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Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
Antologia del premio letterario
Marguerite Yourcenar 2001

INDICE
 
Prefazione, Vito Aiello, Cristina Allodi, Paola Ambrosio, Armando Arietano, Adriana Assini, Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò, Annamaria Bellini, Alberto Biella, Valeria Binda, Domenico Bisio, Maurizio Bono, Pinuccia Bonora, Marta Brunetti, Sara Cagnani, Leonardo Caluzzi, Mariano Canò, Claudio Capponi, Antonio Carbonaro, Simonetta Cariolato, Giuseppe Carnabuci, Carlo Carrea, Lina Carrieri, Erika Casagranda, Jessica Ceriani, Simonetta Conti, Gemma Corso Rosada, Antonio Cottone, Alessandra Crabbia, Davide Crepaldi, Marcella Dalla Valle, Alessandro De Fusco, Concetta Di Nardo, Andrea Dini, Paola Donadelli, Michele Favaretto, Francesca Fazio, Claudio Fazzino, Claudio Ferrante, Lucio Figini, Carlo Fumo, Marco Galli, Marco Galvagni, Rosanna Gandolfi, Sandra Giacobbi, Giuliana Gilli, Ilaria Giordano, Carlo Gnolfi, Simonetta Gravina, Vittorio Greggio, Giuseppe Guidolin, Massimiliano Iadaresta, Giuseppe Larosa, Andrea Lamolinara, Nunzia Latini Pressamariti, Carlo Leoni, Giovanni Mangano, Floriano Mangiantini, Bernardino Mattioli, Donatella Merlin, Angelo Messina, Marco Milone, Dino Valentino Moro, Francesco Paolini, Christian Pasini, Francesca Pennacchia, Domenico Piccirillo, Fernanda Pieretti, Chiara Pinton, Maurizio Pivatello, Nicola Pragliola, Ermano Raso , Daniela Rizzo, Dalila Danila Roccetti, Antonio Rossi, Lorenzo Rovere, Vittorio Sanna, Maria Luisa Satta, Luciana Scaglia Grenna, Adriano Scandalitta, Giovanni Scribano, Claudio Sica, Francesca Simonetti, Maria Antonietta Sozio, Alessandro Tatini, Mauro Trapasso, Stefano Valeri, Margherita Varriale, Giovanni Zappalà, Antonio Zocchi
 
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
Le antiche strade della poesia sono lastricate di ricordi nati e vissuti sull'onda dell'emozione. Un appuntamento ricco d'emozione è senz'altro quello che ci ha riservato questa nona edizione del Premio Marguerite Yourcenar 2001 vinta da Simonetta Conti con la poesia Lacrime di piombo, dove la poetessa riesce ad esprimere i propri sentimenti in una tragedia come quella di Dachau senza cadere nella retorica, ma bensì sostenuta e partecipe dell'evento con afflato veramente poetico.
Diceva Goethe: «La vera poesia è riconoscibile dal fatto che ha potere liberatorio. La vera poesia ha capacità di liberarci, come un Vangelo laico, dai gravami terreni che ci opprimono donandoci serenità interiore e benessere esterno».
Anche nella seconda classificata Malie di Adriana Assini ritroviamo queste immagini e il fascino descrittivo: «…È il calice di un fiore che ha preso la mia voce…».
Tutto, in quest'edizione del Premio ci induce alla riflessione perché dai versi pervenuti traspare una volontà di i accadimenti, respiri, cronache, rivissute con slancio e generosità come solo i poeti riescono a rendere, perché è giusto che ogni poeta mantenga il suo messaggio nel testo che è un dono dell'anima.
 
 
 
Maria Organtini
 
Presidente della Giuria del Premio
 
 
 
 
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Cristina Allodi

Come su uno specchio d'acqua

 
Come su uno specchio d'acqua
dondolante per il vento leggero
rivedo l'immagine
dei tanti occhi
che hanno incontrato i miei occhi,
con sguardi più o meno ipocriti,
o brevi, o intensi,
causa di illusioni e di lacrime,
di sorrisi e di paure,
per caso o per volontà del destino;
come su uno specchio d'acqua
vedo riflesse le mie illusioni,
inconsistenti, vane, infondate
eppure affascinanti come i sogni
che persistono al mattino.
Come su uno specchio d'acqua
cadono inutilmente le mie lacrime,
che svaniscono sperdendosi nel mare,
senza lasciare traccia,
senza poter spiegare il perché,
vivendo senza gloria,
morendo senza storia.
Come su uno specchio d'acqua
vedo confusa la tua ombra,
che non mi può dir nulla
perché non mi può vedere,
non mi vuol sentire,
perché non può immaginare
che tutti i miei sentimenti del passato
si riflettono, ora,
proprio come su un ignaro specchio d'acqua.
 
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Paola Ambrosio
 
Alcova
 
Alcova,
angolo remoto della casa,
dove i sogni seduti accanto a me
attendono di volare
ed il cuore palpita,
e su una bicicletta
voglio andar spedita
a rubare aria e profumi
della strada
per poi racchiuderli
fra le dita.
 
17 marzo 2001
 
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Maurizio Bono
 
 
Tanto per cominciare
 
C'era una volta sotto l'arco di trionfo
il volto sconfitto di una faccia di bronzo
che perse oro settanta e settebello
puntando su un malato di sani principi.
Schiacciato il grilletto insorse Pinocchio e,
rimando, anche Geppetto
perché una favola senza cove in capitolo
è come un coro di voci bianche
senza una nota di colore.
Nel continente nero il più era fatto
ed il meno era per le scelte radicali
e così, per ripicca ad operazioni così sinistre,
i due poli decisero di rompere il ghiaccio
con una crociera nei mari del sud.
Purtroppo verso Ventimiglia
ventimila leghe sotto i mari
incontrarono Capitan Findus,
un tipo tutto fumo e niente arrosto,
che fatto il quadro della situazione
al grido di "nel blu dipinto di blu!"
inviò contro di loro un principe azzurro
una fata turchina ed un libro sull'opera dei pupi,
tradotto dai figli di Mastro Ciliegia.
E voi dovevate vedere un Orlando in tribuna
recitare la parte di un Rinaldo in campo
partorire una vera peste con un tifo all'ultimo stadio,
cavalcarla sulla cresta dell'onda
scavalcare un fiume di Amazzoni
che ballavano la samba manco fossero a Rio
e ammutolirli tutti
uno per uno, uno… uno per due, due…
C'era una volta sotto l'arco di trionfo
il volto sconfitto di una faccia di bronzo
che perse l'oro ed anche l'argento
perché nessuno gli disse di correre… in tempo…
 
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Marta Brunetti
 
 
Donna di malaffare
 
Il lungo legno è ancora lì
nella piazza vuota…
da vedere non rimane che cenere
e brandelli rossi di vita.
La folla stanca di giustificazioni
si riscalda con la durezza
dei propri giudizi omicidi.
Per la dolce via di latenti ossessioni
e sorrisi perversi
il popolo grida:
"donna di malaffare"!
Ma ora il tuo corpo
non è più una baia soleggiata
in cui poter attraccare,
non regalerai più a poco prezzo
quell'amore falso ma bisognoso.
Ogni parola giunge alla tua morte
regina di un'arte perfetta e naturale…
fai l'ultimo inchino
mostrando le tue grazie tremanti
e rispetta chi ti giustizia
con il calore di un fuoco
meno malvagio di bocche colorate.
Nome troppo sporco
sassi troppo uguali
e non alzi più quegli occhioni da terra.
La signora dalle mani da pittrice
saluta un'infelicità
che non le ha mai fatto soffrire la fame…
e il popolo non ha più angosce,
ti lavi di mille colpe gratuite
e ti senti migliore
solo per aver dissetato la loro vendetta
per aver donato a menti stolte
il miracolo più perfetto che Dio volle donarti.
 
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Leonardo Caluzzi
 
 
Mi scalderò del tuo amore
quando i miei pensieri andranno dove fa freddo
ne farò un falò
e lascerò che il vento se li porti via
 
e se lasceranno solchi nel cielo
guarderò la terra e i tuoi occhi soltanto…
 
Camminerò a lungo per strade vuote
ripiegandomi in un cappotto di lana dura
le mani strette al petto
nel segno di un'assenza
 
Aspetterò di inciampare nella tua vita
Come il mendicante in un passante generoso
 
Mi basterà una notte sola
Per cancellare il buio di un'esistenza intera.
 
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Giuseppe Carnabuci
 
 
Versi
 
Abbarbicate parole
su montagnosi ideali
prede solite del vento,
inutilmente bellissime,
versi, che
non leniscono
la mia ansia di trovarmi
in un mondo non mio.
Fragile ristoro:
trasecolate parole,
che non sfiorano
un universo di gemiti
e di affanni,
tanto dolore:
rigature di sangue
sotto il sole che non scalda.
 
Si potrebbe vivere con poco,
dandosi la mano
e dividendo anche la greppia,
correndo insieme tra i solchi del grano
ed evitando le spine dei rovi.
 
Questo mondo non lo capisce più il poeta:
stelle fredde in alto,
disegni lontani d'ignoto,
terra rovente dabbasso,
vacillio di propositi e promesse,
vicini, mai chiari,
piaghe che non rimarginano mai,
e poi lacrime e solo lacrime.
Ma le lacrime non irrigano la terra.
 
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Erika Casagranda
 
 
Attimo
 
Quando le foglie
stanche e vecchie
cadranno inermi
ai piedi della vita,
una lacrima le bagnerà
per farle rivivere,
un luccichio,
un attimo che si perderà
nell'infinita profondità dei tuoi occhi
dei miei occhi.
 
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Gemma Corso Rosada
 
Amore Fraterno
 
Alto, bruno, forte, fiero eri tu il fratel più caro.
La corteccia dell'uomo duro, ma l'animo nobile, il cuore puro.
D'amor grande tutti vi amavo ma per te quel che sentivo
non so dire ne' spiegare, era come ti volessi somigliare.
 
Ricordo quando a cavalcioni sulle spalle mi tenevi
e il cavallo tu facevi per farmi divertire.
Mi pareva d'esser alta alta da toccare il cielo
e nulla era più bello di questo gioco mio con te.
 
E quel dì che a Villa Ariello ci colse un brutto temporale:
cielo nero come notte, acqua a fiumi, grandinata
ma io dentro la tua giacca stavo tutta riparata
e correndo fino a casa tra le braccia mi hai portata.
 
Il quel tuo grondare acqua ti guardavo rattristata
e tu ancora col fiatone così mi hai confortata:
non temere passerotto, vedi? Ce la abbiamo fatta!
 
E le sere in casa nostra coi fratelli e con gli amici
concertino facevate; che allegria! che risate!
Quanto ben faceva al cuor, mamma nostra ci guardava
dolce, dolce sorrideva poi un po' s'appisolava
e forse tutti noi sognava.
 
Tu non sei più tornato fratello prediletto,
la guerra ti ha voluto.
Quante notti ti ho sognato quanto, quanto ti ho chiamato.
 
Ma tu forse hai sentito e con amor m'hai sussurrato:
non soffrire passerotto, vivi tu le tue stagioni
e non piangere per me se ho avuto solo primavera
io qui ti aspetterò quando scenderà la sera.
 
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Antonio Cottone
 
 
Duetto lirico tra un Soprano
e un Baritono
 
Ti ho sognato:
seduti sul palcoscenico
del mondo,
recitavamo, senza tempo,
la commedia della vita,
diretti da quel famoso regista
che tutto e tutti dirige:
il Fato.
 
Tu, novello Caronte,
traghettavi,
con il tuo soprano volere,
le anime in Paradiso;
io, con il mio baritonale impegno,
ammonivo l'inferno
perché mai
destasse negli uomini
la voglia di morire
prima di vivere.
 
E gli applausi continuano.
 
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Concetta Di Nardo
 
Memoria di Sicilia
 
È terra di forti radici nel turchino del mare,
di luce che abbaglia e &endash; in certe stagioni &endash;
odora di petali in boccio…
 
Nel silenzio
si ode il brusio della brezza e stormire di ulivi nel
piano:
è sogno o poesia
il canto di luna e di stelle sui templi di Grecia?
tra i fasti d'Oriente?
è visione, incanto, malìa,
il crepuscolo che imporpora il fosco carrubo?
 
È terra di cielo infinito, di miti preghiere,
di sospiri affiorati dal lungo tormento…
è terra di bimbi dal sorriso innocente che accende
in cuore
la vecchia speranza.
 
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Paola Donadelli
 
Il ritorno
 
È notte, e della mia via
perlustro segni
d'assenza
tra il cupo addensarsi di fronde
fruscianti allo spazio lunare
franto dal battito interno
di cerei lampioni,
di passi esitanti e tardi
che furono nostri.
 
È notte, e dietro quei passi
vado cercando
il ritorno
al denso preludio
esalato dal lago
e teso alla voragine
d'un cielo serrato
tra monti, poi sprofondati
a essere vie, invano
fuggenti tra muri scoscesi
la propria voce.
 
Ma con quella, ecco ogni voce
sfuggire alla tarda materia,
e con avvolgente crescendo
contrarsi in alto strido:
è notte, e nella tua via
leva il suo canto
l'assenza.
 
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Michele Favaretto
 
Purezza
 
Faccio a pezzi la mia storia
coriandoli a carnevale nella vanagloria
con il sangue scrivo il mio testo
figlio e padre ogni mio gesto
abbandono il rifugio dell'eremita
sciolgo nei tuoi occhi la mia vita
oltre la nebbia vedo la cima
getto lo zaino per arrivare prima
tolto il mio peso io volo leggero
dal mio astuccio elimino il nero
nel mezzogiorno ora m'innalzo
getto le mie radici e rimango scalzo
mescolo insieme gli altri colori
dipingo nel cielo per te nuovi fiori
lo sguardo mio non perde di vista
la meta lontana della conquista
filtro il destino attraverso il mio cuore
mi spoglio del tutto senza pudore
spengo il rumore e spicco il salto
giungo incosciente nel punto più alto
ed il mio corpo immenso e lieve
sprofonda e si mescola insieme alla neve
ora riposo del volo stanco
nel mio astuccio rimane solo il bianco…
 
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Francesca Fazio
 
 
Risveglio
 
Quelle parole…
come il mare in tempesta spazzano via i detriti dalle rocce lucenti e nude.
La verità trapela come il brillìo della luna sulle onde,
e fragorosa si schianta sul lito della spiaggia morbida e spugnosa.
È forte, ti schiaffeggia con i suoi spruzzi di sale, ti tira dentro nella corrente,
ti lascia senza fiato.
Ma come resisterle?
Placata l'ira del mare funesto
ti culla nella dolcezza della consapevolezza e,
compagna amorevole,
accarezza le tue notti di sogni estremi.
Il silenzio placa il moto delle ansie martellanti,
le stelle risplendono ove le nubi coprivano il volto del cielo.
Qui c'è il posto dell'amore: se c'è entrerà, altrimenti fuggirà.
Forse non hai più paura.
Forse, perché ancora trapelano le antiche ombre.
L'importante è lasciare spazio alle emozioni.
Esse voleranno dove sanno e, sagge amiche,
approderanno nella spiaggia di corallo scintillante.
Potrai attenderle e riceverle,
dolcemente amarle, senza più temerle.
Potrai finalmente e fieramente essere come sei,
senza più paura di perdere.
Saranno gli altri ad aver paura,
quelli che temono il corallo scintillante della propria vita.
Saranno gli altri a temere la solitudine
e le grinze della loro esistenza rattrappita.
Ma, al levar del capo per cercarti con lo sguardo sarai già lontana,
a cercar altri liti ed altre vite.
 
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Sandra Giacobbi
 
 
Destati anima!
 
Destati anima!
spalanca le porte
alla vita che irrompe
frizzante e impetuosa,
come un torrente
risvegliato dal primaverile disgelo.
Destati anima!
Accogli nel tuo materno grembo
questa nuova gioia vitale,
come una madre in attesa
che guardandosi allo specchio
accarezza, sorridente,
le sue mutate forme.
Destati anima!
Respira profondamente
quest'aria rovente di energia,
come una donna
assapora, ardente,
i baci
del suo passionale amante.
Non appassire allora,
anima mia
ma abbandonati
nel tuo sbocciare ora
al calore della vita
e concedimi
di sentirmi
pienamente viva.
 
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Simonetta Gravina
 
Risveglio
 
E mi svegliai!
Precipitavo vorticosamente,
sprofondando in un baratro,
irto di aculei fiammeggianti,
senza fine,
risucchiata in un gorgo magnetico,
gestito dalla follia,
attratta in un vortice,
ai limiti della paranoia,
annaspando, tra le putride acque,
del dubbio,
assalita da viscide alghe.
E cercai. Cercai disperatamente,
frugando tra i recessi della mente,
sgretolando, con gli artigli,
il muro della memoria, nella
filigrana della realtà,
in cerca di una verità celata,
un attimo da salvare.
E mi travolse, quel muro che crollava.
E tutto intorno a me si infranse.
E mentre le lacrime scavavano
solchi accesi nella mia anima,
le membrane incrinate della mente,
esplosero. E incontrai il dolore,
che mi offrì la sua coppa.
E bevvi, come nettare, il fiele.
E sprofondai. Ancora più giù,
sempre più giù, nel nonsenso.
E approdai, rabbrividendo con disgusto,
nel gelido lago della tua mente.
 
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Vittorio Greggio
 
Poesia
 
Musica,
 
Parola candida e immensa
che non conosce frontiere,
che col vento vaghi, per terre, cieli e mari,
portando con tè l'immensità del suono.
 
Un pentagramma sei di note,
che fa vibrar ugole e suonar metalli.
 
Amando tè, si vive felici eternamente.
 
L'armonia magica delle note del tuo grembo,
infonde e rasserena l'essere vivente.
 
Commuove, rattrista e ravviva
e sprigiona fantasia nello spirito.
 
Sì, anch'io piango e mi commuovo al suon delle tue note,
e la mia vita sogno con tè.
Ti ho amato fin dalle prime luci
ti ho desiderata allo spasimo;
ma il destino ha voluto che tu per me,
fossi solo una chimera.
 
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Giuseppe Guidolin
 
 
Apocrifo
 
Abbozzo
parole in nero
risposte criptate
azzardo
scommesse truccate
 
cerco quest'io
sedotto e lusingato
attore clandestino
succube innato
plagio nascosto di un dio
che gioca ancora a dadi
 
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Carlo Leoni
 
Ad una rosa
 
Ricordo una rosa
con grandi petali a forma di cuore,
del color rosso vivo del sangue,
con il profumo intenso di valori sinceri,
spine pungenti a difesa dal male,
foglie verdi di dolci speranze.
 
Il destino ha reciso quel giovane fiore
spezzando una vita in cerca d'amore,
ricordo quegli occhi tristi e sinceri,
quello sguardo alla ricerca di cose vere.
 
Quel senso reale d'altruismo,
quella voglia di vivere
quella esigenza di dare
senza nulla a chiedere.
Di te voglio continuare a ricordare
quella giovane rosa,
nella sua bellezza,
nella sua essenza,
nel suo tempo.
 
Di te voglio tenere un dolce ricordo
per quello che avrebbe potuto essere la nostra vita
con un angelo al nostro fianco.
 
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Giovanni Mangano
 
Il dubbio (1)
 
(18 - 07 - 1984)
 
Credesti nella perfezione dei domini
e credevi di stare tranquillo
quando essi con uno strillo
ti dicevano la verità.
Ma non era tranquillità.
 
Riflettesti sul dubbio un dì
che le verità erano diverse,
così come sparse e disperse
nelle menti di tutti gli uomini.
Ed era tranquillità.
 
E allora la tua verità cercasti
ed essa arrivando ti disse:
segui il segno dei tempi
e non essere triste,
ma con coraggio vivi ascoltando
la tua onesta coscienza
che canta senza canto
l'amore della tua vita.
 
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Christian Pasini
 
Il nulla
 
Ho visto un mondo
perduto
 
a dir la verità non sono sicuro
che fosse perduto, però,
era un mondo
 
non c'era bisogno
di parlare
e nemmeno di ascoltare
sudice parole
 
Ho visto un mondo
in cui il nulla era reale
anzi
era l'unica cosa reale…
…seduto di fronte a me
con una lunga barba bianca
il vecchio saggio
da cui tutto ha inizio
 
Il signore dei miei pensieri
tutto ha inizio da lui
e tutto ha termine con lui
 
Ho visto un mondo
abitato dal nulla…
…la conclusione di tutto il mio analizzare
e di tutto il resto… IL NULLA
 
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Domenico Piccirillo
 
Opera 11a classificata
 
 
La forza dell'Amore
 
Il mondo ha un limite,
l'uscio del nostro amore;
abbiamo sigillato la porta
con la nostra passione,
lo teniamo fuori,
con noi siano ospiti solo i sentimenti.
Nessuno venga,
non sarà gradito;
nessuno bussi,
non gli sarà aperto;
nessuno lusinghi i nostri cuori,
saremo sordi ad ogni voce;
nessuno urli,
ci tapperemo le orecchie e canteremo l'Amore;
nessuno minacci,
sapremo lottare oltre ogni limite.
Nessuno ci vincerà,
abbiamo la forza immensa del nostro Amore.
 
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Luciana Scaglia Grenna
 
 
Fuggire… sempre
 
Fuggire, correndo,
lasciandoti alle spalle
tutta la tua vita,
sbagliata.
Pensi di riuscire
a raggiungere
l'infinito del piacere.
Tu sei stanca,
non hai più voglia
di niente,
tutto risulta beffardo,
senza senso,
hai perso parte
della tua vita,
il rimanente
non conta più niente.
Tu rincorri un'oasi
di pace,
sei alla ricerca
di serenità interiore
che non trovi
perché tutto fugge
e non sei capace
di fermarlo.
 
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Alessandro Tatini
 
 
Il pensionato
 
Con la camicia a quadri
e la piccola spesa di oggi
sulla panchina
spingi le lancette
verso il tuo mezzogiorno
estraneo a questa gente
che non ti ascolta più.
 
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Mauro Trapasso
 
Chi sono?
 
Sono un uomo
che non ammette
d'essere inglobato
in un mare
di pianto
un uomo
che
sogna
un mondo amaranto
una donna
che brama
mondi lontani
un'aquila reale
libera
di sognare!
Ma
alla fin fine
un poeta
è
una fiammella
che
giace
in un campo
arido
che
alberga
nel
suo animo!
ed
al di fuori
resta
un mare
di gelo sociale.
 
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Antonio Zocchi
 

Ma il passaggio del tempo…

 
9/3/2001
 
Solo nella finzione
credevo fosse celato
lo scandalo sfrenato
di vita contraria,
dove nemmeno l'immaginazione
avrebbe sfiorato
quel marcio riflesso
di vita contraria.
Ed ora m'accorgo,
nonostante il tentativo
di mantenere la calma,
di una vita marginale
in cui nulla serve
e a cui nessuno aspirava.
Lo strano è il mio tempo,
che senza occhi livella,
ogni cosa che tocco,
e credevo fosse eterno.
Così mi rimane,
il pensiero e la speranza,
di una luce che abbagli
il mio sguardo cieco
dal troppo benessere
che mi rende claustrofobo.
 
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Se non la trovi nella tua libreria puoi ordinarlo direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi al venerdi dalle ore 10.00 , 12.30 15.00, 17.00 al numero 0298233100
 

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ins. 8 febbraio 2002