprimersi. Il mondo disvelato nella poesia, a volte, è quello celato nella realtà e le sensazioni ed i desideri diventano espressione della sensibilità dell'animo di un poeta che rende partecipi gli altri.
- Inconfutabile è l'impegno di tutti coloro che hanno organizzato e partecipato a questo viaggio delle poesie nelle piazze ed è doveroso un grazie di cuore a coloro che hanno letto queste poesie col cuore.
- Massimo Barile
- Cristina Allodi
- Non aspettare troppo
- Non aspettare troppo,
- il tempo passa e poi lo rimpiangi,
- le mattine ti sfuggono
- veloci come il tempo,
- e la sabbia del tempo
- non la puoi trattenere tra le mani
- Non aspettare troppo,
- tu sai come corrono gli anni,
- sai che, poi, il passato
- ha più fascino del domani,
- e che te lo vuoi rivivere
- anche se non l'hai vissuto
- Non aspettare troppo,
- l'Estate non è molto lunga,
- e tu sai quanto sarà bello ottobre
- Non aspettare
- che il tuo sogno si sfumi
- in un ricordo senza tempo,
- abbandonato dopo un pianto,
- prigioniero per sempre della nostalgia
- No, non permettere a nessuno
- di rubarti le mattine,
- non piegarti al primo vento,
- non nasconderti
- alle prime gocce di pioggia
- che non vogliono dirti altro
- che è Primavera
- Non aspettare troppo,
- domani avresti meno occasioni,
- e poi ti passerebbe il desiderio
- di aspettare ancora.
- Gianfranco Alpi
- Riflessi
- Pioggia che ristagna
- sulle orme di una fatica
- consumata
- per orizzonti sconosciuti.
- Riflessi informi
- di un viandante
- stanco
- a guardare
- l'opaco specchio
- che gocce versate
- scolpiscono
- di cerchi dilatati all'infinito.
- Occhi non visti
- fissano quello stinto tramonto
- che un lembo d'azzurro
- dipinge d'aurora.
- Paola Ambrosio
- Maggio incantato
- Maggio si desta
- con le soavi parole
- d'amore della tua bocca,
- e camminando
- scalzi per prati,
- il pensiero ci tocca
- e odorando fiori, rose,
- i magici momenti son rari
- come diamanti rossi,
- e fra i tuoi capelli chiari come il grano
- passa pian piano la mia mano,
- e i tuoi pensieri vi restano impigliati,
- e dopo averli letti
- li lascio cader giù sul grande prato.
- Giorgio Baldi
- Noi, poveri di allora!
- Qual piacere era riunirci
- sull'aia dopo il tramonto.
- Ore passate
- su vecchie panche
- o sedie spagliate.
- Stanchi, dopo un giorno
- di lavoro nei campi
- bruciati dal sole d'estate.
- Rivivo ancora
- quelle magiche serate
- al chiaror lunare.
- Parlavamo al buio, sereni,
- delle nostre condizioni
- immaginando del viso
- le altrui espressioni
- Eravam tutti
- come una sol famiglia,
- noi,
- poveri di allora.
- Eravam felici,
- senza pretese
- e si sorrideva
- per una facezia
- detta in allegria.
- Così ci si preparava,
- noi,
- poveri di allora,
- per un doman più duro,
- ritemprandoci
- al chiaror lunare
- Seduti al buio
- nell'aia di casa nostra!
- Aphrodia (Nadia Berni)
- Fluide visioni del passato
- attraverso un vetro sporco
- di sangue e rabbia
- in un presente vuoto
- e arido di sentimenti
- strane ed equivoche
- &endash; percezioni del futuro &endash;
- Attendo!
- Registro
- ogni singola
- &endash; parola &endash;
- prima che essa scompaia
- inglobata
- dalle &endash; nubi &endash;
- che avanzano
- &endash; minacciose &endash;
- Assimilo
- ogni singolo
- &endash; gesto &endash;
- prima che esso muoia
- confondendosi
- con &endash; mani &endash;
- che si agitano
- &endash; bramose &endash;
- Follia!
- È l'introverso disegno
- dalla muta storia
- di un sofisticato marchingegno
- che nella mente dimora.
- Razionalità!
- Margherita Biondo
- Le notti del cedro
- Rimembro ancora le notti del cedro
- quando nel mio sguardo acerbo
- la luna spremeva il suo frutto
- mentre l'afrore del vento scorreva
- tra le braccia tese degli alberi
- che raccoglievano effluvi pungenti
- di un profumo etereo come il segreto di Dio.
- Estatiche intuizioni di parole non dette
- inebriavano labbra ubertose di vita
- nelle ancestrali radici del mio regno
- dove giocavo a contare le stelle
- per succhiare l'essenza del cielo
- imbrigliata dall'aura nelle tremule foglie.
- Dentro l'anima del vespero bambino
- la mente abbarbicata alle alte fronde
- cantava suadente la mia veglia
- e accompagnava il guaiolare della volpe
- che carnivora di una preda innocente
- astuta deprecava le sue colpe.
- Tra ramaglie cedue mozzate dal tempo
- seppellisco lo scrigno dei ricordi
- ormai assiepati in un vago desiderio
- dove di sbieco scavo miastenie di versi
- incrostate nelle occhiaie come tessuto plumbeo
- che imbiacca la valle quando mutano gli astri.
- Enrico Calenda
- Perdute spore
- Perdute spore, disperse cellule
- della mia vita, foglie accartocciate
- laceranti affanni, sofferti ardori.
- Dove si spande il tempo come
- s'inchioda l'attimo, il tuo riarso
- spasimo, lo psicoturbato errore.
- (Come la vita è intensa,
- come soffrendo gode e muore;
- secche cortecce e linfe,
- buie radici e luci
- degli oleandri in fiore).
- Sassi scagliati, lune
- Sassi scagliati, lune, imperscrutati astri
- roventi lave, sismi, venti scagliati, frane
- mari squassati, fosse e torbidi disastri
- (il forte trasporto, il vero abbandono,
- bruciante lo sguardo, la dolce carezza,
- l'ondosa tenerezza, la profonda certezza
- la ricerca di sé e di lui, il cocente possesso di lei);
- dove si perde il mondo, che mai si schianta
- al fondo, la perdita assoluta, la tenebrosa assenza,
- il salto nel vuoto, il volo, l'inaccettata assenza,
- la sofferente attesa, il doloroso errore.
- Lucenti scintille
- Spiazzato istante della sperduta vita
- disperso psicobang nell'universo
- lucenti scintille del nero abisso
- nell'incrostato mentre
- dell'immenso materno psicoventre
- (dove viaggia la cellula sofferente
- l'impaurito sperduto io
- la foglia accartocciata del ciliegio
- il fungo, il muschio, il lichene,
- il dubbio dell'energia carente?).
- Danilo Canepa
- All'uomo che fu mio nonno
- Uomo
- nella tua fierezza
- risplende la regale generosità
- di un animo immenso.
- Lontani ricordi d'infanzia
- si perdono in te
- mentre forti braccia
- cingono fiduciose spalle ancor gracili .
- Così che par quasi dissolversi
- il gusto amaro della morte
- nei dolci riccioli d'aroma grigio
- che m'inebriano i sensi.
- Lontani dal mondo
- Sapor di ricordi incantati
- or s'insinua nell'anima,
- come l'acre e sublime incenso
- inebria colui che s'intrattien
- nelle sabbiose Terre della magia
- Il Mondo non è che un remoto pensier
- al largo del mar della mia mente
- Ricordi...
- Mai tanta solitudine ho bramato
- come quando mi era dato dividerla con te.
- Amore e vino
- L'ubriacone culla una bottiglia.
- L'innamorato culla una donna.
- Ma entrambi sognano
- che la loro ebbrezza
- non abbia mai fine.
- Angela Cavallari
- Pensiero
- Vorrei tanto non cercarti più
- ma non ci riesco, sei sempre «tu»
- l'ultimo pensiero della sera
- e il primo di ogni giorno che nasce
- rinnovando lo stupore
- nel mio essere perseverante
- della tua ombra sempre presente
- eppure dalla mia realtà sei assente
- e nell'ansia di un amore
- intriso di acerbo e antica confusione
- mi domando se abbiamo in comune
- un ricordo o se è solo illusione.
- Ilvo Ciffolillo
- dal ciclo "Colorati Sensi"
- I
- Tu
- Mi piace il Sole in compagnia
- della Luna e le stelle,
- il Mare con le montagne
- che scendono verso la pianura,
- mi piace Hale Boop, Nuvola
- con il gatto e le colombe,
- mi piace quando il vento si aggira
- tra la pioggia e la neve.
- L'oleandro, il ciliegio e le querce
- sfumano all'infinito
- profumo del cielo,
- mi piace la natura che sfiora la vita
- ma proprio non mi piaci TU.
- II
- Asino Perché...
- Quante volte ti hanno chiamato
- asino!
- Impropriamente.
- Perché l'asino è bello
- e tu certo non lo sei!
- Sei solo un fanatico, ampolloso,
- saputone
- con le orecchie piccole, grandi
- gobbe
- e certi che non sanno
- ti avvicinano al tenero
- animale.
- III
- Un giorno, guardando
- Il cielo di Valle Vò
- appare limpido e dolce
- color turchese,
- rosa e verde chiaro brillante,
- teneri tagli splendenti, ardenti
- e abbaglianti di un cocente sole
- che tinge di profumano caldo.
- Giuliano Corsi
- Richiamo d'ali dorate
- Il vortice settembrino
- strappando le foglie della betulla gridano e si agitano tra i rami.
- Il cielo è basso e vuoto, sommessa è la luce che prega.
- La luna balla tra fitte ramaglie
- non sento più quel passo allegro e furtivo,
- ti parlo attraverso opache pagine ribelli
- ti aggiri come un ladro nella casa diventata buia e silenziosa.
- Forse rammenti un giuramento e speri che mi rifaccia vivo.
- Mi addormento stanco e pensieroso
- nell'anima buia la luna ha gettato l'ultimo dolore,
- ancora sospiri, spine, battono ora come il mio freddo cuore
- non si ode il respiro delle labbra scure e riarse.
- Ed io ammalato odo il richiamo d'ali dorate
- è tempo di volare, è tempo di volare
- sul prato e sul fiume, ma tu non puoi più volare con me.
- Lo so, cara, che poco ricorderai di me
- ma ti ho tanto amato, ti ho troppo vezzeggiato,
- il tuo amore è offuscato dalla boria
- per questo non riconosci la luce del mio caro amore.
- Nessuna mi è stata più intima di te
- nessuna mi ha reso più triste
- nemmeno chi mi ha tradito fino al tormento
- nemmeno chi mi ha lusingato e poi dimenticato.
- Non so se sei mia o ti ho perduta per sempre
- se posso ancora cercarti nel mondo
- o ti debba piangere mestamente
- come morta nei pensieri della sera.
- Ti ho dato tutto, il quotidiano amore
- l'illanguidente febbre dell'insonnia
- lo stormo bianco dei miei versi
- l'azzurro incendio del mio cuore.
- Concetta D'Alessandra
- Su questa strada
- Su questa strada
- non ci camminare
- troveresti tante spine
- che fanno male.
- Cammina sempre
- su quel sentiero
- dove troverai l'amico vero.
- Se cammini pregando,
- Dio ti farà compagnia
- in tutte le vie.
- Ti cercai
- Ti cercai, ti trovai,
- il tuo cuore consolai.
- Ti cercai, ti seguii
- e la mia vita ti offrii.
- Mi prendesti per la mano
- e mi dicesti "ti amo".
- Il cielo
- Il cielo è stellato.
- Tu, dove sei andato?
- Io sono qui a pregare
- per dire al Signore
- "non mi lasciare".
- Ho bisogno della sua mano,
- per non perdere il senso
- di amare.
- Parlami
- Parlami se vuoi,
- che io ti ascolto.
- Attendo la tua voce
- anche di notte.
- Se tu mi parli,
- io ascolterò e
- spero che un giorno
- ti scoprirò.
TORNA ALL'INDICE
- Luigi Di Miceli
- O luna
- Dimmi
- Tu che vivi nascosta
- Alla luce del giorno
- Perché tutti ti guardano
- Con nostalgia?
- Perché tutti ti aspettano
- Per vivere un attimo felice?
- Per il mondo intero
- Sei la regina della notte
- La raccoglitrice
- Dei sogni di tutti
- La custode
- Dei nostri pensieri
- Agli innamorati
- Fai dire di si ad un bacio
- Ai non amati
- La speranza di averlo
- Da chi è stanco della vita
- Raccogli gli ultimi segreti
- L'uomo t'ha violata
- La sua orma
- su di te
- Rimarrà nei secoli futuri
- Ma tu sei sempre lì
- Dolce per i dolci d'animo
- Dolce per gli amari di spirito
- Con il tuo colore d'argento
- Sei sempre lì
- Anche quando nessuno ti vede
- O luna.
- Daniele Di Pauli
- Ad Alice
- Fiori decapitati.
- Un canto si spegne
- negli occhi
- di un orizzonte.
- Cosa sarà rimasto di noi?
- Specchi catturano i miei lineamenti
- La luna
- proietta le ombre
- delle tele
- di acquarelli corrente
- Rinfresco gli occhi
- alla luce
- di ricordi passati.
- Intingo un pezzo di pane
- nel mio cuore
- e lo getto in pasto ai cani.
TORNA ALL'INDICE
- Augusta Ferraris
- Tu ci sei
- Ho bisogno di un sorriso
- e Tu ci sei
- Sei lì
- a sorridermi soave nei fiori.
- Ho bisogno di una carezza
- e Tu ci sei
- Sei lì
- a sfiorarmi le guance
- di zefira tenerezza.
- Ho bisogno di conforto
- e Tu ci sei
- Sei lì
- a lenire il mio pianto
- nei misericordiosi raggi
- di un sole rinnovato.
- Ho bisogno di pace
- e Tu ci sei
- Sei lì
- a placare le mie paure
- nella maestosa profondità del Tempo
- che imprime le Tue tracce.
- Ho bisogno di Te
- e Tu ci sei
- Sei lì
- a vegliare sui miei passi
- nel volto dei miei amici
- nei loro modi teneri e buffi
- di ricordarsi di me.
- E in questo cammino insieme
- abbiamo bisogno di sentirTi in noi
- sempre
- E Tu ci sei
- Sei lì
- puntuale
- nelle nostre vite
- a manifestarci la Tua bontà
- M. Franca Ferraris
- Il mistero del mare
- Fin qui
- giungevano ogni autunno
- le urìe e i fulmàri
- con le esuli ali rastremate
- dai rigori del Nord,
- pronti a cercare i nidi
- tra scogli e anfratti
- scrutando l'aria
- con gli occhi dei rapaci.
- Scendevano a veleggiare
- come piccole prue
- dirette cautamente
- verso penombre rare,
- sul mare qui disteso
- come uno zaffiro
- caduto dall'alto.
- Qui ritrovavano i nidi,
- di fronte alla furia dei marosi.
- Qui, dove va errando l'anima
- aggrappata alle onde,
- e dove il vento spinge
- il remigante remo della notte
- a solcare avventure sconosciute.
- Giungevano ogni autunno
- da lontane pianure
- oltre le chiome sparse delle tuje
- piegate alla carezza del grecale,
- giungevano
- come ninfe silvane
- scese a scoprire invano
- il mistero del mare.
TORNA ALL'INDICE
- Vittorio Greggio
- Inverno
- Dal ciel d'ovatta bigio;
- come stelle cadenti, fiocca la neve,
- sul tetto rossiccio, in fondo alla via.
- Il manto di fumo del vecchio Camino,
- effonde nell'aria
- profumo di caldo,
- offrendo rifugio a nidi d'uccelli,
- sotto le gronde di bianco coperte.
- I bimbi in cortile incuranti del freddo,
- fan giochi di guerra,
- con palle di neve;
- ed al calar della sera,
- il buio ed il freddo,
- richiama i bambini
- al bracer del Camino,
- col ghiotto appetito, di Latte e Polenta.
- Amazzonia
- L'ho visto piangere senza lacrime,
- Ho udito i lamenti silenziosi,
- Ed ho assistito al suo sacrificio &endash;
- L'han torturato e segato!
- Piango.
- Era vecchio si! ma non aveva fatto
- Alcun male, anzi,
- I cent'anni li ha vissuti,
- Donando fresche ombre,
- Variopinti colori,
- E ossigeno generoso
- Per la sopravvivenza della vita.
- Soffro e piango.
- Sono angosciato e mi rammarico,
- Per il modo in cui l'uomo ci distrugge.
- Soffro ed ho tanta paura.
- Sono l'Albero accanto,
- in attesa del supplizio.
TORNA ALL'INDICE
- Giuseppe Guidolin
- Due gocce
- (una goccia
- sull'arcobaleno)
- la pioggia celeste
- in polvere di zucchero
- addolcisce e colora
- la mia malinconia
- due gocce di miele
- dolce rugiada
- d'arcobaleno
- Giardini cinesi
- Ricordando Tien-An-Men
- Accollacciato di fatica
- non slaccia più parole
- accoccolata
- scollata sul marmo di gambe
- addormentate
- li vedi truccarsi
- nella lebbra di ognuno
- li senti dormire
- sulle labbra di ciascuno
- Insonnia
- Cerchiamo incantati
- fili di sorgente
- la mente si lascia dietro
- nell'eterno desiderio
- Domenico Guida
- Pioggia d'amore
- Sospiri, pendono dall'esistenza esule.
- Campane scure risvegliano un giorno vuoto,
- un sole spento combatte tra grigiori piovosi.
- Dinanzi, ammiro l'immensità del mare,
- le onde, tristemente muoiono sulla distesa deserta.
- Il vento forte spira dalle cime di un monte,
- un altro amore, lentamente, svanisce al di là
- dell'orizzonte.
TORNA ALL'INDICE
- Maria Lasi
- Rinascere
- Silente è il vento sul tuo leggiadro volto
- setola che ne dipinge il sorriso
- sfiorandoti le labbra come piuma di fiore
- Nel vento dolci note risvegliano la mente
- e sul filo del pensiero ti raccontano la vita
- amori affetti di un tempo già vissuto
- Nella brezza della sera: riposano
- attimi fuggenti dell'io nel vento
- Rinascere in te vorrei madre
- nell'aurora di un'alba infinita
- in uno sguardo dove non servono parole
- Rinascere in te vorrei
- ma tu rinascere non sai.
- Carlo Leoni
- Coscienza
- Sei l'unica compagna,
- che non mi ha mai tradito
- mi cammini di fianco
- sei la mia ombra
- sei il mio sole
- sei la tempesta
- La mia mente t'implora
- il mio cuore t'invoca
- di me sei amica
- per altri sconosciuta
- con te vivo da anni e son contento
- Sei giudice dei miei passi e non ti temo
- vivo sereno sapendoti al mio fianco
- so che sei linda e pulita di bianco
- Non voglio sporcarti,
- non voglio infangarti
- a volte altri lo fanno
- ma è uno sporco riflesso
- lo tieni al ricordo di un insuccesso
- Nel cercare il tuo bianco in altri riflesso
- ti descrivo a parole e seguono i fatti
- dove altri si perdon sporcandosi i panni
- Sei unica e bella, non posso sciuparti
- mia dolce compagna ho tanti rimpianti
- ma non dispero prima o poi di trovarti
- una gemella con cui accompagnarti.
TORNA ALL'INDICE
- Donatella Merlin
- Vivere
- Vivere e non pensare
- non pensare a quanto fa male
- e sognare di volare
- volare via dal male.
- Fuggire per vivere
- fuggire per poi tornare
- tornare con il coraggio di ricominciare
- felici di soffrire per non dover morire.
- Felici di soffrire per poi,
- vivere.
- I sentimenti dell'anima
- Siamo come roccia
- in balia dei tempi della vita
- che inesorabili nei giorni dei tempi
- ci forgiano l'anima e i sentimenti.
- Siamo come sabbia
- in balia delle acque correnti
- che voracemente
- ci corrode e sottrae l'anima ai sentimenti.
- Siamo come sole
- in balia dei miraggi di calore
- che lenti, solennemente
- ci prosciugano l'anima e i sentimenti.
- Siamo come terra
- in balia delle evoluzioni
- che sconnessa e tumultuosa
- ci percuote l'anima e i sentimenti.
- Siamo come aria
- in balia di isee tempeste
- che vorticosamente
- ci sobbalza nell'anima e nei sentimenti.
- Siamo come acqua
- in balia d'instabili maree
- che inesorabili nei giorni dei tempi
- ci forgiano l'anima e i sentimenti.
- Lucia Mosca
- Il dubbio
- Mia vita
- ti sento pulsare
- nelle vene come sangue rosso;
- lo bevo dal calice
- amaro del mio dolore
- consapevolezza
- di peccato bestiale.
- Ho peccato:
- troppa la bellezza
- lo splendore fulgido
- del mio volto divino
- la conoscenza dell'Universo
- del tempo che mai mi sottomise
- ma che sempre fu mio servo
- chiamandomi Signore.
- Ricordi, tele di ragno,
- parole come ossessioni
- di anime perdute
- che mi chiamano Giuda.
- La nebbia sottile involucro
- mi cinge fino a soffocarmi.
- Mia luna non uccidermi stanotte!
- Soavi sorridono i demoni
- Sorseggiando distratti
- La mia linfa vitale.
- Il destino gioca con la mia anima.
- Distolgo lentamente
- lo sguardo dannato;
- tramonta il mondo folle
- dinanzi al mio riso immortale.
TORNA ALL'INDICE
- Caterina Oddenino
- Arpa celtica
- Tra banderuole
- e falsi colori
- di spettro solare
- abbagliante
- e quadrati
- di terra
- travolti
- da scarpe
- chiodate.
- Distendono
- versi d'amore.
- Universale.
- Contenitore
- vuoto.
- Nel passaggio
- di un attimo
- felice,
- tutta la potenza
- della terra.
- Riflette
- triangoli di vetro.
- Dita
- sottili
- sull'arpa
- celtica.
TORNA ALL'INDICE
- Andrea Salini
- Notte attesa
- Sul vecchio palco di legno di tavole scheggiate si apre piano il vecchio sipario rosso bordeaux e beige con qualche toppa e qualche rammendo e qualche squarcio ricucito solo a metà. La notte apre la bocca dietro il tendone, non c'è freddo ne caldo e una musica strana si diffonde è fatta solo di silenzio, il cielo dorme steso per terra non c'è più tempo bisogna andare, cogliere il momento non sarà importante è arrivato il buon tempo. I brividi nelle braccia come tante gocce salgono, ora è troppo pesante la solitudine la morte è troppo vicina, aprire gli occhi forte, alzare la testa saltare nel buio, e una volta saltato, la lunga scala di legno taglia in due la notte, chi lo sa dove porta lungo le antiche vie del mondo, sveglieremo l'alba.
- Luciana Scaglia Grenna
- . Il dunque
- Sale dal profondo cuore
- un nodo stretto
- che non vuole slegarsi.
- Sei tutto un fremito,
- le lacrime fanno capolino
- dagli occhi neri
- tristi, angosciati
- che non sanno darsi pace
- a ciò che è successo.
- Tu parli a perdifiato
- poi, sommessamente,
- hai bisogno di certezze
- che non hai più.
- Rincorri invano
- qualcosa che non hai mai provato
- ma l'equilibrio mentale
- tuo
- va scemando
- e se non fai in fretta
- ad acchiapparlo,
- intorno a te, si formerà
- un vuoto
- e tu
- rimarrai solo
- e soprattutto solo.
TORNA ALL'INDICE
- Carmela Assunta Simeone
- Pensieri confusi
- Il temporale è andato via
- ed io come uno strano poeta
- sono di nuovo qui,
- davanti alla finestra.
- E con gli occhi stanchi,
- lo sguardo perso
- in quel grigio cielo,
- pur senza vederlo,
- cerco pace nel suo oltre.
- E pace è
- Non un rumore
- scalfisce i miei pensieri,
- forgiati nel fuoco
- di un tramonto lontano,
- tornato alle mia mente
- per risorgere ancora.
- Ed è notte
- nei miei occhi.
- Ed è notte
- nel mio cuore.
- Cecità improvvisa
- di verità assurde
- mai affrontate.
- Scivolate via dalle mie mani
- prima di trovare la forza di chiuderle.
- Chiuditi mente.
- Smetti di pensare.
- Fa troppo male questo cielo
- per guardarlo ancora.
- Ma ancora penso.
- E mi rivedo bambina,
- con la paura nel cuore
- di essere donna.
- E mi vedo donna,
- con la paura nel cuore
- del non essere più bambina.
- Massimiliano Testa
- Davanti all'arca di Medea Colleoni
- Chiusa,
- nella marmorea arca,
- da lunghi secoli
- dormi o giovin
- e sventurata Medea.
- Dormi in compagnia
- del piccolo augel
- che le tue mattine
- col dolce canto salutava.
- E la dolce primavera,
- che più non sorride
- agli occhi tuoi gioiosi,
- lietamente annunciava.
- Il sol più non riscalda
- le tue gracili membra
- come il tempo in cui,
- sul bianco destriero,
- i prati verdeggianti
- e le sterrate strade
- della feudal Malpaga,
- percorrevi senza pensieri.
- Or, sugli eterni sentieri
- della volta celeste,
- accanto al Condottier
- tuo celebre genitore
- cavalchi felice.
- Dormi o giovin
- e sventurata Medea,
- mentre una gelida statua
- dall'alto del sarcofago
- estrema dimora,
- al pio turista
- le tua trista vicenda
- rinnovella,
- in ogni tempo,
- in ogni ora.
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- Mauro Trapasso
- Incomprensione
- Alla corolla montagnosa
- che mi circonda
- ora
- soltanto una leggera patina
- l'inverno dona
- la candida amica è distante dalle mura
- di un paese inanimato
- gli amici stridenti circuiscono lidi infuocati
- altri si sono sposati ed eclissati anch'essi
- dalla roccaforte angusta
- celata nel cuore ribelle
- resta soltanto un muro di pianto
- allietato da un nucleo amaranto
- Seduto sul letto sanguinante dei ricordi
- palpo da ore una foto ingiallita che s'agita tra le tremanti dita
- mentre rimembro il ragazzo immortale
- che volava in compagnia di un gabbiano
- nel qual s'immergeva ed il rivolo silenzioso fluiva
- un fiume iridescente invadente la tela di un pittore cieco
- donandogli l'ispirazione per far scaturire dai suoi variegati colori
- un mare eterno di gioia ed amore!
- Sogni
- Sogni scolpiti di donne
- Vagano in un inerme cuore
- Albeggiante magie
- Lontane d'Oriente!
- «Tutti siano soli con i nostri dubbi e molteplici pensieri! Tutti, resteremo soli, dopo aver
- cercato in altri, la nostra essenza incolmabile.»
- Giovanni Elio Tropea
- Immagino per te
- Immagino per te:
- sole radioso
- cielo e mare
- d'un azzurro intenso
- per farti più bella dell'alba.
- In un mondo di diamanti,
- avvolti di notti stellate
- nella luce lunare
- su manto dolce di sete
- in un sogno d'amore.
- Ti penso
- Ascolta ti prego,
- i battiti del cuore
- pulsando ti cercano.
- Senti il fremito d'amore
- che sollecita la carne
- e attanaglia l'anima.
- Odora il profumo dell'amore
- è un fiore acerbo che vuole
- sbocciati nelle labbra.
- Chiare albe
- Chiare albe
- tingono il cielo
- scacciano le ultime
- tenebre oramai vinte.
- È primavera!
- Il chiaro sole
- giallo diventa
- inonda i miei sogni
- d'azzurro l'illumina
- a sera di fuoco li tinge.
- Chiare albe
- gioioso preludio
- di giorni felici
- notti di sogno.
- È primavera!
- Maria Vicentini
- Radici
- Ancorati nel fondo dei miei pensieri
- ho fondato le mie radici,
- come una roccia resistono al tempo,
- nei connubi di luci e di ombre,
- in segni sereni navigano.
- Con una mescolanza di svariate emozioni,
- di battiti silenti, resistono
- e incatenano il presente al passato
- e il futuro al presente.
- Come tesori nascosti giacciono,
- nessuno me li ruberà.
- Il denaro
- Sei venerato e ripudiato
- ricercato e rifiutato
- hai pagato la mano di un assassino
- hai lasciato quell'uomo ubriaco
- hai pagato la droga
- hai comprato quel corpo di donna.
- Ira avarizia e lussuria
- sono le tue armi letali.
- Per mettere pace fra tutti ti sei fatto "ECU"
- così avrai unito i continenti
- e ti sei fatto amico tutte le genti.
- O Patria mia
- O Patria mia, da tempo ti logori senza pietà.
- Cammini su piste roventi
- che l'uomo non sa spegnere.
- Tu stai male, no non c'è
- ne caserma ne ospedale
- che sappia accogliere il tuo lamento.
- Regalaci un sorriso
- che per amor di Patria tu trasformerai
- il pianto in Paradiso.
- Antonio Zocchi
- Il vento. 9/3/2001
- Cos'è questo vento
- che trascina i pensieri,
- e mi lascia stupito
- al ricordo di lei?
- Cos'è questo sole
- che scalda la mia poesia,
- trasfigurando ogni parola
- come un tessuto multicolore?
- E quanti fili vedo intrecciati,
- come parole ad un unico filamento
- più eterno e più robusto?
- Così come i fiumi
- si uniscono al mare,
- le mie parole si fondono
- in unico discorso,
- di pretesa di un sogno.
- Poi, la vita
- ancora m'assale,
- colmando d'amore,
- ogni recesso del cuore.
- Dove vorrei parlare,
- resto in ascolto,
- attendo un piccolo cenno
- per partire col respiro.
- Michelina Zona
- Crepuscolo
- Già sfumato chissà dove
- l'incanto
- della primavera.
- I grilli
- con indifferenza sfrangiano
- in coro
- gli aloni della nuova stagione.
- Sale
- il crepuscolo a lambire
- il firmamento.
- La mia sera indossa il mantello
- dell'Ignoto
- che resta dietro all'ultimo
- tramonto.
- Un lungo sussurro
- d'ombre
- riempirà il silenzio.
- Altezze universali
- Dove sconfinano
- altezze universali
- tracciano sentieri
- ai voli degli umani
- gli sparvieri
- e i ciuffi in cima
- ai palmizi affusolati
- che svettano superbi
- davanti al mare.
- Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò
- Le mani di Dio
- Vedo
- questa nuova me stessa
- che nasce
- sotto le mie dita,
- con coralli e conchiglie
- intorno agli occhi,
- con piccoli guizzi
- di ribalda gioventù
- agli orli
- delle labbra.
- Accolgo
- questa me stessa
- che nasce
- dal corpo sfinito
- di una sirena,
- attraversando porti
- e arcipelaghi silenziosi,
- strega e fata
- di mille incantesimi.
- Amo
- questa nuova me stessa
- vecchia e infinitamente giovane
- - un suono di mareggiate
- líaccompagnerà sempre -
- plasmata
- dalle mani implacabili
- - e amorose -
- di Dio.
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E,Mail: concorsi@club.itins. 16 giugno 2001