Concorso
Letterario Il Giunco
Città di
Brugherio
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- CONCORSO
LETTERARIO IL GIUNCO
- Per leggere i testi cliccare sul
nome
- Sezione poesia in lingua
italiana:
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- 1° classificato Marisa Lissoni Annoni di
Monza (Mi) con E ancora mi
sorprendo;
- 2° classificato Don Maurizio Rolla di Monza
(Mi) con Esodo;
- 3° classificato Mercurio D'Aloia di Foggia
con Diventar
uomo.
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- Segnalazione di merito a:
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- Rosa Antonia Rocca di Brugherio (Mi) con Arazzi;
Adriano Scandalitta di Mortara (Pv) con La festa della
vita; Girolamo Savoia di Palermo con Dove l'oleandro
s'infiora; Eugenio Magri di Pieve di Cento (Bo) con La
chiave nella toppa; Daniele Orla di Torino con Ridi,
pagliaccio!; Massimiliano Badiali di Arezzo con Granello
di sabbia; Edvige Lugaro di Roma con Templi.
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- Sezione poesia
dialettale:
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- 1° classificato Maria Schiro Gariboldi di
Brugherio (Mmi) con La
pigutina;
- 2° classificato Fernanda Calderini di Segrate
(Mi) con I mee
radìs;
- 3° classificato Ugo Moroni di Broni (Pv) con
Scoeula de
dialett.
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- Segnalazione di merito a:
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- Amleto Montini di Bagnacavallo (Ra) con Par
savà cvel c'an sò; Carlo Ermetici di S.
Giuliano Mil. (Mi) con Studi numer vun; Giuseppe Riolo di
Como con Senza fia' dentar la nèbia; Pompeo
GIuseppe Frattini di Baranzate di Bollate (Mi) con El
spoentapasser; Giancarlo Sala di Calco (Lc) con Pinin;
Luciano Pisati di Quintano (Cr) con A la crus; Franca
Olivo Fusco di Trieste con Quela spuza de vecio.
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- Sezione narrativa:
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- 1° classificato Filippo Rossato di Milano con
La Cattedrale;
- 2° classificato Gavino Zucca di Granarolo
Emilia (Bo) con Epifania;
- 3° classificato Francesco Raspa di Casatenovo
(Lc) con Anche per questa sera è finita.
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- Segnalazione di merito a:
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- Elisabetta Antichi di Monteroni d'Arbia (Si) con
Lezione di greco; Edoardo Corbetta di S. Giuliano Mil.
(Mi) con La maglia nera; Edvige Lugaro di Roma con Vier
letze Lieder; Alessandra Altmann di Roma con
Nostalgia.
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- Segnalati:
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- Paola Cagnetta Gscheidel di Renate (Mi) con La
treccia lunghissima e nera; Daniela Di Pasquale di
Cinisello Balsamo (Mi) con Il vecchio spazzino; Giovanni
Brevi di Taccona di Muggiò (Mi) con Let it be;
Bruno Longanesi di S. Giuliano Mil. (Mi) con La fiutina
della luna; Giuseppe Benetel di Varedo (Mi) con Inverno;
Andrea Catalani di Sesto S. Giovanni (Mi) con Amore o
bankomat.
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- Premi speciali a:
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- Sara Arcudi (9 anni) di Brugherio (Mi) con Brezza
(poesia italiana); Maria Chiara Gariboldi (9 anni) di
Brugherio (Mi) con Primavera (poesia italiana); Francesco
Gariboldi (5 anni) di Brugherio (Mi) con Ho trovato
Gesù (poesia italiana); Francesco Canale (9 anni)
di Pietra de' Giorgi (Pv) con Focella (narrativa ital. e
inglese).
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- Premio Ginevra:
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- Il 1° premio ex-aequo viene assegnato a due
gruppi:
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- A - "Un sorriso per la Bosnia, gemellaggio
Monza-Celje". L'attività è già in
corso ed ha dato ottima prova; presenta inoltre molte
affinità con gli scopi de "Il Giunco".
- Per questa iniziativa la Giuria raccomanda al
Consiglio Direttivo de "Il Giunco" il conferimento di un
assegno di studio, se compatibile con le risorse, ad un
giovane meritevole del campo di Celje.
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- B - "Gruppo di Auto-Mutuo aiuto", per disagio e
depressione post-partum, iniziativa di notevole interesse
nell'aiuto al miglioramento del rapporto mamma-bambino.
L'iniziativa è promossa dall'U.O.P. 25 - C.P.S. di
Brugherio ed è coordinata dalla Infermiera
Professionale Sig.ra Nadia Zappieri. Il gruppo
sarà denominato "GEA" e la sede è
temporaneamente presso l'ASVAP di Brugherio.
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- Viene inoltre segnalato il "Centro Culturale
Islamico Savonese", sorto per iniziativa del Dr. Zahoor
Ahmad Zargar e della moglie Renata
Rusca, per il notevole interesse delle
iniziative interculturali nel rispetto della propria fede
e nell'aiuto reciproco agli immigrati. Aiuta inoltre
nell'inserimento famiglie provenienti dalla
Bosnia.
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- Queste realizzazioni vengono particolarmente
segnalate sia all'Assessorato ai Servizi Sociali che
all'Assessorato alla Cultura a cui suggeriamo
l'inserimento di una serata a loro riservata nel futuro
programma de "I martedì della biblioteca" per una
diffusione di queste iniziative, così come fatto
per il vincitore del premio della passata edizione sulla
"Comunicazione facilitata per soggetti
autistici".
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- Ricordiamo che i premi per le sezioni a &endash; b
&endash; c consistono in: pubblicazione di un volume per
ciascuno dei vincitori su parere insindacabile della
Giuria.
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- Per i primi tre classificati una artistica targa.
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- Per la sezione d): un milione di lire che
sarà versato alla iniziativa di solidarietà
sociale che il vincitore, che riceverà
un'artistica targa, avrà indicato.
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- Tutti i finalisti riceveranno il giudizio della
Giuria ed un pregevole attestato.
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- La premiazione avverrà, su proposta del
sindaco di Brugherio, nel corso delle celebrazioni del X
anniversario del gemellaggio con Le Puv En
Velav:
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- Sabato 10 ottobre 1998 alle ore 17,00 presso
l'aula consiliare del Comune di Brugherio, con la
partecipazione delle autorità locali e delle
delegazioni ufficiali di Le Puv, di Presov e di
Lugano.
I TESTI DELLE OPERE CLASSIFICATE:
- Sezione poesia in lingua
italiana:
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- 1°
classificata
- Marisa
Lissoni Annoni
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- E ancora mi
sorprendo
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- Ho avuto briciole d'amore e stille di
rugiada
- per la sete, trapunte a sogni fra le
stelle
- e prati verdeggianti in umili steli.
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- Ho avuto canti di cicala e voli di
farfalle,
- schiere di bambini nel cicaleccio
spensierato
- dell'innocenza.
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- Ho avuto musica di parole e raggi
- di sole amico, refoli di vento e
fiamme
- scoppiettanti nel camino
-
- Ho avuto lagrime di pioggia e fiori
- di gelo, arabeschi sui vetri e venti
- di tramontana.
-
- Ho allungato le braccia accogliendovi
- sul seno e ho rinserrato &endash; invano
&endash; trovando
- solo aria.
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- Ho spalancato il cuore, scavando nel
profondo,
- per estrarre &endash; da minatore &endash; la
gioia
- da donare.
-
- Ho ascoltato assorta le voci del
silenzio
- e i fruscii dei rami solleticati
- dal vento.
-
- E ancora mi sorprendo a cogliere il
mistero
- in un fiore che sboccia, in una luce che
ammicca,
- in una mano
che la tua mano
stringa.
-
- TORNA ALL'INIZIO
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- 2° classificato
- Don
Maurizio Rolla
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- Esodo
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- Nudi
- occhi
- deposti oltre.
- Non
- più
- ombre dure
- tracce false
- sotto
- rami di cappio.
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- Occhi
- tersi
- di verità.
-
- TORNA ALL'INIZIO
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- 3° classificato
- Mercurio
D'Aloia
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- Diventar uomo
- (a mia madre)
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- Quando dimenticherò
- il tuo sguardo di frasi velate,
- il tuo sorriso di carezze profonde,
-
- quando dimenticherò
- le tue lacrime di gioia comune,
- le tue labbra di foto antiche ma ancor
vive,
-
- quando dimenticherò
- i tuoi impeti d'ira come guida sicura,
- il tuo prendermi per mano come caldo
rifugio,
-
- quando dimenticherò
- i tuoi enigmi di un continuo
rinnovarsi,
- il tuo cuore di un ompleto stimolare,
-
- quando dimenticherò
- la tua vita, il tuo essere,
- di eterna linfa per me vitale,
-
- avrò dimenticato
- di essere diventato con te
- un uomo!
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
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I TESTI DELLE OPERE
CLASSIFICATE:
- Sezione poesia
dialettale:
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- 1° classificata
- Maria
Schiro Gariboldi
-
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- La pigutina
-
- in i sett'ur d'una matina
- ma per mi ormai
- la sveglia la suna più,
- gh'è no i bagai da
ciamà,
- gh'è no l'om
- ca la d'andà a lavurà.
- Levi su,
- i gamb incumincian a trabalà
- e i ginocc sa sentan a scrisà;
- ma rendi cunt
- che rivaa la terza età!
- Guardi da la finestra
- al su l'è giamò sputaa
- e al brila in ua manera
- che al ma fa slargà al fiaa
- e al ma da la voia, de tirà a
campà.
- Giù per la strada, pasa una
mama
- cunt per man una tuseta
- ca la strenc in brasc una bambuleta.
- E quasi senza acorgias
- turni indree, in dal me pasa,
- quand anca mi s'eri piscinina
- e gh'avevi tanta voia
- d'avec una bambulina!
- Ma l'era un sogn ca pudevi no
- realizà
- eran trop i problemi che la mama
- la duveva affruntà.
- Tant ann in pasaa
- ma ca la tuseta lì,
- in un atim, mi ha cancela,
- e lughida, cumè quand s'eri
piscinina,
- cun una pesa, una gugia e un po' da
cutun
- ma son fada una pigutina.
- Du occ celest, i cavei marun,
- du puntin negar per al nasin
- una buchina rusa
,
- luminusa cumè un fiur in dal
giardin.
- E adess l'è lì, in mustra sul
divan
- a ricurdam che i sogn, gan no
età
- e basta un po' da sentimet,
- amur e fantasia
- per vegan tanti e regalan anca via.
-
-
- Traduzione:
- La bambolina di pezza
-
- Sono le sette della mattina
- ma per me ormai
- la sveglia non suona più,
- non ci sono i figli da svegliare
- non c'è più il marito
- che deve andare a lavorare.
- Mi alzo,
- le gambe cominciano a tremare
- e si sentono le ginocchia
scricchiolare;
- mi rendo conto
- che è arrivata la terza
età!
- Guardo fuori dalla finestra
- il sole è già spuntato
- e brilla in un modo
- che mi allarga il cuore
- e mi dà la voglia di continuare a
vivere.
- Per la strada, passa una mamma
- che tiene per mano una bambina,
- che stringe in braccio una bambolina.
- E quasi senza accorgermene
- torno indietro, al mio passato,
- quand'ero ancora piccolina
- e desideravo tanto avere una
bambolina!
- Ma era un sogno che non potevo
- realizzare,
- erano troppi i problemi che la mamma
- doveva affrontare.
- Sono passati tanti anni
- ma quella bambina,
- in un attimo, me li ha cancellati,
- e svelta, come quando ero piccolina,
- con un pezzo di stoffa, un ago e un po' di
cotone
- mi son fatta una bambola di pezza.
- Due occhi celesti, i capelli marroni,
- due puntini neri al posto del nasino
- la bocchina rossa
- luminosa come un fiore nel giardino.
- E adesso è lì, in mostra sul
divano
- a ricordarmi che i sogni non hanno
età
- e basta un po' di sentimento,
- amore e fantasia
- per averne tanti e regalarne via.
-
- TORNA ALL'INIZIO
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- 2°
classificata
- Fernanda
Calderini
-
- I mee radis
-
- La terra che l'era di mee vecc
- l'è là ancamò
- inondaa de sudor,
- domaa da quej man pien de call,
- guardaa a vista da i facc
- cunt i segn profond come i solch.
- Tutt nasseva e moriva
- in quej tocchell de fadiga
- e al vegni su e al cala giò del
sol
- misuraven el passà di stagion
- avar o generos.
- E l'oeucc l'era revoltaa al ciel
- quand la semeza la calava giò
- lenta in la terra scura.
- Tucc in gir al tavol,
- come a l'altar d'ona gesa,
- a San Martin andava su in côr il
grazie
- per la bona annada,
- ma sovenz di vôs ch vegnevan dal
coeur
- cercaven ona preghiera
- per on doman pien de speranza.
- Moment de gran memori
- dreè a quella faciada
- de dignità e miseria,
- sequez d'ona vitta de famiglia
- che la passava via via in di man
- come on rosari de orazion.
-
- Traduzione:
- Le mie radici
-
- La terra che era dei miei vecchi
- è ancora là
- intrisa di sudore,
- domata da quelle mani piene di calli,
- guardata a vista da volti
- con rughe profonde come solchi.
- Tutto nasceva e moriva
- in quei lembi di fatica,
- albe e tramonti
- misuravano lo scandire delle stagioni
- avare o generose.
- E l'occhio era rivolto al cielo
- quando la semente cadeva
- lenta nella terra scura.
- Tutti intorno alla mensa,
- come all'altare di una chiesa,
- a San Martino saliva in corpo il
grazie
- per la buona annata,
- ma spesso accorate voci
- mediavano una preghiera
- per future speranze.
- Momenti di sublimi memorie
- dietro quella facciata
- di dignità e di miseria,
- sequenze di una vita patriarcale
- che si snodava via via
- come un rosario di preghiere.
-
- TORNA ALL'INIZIO
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- 3° classificato
- Ugo
Moroni
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- (simbiosi italiano/vernacolo a rima
alternata)
- Scoeula de dialett al Circol
Filologich
-
- Trovarmi qui seduto, alla mia
età,
- compagn d'on sgarzolin de dodes ann,
- mi sembra un rifiutare la
realtà,
- mettendogh al sò post dommà di
ingann.
-
- Ogni volta, però, che qui
ritorno,
- de bon me senti in coeur
ringiovanì,
- e parmi rivedere a me d'intorno
- i facc di fioeu, di amis de chi bej
dì.
-
- E allora la alvagna divien tela,
- dove i paroll diventen tutti fior;
- mentre sul fondo naviga una vela,
- se sent del mar rivà tutti i
odor.
-
- Continua il professore a pittare,
- intant che mì, pian piano, rivi a
capì
- che fiori, odori, vela, brezza e mare
- hinn tutti pitturaa denter de
mì.
-
- Traduzione:
- Scuola di dialetto al Circolo
Filologico
-
- Trovarmi qui seduto, alla mia
età,
- quasi fossi un giovincello di dodici
anni,
- mi sembra un rifiutare la
realtà,
- sostituendola puramente con inganni.
-
- Ogni volta, però, che qui
ritorno,
- veramente mi sento in cuore
ringiovanire,
- e parmi rivedere a me d'intorno
- i volti dei ragazzi, degli amici di quei bei
giorni.
-
- E allora la lavagna divien tela,
- dove le parole divengon tutte fiori;
- mentre sul fondo naviga una vela,
- si avverte l'arrivo dal mare di tutti gli
odori.
-
- Continua il professore a pittare,
- mentre io, pian piano, giungo a capire
- che fiori, odori, vela, brezza e mare
- sono tutti dipinti dentro di me.
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