- Si è laureata in
lingue e letterature straniere all'università di
Pisa, vive e insegna a Bologna. Ha pubblicato due libri
di poesie dal titolo "Una voce nel tempo" e "Frammenti di
un dialogo con l'io"; ha scritto romanzi e commedie, ha
avuto molti riconoscimenti sia per la narrativa che per
la poesia. Nel 1994 il suo radiodramma "L'ombra e il
reale", tratto dal romanzo omonimo, registrato negli
studi della radio dell'Antoniano di Bologna, radio Tau e
trasmesso diverse volte, ha avuto la nomination per gli
Oscar della Radio. Nel 1995 ha vinto il primo premio
internazionale di poesia "Città di Ancona" con la
silloge dal titolo "Spleen". Nel 1996 alcune sue poesie
sono state pubblicate in alcune antologie, tra cui
possiamo citare "Age Bassi 1996", "Poeti dell'Adda 1996",
"Il giro d'Italia delle poesie in cornice 1997" e
nell'antologia delle più belle poesie del concorso
nazionale "Parole". Sempre nel 1997 ha vinto il secondo
premio del concorso di poesia indetto dalla federazione
italiana laureate.
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- Uomo
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- Uomo, ti arse la polvere
- Nei deserti sfiancati dal dubbio.
- Atroce il sospetto
- Di questo grumo di terra
- Intriso di Eterno.
- Creatura sigillata dal Tempo.
- Lugubre Guardiano
- Di un ordine immutabile.
- Grido inesausto,
- Bestemmia luciferina,
- Delirio d'Onnipotenza.
- Inane, prometeico cimento
- Virato ad Eterni naufragi.
- Ma dal Silenzio di milioni di silenzi,
- Dal bagliore amaro di milioni di
lacrime,
- Dal sangue versato da Lui
- E in Lui da milioni di innocenti.
- Sorgi, Erompi Luce desiata,
- Attesa, implorata nei millenni
- A riscattare questo Eterno Pellegrino
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- Il silenzio
-
- Mi assedia il silenzio.
- Lacerante ricerca di voci perdute,
- Assonanze consuete non bussano
più
- Alla mia porta.
- Anelli impazziti di catena
- Che mi lega al mio giorno
- Come Prometeo alla sua roccia.
- Cerco i silenzi della mia giovinezza,
- Cerco le voci che mi chiamarono
- Con dolci inflessioni
- Sulle strade del mio consapevole
andare.
- Ora non ho più nome, ora nessuno mi
chiama.
- Sposa e figlia del silenzio. Il
silenzio
- Mio padre e patrigno,
- Già mi affonda il volto
- Nel grembo oscuro del mio errare.
- Io voglio parlare, ridammi la mia
voce.
- Le mie voci, care voci perdute,
- Tanto amate. Voci della mia infanzia.
- Voci della mia giovinezza.
- Voci amate, vi prego, sorgete dal
silenzio!
- La mia bocca anela di potervi chiamare
- Coi dolci nomi della vita
-
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-
- Rimembranze
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- O mia giovinezza dai lunghi capelli
- Chiari occhi di stelle, cieli vicini
- Pallidi tremori che sbocciano in
palpiti.
- O mia giovinezza amata nell'Altro.
- Fiore reciso da giardinieri furtivi.
- O mia giovinezza incompiuta
- Mi perseguiti come l'ombra il corpo.
- Come il profumo il fiore.
- Sei canto di sirene mendaci
- Al miserere dei miei passi tardi e
lenti.
- O mia giovinezza consunta prima
dell'essere;
- Pegno prima che dono,
- Effimera stagione vestita di eterno,
- Fuoco divorante,
- O mia giovinezza, cristallina memoria
- Di un sogno inesausto
- Respiro infinito di angeliche
beltà
- Guidami all'approdo,
- Dove il mare e il cielo
- Sono baciati dal sole di Dio
- E ch'io plachi infine in te o Signore
- La mia giovinezza perduta
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- Come il mare
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- Tenero è l'azzurro dei tuoi
occhi,
- Disperatamente commovente
- Quando mi affondi le pupille come lama
- Nelle mie profondità
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- Sono come un'avvolgente,
- Inebriante onda marina
- Di cui non posso godere a lungo
- Senza smarrimenti.
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- Hanno rubato il mare
- I tuoi occhi,
- E come il mare, vanno, vengono,
ristanno,
- E il sole vi gioca dentro
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- Con l'ombra di un sorriso.
- Poi tornano a vagare, inquieti,
- Per altri lidi, per altre sponde
- Stretti nell'angoscia della solitudine
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- I burocrati
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- Come condannata
- Davanti alla piramide
- Dei burocrati
- Per chiedere.
- Spirale di falsi sorrisi
- Sottintendono il nulla.
- Strette di mano giudaiche
- Ti disserrano il vuoto
- Sarete giudicati
- Dai miei silenzi,
- Condannati dal mio perdono,
- Se si discioglie
- Da questo gruppo di pianto.
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