- Le
antologie dei concorsi de Il Club degli
autori
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Antologia
del Premio Letterario
Fonopoli - Parole in movimento
2001-2002
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- Come
avere l'antologia
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- Nota
introduttiva
- Siamo arrivati alla
terza edizione del Premio Letterario «Parole in
Movimento» poiché, senza argini, continua
a fluire la vostra proposta poetica. Un fiume di
creatività ed originalità, che lascia
vedere chiari, sul fondale, i caratteri di purezza e
di passione del vostro spirito. Un fiume di poesia
nuova che con forza vuole rimuovere le finitudini
emotive del nostro immaginario e condurci per mano
verso nuovi lidi del «vero» e della
«bellezza»; parole in movimento sulle acque
di un sogno.
-
- Chiunque prenda in
mano una penna e rubi alla volgarità del mondo
un attimo per fermare un suo pensiero è degno
di tutto l'amore possibile e di essere
ascoltato.
-
- Fonopoli vuole
essere un porto per tante parole, partite da fonti di
storie diverse, a volte dolorose, e trascinate poi
dalle correnti della gioia, dell'amore, della
solitudine e dell'amicizia fin qui.
-
- Chi scrive pensa, e
c'è un immenso bisogno di fermarsi a pensare,
perché ci sono momenti in cui la vita smette di
aiutarti o non ti riconosce, e una parola che nasce
dal cuore può aprire un orizzonte di luce
là dove più niente sembrava
utile.
-
- Tuffiamoci allora
in questo fiume di versi ed emozioni, frutti preziosi
del vissuto di tanti nuovi artisti, e lasciamoci
guidare per sentieri sconosciuti nei loro mondi;
scopriremo forse di procedere tutti in una stessa
direzione, quella che a volte abbiamo timore a
confessare alla persona più intima
perché ci vergognamo di sognare; arriveremo
insieme alla fine di questo libro con un'emozione in
più, con una forza nuova, e ci sentiremo ancora
a casa, insieme, a Fonòpoli.
-
Renato
Fiacchini
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TORNA
ALL'INDICE
|
- Carla
Aiuti
-
- A
Pietro
-
- Giungesti una
sera di vento cattivo
- Un'aureola di
capelli incanutiti
- alla macina di
giorni uguali
-
- Un bagaglio di
sogni gualciti
- e di vecchi
giocattoli
-
- Ti sedesti con
me ad aspettare la luna
- sotto una
balconata di stelle nuove
-
-
- Ho dormito un
sonno di bambino
- sul tuo cuore di
zucchero filato
-
|
- Carmela
Angiuli
-
- Aspetto, che
venga la sera
- a placare i
mille demoni
- che si
contendono il mio cuore
- non ancora
arrugginito dalla noia e dal tempo
- Aspetto,
accovacciata accanto ad un baule di
ricordi
- che si risvegli
il cielo stellato e illumini di immenso
- i miei occhi
affaticati dallo scorrere dei pensieri
- Aspetto,
- e le mie ansie
rincorrono il passato
- per
trasformarlo in un futuro
- troppo vecchio
ormai per sopravvivere all'aurora
-
- ...ed intanto il
presente mi scorre davanti
- inosservato,
- tracciando sul
mio corpo segni incancellabili,
- misteriosi,
- che solo
l'epifania di un amore potrà
rivelare
- all'occhio
scintillante di un attimo infinito
-
-
-
- Ho toccato il
cielo profondo
- in cui vagava
il tuo sguardo incantato
- ho incontrato i
tuoi occhi
- nell'immensità
del vuoto
-
- ...e il silenzio
ha cantato un inno
- a questo
amore infinito...
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Grazia
Maria Aricò
-
- Gli occhi di mia
madre
-
- Lacrime nascoste
dal dolore,
- schermo cui il
mondo
- appare sempre
più rarefatto,
- mondo che lascia
spazio
- alle migliaia e
migliaia di fotogrammi
- della più
bella storia d'amore
- mai
vissuta.
- Quei bei
ricordi
- timidamente, si
insinuano
- nella mente,
che,
- da buon
proiettore
- ridona la luce e
la vista
- a quei
bellissimi occhi color miele
- da me tanto
amati.
- Ispirazione del
mio primo sorriso,
- ora angoscia del
loro sguardo
- colto
all'improvviso perso nel vuoto,
- ma dietro
quell'unico grado
- c'è tutta
la sua vita,
- tutti i suoi
ricordi
- proiettati
là:
- gli occhi di mia
madre...
- ...anticamera
dell'oblio.
|
- Giuseppe
Carnabuci
-
- Dubbi e
sconfitte
-
- Asperità
di dubbi
- simili a
nodi
- difficili da
sciogliere.
- In balzani
pensieri
- di
ridimensionano
- lotte
vitali
- già in
odore
- di
sconfitta.
- Risolvere un
dubbio
- è capire
l'enigma
- d'ogni
vita.
- Scrigni senza
tesori
- racchiudono
- pene
inespresse
- ancora da
assegnare.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Michele
Antenore
-
- La
luna
-
- Si
staglia
- la
luna
- tra
nuvole
- opache e
stracciate.
- E con
luce
- di
candela
- bagna le
strade.
- Appena
pulsanti
- di
vita.
- Scrutate da mute
finestre
- dagli
occhi
- di questo
spettatore.
-
|
- Luisa
Asteggiano
-
- Come in ogni
dove,
- c'è un
luogo
- ove ogni
"radice"
- si è
nutrita
- di brandelli
colorati di vita,
- in un giuoco
alterno
- di
urla
- e profondi
silenzi
- disturbati
soltanto
- per bisogno di
fermarsi.
-
- "Zizzola",
- regina del colle
del tuo sito,
- custodisci
ancora
- poesie di
un'anima che ha trovato in te la sua
protezione.
-
- Il tempo della
solitudine
- logora
ormai
- i mattoni
rossicci
- intersecati
- a vortici di
ricordi...
-
- ...continua
così
- la
precarietà
- della tua
avventura.
-
-
(Zizzola:
edificio storico della mia
città)
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Paola
Bettelli
-
- Sentirsi
assente
-
- Accaldata
dall'ultima corsa immaginaria
- sospiro e mi
lascio cadere.
- Osservo il
soffitto e trascino la mente
- su corridoi
sgretolati da papaveri rossi.
- Volti lontani
riemergono e raccontano di feste
dimenticate.
- L'incenso
trascina il suo fumo e lo riempie di
movimenti
- e le mani
congiunte pregano la mia
incomunicabilità.
- Il corpo entra
nella tua onda.
- Consapevole
della mia stanchezza distruttiva
- fatta di troppe
sregolatezze
- cerco di
respirare.
- A fatica
riprendo conoscenza
- e mi ripeto se
è tutto qui,
- forse è
un'illusione
- ai miei continui
cammini instabili.
-
|
- 9°
classificato ex aequo
-
- Claudio Borgianni
-
- Questa notte
torbida mi affoga
- con
l'ineluttabile veemenza
- di un tonfo
sordo sulle carni
- afone di
stoltezza. È inevitabile
- solcare ricordi
come prima
- tra le volte...
Tagliare racchiudere
- è
necessario oggetto di passatempo
- a uomini
inceneriti dal tempo
- dal tempo che la
mia mano assorbe
- a segno
indicibile. Io dannato dall'oblio
- ricovero la mia
mente nei più impervi
- orifizi della
terra e mi
- ergo al cielo
capovolto.
- Putrida di
speranze è questa
- misera
città.
- Scendo da quella
via e scontro facce
- assuefatte che
perdonano il cielo
- della sua
estraneità e le budella
- mi si attorcono
nel ventre
- a
quell'insopportabile passione
- che sono
semplici istanti negati.
- Rincaso stanco
ebbro logoro
- e le mie spalle
volte al mondo
- inerme sbarrano
la strada a quel
- volto livido che
chiede pane.
- E nel buio mi
accoccolo nell'infimo
- silenzio della
mia esistenza.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Santo
Calzetta
-
- La voce dei
ricordi
-
- È
Sera.
- Solitario
passeggio
- tra le vie di
un piazza buia
- povera di
rumori
- dove le
verità sono dettate
- dai falsi
scenari del giorno,
- dove l'ora
senza tempo
- riposa tra le
pagine prive di ricordi.
-
- Mi
soffermo,
- sospeso tra i
pensieri dei perché
- giungi come
luce all'orizzonte,
- tra le righe
del tempo
- accenni ad
allusioni di verità,
- interroghi il
tuo cuore
- rubato dalle
memorie
- che senza
remora
- volgi
taciturno tra le solitarie stagioni
- rievocando la
voce dell'anima.
-
- Ti
guado,
- stanca
dell'ora remota
- senza
brandire del tuo dire
- scopri
pensieri nascosti
- scruti teatro
di vita
- tra le mura
di una città deserta,
- dove luci e
ombre oscurano
- i ricordi del
tempo
- accarezzi
l'intimo del mio cuore,
- lì,
tra l'indifferenza delle terrazze senza
vista
- dove buio
appare sentiero del mistero,
- mi prendi per
mano verso teatro di vita
- dove al
sorgere del mattino
- scompare la
vergogna del sentire,
- Ti riscopro
libera del passato
- unica stella
del mio cielo.
|
- Roberto
Cani
-
-
-
- L'amore
negato
(ombre
nella notte)
-
- Urla alla
vita
- ragazzo di
strada,
- mirando
tramonti
- sul mare
compagno,
- gridando
l'amore
- negato e
silente,
- pagato
maldestro
- da inutili
gesti.
- Stringilo
forte
- legandolo a
te,
- riprendine
l'essere
- cantandone
dolce
- le note mai
udite
- col lieve
fraseggio
- d'un cuore che
pulsa,
- ritmo
lieve
- d'animo
libero.
- Coglilo in
mano
- farfalla
leggera
- schiudendone
piano
- le fragili
ali,
- quasi un
pensiero
- cullato dal
vento,
- libero
volo
- nel cielo
infinito
- dove il
segreto
- è svelato
dal fato,
- dove la
mente,
- ebbra di
gioia,
- sconfigge la
notte
- abbracciando
l'aurora.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Arianna
Cervellini
-
- Frammento
-
- È
giorno.
- È
notte.
- Giorno, notte,
ancora
- giorno e
notte,
- siete voi,
sempre voi:
- scansione di
sospiri, cadenza di affanni
- e
- perfino
cantilena di sentimenti.
- Vi
sfuggo...è aritmico divenire,
- consuetudine di
parole.
- Eppure...i
senili rami,
- linfa di
abbracci per noi,
- l'infinito
albero lo conoscono
- e placano il
nostro inconsulto
- perlustrare.
- Eppure...l'immoto
fluire,
- muta in
pentagramma voglioso di palpiti,
- quando ode nenia
d'amore.
- E
allora...indugio di te.
- Appunto il mio
vivere.
- Ciò
vorrei...giorno e notte!
-
|
- Felice
Conti
-
- La
magia
-
- So che gli
istanti, vissuti da ogni uomo,
- sono impressi
nelle onde della luce,
- come colpi di
scalpello sulla roccia,
- e viaggiano nel
tempo e nello spazio.
- Sono delle foto,
che il futuro nascendo,
- ha staccato
dall'album, in cui è raccolto il
presente,
- e gettato da un
monte, sulla valle cosparsa di stelle.
-
- Voglio che le
foto, appartenute alla mia vita,
- cadendo un
giorno, sopra l'universo,
- abbiano
l'effetto di un mare quasi calmo,
- pieno d'acqua
dolce,
- che carezza un
deserto,
- con le
onde.
-
- Mi sento invece,
un naufrago che lancia,
- dall'isola
sperduta della terra,
- disperati
messaggi di speranza,
- chiusi dentro
una bottiglia,
- ma quando
l'orizzonte, ostinato, resta muto,
- vi scaglia
contro una bottiglia,
- e
un'altra,
- e un'altra
ancora,
- piene solamente
di violenza.
-
- Un poco mi
consola, addormentarmi col pensiero,
- che al limite
del tempo e dello spazio,
- un mago
afferrerà le onde, infrante o ancora in
viaggio,
- per imprimere
istanti luminosi, in quelle buie,
- e formare un
mare trasparente.
- Lì,
getterà di nuovo le coscienze,
- pesci tolti
all'acqua dalla rete, usata dalla
morte:
- allora nuoteremo
in un mondo di colore,
- l'anima ormai
salva, che sta nascendo dalla terra,
- ed ha per padre
il sole.
-
- Se esisti mago,
per te, che vuoi che sia:
- solo ancora
un'altra,
- piccola e
grandissima...
- prova di
magia.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Elisa
Contardi
-
- Infinito
amore
-
- Amore,
- un sublime vento
fra i capelli.
- I tuoi occhi una
spiaggia d'amore,
- la tua presenza
un faro nella notte.
- L'inconscio di
un destino
- che grava
pesante su di noi,
- un'unione di
vite irraggiungibile.
- L'infrangersi di
un sogno
- come l'onda
sugli scogli.
- Vivere per
amarti,
- amarti per
vivere.
- Un grido
disperato e silenzioso,
- ogni nostro
incontro.
- Quello che gli
occhi non vedono,
- quello che le
orecchie non sentono,
- è
ciò che il cuore non può
nascondere.
- Suoni che
viaggiano nella notte,
- leggeri su
stelle cadenti,
- sono i
sentimenti che brillano celesti
- e come astri non
possono spegnersi.
- Sono eterni,
irraggiungibili,
- inaccessibili e
incontrollabili,
- inesauribili
sognatori per non arrendersi.
- Lottare nel
quotidiano,
- non disperdersi
nell'apatia,
- facendoli
trionfare sul nostro io,
- e su tutto
ciò che è critica e
pregiudizio.
- Affidare il tuo
nome alla brezza
- per portarlo
dritto al tuo cuore spento,
- oramai arido di
troppe sofferenze.
- Scaldarti il
cuore
- di quella soave
vertigine di sentimento
- che ti
arricchisce donandoti
- la bellezza
effimera dell'amore,
- unica
eternità della vita.
- Per
te
- per sempre
amore.
-
|
- Paola
Curagi
-
- Notte di S.
Lorenzo
-
- Non c'è
più nessuna stella che per me
- è
disposta a cadere,
- io poi non ho
più voglia di aspettare.
-
- Non ci sono
più sogni né desideri,
- il poeta ha
smarrito i suoi elementi
- in una
notte
- di solitudine e
stenti.
-
- Dove sei mia
Dea,
- dove sei mio
Adone,
- vi ho persi in
un cielo stellato
- che non ha
più luna
- né
sole.
-
- Il poeta non
è più innamorato
- disorientato,
umiliato
- guarda in
alto
- stanco.
-
- Rimane solo una
preghiera, sincera
- per essere
perdonato
- e
dimenticato.
-
- La rivincita
lontana
- senza
rancore,
- basata su pochi
versi
- disordinati
- e privi
d'amore.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Emanuela
Corsello
-
- Il tuo
profilo
-
- Dipingerò
i tuoi occhi del blu della sera
- e
colorerò le tue labbra del rosso di un
tramonto.
- Ricopierò
l'espressione dei miei occhi sul tuo
sguardo
- e
ricalcherò poi sulla sabbia il tuo
profilo
- e lo
difenderò dal tocco dell'acqua.
- Ruberò i
colori al mondo per descrivere il nostro
incontro.
- Racconterò
del nostro amore con i colori del giorno e della
notte.
- Respirerò
la vita attraverso di te
- e
confonderò poi le mie lacrime tra le
onde,
- per non svelarle
ai tuoi occhi.
- Disegnerò
il nostro addio con il nero e le sfumature del
grigio.
- Rivivrò
tutto il tuo amore col profumo di una
rosa,
- custodita tra le
pagine dei ricordi.
- Saprò
cancellare la fragilità dai tuoi
occhi
- e fermerò
sul nascere ogni tua lacrima.
- Con una carezza
appena,
- saprò
donare un'anima a quel profilo disegnato sulla
sabbia,
- e
sorprenderò la tua vita,
- regalandogli un
sorriso
|
- Elisabetta
Corveddu
-
- Non avrò
pentimento
-
- Mai avrò
pentimento,
- dell'amore
donato,
- delle parole
urlate,
- delle braccia
tese
- in tuo
soccorso.
- Mai avrò
pentimento,
- dei sorrisi
regalati,
- delle preghiere
accorate,
- dei sospiri
esalati
- alla ricerca
della tua salvezza.
- Mai avrò
pentimento,
- delle lacrime
fuggite,
- nelle notti
bianche
- dense
d'inquietudine
- alla ricerca di
qualcosa
- che tu non mi
potrai mai offrire.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Anna
Costa
-
- Le dune
dell'anima
-
- Le tue mani
levigate
- attraversano le
dune del mio passato
- accarezzando
anche le zone maltrattate.
- Con tocco
gentile sai entrare nel mio privato,
- un fascio di
luce che illumina
- parti rimaste
nell'ombra.
- Lo sento
è iniziata la semina,
- lascio andare la
mente, lascio andare le membra.
- Mi abbandono a
quel nuovo sentire,
- poi con il cuore
dipingo il tuo volto.
- Anima e corpo
son pronti a partire
- poiché
è tempo del nuovo raccolto.
|
- Fiorella
Di Chiara
-
- Al di
là
-
- Oltre quella
stanza
- di
notte
- concedere un
varco
- e lasciare che
illusioni
- riposte nella
valigia
- di quella
vita
- attraversino le
sbarre
- per vivere in
sogno
- attimi di
felicità
- disfatti da un
mondo
- indifferente.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Domenico
Di Ciero
-
- La mia
stella
-
- Ed or parlar
vorrei, della mia stella:
- risplende nel
ciel della mia fantasia,
- ogni volta si
mostra, sempre più bella,
- briosa con
garbo, a seminar simpatia.
-
- E quando la
guardo, vi resto d'incanto,
- ritrovo nei suoi
occhi la giovinezza,
- tra mille voci
m'inebria il suo canto,
- a rallegrarmi
vien con tanta dolcezza.
-
- Dolente, se un
giorno solo si cela,
- è questo
cuor mio che triste m'appare;
- la cerco, la
cerco e, quando si svela,
- melanconia, come
magia scompare.
-
- Ormeggiata nei
sogni tanta bellezza,
- nel mar della
vita, sprigiona allegria,
- tenera e cara,
come una carezza,
- enigma
mirabile...nella mia poesia!
-
|
- Teresa
Di Maria
-
- Palcoscenico
-
- Ritmi
stereotipati
- frasi
fatte
- luoghi
comuni
- equilibrismi
dialettici nel
- come
dire
- conformismo
sociale
- convenienza
- conformismo
mentale
- nella
morte
- dell'autonomia
di giudizio
- cinismo
imperante
- asservito al
successo
- subdoli
meccanismi del potere
- dominio della
falsità
- potere della
seduzione
- accattivante e
disonesta
- affabulazione
- nel consenso
all'ipocrisia
- manipolazione
- di menti e
coscienze
- nel silenzio dei
folli
- che non han
voce
- per gridare la
loro verità
- o farla
accettare
- o farla
riflettere
- nel silenzio di
scomode verità
- negate dai
molti
- si
schiude
- il palcoscenico
delle volgarità:
- ovazione.
-
-
-
- Oltre
l'orizzonte
-
- Di nuovo come
sempre
- si rinnova il
miracolo della vita
- profumo di
zagare
- che inebria i sensi
stanchi
- si colora la
campagna
- di timidi fiori
selvatici.
- A sera
- rombi
insistenti
- aerei di
morte
- squarciano
l'incanto
- e cancellano
dignità al cielo
- in quel cinico
eco
- fino al suo
perdersi
- oltre
l'orizzonte.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Luigi
Di Miceli
-
- Non ho
parole
-
- Non ho
parole
- Sono
- Le tue
parole
- La
tua
- Frase
magica
- Quella
- Del tuo
sorriso
- Che
- Non
dimentico
- Non ho
parole
- Quante
volte
- L'ho
dimenticata
- Ma
adesso
- La porto
dentro
- Scritta col
fuoco
- Come
il
- Tuo
nome
- Scolpito
- Su quelle
rocce
- Di granito
rosa
- In mezzo al
mare
- Che non
mi
- Stancherò
mai
- Di
guardare.
|
- Stefano
Di Pietro
-
- Senza
te
-
- Non so se per
gioco,
- O per
nostalgia,
- Questa notte ti
ho sognata ancora.
- Eri lì,
tra le mie mani.
- Felici,
- Volevamo nei
pensieri
- Senza aspettare
il mondo,
- Senza chiederci
perché.
- Le nostre
mani
- Mai
ferme
- Ma sempre in
cerca di emozioni
- Liberando le
passioni
- Frutto di un
amore vero
- Che nasce dal
profondo
- Ma che non si
ferma
- Dentro questo
tempo che va via
- E che ci ha
lasciati soli ormai
- Distanti anni
luce
- E mi sento
incapace
- Di amare ancora
senza te.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Francesco
Finistauri
-
- Anima
appena
-
- di nostalgia e
di altre disattenzioni
- hai riempito
ogni forma a ridosso di argini verdi,
- costretto al
silenzio un vento di pietra
- e bianche
case.
- Possiedi il
tramonto stasera
- l'alba che
verrà
- e quella che non
vedremo,
- in un intervallo
d'argilla
- la terra,
identica
- sui viali che ti
trattengono.
- Qualche isola
affiora
- dal soffice
inverno che ci sostiene
- e sembra
anch'essa cercarti,
- una ragione alla
vita che resiste
- un'illusione che
perdura
- indifferente,
minore
- di ogni
incomprensibile assenza.
-
- Nata, giocavi
con le nuvole
- una festa
d'inumana bellezza
- feriva anche le
rose appena sbocciate
- ed era
così facile amarti,
- com'era
facile
- sognarti
- deludere
qualsiasi orrore
- qualsiasi ombra
o temporale
- crollato, sotto
un pianto d'amore.
- Adesso la tua
collina
- pare sfidare il
tramonto
- e tra gli
sguardi della gente è un volo
d'angeli
- che s'improvvisa
orizzonte: m'immagino sia tu
- che ti copri coi
miei sogni e con le rose
- che da allora
hanno smesso di crescere,
- entrambi
- da
allora
|
- Andri
Gerber
-
- Discastica!
- Si sfuoca la
città: l'oggetto
- Spiove.
- Ho visto la
cenere dell'odio
- S'effondrer nel
continuo adesso
- Mai
- Più
stato
- Più
disrupt
- D'un
corpo
- L'umano,
d'aggetto al suolo
- Non
voglio
- Altre soglie
sostantivate
- Salme d'altre
nuove;
- Che altro?
Illusioni!
- Saturi
scenari
- Distanti
- Se!
- Corrersi
qualcosa.
- Nel mezzo
fosse
-
- Dis.crepa
struttura s'illusa!
- Nel ristagliare
un senso al cielo
- Parentesi
persa
- Soffermi singoli
soffre cosa,
- Rimane?
- D'un vuoto
apperçu
- L'oltre
- Fuori,
nomi.
- Assentirsi
- Ma sentissi le
grida...
-
- Non avrò
figli a cui dirgli
- Il niente cose
d(')omo
- Odio
e
-
- Please
skry
-
- Please.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Simone
Ghiaroni
-
- Rosa dei venti: un
acrostico
-
- Su questi
poggi
- odo il
meriggio
-
- Evaporando:
- l'odor del
levante
-
- Nari
ingorgate
- di
Maestrale
-
- Oso
sfiorare
- il
Paradiso.
-
|
- Giuliana
Giaccari
-
- La solitudine di un
Amore
-
- Esplorare nella
notte, orizzonti oscuri,
- di una ragione
senza razionalità.
- Scrutare il
buio
- in cerca di
un'ombra senza contorni.
- Cercare la luce
di una stella
- che forse non
è mai stata accesa.
-
- Percepire il
rumore del silenzio
- che riflette il
suo eco nel mio cuore.
- Guardare un
cielo nero
- che rischiara la
mia anima.
- Udire nel
vento
- parole senza
voce.
- Vivere un
Amore
- che non
vive.
-
- Percepire la sua
triste solitudine
- in una
lacrima.
- Lasciare che il
nulla
- asciughi quella
lacrima e
- il dolore
avvolga nel suo triste mantello
- il mio cuore
ferito.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Simonetta
Gravina
-
- L'adagio
-
(Tommaso
Albinoni: tormento ed estasi)
-
- Un organo in
cielo,
- scolpì le
sue note.
- Con la
fantasia,
- mi
innalzai,
- oltre le
nubi.
- Da un violino
struggente,
- la musica
esplose,
- rivelando
l'eterno,
- e il silenzio si
accese.
- La mia
malinconia si turbò,
- che in quello
specchio, si vide,
- e cercò
il suo passato,
- e nel presente,
lo pose.
- E navigai in un
oceano,
- tra tempeste e
marosi,
- e sorvolai verdi
prati,
- e distese
infiorate.
- E la musica
invase,
- le mie stanze
vuote.
- Le note mi
raggiunsero,
- abbarbicandosi
lungo i fianchi,
- del mio
equilibrio scosceso,
- che si
beò, e l'anima evase.
- E la melodia
dilagò, insinuandosi,
- nel mio cuore
anelante.
- Il fiato
sospeso, una morsa nel ventre,
- un delirio
struggente.
- E tutti i fiumi
ruppero i loro argini.
- I labirinti
sciolsero il loro enigma.
- E la musica
deflagrò,
- magma nella mia
mente,
- per coniugarsi
in estasi.
|
- Milvia
Lauro
-
- Miti
-
- È
sempre
- un
mito
- il
dipanìo
- di
stelle
- per le
nostre
- venture.
- Eppure,
- ancora
- all'alto
- aneliamo:
- troppo
- lontano
cielo
- simbolo
- di
levità
- e nostro
esilio.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Enza
Longobucco
-
- Senza
confini
-
- Cado a
terra
- e la terra si
apre,
- è di
nuovo cielo
- quando
esisto.
-
- Vertigini
d'argento
- sento
l'assenza,
- sotto i
piedi
- la
presenza
- del
vuoto.
-
- Raccolta come un
fiore
- con le gambe
spezzate
- voglio scendere
a terra
- e cadere di
nuovo...
-
- Tanto poi
c'è il cielo
- ancora una volta
azzurro
- senza confini
terreni
- dentro il mio
cuore.
-
|
- Giammarco
Marchionne
-
- Portami con
te
-
- Portami con
te
- come una
canzone,
- come un'idea
malsana, una bugia,
- una tentazione,
una magia.
-
- Rossa come la
vergogna,
- sarò la
luce con cui risvegliarti,
- il dilemma con
cui tormentarti.
- Io la forma
reale di ogni cosa.
-
- Dentro un caldo
cappotto,
- una sciarpa di
fuoco
- che spaventa la
ruggine,
- una voce sottile
all'altezza del cuore.
- Sarò la
tua canzone più bella
- da cantare alla
luna.
-
- Portami con
te
- Non te ne
pentirai:
- un nuovo colore
per le tue serate
- un intenso
profumo per le tue nottate.
- Sarò
dietro ad ogni sbaglio
- per cambiarlo in
un abbaglio.
-
- Racchiuso in una
mano
- o in una busta
per la spesa,
- portami con
te,
- ogni giorno
sarò la foglia
- che rinasce dal
tuo cuore:
- "Portami con te,
o mio amato fiore!"
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Fiorenza
Marino
-
- Il
deserto
-
- Quando scende la
pioggia
- Goccia dopo
goccia
- In un
deserto
- La terra arida
assorbe l'acqua
- Con grande
avidità
- Da sembrare
indifferenza
- L'assapora, la
gusta e
- Gode dei suoi
benefici effetti
- Nascondendola
nel profondo
- Nel buio e nella
forza
- Della sua
aridità
- Senza mostrare
segni di benessere
- Perché
non ci sarà mai
- Pioggia che
farà fiorire e
- Rinvigorire un
deserto
- Che vuole
restare arido
-
- Un
amico
-
- Ti stringe le
mani
- Quando ti senti
solo
- Ti ascolta e
t'illumina
- Nei tuoi momenti
bui
- Balla e canta con
te
- Nei momenti
gai
- E si dondola con
te
- Sull'altalena dei
ricordi
- E delle
speranze
- Un amico ti vuole
bene
- Come sei e per
sempre.
|
- Alba
Mezzaroma
-
- Posso
farlo
-
- La pioggia bagna il
tuo viso
- perciò se
piangevi non si vede,
- nessuno sa leggere
dietro un sorriso
- nessuno immagina,
nessuno crede,
- ma se ti amo
divento certamente
- interprete fra te e
la gente
- e quello che fin
d'ora ti ha dato dolore
- lo cancello con la
gomma dell'amore!
-
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Angela
Miccoli
-
- A
Francesco
-
- Un
cuore,
- trafitto da
frecce di Amore perduto,
- piange
- lacrime di
sangue amaro.
-
- Un raggio di
luce
- illumina il suo
viso
- ma le
tenebre
- vegliano sulla
sua anima.
-
- Dolore e
Desiderio
- si lanciano in
una danza sfrenata,
- estenuante e
senza fine,
- contorcendosi
nei suoi pensieri.
-
- Cosa
ricordare?
-
- Cosa
dimenticare?
-
- L'Idea di un
Uomo che
- amerò per
sempre e mai.
|
- Elisa
Palozzi
-
- L'Assenza
-
- Né brezza
né bava di vento si sente,
- Si sente
soltanto un sussurro lontano,
- Ed è
tutto immobile, tace ogni cosa.
- Si staglia
fermissimo il vasto paesaggio
- E l'erba ed i
rami, le foglie e le nubi
- Nel cupo
silenzio non danzano più
- Pesante
l'Assenza si stende allo sguardo,
- Somiglia ad un
gatto con gli occhi feroci.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Albertina
Insani
-
-
- Se così
fosse
-
- Ancora non
conoscevo
- la magica
potenza
- che possiede la
tua musica
- e sulla scala
delle note
- ti ho
seguito,
- nel ritmo
cadenzato
- colmo di
vibrazioni sonore
- spinta dalla
crescente melodia
- che piega le ali
verso l'infinito,
- fra le sue
braccia mi abbandono,
- e divento magico
strumento musicale.
- Se così
fosse
- niente
andrà perduto,
- nello spazio
infinito del tempo,
- perché la
dolce melodia della musica
- mai avrà
una fine,
- continuerà
a sopravvivere
- tra i colori
della vita.
-
-
-
- Suono di
campane
-
- Suoni gioiosi
- legati ai giorni
di festa,
- poi rintocchi
lamentosi
- di gemiti
tristi, di morte,
- fragili suoni in
un giorno senza sole.
- Suonate
campane
- bronzi sperduti
in mezzo ai venti,
- fate udire
ovunque le vostre voci
- fra gli echi di
questo mondo, senz'anima.
|
- Carlo
Pedretti
-
- Fanciulla
sognata
-
- Il gioco ha
perduto la testa
- Come una notte
profonda
- Nel sonno di
sogno
- Disperso;
- Il gioco non ha
la bottiglia
- Del
fuoco
- Rovente
menzogna
- All'adulto
difeso,
- Fanciulla.
-
- Ogni
età
- La sua
gioia,
- Trascorsa in
campagna l'estate;
- Mari e
valli
- Ove si gioca
l'ultima carta
- Per l'ultima
volta.
-
- Fanciulla che
vento ti porta
- Alata? Rondine
d'ali,
- Rondine di
superfice,
- Birra, arancio,
arcobaleno di sogni,
- Fantastica luce
di sogni.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Speranza
Porcheddu
-
- Intensamente
-
- Palpiti...
sussurrando... tempo...
- e palpiti...
dietro silenzi... pace.
- Scivola dentro
me l'orologio lento
- e il cuore segna
scandendo
- là, senza
intendere, spento.
- È passato
senza lasciare istanti di ricordi
- e non è
che nebbia
- sugli occhi nel
sonno profondo.
- Ora più
che mai volersi stendere al sole...
- e gli occhi
disegnarsi di immagini...
- e le mani
inventarsi intorno
- lo scenario
apparente da tramutare sempre.
- Sempre cadono
queste lacrime trasparenti
- sulla terra
lavorata dal tempo...
- gocce di
rugiada
- scivolano piano
sulle ciglia spente dal sonno.
- Piano e
lontano
- sul giaciglio
soave della notte passata...
- si sente la
sirena di un'anima
- che finge di
dormire
- e dorme
sveglia...
- così la
sentiranno viva
- e la potranno
intendere
- per ogni caso o
vita
- scorra fuori
nell'orizzonte perso.
- E persa la
notte, passerà un'anima ancora
- A segnare gli
attimi tra un orologio e l'altro
- e tic... tac...
tic...
- suona dentro la
melodia
- respirando
ancora dentro
- tutto quello che
c'è
- da vivere
intensamente
- adesso.
|
- 9a
classificata ex aequo
-
- Stefania
Roncari
-
- Come il
vento
-
- Nessun
cedimento
- Nessun
tentennamento
- Navigare nel
movimento
- Sfiorando
falesie di pensieri
- Fluttuando
dentro come fuori
- Posso continuare
ad amare
- Posso danzare
nella bellezza
- Circumnavigare
la dolcezza
- Quale ebbrezza
nell'intensità
- Dell'unità
ricomposta del tutto.
- Siamo frammenti
inabissati
- Maree che
ritornano
- Non osiamo
eppure siamo
- Pezzi di sole e
di splendore
- Si sa - il
periplo è arduo
- Non ti
fermare
- Non
lasciare
- Non
disperare
- Ogni cosa
ritorna alla Madre
- Tu sei il
monsone e la quiete
- è come il
vento
- Soffia solfeggia
scalfisce
- Irrompe
improvviso inveisce
- Incidendo figure
effimere
- Purifica accende
raggiunge
- Atomi di vita
strappati al nulla
- Anime che sono
visioni
- Nel quartetto
polifono
- Della partitura
iniziale.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Luciana
Scaglia Grenna
-
- ...
Pianto...
-
- Nel crudo
silenzio
- si sentono,
amplificati,
- i battiti
tumultuosi del cuore,
- incredulo e
ammutolito.
- Un tremito
pervade
- tutto il
corpo
- e uno scoppio,
improvviso,
- di pianto,
liberatorio,
- lacera questo
silenzio grave.
- Un singhiozzo si
mescola
- al pianto
dirompente,
- convulso
- che non
cessa
- anzi si fa
più insistente
- fino a
rifugiarsi
- nei sogni
idilliaci
- sigillando, con
la ceralacca,
- le palpebre
ormai cispose
- e concentrando
la mente
- sempre
fuggente.
-
|
- Giuseppe
Scarfiglieri
-
-
- Il sogno
(New
York 11-09-2001)
-
- Questo è
il mio sogno
- senza contorni,
spento,
- con gli occhi
lucidi
- senza più
la fantasia
- da
spendere...
- mentre fuori il
vento
- accende la
rivolta
- con roghi di
follia
- fino a spezzar
le Torri
- con i contorti
inganni
- di babeliche
promesse...
- E adesso Tu
racconti
- una pace mai
esistita,
- un amore mai
sbocciato,
- un impossibile
riscatto,
- una tregua mai
provata.
- Chi sono Io, chi
sei Tu
- così
diversi, così perversi...
- Ma questo
è il Nulla,
- il mio incubo
perenne,
- ove le chimere
annegano
- nell'impalpabile
speranza.
- E il mondo delle
favole
- anch'esso in
fermento
- con le sue
strane storie,
- con l'utopie
teorie...
- dove le armi
tacciono
- e la sola guerra
in atto
- è quella
del mio cuore.
- Ma questo
è l'inganno
- d'una promessa
vuota
- lontana mille
miglia
- con l'odio
straripante,
- la morte
più indolente,
- l'animo
struggente...
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Maria
Pia Sozzi
-
- Vento del
deserto
-
- Il tuo respiro
caldo
- come vento del
deserto
- è
arrivato nel punto
- dove i sensi
perdono
- l'orientamento
del reale.
-
- Dolcissimo...
respiro
- come ali di
farfalla
- si posa su di
me
- sulla mia
pelle,
-
- facendomi
percepire
- quella breve
e... lieve
- carezza che solo
tu
- riesci a farmi
sentire.
-
- Una frenesia
dentro me
- cresce,
adagio... adagio;
- tu solo puoi
placarla,
- con il tuo
respiro caldo
- come ali di
farfalla,
- come vento del
deserto.
-
-
- Tristezza
-
- La tristezza mi ha
prestato
- un vestito
fatto
- con avanzi di
vita.
-
- Quando
s'indossa
- l'ombra ti è
intorno,
- il freddo nelle
ossa.
-
- Dentro me non
c'è pace,
- lacrime calde...
scendono,
- bruciano il volto
lasciando
- profonde
ferite.
-
- Solo specchiandoti,
scopri
- le rughe che
nessuno
- può lenire,
rimangono
- sul tuo viso per
ricordare
-
- il dolore
tempestoso
- che l'amore
matura,
- senza sosta, nello
scontro
- con la
vita.
|
- Alessio
Todisco
-
- Visione
-
- Dalla mia
finestra
- scorgo la luce
della vita,
- le gioie dei
cuori,
- le emozioni che
si intrecciano
- con i
sentimenti.
-
- Odo,
- dolci
melodie
- che accolgono
sulle note,
- graziose ed
eteree muse.
-
- Il tempo danza
con la morte,
- quasi amanti
felici.
-
- Festa di
beffe,
- sorrisi e
sguardi ignoti
- che
aleggiano
- in un'epoca
perduta.
-
- Povertà e
ricchezza,
- innamorati.
-
- Tristezza e
contentezza
- contendono il
loro fato
- su un piatto
d'argento.
-
- Dee e
giullari
- si
nascondono
- nelle anime dei
mortali.
-
- Il sole bacia la
luna
- e le stelle
cantano lodi
- alla loro
unione.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Anna
Tricarico
-
- Girasoli
-
- Distese
gialle e accese
- Come palme
di mano mille e
- Più
di mille verso il cielo protese
- Oppure come
tanti soldati
- Volti ad un
solo verso
- Dritti e
attenti anche nel cielo terso
- Guardo
attenta il cielo
- D'improvviso
pieno di nuvole e sabbia
- Come sul
volto compare la rabbia
-
- Minaccia di
piovere...
- E loro
lì sempre dritti e sempre
attenti
- Forse
d'acqua e sabbia persino contenti
- Il vento
arruffone
- Alita
attorno smuovendo foglie
- Insolito
sbruffone
- Provo con
calma a gettare lo sguardo nel campo
dorato
- Trovando
nei miei occhi un desiderio
appagato
- Come di
acqua fresca che chiassosa sgorga
- Da pietre
silenziose e timide
- Senza che
la terra s'accorga
- Del
meraviglioso spettacolo
- Che tutto
intorno vive...
-
- Un tiepido
incastro di rumori voci e suoni
- Mentre dal
cielo
- Dopo le
nuvole ora s'ammucchiano tuoni
- Che
meraviglia fermarmi qui e
aspettare
- Che tutto
questo con me si metta a parlare
- In
quest'angolo di mondo
- Perso tra
vento, oro, e verde
- Ammirando
tutto quello che il mondo
- Ogni
giorno... si perde...
|
- Elena
Varriale
-
- Nudi
sussulti
-
- Nudi
sussulti
- tra le dicerie
dei tempi.
- Le vanità
fuori dalla mia porta
- aspettano il
giorno.
- Blaterano
inquiete
- l'arrivo di una
stella.
-
-
-
- Datemi una
burqa
-
- Datemi una
burqa
- che io possa
bruciarla
- lasciarla
incenerire
- respirandone a
pieni polmoni
- l'odore acre di
feltro bruciato.
-
- Datemi una
burqa
- che io possa
tagliarla
- strappandone i
pezzi
- a cento a
cento
- finché
sia solo filo
- di un evento
passato.
-
- Datemi una
burqa
- che io possa
scioglierla
- nell'aria
assiepata:
- profili di
sabbia
- dune
scoscese
- deserto di
fede.
-
- Datemi una
burqa
- che io possa
conservarla
- nel giardino dei
noi
- in memoria della
bestia
- che abitò
l'umano.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Alessandro
Vascelli
-
- Chiara
-
- Chiara è
un movimento sinfonico
- una melodia
impazzita,
- arcobaleno
vivente sulle note di un vibrafono
sognante;
-
- Chiara è
dolce rugiada avvolta nell'aurora,
- è un
sogno
- nella notte
tempestosa delle mie malinconie.
-
- Per Chiara io,
corsaro,
- rubo profumi di
candita pelle bianca,
- mi
nutro,
- alla ricerca
delle perle nei suoi occhi.
-
- Chi l'ama solo
in parte non la vuole a metà
- ma per
nulla,
- la vuole
ritagliare a misura, amputare,
mutilare.
-
- Lei è
mistero inespresso, è vita che
grida,
- paure velate
sciolte nello smeraldo riflesso delle ns
anime.
-
- Chiara è
pura gioia, è "nessuna metrica"
- nel fiume di
parole,
- sguardo neonato
al seno materno,
- è
lucciola danzante sulle percussioni del mio
cuore.
-
- Chiara è
nascosta dietro la luna
- che illumina
nelle notti buie
- con il suo
sorriso.
-
- È tutto
questo
- e molto altro
potrebbe essere,
- ma
soprattutto,
-
- Chiara
- è
sentirmi libero di essere semplice.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Se
non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla
direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi
al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 e 15.00- 17.00 al
numero 0298233100
|
-
-
RISULTATI
DEI CONCORSI
- RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei
mesi)
RITORNA
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CLUB
E-Mail: concorsi@club.it
-
- Ins.
03-02-2003
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