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Benvenuti sulla home page diArcangela Parulli
È una persona molto impegnata nel sociale: è responsabile, infatti, delle locali associazioni Lega contro i tumori e Progetto Donna. Nel 1987 ha pubblicato il libro Gravina, u paise fatete edito dai fratelli Laterza di Bari. È una raccolta di poesie in vernacolo gravinese che ha riscosso ampi consensi dalla critica locale, regionale e nazionale. Ha vinto due primi premi, di cui uno a Gravina nel 1988 e uno a Roma nel 1990. Dopo un lungo periodo di stasi poetica, dovuto a malattia, ha ripreso a scrivere nel 1996, privilegiando la lingua al dialetto. Le ultime liriche esprimono l'evoluzione spirituale conseguita dall'autrice dopo un oscuro periodo della sua vita.
Tremano le mie labbra
Miraggio di felicità futura
scatena sentimenti di gioia
negli anfratti sconnessi del mio cuore.
Dormono i miei piccoli uomini
dopo stanche giornate di intenso lavoro.
Rilassate le membra rubano
sorrisi misteriosi all'alba ormai vicina.
Io veglio. Aspetto l'aurora che tinge di rosa
gli arcani sentimenti materni.
Troppo gonfio è il mio cuore
di lacrime, di speranze, di amore.
Che sarà domani?
Veglio e aspetto dal Cielo la risposta.
Li vedrò mai sposi felici?
Palleggerò tra le braccia l'avita progenie
che il Signore vorrà loro donare?
Tremano le mie labbra in attesa
di una risposta amica!
Il vento notturno si confonde
coi teneri sussurri di uccelli chiacchierini.
Come son belli, tre fratelli, stretti
in un unico abbraccio d'amore!
Gaie risate di bimbi birichini
giungono da un remoto passato
che mi vedeva chioccia in mezzo a loro.
Ora è tardi! Sono uomini ormai
e vanno incontro al gioco della vita.
Finalmente l'aurora sparge i suoi petali rosa
sulle iridescenti nuvole all'orizzonte
e radiosa, illumina i volti dei miei figli.
Era questa la risposta che attendevoÉ
e lesta ritorno al mio guanciale
serena, con tanta gioia in seno.
Ora è tempo
Il lamento che sale dalla terra
offusca dolci brezze di primavera;
stridono le armi da guerra nella vicina Albania
il cielo nasconde la sua angoscia!
Illuminati da improvvisi bagliori
insorgono le menti eccelse
dei cosiddetti popoli civiliÉ
tra poco anche l'uomo sarà clonato
affinché nulla venga concesso
al potere divino.
Miseri noi per tanta superbia!
Come potrà una madre
distinguere suo figlio dal fratello?
Come farà una sposa
a offrire teneri baci a colui
che fra tanti ella ha scelto?
La cupidigia ha clonato l'uomo
la cupidigia ha reso tutti fratelli
basta affittare un utero adesso
per chiamare l'altro feto fratello!
Triste orrore opprime la mia mente
in questa splendida alba di primavera!
Penso a cieli cristallini
cullati dal tiepido soffio dell'aurora,
vorrei immergermi nel verde mare delle valli
per attingere da esse la speranza.
Non più fiori di mimosa tra i capelli
il verde capelvenere sarà il nostro simbolo.
A noi l'arduo compito di difendere la vita
dopo l'alto onore di poterla generare!
Ora è tempo di ruggire come tigri
perché il mondo si fermi ad ascoltare!
Sgranate favole
Sgranate favole
ai vostri bambini
e raccontatele con dolci accenti
limpidi sguardi vi fisseranno.
Non rifuggite da fate turchine
non ostentate novelli fauni
cantate inni all'amore sincero
al lieto fine non rinunziate.
Gli occhioni splendidi
commossi e accesi
si libreranno come aquiloni
vedranno lidi senza frontiereÉ
Non permettete che stiano immobili
per tante ore davanti al video
i giochi serials i videogames
offuscheranno il loro intelletto.
E raccontate del tempo passato
del novellare attorno al braciere
mentre l'odore del pane arrostito
solleticava le nari e la lingua.
Sgranate favole ai nostri fanciulli
donate loro un mondo di bene
ove l'agnello col lupo convive
ove la serpe non cova nel seno.
Novelli mondi così nasceranno
dove ergeremo castelli dorati
niente più guerra, niente violenza
solo il reale vissuto con gioia.