Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Comune di Candia Lomellina 2003

Sommario
Prefazione del Sindaco Carmen Bortolas - Silva Alba - Stefano Alberini - Marco Alloni - Arianna Baldoni - Paola Basso - Lisetta Borali - Maria Antonietta Borgatelli - Bertilla Bortolon - Giusi Bugia - Anna Calabrese - Claudio Calzolari - Loriana Capecchi - Silvia Cappiello - Marco Casula - Valeria Cerasoli- Antonella Cigliana - Giorgio Cigliana- Maria Grazia Coianiz- Cristiano Comelli - Elisa Contardi - Luigia Cuia - Mauro De Luca - Vanna Dini D'Arezzo - Dino Dorsi - Diego Fantin - Gianni Fassina - Elisa Ferrari - Filippo Finardi - Massimiliano Floriani - Vladimiro Furlan - Rusz Garofita - Piera Giordano - Daniele Graci - Paolo Guerriero - Gianfranco Isetta - Diego Laurenti - Calogero Lauria - Marcello Lazzeri - Daniela Lefoer - Emiliano Lonati - Chiara Loseri Chiereghin - Raffaella Magliocca - Andrea Manara - Claudio Manes - Anna Mantovani - Donatella Merlin - Claudia Modena Burattin - Umberto Monaci - Laura Morelli - Cristina Morello - Mauro Moretti - Dino Valentino Moro - Federico Nardi - Carla Parodi - Donato Pascetta - Gustavo Petti - Maria Grazia Pietroletti - Sara Pinelli - Sonia Polacci - Alfonso Pollice - Marta Pugno - Gianluca Puzzo- Ermano Raso- Marilena Rimpatriato - Elisabetta Rizzo - Edoardo Roncatti - Annunziata Romeo - Luciano Rossi - Armando Rudi - Michele Rutigliano - Camillo Sangiovanni - Michela Scabbio - Adriano Scandalitta - Andrea Scano - Giuseppe Sorrentino - Maurizio Tantillo - Camilla Targa - Silva Tenenti Giorgi - Rosella Valbonesi - Carmine Valente - Roberto Velardi - Vidoni - Tiziana Zago - Germano Zanghieri - Liliana Zinetti - Sabina Zingerle

 
Antologia del Premio Candia Lomellina 2003 - formato 14x20,5 - pagg. 96 - Euro 18,00 - ISBN 88-8356-626-2

Risultati del Premio Candia Lomellina 2003

 
Come avere l'antologia
Prefazione
Il sesto premio di poesia Comune di Candia Lomellina è un premio che è diventato la quotidianità annuale nel nostro centro lomellino.
Quest'anno in modo predominante emergono i sentimenti più profondi, in particolare i ricordi dei propri cari: il padre, la madre, un figlio perso o lontano, che si susseguono in forme più o meno espressive, ma volutamente sentite vicine, infatti il ricordo è vissuto come una forma di incontro. La capacità dell'individuo di mettersi al giudizio di un estraneo, esternando e quindi in modo estroverso esporsi agli altri, è indice di una profonda maturazione interiore che ti permette di metterti in competizione, questo emerge dal notevole numero di partecipanti.
I sentimenti sono la nostra anima nascosta, la poesia è l'arte di espressioni del sentimento colto nella sua pienezza e nella sua irripetibilità. Le parole dicono, sono eterne, ma se si scrivono si ha la consapevolezza della loro eternità. Nella poesia è un susseguirsi di sentimenti, di gioie e di dolori che può divenire fonte di saggezza per incantare i cuori e le menti. In conclusione vorrei esprimermi sottolineando i sentimenti relativi ai propri cari, emersi nella sezione adulti, per dedicare una poesia a mio padre da poco scomparso.
 
A papà
 
Il tuo ricordo
nel passato così recente
è come il tuo raccolto:
i campi di riso devastati dalla grandine.
Il tuo ricordo papà
è infisso
nel cuore
come la spada nella roccia.
Il tuo ricordo
è nel nome d'un fiore
Narciso,
ovunque lo vedo,
ovunque sei tu,
quel profumo
e quella vista
emettono messaggi cerebrali
di vita... nella morte.
 
 
Carmen Bortolas
 
Poetessa e Sindaco del Comune di Candia Lomellina
 

Prossimamente su questa pagina le poesie dell'antologia

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 Silva Alba

Il tempo passa

Passa il tempo,
la vita si accorcia,
viviamola felice,
ma sempre non si può!
Una sera triste
mi trovai a passeggiare
sulla riva del mare
in cerca di un sorriso.
Al chiaro della luna
che brillava sui miei passi
vidi una ragazza
col viso triste che si avvicinava.
Allungai la mano
e una carezza su quel viso scivolava,
lei, alzò gli occhi e un bel sorriso
con quella bocca mi salutava.
"Prendiamoci per mano
con gli occhi fissi guardiamo il mare"
le belle onde azzurre ci stavano a guardare
sembravan sussurrarci amatevi.
Ma lei correva sulla spiaggia
con i capelli al vento
sembrava un uccello
che volasse con tantalibertà.
Ma il suo sgiardo era sempre
verso il cielo
come se lassù ci fosse stato
chi la guidava sempre più lontano.
Amore non guardare lassù
amore non andartene
non lasciarmi mai
i tuoi occhi dolce come un angelo
non li scorderò mai.

 Silvia Cappiello
 
 
Amarti ora
 
Il calore del sole
non è pari
all'ardore dei nostri corpi
inesorabilmente attratti.
il mio urlo
squarcia il torrido silenzio
e, fendendo
il tempo assopito,
coglie
attimi di eternità.
 

 
Richiamo
 
Il sangue brucia
e in un onda calda
percorre il mio corpo.
Forte, il tuo richiamo
pervade il mio essere.
Il rito dell'amore
è estenuante…
nella sua dolcezza:
bello è amarti
e saggiare
a che punto
sai essere e far essere!
 
 
 


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Elisa Contardi
 
 
Autunno d'amore
 
Cosa sai del mio amore per te,
quale leggenda ha mai narrato il mio sentimento,
quale saggio ha potuto raccogliere
le mie lacrime sparse al vento.
 
I tuoi occhi non vedono il mio dolore,
il mondo è invisibile al mio patimento,
le mie labbra sussurrano il mio tormento,
ma le tue orecchie odono solo le parole senza senso.
 
Brucia la fiamma della mia passione
senza riuscire ad illuminare
la tua triste e solitaria esistenza.
 
Vorrei stringerti in un eterno abbraccio,
gridando la mia rabbia nascosta,
la mia meraviglia di fronte al tuo splendore,
la mia umiltà di fronte alla tua grandezza.
 
In questo grande volo ho perso le ali,
durante il mio viaggio la strada del ritorno,
della notte i sogni più belli.
 
Conservo ancora la tua voce,
e avverto un brivido gelido,
quando riaffiora nella mia mente
la dolcezza della tua prima carezza.
 
Una rosa sta sfiorendo,
i suoi petali profumati si arrendono.
 
È l'autunno della mia vita.

Vanna Dini D'Arezzo
 
 
 
Eventi
 
S'infrangono le onde sulla roccia,
lacerano, ingobbiscono.
 
Il silenzio rotto dall'incupirsi
rapido e incessante dell'acqua.
 
Eventi si susseguono,
sovrappongono uno sull'altro
incessantemente senza ritmo.
 
 


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 Vladimiro Furlan
 
 
21 marzo 2003: primo giorno di primavera.
Povera pace dei Popoli… povero me.
 
Giorni, questi, di sole spento, di nuvole sfrangiate,
la falce, lucida, s'agita su arpe e trombe sconvolte,
 
sull'altra riva le cavigliere non tintinnano,
come gufi impagliati è stordito il consorzio umano;
 
ali intrise di dolore, e di speranza, sognano,
sul bordo ultimo, sogghigna un destino strano,
 
i nostri spiriti anemici, quasi trasparenti,
capiscono poco degli attuali, crudeli avvenimenti,
 
come foglie, e rami sfiniti, ci lasciamo annientare,
e Dio, che ci sta a osservare, di più non può fare.
 
Ma,
in questo camposanto, ogni dì, mi siedo con me accanto,
e ride il mio sangue quando legge 'l'altro' tormento;
 
affamate api a maggio solo voi potreste comprendere,
penne leggere degli occhi e del cuore venite a vedere.
 
Le mie pupille annegano nell'oro dei tuoi fianchi;
hanno sete di libertà di movimenti le mie ossa ardenti,
 
bacio il tuo nome sospeso, a ogni minimo respiro,
come acqua nell'acqua, fuoco nel fuoco, a te m'ispiro,
 
e per comunicarti di più non intono altra parola,
felicità di allodola, cielo sbarrato, sei la favola, la sola;
noo, non agguantar la tua gomma per cancellarmi,
se puoi, non ferirmi,
 
sono l'onda d'amore aggiogata,
m'infrango sulla porta del tempio ognor serrata.
 

Rusz Garofita
 
 
Il senso
 
Arrabbiato, il senso piange.
Scivola sulla sveglia
esplosa nel respiro
Attenta, raccolgo le colpe
cadute a terra
e mi diverto
e farli ridere.
Adagio, stendo i brividi
sulle labbra.
Il significato
si abbassa piano a guardarmi
Ancora una volta la vergogna
sgrida i nostri desideri.
 

 
Nella corteccia
si parole povere,
trovo il verso.
Lo spoglio.
Dentro di lui,
il futuro seduto che mi guarda.
Stupito, stringe in mano
i miracoli umiliati.
 

 
Se dovessi morire
sul tuo respiro,
ti ringrazierei
La notte balla
nei pensieri assetati di gioia,
e tu conti
i tradimenti traditi,
dal loro successo.


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 Gianfranco Isetta
 
 
 
Proprietà di parole
 
Sgusciata dal tuo nome
come lampo feroce
sei accaduta ed ora
a raccogliere tutti
i brandelli per
ricacciarti indietro
nella parola inerme
che già ti dava senso.
 

 
Lieto evento
 
Bussa all'inizio
l'istante piegato
della tua partenza
 
(ed altri come te)
 
materia matura
fuoriesce insicura a
dilatare il mondo.
 

 
Ripartenza
 
Sorprendi col tuo delirare &endash; in avanti
reclinante il capo scorrevole e non menti
se scende un buio immemore ai tuoi capelli
 
ti lascio una tenerezza che non voglio
sia cortese al tuo sguardo &endash; da me nasca
e con me resti per te ma non ti tocchi
 
Dunque non invocando nulla che per il tuo
dica di rinsavire cerco come se acqua
il mio, da un pozzo risalendo, mi risolva.
 

Diego Laurenti
 
 
 
Per te bambina
 
Non mi posso distrarre,
devo vegliare...
 
devo ascoltare
i battiti leggeri
 
del tuo cuore piccino
di bambina
 
mia fiamma ardente
e piccolina
 
che bruci in questo
petto solitario.
 
Pur tanto attesa
ed ancor prima amata
 
piccola bimba adorata...
 
e mentre cresci bella
e ti fai grande
 
nel divario degli anni
che smarrisce
 
ogni giorno che passa,
s'avvilisce in me
 
l'età novella
e i suoi trascorsi amori...
 
Tanti, i ricordi restano,
ma fuori
 
preme assidua la sera
ad imbrunar.


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Calogero Lauria
 
 
Vite violate
 

Arbeit macht frei

 
Anime immote
di un popolo fiero
travolto dall'odio
dall'ignoranza divina
immagini crude
violenza alla vita
bambini del mondo
non fate schiamazzi
solo silenzio
per ricordare
col cuore sgomento
cogli occhi inebriati
di lacrime accese
per non dimenticare
solo silenzio
austero silenzio.
 

 
Classe '96
 

In memoria degli "Angeli di S. Giuliano"

 
Li vedo giulivi
disegnare balocchi
nell'aula bunker
andar sui ginocchi
Mangiafuoco è lontano
s'ode solo un boato
sulla testa mattoni
s' ode un gemito vano
ogni luce è sparita
una lacrima fiorita
s'assopisce la vita.
 
 

Raffaella Magliocca
 
 
L'erba è sulla nuda pelle
 
La pelle è sulla terra nuda
e ascolta la parola della zolla
che racconta il suo viaggio
verso la radura del profondo.
Nel grembo della mente
ascolta l'angoscia
ne ascolta il fiato
mentre fugge
in cerca di una guancia
su cui posare la propria guancia.
Ma è soffio di solitudine
che, ghiaccio,
attraversa la fronte dell'orizzonte
e posa un sospiro sull'occhio
dell'angoscia.
La mano scioglie il nodo
che lega lo stelo della zolla
alla radice della sua terra
offre un bacio e muore.
La terra dell'io
percorre ora la radura
del presente
anche se non sa
dove il sentiero porterà.
L'erba è sulla nuda pelle
e beve l'incertezza del passo
e si piega al vento del giorno
perché non sa
dove il passo germoglierà
e intanto attende
che il grano del sole
sia tagliato
e sia mangiato
come pane
 


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Claudia Modena Burattin
 
Opera 1a classificata
 
L'approdo
 
Il dolore ha rotto gli argini
e il vento dell'anima spinge le vele.
 
Non so se sono Ulisse oppur Penelope…
 
Sconosciuto mi è l'approdo
e quando vi giungerò,
 
ma non sono più,
prigioniera di un sogno.
 

Dino Valentino Moro
 
Una fiaba
 
Avevi il mare nelle tue mani
e come vita è scivolato via.
S'è bruciato sull'ultima onda.
C'è una storia nuova all'orizzonte
la storia di nessuno. Sull'archetto
scorre, di uno o mille violini,
per dire "è qui è là
è acqua che cade e và
disperata e sola
violata e amata".
Se posso la racconto ed è già fiaba
passato di qualcuno ch'è andato
che il belletto in volto ha trasfigurato
e appartenere lo fa ad un azzurro
nascosto oltre le nuvole lise.
Fiaba che va con l'onda
l'accoglie il mare,
poi la rilascia di nuovo
perché sà, tornerà.
 

Il prezzo
 
Se non fosse per questo
parlarci addosso, forse,
avremmo più energia
per contrastare paura
che frattura il silenzio
di paludi che avanzano.
Ciò in nome del denaro
che compra il cuore
e la mente dell'uomo
e ne distrugge gioia.
 

 
È tardi. La candela ha appagato
il desiderio di luce del buio.
Falena insonne sulla fiamma muoio.
 


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Carla Parodi
 
In sogno un di'....
 
In sogno un di' a me venne Erato
con un'ampolla cristallina in mano:
"Bevi!" mi disse. "Alla fonte Castalia
per te io la raccolsi".
Così da quell'istante i sentimenti che celavo in me
dal cuore scaturiron e dal cervello mio,
come fonte di vita in mezzo a un prato,
e dettero il via allo stupore che,
con diverso sguardo e novello interesse,
ad asservare il Mondo si iniziò.
E tutto agli occhi miei divenne Poesia,
dalla brezza gentile che fa stornir le foglie
al sibilo del vento che tutto via si porta.
Poesia il suono lontano di campane
che interrompon le parole del silenzio.
Poesia le grida gioiose dei bambini
intenti agli antichi e pur attuali giochi.
Poesia il ronzio degli insetti che tra i fiori volano indefessi
Poesia la luce dei colori che dipingono il Creato
e Poesia Sublime esprime quella donna
che nel tiepido meriggio l'infante dolcemente culla
accompagnando il lento movimento
con un'antica nenia per farlo addormentare.
Il vago andar di una nuvoletta
nell'immensità del cielo è Poesia
e lo sono il canto del grillo e di un uccello
e l'improvviso fruscio che dall'erba scaturisce
dal veloce passaggio di un minuscolo sauro
che altrove il sole va a cercare.
Oh se l'Uomo a quella Fonte si potesse ancora abbeverare!
Pensa Erato, di magia vivrebbe, e non d'affari
che tutto ci fan desiderare
e alla fine rendon vuoto lo scopo della vita.
Erato, figlia di Giove e Musa della Poesia,
io supplice ti chiedo:
"Per quella Fonte, allor, insegnaci la via!"
 

Maria Grazia Pietroletti
 
 
Testamento
 
Un fiore rosso
a chi ha cuore
di fratello...
un fiore rosso
a chi sente forte
la libertà....
un fiore rosso
a chi ricorda
il sangue
di chi lottò....
un fiore rosso
come il fuoco....
un fiore rosso
come il tramonto....
un fiore rosso
come la vergogna....
un fiore rosso
come l'amore...
A un fiore rosso
un vento forte
i petali rubò...
Un fiore rosso
nelle tue mani
non morirà....


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Sara Pinelli
 
3fari ortogonali-2mani
-1ora e 30 minuti
 
Dietro il sipario
Respiri.
Fuori, sui palchi,
Pensieri.
3 fari ortogonali
piovono olio giallo.
Variazioni Goldberg.
Innumerevoli dita
Come salmoni in scalata.
Punti interrogativi
Oltre la cortina di pupille.
"Sarà già a casa mia figlia?"
2mani, pianoforte a coda lunga
Bach
E già lo spazio si sfonda.
Gocce, velluto, aghi.
"Mi ama?"
Velluto,
Velluto in abbondanza, velluto tantissimo, velluto troppo,
Qualche ago lo margina.
Variazioni Goldberg, Bach:
Tutto troppo romantico, sennò.
"Che noia questo plim plin, qualcuno mi vede se dormo?"
Aghi,
Aghi in caduta libera, aghi senza sosta e pungenti.
Variazioni Goldberg, Bach:
agopuntura collettiva.
"A quando rimando la depilazione?"
Gocce,
Gocce grandi come padelle, fitte come Tokyo, gocce inarrestabili.
Bach: variazioni Goldberg.
Platea, prim'ordine:
espugnati.
Ancora, per poco,
Salva
La galleria.
 
 

Alfonso Pollice
 
 
Appello
 
Un appello;
liberatemi
da queste catene;
fatemi uscire
da queste strette mura,
fredde e putride;
lasciate che percorra
a piedi... lentamente
lunghi corridoi
che non siano al chiuso,
per guardare
finalmente
il creato
non più da queste sbarre
dietro le quali son rinchiuso
e dalle quali
questo mondo
m'appare a scatti...
Ma non sono io,
libero!
È qualcosa...
dentro di me
che reclama,
che si sente imprigionato
e che pretende di uscire.
Maledetta timidezza!
Riuscirò mai
a vincerti,
per liberare
questo io
che ancora non conosco!?
 
 


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Elisabetta Rizzo
 
Ricordo
 
Silenzio. Tempo. Promesse. Parole.
Sogni. Illusioni. Speranza. Paura.
 
Il suono ritmato dei miei passi
nella notte del viale
si espande intorno a me.
Nel silenzio della luce dei lampioni,
un suono, soffocato dal concerto giornaliero,
ora è l'unica vita che batte.
Cammino avvolta dall'irrealtà
eppure immersa nel mondo,
in me.
E in te,
come silenziosa notte,
mi circondi in ogni cosa,
inconsapevole e muto.
E tutto quello che sento
sono i miei passi,
alla ricerca senza meta.
Tu non mi ostacoli,
ma non mi guidi.
Tu non mi oscuri,
ma non mi illumini.
Tu non ti nascondi,
ma non ti mostri.
Io cammino.
Da sola.
 

3 luglio 2001

 

Michele Rutigliano

 

La sfera

 

La sfera fu inventata da una strega

(ed era trasparente), negli anni in cui la Terra

aveva garbo quasi di schiacciata e si

svagava il Sole trotterellando

come un arlecchino Poi la maliarda fu

pedinata ed arsa

al rogo, con l'accusa di spionaggio.

Ai giorni nostri vuoi anche per rispetto

del Compasso, la Geometria Nazionale

te l'appoggia come una mandrina

sopra il Piano Orizzontale e la passa

e la ripassa con l'inchiostro di china.

A parte però qualche sovrano antico,

cui gli resta ancora il vaneggio del potere,

e preferisce agguantarla

con un colpo di mano, gran parte della gente

vuole sia fatta di gomma per riprenderla a

calci in un campo da gioco.

 


 

Che cos'è una linea curva

 

La linea curva

è quella creatura dai lineamenti

gibbosi, senza il chiodo

del copione, con il complesso

dello zerbinotto.

Si rifiuta di esser serva

di un righello tra rette

e segmenti inquadrettati, perché non le va

di fare il borghese.

Per non essere dannata,

le vien poi la smania di strusciare

ai piedi di un compasso

come un pivellino

e far salamelecchi.



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Giuseppe Sorrentino
 
 
Vorrei...
 
quando il mio pensiero
vaga nello spazio alla ricerca di te
vorrei
assumere le sembianze dell'Alba per
svegliarti dolcemente e sfiorare le mie
labbra sulle tue.
Vorrei
mentre cammini per strada assorta
dai tuoi pensieri
assumere le sembianze del vento per
accarezzare e sfiorare i tuoi capelli.
Vorrei
assumere le sembianze della pioggia per
bagnare i tuoi bellissimi e stupendi occhi,
con piccole e delicate gocce a forma di cuore, per
donarti un sorriso
nei momenti di tristezza e solitudine.
Vorrei
vorrei che tu fossi felice ma
non lo sei,
perché io non sono vicino a te,
al tuo fianco e il mio cuore piange.
Piange calde lacrime perché
sa di essere colpevole delle tue sofferenze e
solitudini che stupidamente ti procurai
in un attimo di smarrimento.
Vorrei...
vorrei semplicemente essere vicino a te
e dolcemente sussurrarti
con un fil di voce:
"Ti Amo, mio dolcissimo Amore!"
 

Silva Tenenti Giorgi
 
 
Giano
 
Mi hai regalato
il flusso creativo
assopito da sempre,
dalla nascita,
chiuso in uno
scrigno di ferro
la chiave nuova
arrugginita
fatta sparire chissà
da chi.
 
Da una vita precedente
arrivi;
ti presenti;
mi porgi la chiave
invisibile.
 
Con semplicità
hai dissolto la ruggine,
con un incanto
hai unto la serratura ferruginosa,
senza forzarla.
 
L'attesa è stata lunga,
me ne sono accorta,
Santo del Giano Bifronte.
 

 


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Roberto Velardi
 
 
L'addio alla Lira
 
La vecchia, cara lira è ormai in pensione,
sfrattata dal governo con la scopa,
che ha preso, illuminata decisione,
di livellar l'Italia con l'Europa.
 
L'Euro che ci vien ora propinato
che del suo nome ancor non siamo avvezzi,
per molti il maneggiarlo è complicato
pel numero elevato dei suoi pezzi.
 
All'uopo, per sveltir le operazioni,
per toglier degli errori a noi il timore,
il nostro presidente Berlusconi
ci ha rifornito di un convertitore
 
Occorrerà del tempo, questo è certo,
ma ognuno finalmente avrà la quiete
quando senz'altro diverrà un esperto
anche sulle minuscole monete
 
Chiamarlo lira, Euro, oppur Francesco
non fà cangiar la vita al poverello
che, come prima, disadorno ha il desco
e in più deve anche spremersi il cervello
 
Seppur, quando dall'Euro conquistati
sono sicuro che una volta tanto
pensando di riviver gli anni andati
rimembrerem la lira con rimpianto.

Sabina Zingerle
 
 
 
Sirena approda
 
Nuvole di onde
sconquassano la riva
che s'anima e si ravviva;
portan luce all'ombre amare
che persone derlitte
han seminato in riva al mare.
Sirena approda a notte fonda
sulla spiaggia desolata,
mentre a squame il corpo esile
sferza impavido la cresta
delle onde sue ancelle;
alghe brune i suoi capelli
celan seni alti e snelli.
Madreperle e miti luci...
fiera balza in superficie
ad incantare mondi vili
ed ogni sogno maledice
 
di chi ascolta e ignaro cade
nella trappola del canto,
che fatale si diffonde
ed esiziale a sé funesto lega,
mentre Orfeo invano tenta
con la lira di Bitonto
di ridestare gli Argonauti;
Ulisse invero cera impone
e di sé il corpo lega
ad un albeo maestro.
 
Così narrano leggende
che portan nomi a noi noti
eppure volti ancora ignoti;
ma noi bene conosciamo
i foschi volti di chi arreca
dolore e danno invano.

Se non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al numero 0298233100
 

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Ins. 09-12-2003