- Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli
autori
|
-
Antologia
del premio letterario
Il CLUB degli autori 2001-2002
|
- Anna Aita - Guglielmo
Amato - Paola Ambrosio
- Fosca Andraghetti - Luigi Andriulo - Rosaria Anedda
- Paolo Angeri - Gian Carlo Balatti - Emanuela
Ballotta - Sergio
Barbieri - Adriano
Barghetti - Antonio Barra - Massimiliano
Bartolini - Michela
Bassi - Emilio
Basta - Mirco
Battistella - Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò -
Alda Belletich - Alberta
Bellussi - Egidio
Belotti - Virginia Benvenuti - Carmen Bertozzi -
Domenico Bisio - Dorotea
Bonanno - Pinuccia
Bonora - Maria
Rosa Borgatti -
Francesco Lunati - Antonio Bracale - Teresa
Bresciani Perez -
Massimiliano Brilli - Michele Brombin - Marta Brunetti
- Serena Caciolli - Enrico Calenda - Enrico Camisani -
Emilia
Caponetti -
Fiorella
Cappelli - Simonetta
Capponi - Roberto Caravaggi - Rina Santina Carli -
Giuseppe
Carnabuci - Carlo
Carrea - Serena Cavallini - Mihaela
Cernitu -
Maria
Francesca Cherubini -
Marco Chiavistrelli - Angelo Ciciriello - Giuseppe
Cogliandro - Wilmer Comin - Roberto
Consiglio - Rita
Coppola - Emanuela
Corsello - Daniela
Cortesi - Claudio Crimi Trigona - Marco Cuttica -
Walter D'Angelo - Alfredo D'Iorio - Alessandro De
Fusco - Graziella De Leo - Antonio De Lucia -
Silvestro
De Simone - Eduardo
Delehaye - Gabriele Di Stefano - Aldo Renzo Duranti -
Vincenzo Elefante - Diego
Fantin -
Ivana
Federici - Angelo
Feggi - Francesco
Ferone -
Pietro
Ferraro - Maria
Letizia Ferreri - Anna Sara Frasca - Simone Galaurchi
- Gian Battista Gallotti - Leila Gambaruto -
Gerardo
Genovese - Matteo
Ghirardi - Gianpietro Ghislandi - Sandra
Giacobbi -
Antonino
Giardina - Giuliana
Gilli - Giuseppe Gittini - Carlo Gnolfi - Davide Gorga
- Nadege Marie Flora Goumba - Gian
Piero Grasso -
Cristina Grimaldi - Maria
Gurreri - Stefania La
Porta - Achille Langella - Alessandro Lanieri - Maria
Cristina Latorre - Maria Laura Lencioni -
Carlo
Leoni - Matteo Lolli -
Mariano Luccero - Erminia Luciano - Alessandro Lugli -
Lucia Luongo - Tommaso Magri - Paola Mainetti -
Antonio Maldera - Giove
Mangano - Floriano
Mangiantini - Roberto Marchetti - Graziano Marchioro -
Giuseppe Marotta - Ilaria
Masini -
Giovanni
Masobello - Deborah
Mazzarello - Ludovica Mazzuccato - Ileana Mel -
Pasquale Mongillo - Alessandro Mordini - Graziano
Moretto - Roxana Morsella - Debora Murgia - Elena Mori
- Christian Negro - Eliana
Olivotto - Maria Luisa
Orsi Sigari - Ivan Paci - Carmine
Palmieri -
Federico
Panetti -
Federico
Parli - Stefania Paron
- Rino Passigato - Carlo Pedretti - Susanna Pelizza -
Martina
Peloso - Massimo
Petruzziello - Francesca
Piazzolla - Giuseppe
Pietroni - Maurizio Pivatello - Flavio
Porta - Nicola
Pragliola - Guido Procino - Orsola Procopio - Marco
Proietti - Francesco Puppo - Nicola Raducci - Luigi
Ragucci - Laura Ranzi - Ermano Raso - Mario
Raso -
Daniela
Regondi - Alessandra
Rigo - Chiara
Rigoli - Mariena
Rimpatriato - Daniela Rizzo - Raimondo Rocchetti -
Annunziata Romeo - Maria Rossi Spillantini -
Ugo
Rubinelli - Luigina
Stefania Saccani - Salvatore Celeste - Micaela
Sansevero - Vincenzo
Sarta -
Marco
Saya -
Luciana
Scaglia Grenna -
Adriano Scandalitta - Salvatore Scoglietti - Vanda
Sessa - Bruno Sparpaglione - Piera Spiller -
Rossella
Stefini - Michele
Stuppiello - Marzia
Todero - Massimo
Toffoletto - Piero Trapani - Mauro Trapasso -
Romano
Trerè - Rossana
Trinchese - Roberto
Turrisi -
Ilaria
Emilia Vacca -
Emilio
Valpreda - Maria
Vecentini - Barbara
Visioli - Maria Zabban
- Daniele Zanetti - Antonio
Zocchi - Valentino
Zurloni
|
-
-
- Come
avere l'antologia
|
VOTATE LE
10 POESIE CHE PREFERITE
-
- In questa
antologia sono pubblicate le poesie finaliste del
concorso letterario Il Club degli autori 2000-2001.
Queste opere sono state selezionate fra le
centinaia di poesie pervenute, da una giuria che ha
scelto quelle ritenute migliori.
- Ora spetta ai
lettori valutarle e votare quelle preferite per
stabilire quali saranno i vincitori.
- Ciascuno
può votare, utilizzando l'apposita scheda
che troverete pubblicata nell'ultima pagina di
questa antologia, le dieci poesie che più
gli sono piaciute.
- Sottolineiamo
che le poesie da votare devono essere
tassativamente dieci, non una di più non una
di meno e saranno considerate a
parimerito.
- Nella scheda di
votazione bisogna indicare il nome e cognome
dell'autore e il numero della pagina in cui vi
è la sua opera.
- Non sono ammesse
schede fotocopiate e non complete in ogni loro
parte. Ogni persona (anche gli stessi finalisti)
può votare su di una sola scheda, è
pertanto indispensabile che ciascun votante compili
in ogni sua parte la scheda di votazione indicando
le proprie generalità.
- Ricordiamo che i
primi classificati verranno premiati con la
pubblicazione di un libro o di un
quaderno
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Guglielmo
Amato
-
- Frammenti
-
- Pulsi nelle
vene, come stretta che consuma
- finché
occhio dilatato non si spegne, ch'è
finita,
- pietra che
fiorisce nella sabbia, sulla schiuma
- di quel mare
immenso ch'è l'amore di una
vita.
-
- Sento come un
vento dentro al vuoto dei pensieri
- e ho terrore di
esser pago di me stesso e meno a lei,
- sol che si
inabissa in quei meandri carcerieri,
- ansioso di
riuscire e di capire i tempi miei.
-
- Dammi la tua
mano, tra le vie delle tue dita
- scivola la
goccia verso il nostro firmamento,
- lacrima di
pianto, perla intenerita,
- lacrima di gioia
per il nostro sentimento.
-
- Camminiamo
allora lungo il vortice scavato
- guardando noi
oltre quei vetri già appannati,
- bimbi in una
favola e il finale disegnato,
- noi ora grandi
insieme, e i nostri sogni... già
scordati...
-
-
|
- Sergio
Barbieri
-
-
- Devi
esistere
-
- Devi esistere
nella mia fiaba più bella.
- Quella favola
che mi sono raccontato
- tante sere
d'inverno davanti al camino
- osservando le
figure di fuoco
- di pezzi di
legna che bruciano
- e divengono
cenere azzurra.
-
- Cenere da
gettare sul ghiaccio
- che si è
formato attorno alla mia mente:
- perché i
pensieri non scivolino
- nel deserto
bianco che li circonda
- e non ribaltino
le situazioni e i limiti
- di due occhi
ancorati al loro passato:
- che sognano
fiabe e si raccontano fiabe.
- Per continuare a
credersi il fanciullo
- che voleva
cavalcare gli arcobaleni
- del
mattino.
-
- Devi
esistere.
- Solo così
un giorno davanti al camino acceso
- portò
raccontare ad un personaggio da fiaba
- - con due occhi
lucenti ed un sorriso
- pallido - la
favola di un eterno ragazzo
- che dopo avere
tanto atteso
- si è
creata una immagine reale
- tutta per
sé.
-
- Che
esiste.
- E che ora gli
siede accanto.
- Mano nella
mano.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Massimiliano
Bartolini
-
-
- La mia ombra nella
nebbia
-
- Seguo
- la mia ombra
anatomica
annerita dalla
fuliggine
dei discorsi
messi lì, a
vanvera.
- Cerco
di
pestarla
quando si
accuccia
nei miei
piedi.
- Cerco
luoghi
bui
sinistrati da
squarci
lunari.
- Dormo.
- Sogno
cirri
circoncisi
da dardi di fuochi
fatui
nel cielo senza
ombre.
- Sento
di essere un Peter
Pan;
- cerco
la mia
ombra
per non
trovarla.
|
- Emilio
Basta
-
- La
partita
-
- In un tempo
predeterminato,
- su un rettangolo
di gara,
- un pallone
gira
- dietro regole
prestabilite,
- con
triangolazioni dettate dal fato.
- La fortuna
talvolta
- più della
bravura
- determina i
numeri.
- C'è chi
vince c'è chi perde,
- come nella
partita della vita.
-
-
- Preghiera
- per
un'amica
-
- Confesso
- di aver pregato
Dio!
- Ho pregato
tanto,
- per me, per gli
altri,
- ed ho imparato
ad essere buono.
- Vorrei essere
cattivo
- ma non ci riesco
mai,
- ecco il
perché
- di questa
preghiera della vita
- per un'amica
mia,
- ad un Dio che
conosco solo io.
- Preghiera che
sarà esaudita,
- cambierà
la sua vita
- e l'amica mia
rimarrà
- solo tale nei
ricordi.
-
-
-
- La
fiumara
-
- La mia
fiumara
- nasce
dall'alto,
- serpeggia fra
salici piangenti
- e campi di
grano.
- Stanca si
perde
- dentro un lago
muto
- e poi si
disperde
- fra verdi
campi,
- acerbi
pescheti,
- ed uve
scialbe
- come gli amori
inutili.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Alberta
Bellussi
-
- Impotenza
-
- Indescrivibile
- La
sofferenza
- Di guidare
l'auto
- Con la testa
vuota
- Tutti i
pensieri
- L'hanno
lasciata
- Si sono uniti a
pensare
- Al
nulla.
- Niente nella
testa,
- niente nelle
mani,
- e tanto amore
che
- non sa come fare
nel cuore.
- Tu
soffri,
- ti aggrappi alla
vita guardandomi
- e io nulla
riesco a fare per te.
- Prendi tutto
ciò che vuoi di mio
- Ruba le
montagne, i fiori, gli animali
- I volti delle
persone a te care dai miei occhi
- Ma io non riesco
a far nulla per te.
- Odio il male
odio il cancro.
|
- Dorotea
Bonanno
-
-
- Ragazzo
-
- Non andare
lontano
- dai
pensieri
- dove muore la
tua esistenza.
-
- Non uccidere la
tua voglia
- di
libertà.
-
- Non lasciarti
andare
- facendoti
morire
- giorno dopo
giorno,
- no, non
farlo.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Maria
Rosa Borgatti
-
- Poesia
-
- Poesia ed
è l'ispirazione di un momento
fugace.
- Ho volato con
ali di gabbiano nel mare infinito del
cielo.
- Su campi di
grano maturato al caldo sole d'estate.
- Tenere corolle,
ho scorto di rosa canina dall'intenso
profumo
- ma irte di
spine.
- Ho placato
l'arsura a fresche acque sorgive.
- Ho cercato nidi
di rondini
- messaggere di
cieli puliti.
- Reali o sogni
perduti
- la speranza
è che il bene s'insinui
nell'animo,
- perché
è in noi che c'è tutto,
- ascoltiamo il
cuore
- tratteniamo e
trasmettiamo amore.
-
-
-
- Sardegna
bella
-
- Irsuta terra
plasmata dai venti
- Acre
profumo
- Di pini e di
mirto
- Inebria il tuo
paesaggio
- Dolce o
selvaggio
- Cristalli di
sole
- Sulle acque
smeraldo
- Incessante odo
la voce del mare
- Che mi manda
messaggi
- Con le sue
onde.
- Emozioni
profonde
- Sardegna
- Non ti ricordavo
così bella.
-
-
-
- Ciao
Elena
-
- Nomi gridati,
invocati con forza
- Librati
ricordi
- Sei nel tunnel
di luce serena
- Trasmigra
l'anima
- L'ultimo
alito
- Di vita terrena
esala.
|
- Teresa
Bresciani Perez
-
-
- Verrò
domani
-
- Nuvole bigie di
pioggia
- come una mandria
impazzita
- cavalcano il
cielo
- in un tuonar di
zoccoli.
-
- Nella grande
pozza d'acqua
- sull'asfalto
grigio
- il vento
increspa
- la chiara
trasparenza.
-
- Una sforbiciata
d'azzurro
- vi si specchia
ora dentro
- ed un timido
raggio di sole
- getta
luminescenti magie.
-
- Il mio sguardo
segue
- i dolci tornanti
del passo
- e aghi di pino
stillano
- ultime lacrime
diamantine.
-
- Verrò
domani sul tuo crinale
- abbandonerò
le scarpe
- ai bordi della
mulattiera
- e mi
stenderò nell'erba tenera.
-
- L'aria
quassù
- ha odore di
libertà
- e di beata
solitudine,
- è
affondare in un mare verde
- per riemergerne
vivificato
- di nuovo pronto
e rinnovato.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Emilia
Caponetti
-
- Primo
contatto
-
- La penombra mi
portava i tuoi contorni
- risvegliando
- con moto intimo
di rivoluzione
- i chiaroscuri
del turbamento
- riflettori
danzanti
- in molli tessuti
odorosi
- invasori
prorompenti
- delle mie
fessure dormienti
-
-
-
- Alito
materno
-
- Brezza
isolana
- sbocciata anche
per noi
- così
avvolgente e fluttuante
- stella polare
sei.
- Luce di
luna
- ambrata e
splendente
- ombra di tenebra
trasparente
- la ferita
ingombrante non mente.
- Esausta e
suadente
- ti
posi
- sulla distesa
naturale
- dolce fedele
compagna
- del tuo
risveglio ogni mattino
- per rispondere
al tuo pensiero
- per melodiare il
tuo desiderio
- per illuminare
il senso della vita
- che è in
te.
-
-
-
- Muro
-
- Molle
muro
- trasparente
luminoso
- barriera
fantasiosa
- pagina
velina
- sulla quale
posso scriverti
- sulla quale puoi
leggerti
- via di
comunicazione telepatica
- ponte di sospiro
e di respiro
- fra
noi...
- innamorati a
distanza.
|
- Fiorella
Cappelli
-
- 11 settembre 2001
- odissea sulla
terra
-
- L'incredibile
cos'è
- è
l'incubo di una realtà
inverosimile
- l'apprendere
l'esistenza di un odio senza limite
- invocazioni di
pietà interminabili
- occhi fissi,
senza lacrime...
- nel cuore
sgomento ed inquietudine...
- mondi che
crollano
- seppellendo
battiti di vite aggrovigliate
- che innalzano
muri insormontabili
- verso una pace
irraggiungibile.
-
-
-
- Incognita
-
- Svegliarsi
all'alba di un vergine giorno
- nell'incognita
di un mattino qualunque
- chiedersi cosa
trasformerà questo nuovo giorno
- in frammenti di
vita vissuta...
- chissà
quanti e quali momenti lo
attraverseranno
- se e quali
emozioni
- faranno proprie
le ore che in esso racchiude...
- tra poco... i
toni di grigio
- si
trasformeranno in colori con l'aiuto del
sole
- e noi lasceremo
aperto il cuore...
- per farcelo
entrare.
-
-
-
- Menzogne
-
- E tu
svanisci
- lasciandomi a
contemplare il nulla
- del nulla in
mezzo a noi non ti accorgi
- e mancano le
parole
- a riempire
questi silenzi
- scorrono
- muti
- torrenti tra
noi
- straripano
- menzogne.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giuseppe
Carnabuci
-
-
- L'urlo della
città
-
- L'urlo che hai
sentito nella sera,
- al di là
di quiete persiane chiuse,
- oltre i
davanzali di marmo agglomerato o
naturale,
- e dietro i vetri
infrangibili degli
- infissi di PVC o
di legnoalluminio,
- è urlo di
dolore,
- lacerato dal
silenzio delle allodole
- e dallo stridio
uniforme, assorto
- delle
cicale.
- Lama di
coltello, entra nel cuore
- delle carni,
recide vasi e vene,
- tocca zone
sensibili, dolorifiche,
- traumatiche.
- L'urlo della
città assomma
- in un'umica eco
mille pianti
- fasciati di
silenzio, colorati di paura,
- come graffi
d'unghia su una pelle arrossata.
- È chiodo
di tortura nell'angoscia di chi geme,
- è sale su
piaghe vive, è bruciore
- di squarcio su
ferita aperta.
- L'urlo della
città non lo puoi ignorare:
- silenzio per
molti, turbine di suono per altri,
- si sente
distinto, vivo, lancinante
- quando intorno
c'è pace e tutti paiono dormire,
- ma affonda
dappertutto come un'onda lunga,
- vigile, sottile,
stridente,
- e ti avverte che
qualcuno
- in quel momento
soffre senza scampo.
-
-
|
- Mihaela
Cernitu
-
- Mio caro e... il
caro dell'altre
-
- Sto con te nel
mio pensiero da qualche minuto,
- sto senza
confini, senza vestiti,
- mi fa caldo, mi
va tutto bene, mi fa... miracolo,
- mi fa tanta
estate attorno,
- come nei sogni
colorati delle tue braccia
- sensuali,
carnali, giovani.
- Che odore di
uomo!
- ah, questo
odore
- mi
eccitaaaaaaaa!
-
- Ti voglio tanto,
ti voglio spesso,
- tu mi fai
smarrire in un nuovo mondo,
- sconosciuto,
senza margine,
- senza mura,
senza tempo, senza me...
- neppure non
cerco di trovarmi,
- sono..., ma
trovami tu sempre,
- perdimi,
baciami, amami!
- con
passione,
- come non hai
fatto con nessuna!
- Quanto tempo
perso!
- Alla fine ti ho
trovato.
-
- Vienimi accanto,
a cacciare il tempo,
- per essere un
immenso inizio,
- io e tu
insieme
- un solo corpo
doloroso di piaceri,
- di... stagioni
senza ritorno, senza porte, senza
finestre,
- senza...
geometrie conosciute da millenni.
-
- Sto davanti a me
e guardo il cielo
- infilato nelle
montagne,
- con tutto
l'azzurro rovesciato
- sopra di
me,
- come in un
eterno orgasmo.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Maria
Francesca Cherubini
-
- Corre il
cervo...
-
- Corre il
cervo delle mie paure
- lungo
notti senza sponde...
-
- Fuggi,
cervo delle mie pene...
- travalica
notti d'assenti chiarori!
-
- Rifugiati,
cervo delle mie ansie
- presso i
roseti dell'alba...
-
- ...mentre
la notte sui monti ti
rincorre...
-
-
-
- Mare
-
- Alito di
vento
- s'insinua
in dolcezza
- in
bianche conchiglie vuote.
-
- Corre
veloce nelle spire
- musica
soffiando
- di note
eterne.
-
-
-
- Il
Volto
-
- Nel fondo delle
pupille
- c'è il
volto di chi amo.
-
- Lo accarezzo
ogni volta
- che chiudendo
gli occhi lo penso.
|
- Roberto
Consiglio
-
- Trafitto
-
- La cupa
ambascia,
- l'oscura
costernazione,
- il senso di
vuoto,
- di
sgomento,
- di
vergogna,
- ha travolto la
mia persona indifesa.
-
- Quest'odissea mi
ha colpito
- nell'epicentro
di ogni sentimento,
- trasformandomi
in un'odiosamato,
- diretto
all'inverosimile,
- esasperazione.
-
- Tacita è
l'invettiva,
- invano
lottare,
- il buio ha
oscurato la luce
- che viveva in
me.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Emanuela
Corsello
-
- Ricordami...
-
- Chiudi gli
occhi
- e cercami nella
cornice di un tramonto,
- velato di
rosa.
- Cercami
là, dove il cielo e il mare si
toccano
- e sembrano due
amanti abbracciati.
- Ascoltami nel
fruscio del vento che solca le onde e le
anime.
- Ascoltami tra i
tuoni di un tempo,
- deluso da
noi.
- Ritrovami nella
speranza di un nuovo mattino,
- illuminato di
sole.
- Ritrovami nella
certezza di una notte che torna.
- Ricordami tra
gli odori e sapori della tua vita.
- Ricordami e
quando aprirai gli occhi,
- continua a
cercarmi,
- ad
ascoltarmi,
- a
ritrovarmi
- e a
ricordarmi,
- anche se non mi
vedrai.
-
-
- Fiocco di
neve
-
- "Mio prezioso
fiocco di neve,
- ti raccolgo, ti
guardo
- e penso alla tua
semplice bellezza
- e il mio cuore
si stringe"
-
- Amai da subito
queste parole e la bocca che le
pronunciò.
- Da subito
desiderai ascoltarle ancora e per
sempre.
- Durò un
attimo,
- e un attimo
bastò per non dimenticarle.
- Così,
ogni giorno le ripeto al mio cuore come se fossi tu
a pronunciarle.
- Tu, che per un
istante mi hai regalato un sogno e un motivo per
essere felice.
- Tu, che mi ha
tolto poi, ciò che mi avevi
donato,
- lasciandomi
soltanto e per sempre un motivo per
piangere.
|
- Silvestro
De Simone
-
-
- Vita
-
- Ho
visto
- il sole
levarsi
- nel silenzio
dell'alba
-
- e sotto le
stelle
- partire una
vela.
-
- Ho
udito
- la voce del
vento
- vibrare fra
le foglie
-
- ed alto nel
cielo
- il grido
dell'aquila.
-
- Ho
conosciuto
- la dolce
malinconia
- delle brume
autunnali
-
- e l'incanto
delle rose
- nelle sere di
maggio.
-
- Per quali
sentieri di luce
- condurrai
ancora
- la mia
anima?
-
- Sulle
rive
- di quale mare
azzurro
- lascerai il
mio cuore?
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Diego
Fantin
-
- I
sogni
-
- Cantano, velati
di azzurro e di blu,
- e chiudono gli
occhi immergendosi
- nel vento di
maestrale, ascoltano
- attenti il
frangersi nervoso delle onde
- sulla sabbia
ancora bagnata.
- Grondano sudore
al caldo sole africano
- e tendono
l'orecchio, proteso a captare
- ogni sussurro,
ogni sospiro, ogni parola
- dell'antica
saggezza del mare.
- Verrà
presto la sera e tra il cielo
- stellato di
fresco fioriranno nuvole
- appena rosa che
improvviseranno
- antiche danze
mai scordate. Poi
- la sapienza del
silenzio prenderà
- il sopravvento
ed i sogni si distenderanno
- esausti
sull'antica terra di Sicilia.
-
-
- Sono
-
- Sono aghi di
pino
- intrecciati le
collane
- che ti posso
donare
- e come
fermaglio
- poche parole
d'amore.
- Sono occhi che
brillano
- accesi nel
vento
- i pensieri che
corrono
- dentro alle
menti
- e quelli
più dolci
- sono sogni
confusi
- tra le luci
dell'alba,
- immersi in
sorrisi
- perduti nel
sempre.
-
-
- Oggi
-
- Sto vivendo
tra
- passato e
futuro
- e mi vesto di
sogni
- e speranze
deluse.
|
- Ivana
Federici
-
- Nuvola
-
- Nuvola
che vai
- e
rispecchi l'azzurro del cielo
- e il
verde dei prati
- e regali
gocce di felicità
- e
risvegli la capacità di amare in cuori
assopiti
- che
fanno capriole come quelli dei
bambini
- e li
riempie di gioia ed
emozioni...
- Nuvola...
- nulla
può fermare il tuo
andare
- in
questo cielo infinito,
- prati
montani verdi e silenziosi
- aspettano
le tue gocce d'amore
- ed io
sollevo gli occhi
- e come
per magia si perdono nell'azzurro
cielo.
-
-
-
- Vivere la
vita
-
- Scopri
te stesso e i tuoi desideri
- e fai in
modo che qualcosa si avveri.
- Non
lasciarti trascinare dal
tempo,
- vivi
appieno ogni momento,
- così
mai potrai dire
- di aver
sprecato la tua vita
- e il tuo
avvenire.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Francesco
Ferone
-
- Oltre
l'immagine
-
- «Ciò
che cerchi non è qui...
- ...Alba di un
altro domani terreno.»
- Si vendica il
sogno:
- ombre, visioni
senza tempo, luogo d'altri mondi...
- Respiro
immutabili richiami all'eterno,
- proiezioni
dentro te.
-
-
- Visione
onirica
-
- Il giorno
s'avvia pallido,
- una candida
apatia senza soli.
- Finanche il
notturno cielo costellato s'era
estinto...
- Cosa ne
sarà dell'unico irripetibile giorno
presente?
- Se vuoterai
calici all'avvenire
- di caduche gioie
e tristi passaggi melodici
- intrisi di sogni
distorti,
- non potremo
più condividerne la nostalgia.
- Ansia di
vita
- sospinge ad un
quieto sonno
- sulle sponde
delle tue fantasie.
-
-
- Giostra
(impressioni di una serata)
-
- Grida, risate,
lampioncini multicolori, volti
confusi...
- ...Ebbrezza di
spiriti infantili.
- Voci di folla
leggere come vento s'agitano attorno.
- Tu con
malinconica dolcezza smuovi la giostra
- e i nostri
sguardi s'incontrano,
- si perdono, in
attimi densi di significato nel nulla
circostante,
- che sempre
più appannato vortica attorno.
- Visione sfocata
d'un passato
- recante effimere
gioie intrise d'incertezza.
- Ancora la
giostra continua ad andare
- e le nostre vite
a sfiorarsi
- ed io a
desiderare l'eternità di un attimo, un
sogno,
- o forse quella
consapevolezza che uccide gli animi
spensierati.
|
- Pietro
Ferraro
- Voi, che ogni
secondo apparite come visione nei pensieri
miei,
- come il più
irrisolvibile degli enigmi e la più dolce delle
tentazioni,
- voi che sciogliete
eterni ghiacciai al vostro puro e nobile
sorriso,
- che traspirate
purezza dai profumi vaporosi che vi precedono ogni
silenzioso passo.
- V'amo, come potrei
amare la perfezione della semplicità o la
purezza dell'intelligenza,
- potrei amarvi nei
deserti oziosi, nei momenti vani, tra distese fiorite
all'alba.
- Vivrei d'aria per
la sola certezza di vedervi ogni giorno, un
secondo.
- Cos'è
d'altronde il tempo, mia dolce amata?
- È la
certezza, la prova inappellabile che v'amo e che
sospiro
- ogni qual volta
apparite in lontananza, nella vostra tonica
esilità,
- ogni qual volta
fuggite l'insignificanza dei burattini che ci
circondano
- conscia quanto me
della loro mancanza di vita.
- Vi ho vista triste
e ho pianto, vi ho vista bianca come la
paura,
- tremante per colpe
che non vi appartenevano, frutto solo della durezza
della vita.
- Voi, esile nei
confronti del canemacchina che imperversava come una
trappola per volpi
- dietro ogni porta,
sotto ogni falso saluto, finto sorriso.
- V'avrei amata su
prati di cielo tra nubi erranti e sagaci
cinguettii,
- voi sola, dolce
come il silenzio ad un tramonto sul lago,
- voi sola come
pennello di emozioni invisibili.
- Adoro la vostra
umanità, il vostro "sentire",
- la vostra
fugacità come stella cadente, come
scintilla.
- Sentite ciò
che sento quando attraversate altari di latta, sentite
come me
- che il mondo
andrebbe dipinto perché a volte è un
grigio colorato, inodore, insapore.
- Per un vostro bacio
scriverei le più belle fiabe
dell'universo,
- raggiungerei la
luna con una barca a remi,
- perché se
è vero che l'incestuosità del libero
arbitrio in una decadente invertita scala di
valori,
- ha reso ogni letto
teatro della più triste delle illusioni e della
più amara delle sconfitte,
- a me, di vostra
grazia, basterebbe tenerla per mano, stare un po' con
lei,
- che fugge tra
milioni di impegni e poche cose che ama, per
cancellare un mondo attorno
- che non le piace
che ha un decoro troppo finto per essere
considerato.
- Dunque, senza veli
e senza maschere mi presento dinanzi al vostro
giudizio
- cosciente della
vulnerabilità che ho adesso nei vostri
confronti, ma anche di ciò che
sento,
- madama, che io
giammai abbia da pentirmi di non averlo
espresso,
- questo fuoco di
emozioni che mi tormenta e mi rende vivo.
- A voi, dodici mazzi
di ogni specie di fiore, che adornino il vostro
sguardo,
- che la rugiada al
mattino rifletta il vostro viso. Quello che spero, un
giorno, sarà mio.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Gerardo
Genovese
-
- Un
angelo nero
-
- Vento
che cigola
-
- Sei la
porta
- del
tempo
- arrugginita
- a
certe
- emozioni
- sei la
stella
- che
m'ha
- inondato
-
-
- Tacite
acquiescenze
-
- Rami
- contorti
- terre
battute
- contese
- ormai
donate.
-
-
- Vino
e caffè
-
- Uno
- lava
l'animo
- l'altro
- ritempra
- lo
spirito
- entrambi
- completano
- il
cosmo.
|
- Sandra
Giacobbi
-
- Il nulla nei
cuori,
- attoniti,
- colmi di rabbia
e di pianto.
- Sanguina
- la pace
ferita
- dall'ignobile
demone
- ideatore
malvagio
- di questo folle
gesto.
- L'aria
- è intrisa
di morte
- disperazione,
- di
polvere,
- macerie,
- di sogni
stroncati.
- Rimane il
silenzio...
- Non trova la
mente
- nemmeno la
forza
- di
vendicarsi.
- Inerti
- annebbiati dal
cupo dolore,
- impotenti
- davanti alle
grida
- alle
preghiere
- ai voli
disperati nel vuoto,
- agli addii
soffocati
- lungo le linee
telefoniche,
- alla coscienza
della fine
- ai perché
senza risposta.
-
- Al di là
dell'oceano
- grida di
vittoria.
-
- Quanto siamo
diversi.
- Quanta
diversità dimora nel mondo.
- Per
noi
- Rimane il
silenzio...
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Antonino
Giardina
-
- Ad una Preclara
Dama
-
(del
Santo Sepolcro di
Gerusalemme)
-
- Con indosso quel
vestito nero
- accollato con
lunghe maniche,
- il mantello di
velluto di seta nera
- con la Croce di
Goffredo
- in panno
scarlatto, d'oro filettata,
- - emblema della
casa del Buglione
- che il Gran
Sepolcro liberò di Cristo -
- e sul capo la
preziosa mantiglia
- che lasciava
trasparire i biondi capelli,
- sembravi una
vezzosa nobile damina
- del Settecento
veneziano.
- E mentre il
Cardinale Gran Maestro,
- là nella
Chiesa di San Giuliano
- dell'affollata
via dei Crociferi,
- sospesa nel
tempo e nello spazio,
- con bianchi
mantelli, di spade e speroni
- di Cavalieri in
corteo per l'Investitura
- ti costituiva e
proclamava Dama
- del millenario
Equestre Ordine
- del Santo
Sepolcro di Gerusalemme,
- io ti guardavo
incantato ed estasiato
- avvinto
dall'onestà rifulgente del tuo
viso,
- dalle tue
preclari virtù,
- dalla casta,
serena, dolce bellezza
- andando ai tempi
antichi,
- quando le
bionde, belle eteree madonne
- così
conquistavan l'invitto cuore
- dei ferventi
Crociati Cavalieri
- che con elmi,
corazze e grande fede,
- - dopo la Veglia
d'Armi -
- con in bocca il
Santo Motto
- "Dio lo
Vuole"
- partivan con
slancio a liberare
- gli oppressi
Fratelli d'Oriente
- e a conquistar
di Cristo la Santa Terra.
|
- Gian
Piero Grasso
-
- Non
piangete
-
- Piove, il mondo
dorme e io resto
- solo a guardare
queste fotografie.
- Mia madre
respira affannata,
- nel cuore ha
lacrime amare.
- Piove e io resto
ancora sveglio,
- non posso
dormire, non posso
- dimenticare i
giorni difficili
- i giorni felici,
i giorni con
- il cuore tra le
mani.
- Tutto questo ho
visto nello
- sguardo di un
bambino che
- non sa
mentire.
- Sono piccoli
questi bambini
- ma hanno il
cuore cresciuto.
- Non piangete
bambini,
- vorrei darvi il
sole,
- vorrei darvi
l'arcobaleno
- per farvi
correre con la fantasia.
- Non
piangete!
- Non piangete, il
mio cuore è lì da voi
- ad a carezzarvi,
a fare il pagliaccio
- per farvi
ridere.
- Costruirei
l'anima con queste parole
- per non farvi
più soffrire...
- Non
piangete!
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Maria
Gurreri
-
- Nel
deserto
-
- Questa mia
notte
- è
- voluttuosa
- serena
- febbrile
- Il
Tempo
- si
arresta
- nella
sua
- corsa
sfrenata
- Mi
regala
- un
numero
- inimmaginabile
- di
Stelle
- tutte per
me
- ma
sono
- troppo
sola
- a
contemplarle
- in
questo
- Deserto
- Silenzioso
- Immenso
- e sempre
nuovo
- All'improvviso
- ti
cerco
- ti
vorrei
- accanto a
me
- a
proteggermi
- da
tutta
- questa
Immensità
|
- Carlo
Leoni
-
-
- Padre
-
- Suonano
le campane
- sordi
rintocchi persi
- in un
aria satura
- di
lacrime di pioggia.
-
- L'ultima
nenia di preghiere
- confusa
tra singhiozzi soffocati
- accompagnano
lenti passi.
-
- Passeranno
le lacrime
- si
annebbierà il tuo viso
- tra
mille giorni e
- tra
mille ricordi nuovi
-
- Ma su
questa tomba
- cercherò
sempre me stesso
- nella
speranza che un domani
- mio
figlio, sulla mia tomba
- cerchi
se stesso.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giove
Mangano
-
- Il
tram a Vicenza (03-12-1992) "I"
-
- Qui a Vicenza il
tram è una scoperta
- parlo della rete
trasporti urbani
- che s'estende ai
Comuni non lontani
- viaggiandovi ti
tien sempre all'erta.
-
- Gli itinerari
hanno una sorpresa,
- non per tipo di
gente trasportata,
- studenti sempre
pronti alla risata
- o massaie che
vanno a far la spesa,
-
- ma per il fatto
della bella vista:
- tanto verde e
l'architettura abbonda;
- porte, archi e
basiliche d'artista;
-
- si costeggia il
fiume Bacchiglione;
- si osserva
persino la Rotonda.
- È un tram
da diletto e istruzione...
-
-
- (03
- 06 - 2001) "II"
-
- Ritorno sui tram
qui a Vicenza,
- dopo, giusti,
otto anni e mezzo,
- io, invero, ci
penso da un pezzo
- a quello che
dirò, in confidenza:
-
- gli itinerari
sono gli stessi;
- resta il diletto
e l'istruzione;
- scorre sempre
lì il Bacchiglione;
- archi, ponti e
fiumi restano lì messi.
-
- Cambia invece la
gente trasportata:
- le massaie son
sempre di meno;
- gli studenti non
fanno la risata;
-
- aumentano i neri
e gli indiani
- che insieme con
i gialli fanno il pieno.
- Si palpa neo
cultura con le mani...
|
- Ilaria
Masini
-
- Rinascere
-
- Nulla ti
danneggia come i ricordi di
- una vita mai
vissuta.
- Ricordi
aleggiano nell'aria
- come cenere
nella brace.
- Una brace mai
respinta dal vento,
- mai espulsa
dalla memoria,
- lo
so,
- hai paura di far
vedere il dolore
- di quel fuoco
che per anni ti consuma.
- Quelle cicatrici
che non ti abbandonano,
- ti perseguitano
ovunque tu vada,
- ovunque ti
nasconda.
- Molti tentano di
curarsi o di essere curati,
- ma nessuno
può capire che
- solo tu puoi
essere l'unico ad aiutarti
- l'unico ad
evadere da questo incendio.
- Perché
non prendi nelle tue mani
- questa maledetta
sofferenza
- e non poni fine
alle tue ustioni giornaliere?
- Esci da te
stesso e osservati dal fuori, vedrai...
- c'è
un'altra vita che ti attende
- assieme alla tua
anima.
- Rinasci!!
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giovanni
Masobello
-
- Notte
-
- Notte lontana
che viaggi nel tempo,
- come i ricordi
remoti,
- chiusi fra le
mura di chissà quale speranza.
- Notte pallida
che ti nascondi nel cielo,
- dietro
grattacieli d'imprendibili illusioni.
- Fredda notte
d'Ottobre,
- difettosa
d'opache stelle,
- confuse
nell'inverno della mia anima.
-
-
- Tramonto
-
- Grigio profumo
di un'onda lasciva,
- dolce ferita di
un corso alla deriva.
- Sole senza
stelle in un giorno di luna,
- muto lamento di
un tramonto.
-
-
- I
sogni?
-
- Ascolta i colori
della luna,
- i profumi della
notte sincera.
- Le anime si
perdono,
- e poi si
rincontrano.
- Il sole
risorge,
- ma senza
fretta,
- come un
guerriero mai stanco.
- I giorni aiutano
a vivere.
- Ma i
sogni?
-
|
- Eliana
Olivotto
-
- Fili
-
- Fili di
pensieri
- da
liberare in alto
- aquiloni
di fragile colore.
- Fili da
legare stretti
- in
mano,
- per
trattenere l'allegria
- di cento
palloncini
- che poi
lascerò andare,
- fiori
nel cielo.
- Fili
rossi,
- per
lanciare ami di parole
- a chi le
sa capire.
- Fili
tesi
- a
sollevare momenti di
malinconia...
- Fili
forti
- per
ricamare foglie di silenzio,
- se la
parola taglia ogni legame.
- Fili
aggrovigliati,
- quando
il buio è troppo nero,
- fili
riposti,
- raggomitolati
- in un
cassetto chiuso
- da
un'antica chiave.
- Fili
- su cui
stendo ad asciugare
- sogni
bagnati nella nebbia della
notte.
- Fili
spezzati,
- che solo
la memoria annoda.
- Fili
ondeggianti ancora
- alla
brezza della sera,
- fili
trasparenti di luce
settembrina,
- fili
d'erba gialla
- lucenti
di rugiada...
- Una rete
di fili...
- per
tessere i giorni
- della
vita.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Carmine
Palmieri
-
- Kabul
2001
-
- Le notti
a Kabul sono lunghe
- come gli
inverni artici
- e hanno
un respiro enigmatico
- che fa
tremare i polsi dei cieli
- di tutti
i Continenti.
-
- Là
il tempo si logora
- come nel
suo morbo
- un
malato terminale,
- e si
misura con il numero
- dei
missili e dei morti
- che
svuotano la città,
- delle
fughe e dei profughi
- che non
sanno dove andare.
-
- Là
ogni giorno che passa
- è
un passo verso il Big Bang
- conclusivo
dell'estinzione
- antropica
e biofisica.
-
- Là
dai tetti sclerotizzati
- delle
vecchie case
- si alza
lo stesso sole
- cui non
sarebbe dispiaciuto
- portare
in giro per il mondo
- anche il
sorriso eliotropico
- e
rassicurante delle Torri
Gemelle.
-
- Là
il dolore è globale.
- E
vibrante come il mio cuore
- che non
sa più come amare.
- Né
come morire, per non veder
morire.
|
- Federico
Panetti
-
- Quale
infinito
-
- Quale infinito
c'è
- Se ogni
volta
- Che tendo la
mano
- Tocco una
rosa
- Una
cosa,
- Un
pensiero
- Chiuso in un
ricordo
- O in un
desiderio
- Già
appagato?
-
-
- Il
cannocchiale più potente
-
- Una boccia
tracannata
- All'altezza
degli occhi
- Lascia vedere
chiaro
- Lontano oltre
orizzonte.
-
- Assaporo la
scoperta
- Tra il
tramonto
- E prima che il
sole
- Sorga
nuovo.
-
- Ma a giorno
fatto
- Mi
ritrovo
- Con il vetro
ancora pieno.
- Il vino è
stato tramutato in acqua.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Federico
Parli
-
- Mina
-
- Crescendo
- Ho
imparato a parlare
- Ho
imparato a leggere
- Ho
imparato a scrivere e vivere
- Amandoti
- Imparo a
crescere
-
-
- Credo
-
- Abbandoniamo
le nostre paure
- Nella
cristiana cerimonia
- Per poi
ritrovarle
- Nelle
briciole
- Di un
pane ormai troppo secco
- Pasto
- Delle
anatre del Demonio
-
-
- Trauma
-
- Pioggia
di fiori
- Lacrime
di petali
- Ieratico
personaggio dai profumi
d'ambra
- Nicchia
tetra
- In un
bosco effervescente
- Saremo
ancora vivi
- Dopo
tutto questo?
- Riposo
- Non
voglio essere stanco.
|
- Martina
Peloso
-
- Pianto
-
- Sfiorano,
brividi di tenerezza,
- l'acquosa
foschia delle pupille e
- l'iride,
penetrata d'amarezza.
-
- Di rugiada,
stille tremanti,
- nella timidezza
dei corpi lenti,
- cadono come
stelle,
- dall'acquario
siderale degli occhi
- delle nere
pupille,
- in mille cieche
bolle.
-
- E le gote,
trapunte di diamanti,
- son cieli di
cristalli frangibili...
- E lacrime di
luce, d'urla e canti,
- sono il feto di
parole mai dette...
-
- Rigano il viso
con unghie taglienti
- comete in
agonia;
- nei dolci amori
e negli odi violenti,
- piovono,
cristallizzate e raccolte e
- s'infrangono al
suolo in fiumi di pianto:
- lacrime morenti
in onde d'acanto.
-
-
- Un altro
volto
-
- Ed eccomi
cadere
- su giochi di
dama, di ruoli finiti,
- recisi di lama,
con
- abiti e
maschere, quali non sono,
- ma che sono
loro, senza risuono.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Francesca
Piazzolla
-
- Non
chiamateli Vecchi
-
- Sono
esseri umani.
- I
più sacri.
- Vi
sembrano tristi.
- Sono
solo stanchi.
- Hanno
visto
- albe...
su albe
- tramonti...
su tramonti.
- Dispendiano
sorrisi
- a chi
elogia
- la
veneranda età.
- Prova a
chiedere
- consigli
- per
sanare
- una
società malata
- in cui
vivono
- turbati
e... spaventati.
- Ti
sfileranno
- una
corona
- di
antichi proverbi
- che li
ha portati
- a tanta
saggezza
- ad una
vita
- sana
e... serena.
- Vecchi!!
- Chiamateli
Saggi.
- Racchiudono
- nella
mente e nel cuore
- il
Tempio Sacro
- della
saggezza e della prudenza.
-
|
- Flavio
Porta
-
- L'ultima
nota
-
- Cosa ne
sarà di me?
-
- Vivi la tua vita
giorno per giorno.
- Non
importa.
- Ogni giorno
è diverso da quello precedente,
- ma uguale ad un
giorno che è già stato... e che
verrà.
- Un susseguirsi
di eventi, di sensazioni,
- alternarsi di
gioie e malinconie,
- la tua vita
unica ed irripetibile
- semplice e
impossibile...
- devi osservare,
piangere, sorridere, correre,
- volare a
volte...
- volerei per
sempre se solo potessi...
- atterrare e
combattere,
- vincere e
perdere,
- passioni e
dolori,
- amore e
odio,
- e giorno e
notte.
- Godere di
ciò che è lieve
- sopportare
ciò che è pesante e
continuare.
- Su in alto e poi
in basso per risalire.
- Siamo fatti
così.
- Una musica
composta di ritmi profondi e sottili,
- ma anche di
rumore frenetico incomprensibile.
- È questa
la nostra musica.
- La componiamo
giorno per giorno,
- aspettando la
nota che non esiste ma che
verrà...
- la nostra ultima
nota.
- Posso
immaginarla,
- un ultimo dolce
lieve respiro sussurrante...
-
- La
fine?
-
- No... è
solo l'inizio.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Mario
Raso
-
A
S.S. Giovanni Paolo II
-
- 7 maggio
2001
-
- Mercanti
d'Arabia
- Vendono
sale
- a
Gaza.
- Acquile da
Giuda
- scrutano il
mare
- di
Tiberiade
- mentre Pietro
- cerca tra
gl'ulivi
- spirito di
pace
-
- Oltre i
colli
- verso
l'occidente,
- cembali e
suoni
- mandano
messaggi
- forse, un
dì
- chissà,
sarà
- la
PACE!
|
- Daniela
Regondi
-
- 11
settembre
-
- Spalancati
gli occhi del male,
- accecato
il rivale trattiene il
respiro...
- Anime si
liberano in volo,
- anime
nuotano nel fiato del cattivo,
- anime
tendono la mano verso il
mondo,
- ora
tinto di bianco...
- nessuna...
- nessuna
abbraccia con affetto il
destino.
- Un urlo
spalanca la porta del cielo,
- ed
ora,
- sotto il
simbolo infranto...
- il
silenzio.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Chiara
Rigoli
-
- Lancinante
-
- inaspettato,
insicuro incontrarsi
- invano rincorso
per giorni infiniti
- subitaneo
abbagliante
- il riverbero del
caso
dilagante
- tremare come
timida puledra
- nervosa tensione
di recrudescenze
- è
primavera
non
mi vorrai mai?
lancinante
- gelosia
e
gelo sia
- se di altrui
voci i soli
- ti
illumineranno
- se anche lei
voleva
e
io, penosamente ignara
- serrato,
tagliente stupore
- stranito,
diffuso
- precipitare.
-
|
- Ugo
Rubinelli
-
- Sole purpureo
che emana i suoi raggi, brucia l'aria che ho
intorno
- Infliggendo una
torrida pena alla pietra bruna e
siccata
- In lontananza da
un torrente scorre acqua gelata
- Che spezza il
bollore degli aridi grani di fine
stagione
- Davanti ai miei
occhi immagini di un panorama sfocato da onde
d'estiva calura
- I miei passi
rimbombano a terra
- Sollevando
infinite particelle di polvere in un volo
scomposto
- Unendo i
frammenti della mia passeggiata
d'agosto
- Mi incatena in
un istante la tua voce
- Certezze
smarrite in un mare di prose
- Riposi soave e
mi ridoni la luce
- Quella che persi
sopra il cammino
- Lungo la strada
del fato smangiata dal tempo
-
- Mi ridoni la
luce
- Quella smarrita
nei miei pianti d'infante e d'adulto
- Nel ricordo di
un giorno che ora si sgrana come carta nel
fuoco
-
- Mi ridoni la
luce
- Quella che si
era ormai spenta negli occhi del
giovane
- Nel pensiero
costante di una notte stellata da sogno trascorsa
da solo
-
- Mi ridoni la
luce
- La stessa
luce
- Che ora
rivivo
- In ogni tuo
gesto e sorriso che creano la pace
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Vincenzo
Sarta
-
- Lettera dalla
Musa
-
- Più di un
anno ormai è passato
- da quando la sua
mano scrisse
- sul foglio che
tengo dinanzi.
- Il destino m'ha
negato di conservarne
- lo sguardo ed il
sorriso
- nel ritratto che
avrei sempre voluto donarle;
- né posso
osservare la sua anima
- in una lettera
scritta a cuore aperto,
- se non nei
fugaci messaggi
- che un tempo ci
scambiavamo.
- Non ho alcun
privilegio
- fuorché
un oggetto che le è appartenuto,
- un dono e le
poche righe rimaste nelle mia mani:
- sono termini
freddi,
- un linguaggio
che non le appartiene.
- Quando il Fato
l'ha voluto
- ho sempre
cercato fra quelle parole
- un segno
celato
- dalle
ingiustizie del mio mondo,
- ho tentato
disperatamente di sfiorarle l'anima,
- ma vago confuso
e preda del superfluo.
- Forse
brucerò questo logoro pezzo di
carta
- e vedrò
diradarsi col suo fumo
- i residui di un
amore
- così
forte da apparire inutile...
- Forse
no,
- non ne
avrò il coraggio.
- Ebbene vivo oggi
un sogno allucinatorio
- in cui i miei
sensi recepiscono
- curve
d'inchiostro
- come larghi
fianchi
- e labbra
polpose;
- se la vita e
l'amore hanno delle forme
- sono quelle
mediante cui
- lei ne traccia
le parole.
|
- Marco
Saya
-
-
- Troppe
volte
-
- Troppe
volte
-
- Giochi di
bignè su bocche voluttuose
- Massaggi di
carezze accennati in discesa
- Sale la febbre
di giocolieri impazienti
- Scacco di un re
ad una regina che aspetta
-
- Troppe
volte
-
- Viso d'angelo
sonnecchi, ridono gli occhi semichiusi
- Labbra appagate
soffiano appena
- Una chitarra sul
letto strimpella nuda
- Menestrello di
corti boccaccesche pizzica altre corde
-
- Troppe
volte
-
- Il gioco
ricomincia su arpeggi sfiorati
- Melodia suadente
su una pelle di velluto
- Pause di istanti
anticipano note d'amore
- Libera
l'improvvisazione l'ultimo assolo di
piacere
-
- Troppe
volte
-
- Ricordi di un
sapore lontano
- Gusto di un
sesso che manca
- Stanco il
menestrello suona su un letto vuoto
- Aspetta un
vassoio di bignè e nulla
più.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Luciana
Scaglia Grenna
-
- Senza
sapere
-
- Sei partito per
una destinazione,
- ignota,
- senza
sapere.
- Peccato!
- In te è
rimasto
- un dubbio
atroce...
- quello...
- di non essere
stato
- amato
- e invece
no!
- Lo struggente
amore
- ha preferito non
farti sapere
- ma
tu,
- per questo
silenzio,
- hai sofferto
troppo
- e il tuo
cuore
- non si dava
pace.
- Sei riuscito a
perdonare?
- No...
si.
- chissà
- forse un
giorno...
- ...lo
sapremo!
-
|
- Rossella
Stefini
-
- Certi
occhi
- intagliati nel
ghiaccio
- si
sciolgono
- al tepore del
mio petto
- in sonni
improvvisi
- e sorridenti
bambini.
-
-
- Raccolta
- tra la pietra
calda
- e il vento
ondoso
- osservo
- il mare
verticale
- piegarsi
- alla legge dei
miei occhi
- chiusi sul
fragore
- delle mie cento
vite.
-
-
- Ci fa
sfiorato la carne
- e precipitati in
mancanza assoluta
- di noi, privati
per la pietà
- della vita che
deve venire.
-
- Sono stata oltre
il tempo
-
- ho visto la mia
vita mancare
-
- i tuoi occhi di
vetro
- nascosti ai miei
baci da pietre,
-
- e ho pianto
tutto il dolore.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Marzia
Todero
Medusa
-
- Siedo.
- Bussano alla mia
porta.
- C'è
qualcuno?
- Dietro la
porta.
- Risponda
qualcuno.
- Coraggio.
- Alzati.
- Vieni ad aprire.
- La solitudine si
appesantisce.
- Siedo e ricordo.
- Ricordo quando
correvo
- coi sassi tra le
mani.
- Ricordo che mi
porto via.
- Non lasciarmi.
Non lasciarmi.
- Saltavo la
grande pietra
- mentre
l'ingenuità
- mi veniva
strappata di dosso.
- Chiamo.
Chiamo.
- Ho la
febbre
- i pensieri e il
volto roventi.
- Nessuno
- niente
- c'è solo
il mio corpo
- lì
- esausto.
- Volevo
urlare
- avrei voluto.
Avrei dovuto.
- Dove sono i miei
sassi?
- Le mie
mani
- sporche di
terra?
- Parole
murate
- dolore
immobile
- di un teatro
interiore
- depredato del
suo mathemata esistenziale.
|
- Romano
Trerè
-
- Pronto
soccorso
-
- Distesa di
lettini nel corridoio
- Tintinnio di
bottiglie
- Come
alberi che gocciolano
- Volti speranzosi
cercano conforto
- Verso il
cielo
- Sguardi
rassicuranti
- Verso il
basso
- Frenetici slalom
di camici bianchi
- Grazie.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Roberto
Turrisi
-
- Il
mitomane
-
- Nel sogno, in
cui dimora la speranza
- vive quest'uomo
e tutto il suo pensare
- e voglia non
è ciò di stravaganza
- ma null'altro
dal disio di campare.
- Fantasmi vede e
folli sensazioni
- nell'aria...
sente spesso riecheggiare,
- tra il fumo e la
poesia di un'emozione
- lì sempre
lo vedrai... immaginare.
-
-
- È ancora
giorno
-
- È ancora
giorno tra queste montagne
- ma stranamente
il sole non vedo
- mentre il muto
veston le campagne
- e nel vento...
non si cela che un segreto.
-
- È ancora
giorno negli occhi dei bambini
- ma nei miei
occhi il sole non vedo
- perché
nascosto si è forse tra i pini
- o forse è
solo... il mio male consueto.
|
- Ilaria
Emilia Vacca
-
- Aetas
-
- Anima nella
notte
- volgeva al cielo
gli occhi
- grigi di
lacrime.
- Raccolse un
fiore nero
- brillante di
rugiada
- e si
allontanò
- per il lungo
irto sentiero.
- Anima nel
giorno
- volgeva al sole
gli occhi
- bruciati di
fuoco.
- Raccolse il
bianco abito
- e
discese
- per il lungo
irto sentiero.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Emilio
Valpreda
-
- Il mio amore
è una gatta
-
- Tutti gli
animali
- sono un dono
meraviglioso di Dio
- Un uccellino
intenerisce il cuore
- del delinquente
più incallito.
- La mia gatta
lenisce
- la mia
solitudine.
- E quando mi
tiene compagnia
- durante il
sonno
- arrotolata
contro il mio corpo
- non mi sento
più solo.
- E quando mi
capita di svegliarmi
- e sento il suo
respiro
- per un attimo ho
l'impressione
- di avere ancora
accanto la mia donna.
-
-
- Il
rimpianto
-
- Ero come
un'esile pianticella
- che stentava a
vivere
- E quando grazie
a te
- arrivò a
fiorire
- Tu te n'eri
già andata
- La tua
curiosità si era spenta prima.
-
|
- Barbara
Visioli
-
- Il
volto
-
- Naufraga dopo la
tempesta
- sola
- nel buio di
un'eclissi durata troppo a lungo.
-
- Sono frammenti
del mio passato.
-
- Adesso
- la
luce
- un
volto
- il
tuo.
-
-
- La
voce
-
- Nella stanza
riecheggia il suono di singhiozzi
attutiti,
- solo chi soffre
nel silenzio
- conosce questa
voce.
-
- La
voce
- può
essere solo suono
- o molto di
più.
-
- Musica.
-
- La musica di un
violino
- con una corda
spezzata,
- che, nonostante
tutto, continua a suonare
- al meglio che
può.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Antonio
Zocchi
-
- Il vortice (la
mente)
-
17
novembre 2001
-
- In un
vortice
- è il mio
ricordo,
- dove la
mente
- consuma parvenze
d'istanti:
- e si ciba di
tutto,
- anche
d'invisibile,
- saziando la sua
sete d'immenso
- in ogni
riflesso.
- Per ogni
sospiro,
- si riempie di
sogni.
- Forse la
vita
- le tende le
mani,
- forse la
vita
- le mostra
miraggi.
- Forse la
notte
- le nasconde i
colori,
- per poi
donarglieli se c'è la luna.
- Forse i suoi
giorni
- si levano
stanchi
- tra le pieghe
del cuore.
- La mente,
così,
- instancabile
vive.
- Con sonno o
destrezza
- sempre
cammina.
|
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Se
non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla
direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi
al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al
numero 0298233100
|
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-
RISULTATI
DEI CONCORSI
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mesi)
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CLUB
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-
- Ins.
22-08-2002
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