- È nata a San Remo, ha
trascorso parte dell'infanzia e l'adolescenza all'isola
di Rodi, nel mare Egeo. Tornata in Italia si è
iscritta al Conservatorio di Musica "G. Verdi" e si
è diplomata in pianoforte. Molto più tardi,
già moglie e madre, riprendendo gli studi
interrotti, si è laureata in Lingue e Letterature
straniere alla facoltà di Magistero
dell'Università di Genova. Nel 1991 ha pubblicato
la silloge "Il sogno che urge alla mente" per l'editore
Lo Faro di Roma; nel 1992 "Zampilli" per l'Editore Miano
di Milano; nel 1996 "Arcani mondi lontani", curata
dall'Accademia Internazionale dei Micenei di Reggio
Calabria.
- Ha partecipato a vari
concorsi classificandosi tra i finalisti e i
semifinalisti. Nel 1997 le è stato pubblicato il
quaderno dal titolo "Aneliti" quale quinto premio al
concorso "Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone" 1996, Il
Club degli autori, Melegnano (Mi).
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- Nel crepuscolo
mattutino
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- Una striscia di mare,
- un albero incurvato
- fra i cui rami traspare
- uno spazio rosato
- nel crepuscolo del mattino.
- Ma l'incanto ignora
- che il Sogno
- inizia ora
- a morire.
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- Frammento
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- La vivacità della sera d'estate
- si spegne adagio
- nella notte.
- E il silenzio palpita di s.
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- Perché ti
desti?
-
- Perché ti desti?
- Perché non resti avvolto
- nel lembo rosato
- che rischiara appena
- l'ora bruna,
- quando quiete vanno le onde
- verso la riva che le attende?
- Perché ti levi, chiarore del
giorno
- e ci privi del sogno
- che solo può vivere
- tra l'ombra e la luce?
-
- Allontanandosi c'induce
- una volta di più a «sapere la
vita».
-
- Ché, seppure noi, con immane
fatica,
- siamo approdati ad una serena meta,
- come possiamo ignorare
- i corpi straziati,
- i pianti e i lamenti?
-
- Poiché noi siamo anche loro,
- e nel Suo Amore
- siamo tutti uno solo.
-
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- Se potessi
durare!
-
- Se solo potessi durare,
- bruno incanto del mattino,
- quando la vita dorme
- e tace il pianto!
-
-
- Nella calma
domenicale
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- Nella calma domenicale
- si staglia una striscia di mare,
- dentro il riquadro della finestra.
- E l'azzurro intenso contrasta
- una vela bianca,
- che lenta tornando alla riva
- porta con sé chissà quali
sogni,
- ghermiti all'orizzonte lontano.
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-
- Crepuscolo
d'ottobre
-
- Nel crepuscolo che invade la sera
- i gabbiani volano lenti
- alla bruna foce del fiume.
- Gli abeti ed i pini,
- le palme ed i cipressi
- vivono l'incanto
- del momento, senza provare
- con me, lo strazio
- di doverlo abbandonare.
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- Oltre i tronchi appare
- un lembo di spiaggia
- ancora vivido dei colori dell'estate,
- nella struggente bellezza dell'ora.
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- Alla stazione
-
- In un primo mattino di mezzo autunno
- il treno entrava lento nella stazione
- tutta grigia di rotaie, di lamiere, di
ferraglie.
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- E mentre m'aggiravo in quel grigiore,
- da un cespuglio
- al di là d'una rete di metallo
- mi si porse allo sguardo
- una rosa bianca.
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- Le mossi incontro,
- e rimasi a lungo a contemplarla
- rapita in subitaneo incanto:
- poiché - d'un tratto -
- aveva cambiato
- tutto l'aspetto del mondo.
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- L'incanto che non
dura
-
- Le campanule che s'arrampicano sulle
grate
- dei muretti del paese, colorate
- di lilla, d'azzurro, di bianco,
- piangono l'incanto che non dura,
- nell'armonia della sera.
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