Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
- Antologia del premio letterario
Candia Lomellina 2001
- INDICE
- Prefazione, Cristina Allodi, Maurizio Balbiano, Marcella Baraldi, Paola Bavera, Alberto Benassi, Maria Emma Benassi Colombi, Gianni Bergamaschi, William Bertucci, Margherita Biondo, Anna Bor, Sara Cagnani, Graziella Canton Volpato, Loriana Capecchi, Carlo Carrea, Angela Cavallari, Donato Cerullo, Graziano Ciacchini, Concetta Cimino, Marisa Colavita, Chiara Maria Pia Colli, Wilmer Comin, Stefano Corona, Daniela Corradini, Antonio Cottone, Marialuisa Cozzi, Alessandra Crabbia, Eugenio Cristini, Pasqualino Cutolo, Massimiliano D'Aloiso, Walter D'Angelo, Marcella Dalla Valle, Daniele De Angelis, Silvestro De Simone, Delia Di Lauro, Michele Favaretto, Loris Ferri, Lucio Figini, Filippo Finardi, Lara Fiorillo, Angela Fullone,Carlo Fumo,Benito Galilea, Gian Battista Gallotti, Marco Galvagni,,Giuliana Gilli, Anna Maria Giorgiani, Carlo Gnolfi, Simonetta Gravina, Salvatore Iacono, Maria Luigia Iannotti, Alessandra Laraia, Carlo leoni, Matteo Lolli, Bruna Luciani, Anna Mantovani, Stefano Marazzoli, Giuseppe Marotta, Donatella Merlin,Dino Valentino Moro, Rosina Moro, Enrica Paola Musio, Eleonora Negri, Gianfranco Nicolini, Francesca Nicosia, Filippo Nobile, Pamela Paoletti, Fernanda Pieretti, Maurizio Pisani, Renata Piva, Marta Pugno, Michele Radice, Ermano Raso, Daniela Rizzo, Annunziata Romeo, Luciana Scaglia Grenna, Adriano Scandalitta, Alice Schiavo, Roberto Silleresi, Giordano Spada, Alessandro Stea, Romina Tavani, Clelia Toso, Elisa Zagaria, Tiziana Zago
- Siamo giunti alla quarta edizione del Premio di Poesia "Comune di Candia Lomellina". Si può constatare sempre con grande soddisfazione, quale e quanta la partecipazione, anche e non solo italiana.
- Ognuno di noi possiede un animo poetico, la parte più difficile è quella di esprimerla in parole che vengono fissate e ben definite su di un pezzo di carta, il nero sul bianco, il contrasto, la realtà, il proprio io prigioniero che emerge sotto sembianze varie:
- "Voglio evadere e per un giorno mangiare pane e silenzio"
- "La paura del tuo sguardo mi fa riflettere, mi spinge a godere delle cose semplici"
- "Come specchio infranto hai la giovinezza tua acerba e stanca"
- La ricerca del silenzio, l'estraniarsi dalla gente tra la gente per far emergere o creare memorie pure e naturali con lo scopo di oltrepassare le sciagure, le incomprensioni ed i tormenti umani:
- "... delusione in mille lacrime"
- " Colombe macchiate di nero e con ali atrofizzate che non riescono a volare e sono in cerca di Pace!"
- "Anime povere tacciono al buio della solitudine"
- Il legame di amore ed odio con la madre ed il padre:
- "E sempre dolce era l'attesa di mia madre"
- "Quell'uomo canuto dagli occhi di gelo"
- "Mentre ti prenderai cura del mio animo"
- Un arrivederci al prossimo anno.
- IL SINDACO DEL COMUNE DI CANDIA LOMELLINA
- CARMEN BORTOLAS
- Capinera nel bosco del destino
- (inafferrabile profondità dell'ideale)
- scanso la pania appiccicosa attorno
- quando inseguo miscuglio di luci
- sull'orificio del pozzo che mi chiama.
- Strappo gli orli al cencio pudico
- per raccogliere briciole di vita
- nella porpora della carne ardente
- che tra i ruggiti della pelle nuda
- m'abbandona l'ultima sottana.
- Sognatrice lubrica e seducente monna
- cullo la veglia d'opulenti sogni
- nel mistero del sesso ormai svelato
- che nello strato d'oblio suadente infila
- vezzi di perle senza gemma al dito.
- Evoluzione estrema del pensiero
- in cui la mente non ha frontiere
- dentro un falò di vacue indifferenze
- che brucia l'anima come una fornace
- dove la cenere del tempo s'è annidata.
- E con la speme che si mura nel tramonto
- attendo querula la quinta stagione
- preclusa ai passi dell'uomo iscariota
- mentre incosciente bacio le mie piume
- che son l'orgoglio dell'uccello che si liscia
- nell'ostentare la sua millanteria.
- Ma poiché son donna... nulla c'é da fare!
- Anima mia... cosa cerchi?
- Ti dibatti, mi tormenti...
- sogni e ambisci, desideri giganti
- e nel contempo... nel vuoto mi trascini...
- brancolo nel buio e mi perdo nel labirinto
- di una via, che chiamano pazzia.
- Io invece vorrei conoscere,
- in lungo e in largo percorrere
- quei tortuosi, misteriosi, meandri di quell'anima
- che inverosimilmente mi tiene prigioniera
- di un ricordo, di un passato che
- sembra esistere solo dentro di me
- per etichettare, illuminare...
- e placare quella frenesia di conoscenza
- troppo a lungo repressa e desiderata.
- I gesti misurati ed eleganti
- fissa, la mente, disegna i movimenti
- nei quali affascinata riconosce
- tenace riconquista di pensiero.
- Stavolta si è decisa, finalmente
- e tende tutto il corpo verso il mare
- già pronta ad incontrarne l'abbandono
- per cedersi al rinnovo d'energia.
- Immagini che in bilico tra il vero
- dissolvo e sovrappongo, nello sguardo
- col volo fantasioso di pensieri
- a costruir la storia di una donna
- Principi cementati da una fede
- distrutti uno ad uno dal destino
- folle percorso di mille direzioni
- che beffa con ferocia chi lo guida
- Ma oggi, nel dissolvere i rimpianti
- si spoglia della vita già vissuta
- oltre l'insidia di ogni sofferenza
- già attraversata per vincerla da dentro
- Potrà tuffarsi serena dentro al mare
- lasciando ogni certezza nel passato
- riemergerà compiuta al proprio tempo
- col senso più profondo d'esser donna
- Canto silenzioso del pensiero
- triste preghiera che accompagna
- il ritorno sognante
- alla solitudine dei travagli intimi.
- Sotto la pioggia
- pesante e continua:
- piango.
- Nessuno consola le gocce di dolore
- disperse nell'acqua che limpida
- spazza dal viso, la smorfia
- di una cocente delusione.
- Tutto mi ferisce,
- vulnerabile vittima
- di ombre del passato che disperatamente
- si trasformano in parole
- che raggiungono sicure
- i cuori e le menti
- deposti nelle stanze segrete
- dell'aridità umana.
- TORNA ALL'INDICE
- ANTONIO COTTONE
- La valigia del passato
- Guai a chi perde
- la valigia del passato.
- Guai.
- Io una volta l'ho perduta
- in una stazione
- dove il treno
- non si fermava più
- ed è rimasta lì a consumarsi
- nel sole e nella pioggia
- perché mi sapeva vivo:
- vivo per chi? Per cosa?
- Non ho segreti:
- in quella valigia
- ci sono gli oggetti
- e i soggetti della mia vita,
- ma non c'è la mia fede,
- perché troppo grande
- per starci dentro,
- quella stessa fede
- che portò Cristo al calvario,
- il quale con la Sua morte
- fermò quel treno
- in tante altre stazioni
- dove tante altre valigie
- aspettavano il proprio viaggiatore.
- Con un canto di lode alle labbra
- in un armonioso silenzio,
- sta avviandosi verso quell'ombra
- che le offre la quercia e il cipresso.
- Danza suonando il flauto
- il suo spirito nel viaggio
- e con i suoi pensieri,
- di uccello fuori gabbia,
- cavalca quella terra
- che è stata la sua mamma.
- L'anima rimasta, in cima a una collina
- lasciata incustodita, si fa cullar dal vento
- e ogni qualvolta i fulmini annunciano tempesta,
- tra i pioppi si nasconde per essere protetta.
- Ma al ritornar del sole
- si spoglia asciugando il velo,
- e Angeli tranquilli eternamente in volo,
- scendono in quel giardino
- che sempre è bel fiorito,
- per ammirar quell'anima
- che si apre come un fiore
- e dona a tutti un petalo
- un petalo d'amore.
- Tra le brume autunnali
- e le nebbie padane
- spuntano
- fantasmi scolastici
- giocati
- in periferie urbane.
- Cremona, il tuo terrazzo
- mi ha stregato
- in una terra generosa
- che si lascia
- corteggiare
- da
- un fiume burbero
- ma dolce.
- Pavia,
- non ti conosco
- ma ammiro
- su foto ingiallite
- i marmi
- di una certosa
- arcaica
- ove il tempo
- cuce
- il suo mosaico.
- Milano, Mecca
- Di miti infanti;
- Varese cullata
- Da specchi lacustri
- Sondrio Montana,
- e tu
- Lombardia infante
- nel mio cuore
- di piccolo mago
- avete lasciato
- un tenero segno.
- DANIELE DE ANGELIS
- Scandire l'anno in silenzioso inchiostro
- (1 poesia ogni mese
- prescrive il dottore
- in eccezionali circostanze 2)
- tanto per dire:
- "Non c'è male ma... neppure bene"
- tra una certa ignavia
- priva di ogni sia
- tra le più varie diversificazioni
- alla fin fine (al succo nocci(u)olo atomo)
- ugualismi uguali similari
- difficilmente se stessi (pauroso)
- giorno per giorno via via iamme iamme
- oltre dentro ll'occhio
- apri la bocca (origine sorgente
- abisso fondo)
- ma senza parole
- suona la voce cantala
- urla gemi e fai versi
- che poi (dopo) si è già
- al di là
- tra la voglia d'amare
- una bambina
- di 2 anni
- massimo 3
- e il suono
- e basta.
- Il desiderio di essere forte
- mi fa abbattere tutte le porte
- non son mai stato così onesto
- voglio solo fare presto
- devo disfarmi dei miei errori
- ed in fretta uscire fuori
- nella mia casa avevo l'unione
- ora è incredibile provar la fusione
- la mia anima ora si aggiusta
- dopo i miei molti colpi di frusta
- ed il guarir da queste ferite
- è causa per me di gioie infinite
- le mie catene ormai sono rotte
- cantando la vita attendo la notte
- oltre le nubi ed il buio più nero
- intravedo luminoso l'amore più vero
- rimango in silenzio e lei tutta bella
- mi inonda di luce è la mia stella
- mi fondo in lei con tutto me stesso
- vivo disperso nel suo riflesso
- lei si espande a me tutt'intorno
- la sua grandezza illumina il giorno
- mi spezza la vita il mio rimorso
- rendendo inutile ogni discorso
- cerco inutilmente e spesso impreco
- contro il motivo che mi ha reso cieco
- per troppi anni non so neanche quanti
- io non ho visto ciò che avevo davanti
- in questo momento liberato l'amore
- sparisce d'incanto, ogni rancore
- non cerco riscatto più tra la gente
- voglio soltanto pensare al presente
- sono geloso non lo nascondo
- la nostra esplosione dà luce al mondo
- certamente non per merito mio
- questo miracolo viene da Dio.
- - Faded chrysalis -
- (Crisalide appassita)
- Cercando invano i tuoi occhi nell'oscurità
- ho imparato a piangere in silenzio dentro di me.
- Mi ricordo di giorni in cui ho respirato libertà,
- notti trascorse.
- Qualcuno ha svuotato la mia vita con un gelido cucchiaio d'argento,
- mi ha lasciata a parlare da sola
- e a gridare la mia rabbia
- contro muri di gomma.
- Polvere di clessidra, il tempo scorre lento,
- per me,
- crisalide appassita.
- Adesso t'immagino, la schiena nuda, la pelle straziata.
- Con caratteri di fuoco su di te ho scritto il mio nome;
- è bastata una volta,
- per lavare nel sangue la tua offesa imperdonata.
- Rosa nera bruciata.
- Non scriverò il mio messaggio per te
- su una pagina strappata,
- non lo infilerò in una bottiglia
- per regalarlo alle onde di un mare in tempesta.
- Per te, che hai punito la mia innocenza, non finirò ubriaca
- di whisky e ricordi.
- Per te,
- nessuno mi troverà mai sdraiata sul ciglio di un marciapiede,
- rubando ad altri con occhi allucinati
- gioie che non mi appartengono.
- Ormai è tardi.
- Dormono le lancette esauste del mio orologio.
- Il giorno il mio respiro lede.
- Un'altra notte.
- Mentre sento il calore
- fuggire via dai seni,
- la mia fiamma si sta spegnendo;
- il tuo nome fugge via dalle mie labbra,
- ed io mi stringo con caparbia ostinazione
- ad un orsacchiotto di peluche,
- fingendo che sia un uomo.
- I miei occhi non vedono che te:
- in un cielo stellato,
- in un mare incantato,
- in un mondo travagliato...
- Sei come un lieve soffio di vento
- che passa veloce,
- sfiora le piccole cose
- e va via...
- lasciando solo:
- malinconia!
- Pace
- Cercare,
- aspettare,
- desiderare:
- Pace, pace...
- -Dove è possibile trovarla?
- Vedo:
- bambini piangere
- lagrime amare;
- famiglie disintegrate,
- spezzate nei valori;
- guerre calde di sangue
- e fredde di odio;
- colombe macchiate
- di nero e con le ali atrofizzate,
- che non riescono a volare
- e sono in cerca di
- Pace!
- Prendi una bussola.
- Gettala in mare.
- Un orologio scaglia,
- nel vento.
- Varca la soglia.
- Dimentica il tempo.
- Apri le braccia,
- stringimi al cuore.
- Io non ho meta,
- né ora, né tempo.
- Io sono l'oasi,
- per dissetare,
- tutto l'amore,
- che mi potrai dare.
- Lasciami andare
- lasciami volare
- devo sognare.
- Libera nello spazio
- di quel tempo rubato,
- devo cercare, devo trovare, scoprire.
- Come gabbiano ferito
- che vaga solitario per mari infiniti
- ad ali di veliero spiegate.
- Come l'aquila
- che vola in balia dei venti, dei tempi
- per poter poi planare.
- Lasciami andare
- lasciami volare
- devo sognare.
- Libera negli abissi del mare
- devo vagare
- l'amico delfino mi chiama, devo andare.
- Cullata da sabbie dorate
- distese incantate
- baciata dal sole caliente,
- incantata da Madre Luna.
- Lasciami andare
- lasciami volare
- devo sognare.
- Nel faggio rosso rubinio
- come usignolo libero
- le mie stanche ali voglio appoggiare
- per poter riposare,
- ed essere libera,
- libera di non aver più paura di essere libera.
- Lasciami andare
- lasciami volare
- devo sognare
- per poter essere;
- libera.
- Se ti raccontassi,
- come in cerchio girano
- le stelle spente,
- in un giorno ormai invecchiato,
- se ti raccontassi come cascano nel buio
- gomitoli di rancore impregnati
- di vuoto.
- Se ti raccontassi come tutt'attorno
- si mutano le genti
- quando mi perdo
- nel loro infinito,
- a raccogliere frutti
- cosparsi di miele.
- Se ti raccontassi come mi fondo con l'immenso
- quando rimango
- ad ascoltare,
- opaco,
- il turbinare effervescente
- di sussurri di luce
- intrecciati da raggi di tristezza.
- Se ti raccontassi come vorrei
- tessere speranze,
- sorrisi,
- sogni,
- per regalarli alla vita, al mondo.
- Ti perderesti anche tu
- nel mio universo
- blu cielo,
- nella mia infanzia
- scandita
- tra flutti di nostalgia
- e grida di farfalle.
- Con le tue parole quasi incanti,
- tu discorri tanto,
- ma serve a poco,
- tu non appartieni al mondo
- disinteressato,
- sei ben voluto
- ma manca il punto saldo
- della verità.
- Sei un buono
- e non combatti
- abbastanza,
- anzi ti ritrai
- come le antenne di una lumachina.
- Lasci dire ma continui per la tua strada
- circondandoti di finzioni
- che sono in grado
- di darti niente... nulla.
- Splendida distesa,
- colorata, senza fine,
- cosa mai nascondi all'orizzonte?
- Desideri, sogni, speranze?
- In cosa noi possiamo credere
- quando vediamo la sottile
- linea quasi impercettibile?
- Ogni sussulto, ogni suono
- o piccolo fruscio, cosa
- potrebbe creare in noi?
- Sogna, vaga,
- il pensiero è più veloce della luce...
- ...sono arrivato è bellissimo!
- Vieni, dai...
- ...eccoti, è realtà!
- Gio. '00
- L'oro del giorno che muore
- traveste la realtà di veli ovattati,
- liberi di vibrare all'alito di brezza
- come corde di violino sensualmente accarezzate;
- con lo sguardo rincorro la linea dell'orizzonte,
- oltre il mare color arancio,
- fin dove la luce si fa più intensa,
- e pulsa, e vive, e crea;
- oltre la fisicità ossessiva di un limbo contraffatto,
- fin dove il cielo si fa mare,
- e il mare cielo.
- Ulisse
- Alla ricerca delle amate sponde
- abbandonate per seguir chimere,
- tra canti di sirene e streghe nere,
- io vago nel mare spumoso d'onde;
- per più di mille giorni, e notti, e sere,
- spinto dal vento senza saper donde,
- salvo da fauci di creature immonde
- sperando in lune di sole foriere.
- Il principio è ciò che cerco e agogno,
- dove si nasconde quel che sono e fui,
- il fondo di vita ed il compromesso.
- È già mattina ed è finito il sogno,
- ma passeranno svelti gli istanti bui,
- e ricomincerò a cercar me stesso.
- Il confondersi di luci e colori,
- quel senso di potere nell'ammirare
- quella distesa di vita nella vallata,
- sembra impossibile lì dall'alto,
- che ogni luce, che debole viene emanata,
- sia la storia di una casa.
- Li dal monte
- tutto riesco ad ammirare,
- senza che nessuno mi possa vedere,
- tutto così unito,
- eppure ognuno all'altro sconosciuto,
- siamo così vicini ma, a distanza di poco,
- neppure ci conosciamo,
- un grande presepe vivente,
- che nella vallata si estende,
- con il cuore riesco ad unire stelle,
- persone e chi ascoltarsi non vuole.
- 12/11/1999 Mimì
- Un angelo ti ha preso la mano,
- tu sognavi capei d'oro e un lampo nella notte.
- Un angelo ti ha preso la mano
- mentre infilavi perle di rugiada.
- Un angelo ti ha preso per mano
- e ha riscaldato il tuo cuore
- che batte di ricordi.
- A. Bazzano
- Dove il cielo
- Si congiunge alla terra,
- tu raccogli
- margherite per noi
- e spargi tappeti di nuvole
- per proteggere i nostri passi.
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E,Mail: concorsi@club.itins. 8 febbraio 2002