- Brigitta Rossetti, nata 25
anni fa, vive a Borghetto (Provincia di
Piacenza)
- Studentessa del quinto anno
di lettere moderne, indirizzo
filologico,all'Università di
Pavia.
- La scelta di questa
facoltà, oltre che per la carriera universitaria,
è stata determinata dal fatto che scrivere
è sempre stato un ritrovo spassionato con se
stessa.
- Nell'ambito del corso di
studi, l'ultimo lavoro/ricerca riguardante la definizione
del concetto di "inventio", è sfociato nella
stesura di un dialogo a quattro interlocutori (retore,
sofista, esteta ed artista).
- Contentissima di questo
percorso, che sta per terminare, con una tesi
linguistico-semiologica sull'integrale capolavoro
manzoniano presso il dott.Angelo Stella.
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QUOZ
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- Città che dorme
- alle sei di mattino.
- Spiare il sonno agitato
- di una luce qua e là.
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- Grigio nelle forme,
- rantolanti da vicino,
- ascolto il silenzio appannato
- che a poco a poco si sfà.
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- Buco enorme
- del cielo senza luna.
- Regalarti un sorriso
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- nel buio informe
- che lascia una lacuna,
- e fa ombra sul tuo viso.
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- SAPONE
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- Erano mille capriole
- senza tregua nel vuoto.
- Pensavi, cosa vuole
- la vita, per essere fermato.
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- era forse il sole
- che non finisce, o un gioco
- che non ha parole?
- Era dietro le spalle un eco
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- di strette farfalle
- mentre tu, svuotavi ubriaco
- le tasche.Erano mille coriandoli,
- festa di sbieco,
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- era camminare cieco
- e non arrivare alle pupille
- dei tuoi occhi.Toccavo stelle
- senza lato.Corpo di sapone.
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- SMALISC
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- Ridiamo, ridiamo.
- Se deformo il viso
- la goccia di sonno cade.
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- Ma noi, una sera restiamo
- uniti, nel gongolìo intriso,
- tante facce strane.Accade
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- che divento parte del legno,
- di quest'aria elettrica
- e ciò che ero scompare.
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- Un istante: segno
- perso nella sabbia dell' Africa,
- incrocio di strade, di chiare
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- allusioni.Senza contorni disegno
- a colori, senza tecnica,
- un progetto per noi, gelide giare.
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- LA FOGLIA
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- Si sfoglia la pelle
- avvolta nel sospiro
- caldo del vento notturno.
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- Un vortice improvviso
- nel freddo grigio
- é voce che non torna.
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- Svogliata, la foglia
- verde ascolta, Immobile.
- Con l'occhio bigio
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- del peccato che ucciso
- dal nulla si riforma.
- E un riverbero si perde,
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- nell'istante ritmo diurno.
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- ELETTRICO STORTO
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- rimbalza murato
- sulla tua pelle.
- Cercando lo iato
- assaporo lo stato
- mio, fremito contorto.
- Sei cerchio ondulato
- di pallide stelle
- che formicola il capo.
- Camminare nell'obliquo
- urlare, piastrelle
- veloci.Quadrato.
- Movimento, crescendo,
- esaurimento.
- Il pensiero sfuma
- nel vaquo annerirsi
- del casolare.
- Morto un soldato,
- fermo a guardare,
- tutto che scorre.
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- PAPAVERO
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- Ti ho cólto,
- nell'arieggiare afoso
- d'agosto, turgido ozioso
- fiore.Dalla linfa ho tolto
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- il rossegiar fiero, vólto
- al mio captare curioso.
- Rubarti l'aroma oleoso
- dei petali ed il volto
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- di chi vorrei amare.
- Incontaminato volo
- che si fonde pentito
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- in te, che ho voluto spogliare,
- per non sentirmi solo
- nel giorno ormai imbrunito.
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- PAKITO
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- Mi lascio sbriciolare
- dalla tua voglia di me, accanto.
- E come sale la tua mano
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- sul mio corpo bianco.
- E come è stato strano
- amarti in questo mare
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- di parole.Sei tu?E il sole.
- Tu e il sole e il prato verde.
- E il cielo azzurro.
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