- Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli
autori
|
-
Antologia
del premio letterario
Il Club dei Poeti 2003
|
- Sommario
- Prefazione
a cura di Gianmario Lucini - Elena
Addis -
Cristina
Alberghini -
Diego
Ambrosini -
Magdalena
Aparta -
Paul Bacosca - Marco Baiotto - Benedetta
Frida Baldi
- Emanuela Ballotta - Paola Basso - Sara Bellingeri -
Gianfranco Bernabucci - Daniela Bertelli -
Paola
Bettelli -
Luca Bettinelli - Paola Bevini - Elena
Bonassi -
Carlo
Angelo Brambilla
- Gabriella Briarava - Fabrizio Busato -
- Marco Buzzetti -
Antonella
Capizzi -
Sandro Bonetti - Marzia Carocci - Isis - Edda Den -
Marco Casula - Giuseppe Cazzaniga - Elisa Ceruti -
Nadia Chiaverini - Francesca Colombo - Cristiano
Comelli - Donato Corvaglia - Germano
Costa -
Alessandra Crabbia - Franca
Cravino -
Daniele
Crepaldi -
Ioan
Daniel Cuculiuc
- Daniel
Cundari -
Amalia
De Luca -
Roberto
Del Duce -
Francesca
Di Castro -
Daniela
Di Maio -
Federico Dimonopoli - Giuseppe
Diotto -
Claudio Dorenti - Paolo
Dozzi -
Vincenzo Elefante - Enrico Emelli - Davide Famularo -
Grazia Fassio Surace - Andrea Fazzini - Marina Fedele
- Francesco
Ferone -
Francesca Ferri - Claudio Fichera - Saul Filippi -
Carmela
Fiorenzo -
Gilda Francavilla - Gian Battista Gallotti - Sara
Gavioli - Matteo Ghirardi - Lenora Giachetto - Giulia
Maria Giardini - Amedeo Giordani - Piera
Giordano -
Simona Giudici - Luigi
Golinelli -
Marco Gottardi - Simonetta
Gravina -
Andrea
Giuseppe Graziano
- Paolo Guido - Luca Iacoboni - Maria Antonia
Jannantuoni - Duska Kovacevic - Paolo La Torre -
Pasquale
La Torre -
Raffaele Langella - Diego
Laurenti -
Maria
Luisa Lazzara
- Gianmario Lazzaroni - Mariano Luccero -
Alessandro
Lugli -
Annalisa
Macchia Cioni
- Elisa Magro - Anna Mantovani - Tiziana Marini -
Francesco Menabue - Laura Mennonna - Filippo Migoni -
Claudia
Mondello -
Laura Montorio - Dam
Mor - Gloria
Morselli - Federico
Nardi -
Marisa
Nigri -
Assunta
Ostinato -
Massimo Panelli - Simone
Patrucco -
Diego Pavan - Eliana Perotti - Michele Piacenza -
Alessandra Pierleoni - Maurizio Pivatello -
Alfonso
Pollice -
Raffaella
Polverini -
Antonio Pompili - Marco
Possanzini -
Conny
Stockhausen
- Natalia Proietti Refrigeri - Caterina
Pulita -
Gianluca
Puzzo -
Ermano Raso - Pietruccia
Razzatu -
Marilena Rimpatriato - Loredana
Ripollino -
Daniela Rosignoli - Laura Roverselli - Daniela Rusconi
- Giorgia - Roberto Sannino - Micaela Sansevero -
Manuel Santini - Vincenzo Santopietro - Luigi Sarto -
Mariano Saturno - Paolo Scafetti - Michela
Scaglioni -
Adriano Scandalitta - Andrea Scano - Giovanni
Schiera -
Ida Scioscioli - Salvatore Scollo - Se
Es - Daniela
Sisti - Sandra
Spezzano -
Ombretta Suardi - Samantha Tagliapietra - Brunella
Tega - Ezio Testa - Sergio Trapani - Savina
Trapani Ciardi
- Anna
Tricarico -
Costanza Trotti - Claudia Manuela Turco - Marcello
Ungaro - Andrea
Valsecchi -
Greta Venditti - Laura Zinelli
-
-
- Antologia del Premio
Il Club dei Poeti 2003 - formato 14x20.5 - pagg. 160 -
Euro 18,00 - ISBN 88-8356-594-0
- Risultati
del Premio Il Club dei Poeti
2003
|
-
-
- Come
avere l'antologia
|
- Prefazione
- Il
cuore ha le sue ragioni che la
ragione non conosce
-
- (B.
Pascal, Pensieri)
-
- La poesia è
un'arte e, come tutte le arti, esige impegno,
costanza, studio, riflessione. Il genio è una
potenzialità latente in ogni essere umano; il
fatto che si sviluppi o se ne stia per sempre latente,
dipende da una serie di coincidenze, gran parte delle
quali favorite da una propria scelta personale,
appunto con il comportamento che ho descritto poco
sopra. Per questo la poesia è un evento, ossia
la felice combinazione di più variabili, che
vanno dalla storia personale, alla cultura di
provenienza, alle opportunità offerte
dall'ambiente, agli stimoli, agli incontri con altre
persone, ma soprattutto da un atto di volontà,
che a sua volta passa da una definizione della propria
identità come artista, come essere umano che ha
un particolare punto di riferimento in un ideale
etico/estetico e una particolare coscienza di
sé identità diversamente orientata dalla
massa, con tutti gli annessi e connessi che ne
derivano, ossia dal riconoscimento fino alla
squalifica di questa identità, con infinite
gradazioni intermedie. La poesia quindi chiede tutto,
non concede mediazioni.
- Le persone che
scrivono poesia lo sanno. Va da sé che la loro
costante e tenace pratica di quest'arte è una
continua lotta contro il tempo, che in poesia è
sempre poco, conteso alle banalità. Il tempo
della poesia è però un tempo imbrigliato
nelle parole. La parola si erge contro di lui e
reclama la sua estraneità alle sue leggi. La
parola ha il senso dell'eternità, mentre il
tempo è solo un miraggio. Il tempo può
stare tutto in una parola, ma nessuna parola
può stare nel tempo. Quando il tempo
finirà, le parole danzeranno ancora, più
festose che mai. Il tempo muore, la parola muta, si
evolve, va ad abitare in altre parole, ma non muore
mai. La parola è sfida alla morte, la parola
è salvezza, e i poeti lo sanno,
istintivamente.
- Contro la parola
sta la banalità, il vuoto, l'hybris,
l'arroganza del niente con i suoi scenari caduchi e
desolanti. Il poeta istintivamente lo sa e cerca la
salvezza dalla nientificazione nella parola, la
interroga, ne fa veicolo per proiettarsi nel tempo e
vincere la sua minaccia di nientificazione. La parola
si figge in altre parole, entra in ogni spazio in ogni
essere e lo trasforma, trasformando il mondo,
trasformando la storia. Una parola detta oggi
può fare la storia fra mille anni, così
come le parole dette ieri sono arrivate fino a noi e
ci stanno davanti per essere interrogate, per
ricordarci che esse sono fuggite dal nulla e lo hanno
vinto. Le parole sono il segno dell'uomo, il
più penetrante, il più potente,
perché permeano di sé le generazioni, le
storie personali, si tramandano nel sangue, nei geni,
nei gesti, nei toni della voce, come eros che anima
ogni senso ed ogni esistenza.
- I poeti lo sanno,
lo intuiscono. Quel loro scrivere sottraendo tempo al
tempo ha dunque un senso: e quale senso. Non ha nulla
a che fare con il successo, con la notorietà,
neppure con la foscoliana idea di vita nella memoria:
tutte queste cose finiscono prima o poi, sono hybris
della ragione, paura della morte, desiderio di
sottrarsi alla legge della natura. Quello scrivere
è invece un atto di vita contro la morte, non
di vita individuale ma di una vita che trascende
l'individuo, che fa parte di una dimensione cosmica,
di una vita per la vita. E', come ogni altra forma di
arte, la manifestazione suprema dell'umano, della sua
ontologia, più ancora del pensiero,
perché il pensiero (sistematico) in qualche
modo non può sottrarsi alle leggi
dell'evidenza, mentre l'arte ricrea il mondo secondo
le sue regole che sono eterne anche se interpretate da
una particolare sensibilità storicamente
definibile, ma non storicizzate come le regole del
pensiero razionale.
- Questo fa,
umilmente, intuitivamente, con pazienza giorno per
giorno, chi scrive poesie. Ed è per questo che
le poesie devono essere inutili, perché se
fossero utili a qualcosa sarebbero divorate dal tempo,
dalle sue logiche vincenti. L'in-utilità dello
scrivere poesie è pertanto un atto di
libertà, una scelta dettata da questo eros o da
questa manìa o da questo dàimon, come
dicevano gli antichi, che spinge a creare il mondo,
mentre la banalità della tecnica lo
distrugge.
- Questo, crediamo,
sia l'atteggiamento dei poeti che presentiamo su
questo libro: Essi, pur nella diversità di
stili e temi, sentono di pelle quest'esigenza: non se
ne fanno una ragione, non ne hanno bisogno. Cercano
soltanto di rispondere con entusiasmo a questo
richiamo della libertà, dell'eros vitale contro
la morte della banalità. E ce n'è
davvero bisogno, oggi.
-
- Gianmario
Lucini
-
- Presidente
della Sezione Poesia del Premio Il Club dei
Poeti
-
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Elena
Addis
-
- Quelle
fresche e dolci serate estive
- nel
villaggio di mare,
- coi bimbi
che giocano a nascondino
- tra i caldi
muri delle case,
- coi vecchi
danzanti
- nella
danzante piazza,
- con gli
uomini appisolati
- accanto
alla fedele canna da pesca,
- e con le
barche che scivolano leggere
- sulle
pacate acque,
- e coi
giovani,
- sì,
proprio i giovani,
- che fanno
all'amore
- sul
bagnasciuga
- o dietro
una barca rovesciata
- e
spiati
- da quelle
lontane luci d'oltremare
- che celano
altrettanti giovani
- che fanno
all'amore
- sulle
rive,
- sì,
al francese amore,
- e dalla
torre,
- muta e
secolare spettatrice
- di
chissà quante battaglie
- e di
chissà quante generazioni,
- e ancora
immersa nel tempo in cui visse
- e nel cuore
di chiunque,
- e dalle
onde e dalla sabbia,
- l'abbia
ammirata.
-
-
-
|
- Cristina
Alberghini
-
- Piove
-
- Una pioggia
continua,
- leggera,
insistente,
- cade sugli orti
ormai nudi;
- l'argillosa
terra crea stagnanti pozzanghere
- e sullo sfondo
rachitici alberi senza foglie
- sembrano
spaventapasseri dell'orrore.
- I già
squallidi muri delle case paesane
- ora hanno un
aspetto triste e rassegnato
- come un anziano
che guarda in lontananza
- l'avvicinarsi
del suo tramonto.
- E ancora cade
questa pioggia,
- leggera,
insistente,
- che
languidamente si posa ovunque;
- guardi uno
sprazzo di cielo
- e vedi le nuvole
rincorrersi veloci,
- sembrano
scappare da qualcosa
- ma nulla le
ostacola
- e loro vanno,
corrono, scappano.
- Solo loro, i
passeri,
- temerari del
tempo invernale,
- non hanno
confini
- e come le
nuvole, corrono, scappano;
- volano tra le
braccia aperte
- di un cielo
vasto, senza margini,
- sfidano con le
loro piccole ali
- gli sbuffi di
questa pioggia continua,
- leggera,
insistente.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Diego
Ambrosini
-
-
- Una
lapide
-
- Ho visto
piangere una lapide,
- lacrime di
pioggia uscire dalle crepe di marmo
- come gocce di
pianto da rughe di occhi.
- Quattro lacrime
scendevano lentamente,
- con la potente
scalfittura del dolore.
- Rumore di fiori
donati, di preghiere appese,
- su quella lapide
quattro lacrime sospese.
-
-
|
- Magdalena
Aparta
-
- Il
sogno
-
- Hai detto
che ami lo sguardo intenso
- sorride il
sole con i suoi raggi
- abbracciando
l'orizzonte immenso
- pieno di
cose carine e sagge
-
- hai detto
che ami la mia voce
- cristallina
rugiada di diamanti
- che
accarezza il mondo con le gocce
- accompagnando
il canto dei viandanti
-
- ami il
profumo della mia pelle
- la
primavera sbircia attraverso i
fiori
- si distende
larga come le stelle
- scivolando
nei sospiri dei cuori
-
- hai detto
che sogni di accarezzarmi
- nel soffio
del vento primaverile
- vola la
mimosa che dovevi darmi
- è il
mio sogno che sta per svanire.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Benedetta
Frida Baldi
-
- 12
Gennaio
-
- Lasciati
intrattenere da questo serpente che
- striscia a me
gli occhi, addio
- alla tua
vita.
-
- Lascia che corra
su di te, scivola via
- vento lacrime
solo bruciore sulla pelle.
-
- Siedi qui resta
ad aspettare
- il tuo cuore lo
sa tu neghi
- siedi
qui.
-
- Stormi di corvi
neri ti stanno aspettando
- mentre nel cielo
urla il tuo nome
- Corri, scappi,
ma lui è più forte di te.
-
- Le gambe e il
collo si piegano
- cadi esanime
rassegnato alla
- Condanna.
-
- Lacerazioni
ustioni cicatrici che il
- tempo
guarirà? Baci l'acqua
- volti lo sguardo
ed è là che
- Ti
aspetta.
-
|
- Paola
Bettelli
-
- Una sfida
voluta
-
- Cammino
sopra l'odore di una notte
piovosa
- lontana da
ogni lamento decantato.
- Come una
viziosa attaccata alla noia
- mi ubriaco
di cenere per sollevare l'umile superbia
rimasta.
-
- Per questo
affascinante sipario
- l'anima
beve dalla tua pigrizia
raccapricciante
- e mi
disturba assai.
- Sputo in
mezzo alla folla per sfidarti.
-
- Una sfida
voluta, cercata
- verso un
cielo implacabile nella sua
rotta.
- Sdraiata su
questo orizzonte sonnambulo
- ritrovo il
mio spirito.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Elena
Bonassi
-
-
- Salsa
cubana
-
- Mi
sorridi
- e mi porti nel
ballo
-
- fiore
scuro
- forte e
gentile.
-
- Questa
musica
- è un mare
invisibile
-
- riscaldato dai
raggi
- di un sole
notturno
-
- Appesa ai tuoi
occhi
- Vado
- Dove vogliono le
onde
-
|
- Carlo
Angelo Brambilla
-
- Terra
-
- Nel celeste
sistema ere alterne
- hanno plasmato
la terrestre coltre
- elevando
dall'acque montuose catene,
- sinuose valli
verdeggianti,
- accanto ad aridi
deserti.
-
- Divina
scintilla compì l'opera Sua
- popolando gli
elementi
- di diverse
speci di piante e d'animali
- in perfetta
armonia.
-
- L'umana venuta
pose confini ai continenti
- soggiogando il
"paradiso" con veemenza,
- modellando
secondo visioni mutanti
- sempre caduche
come l'esistenza.
-
- Civiltà
imperanti e succubi
- ebbri di
potenza ed effimera gloria
- imposero
vincoli brutali ai popoli
- nel breve
scenario della storia.
-
- Similmente la
nostra stagione di ardite scienze
- scopre luci ed
ombre
- nel turbine di
nuove conoscenze
- indagate per
giovare all'uomo a ritrovare l'orme.
-
- Accanto a
generose menti sorte a vegliare il
globo,
- altre avide
mostrano soltanto desolazione e
pianto,
- e la viva
luce del primo tempo
- svanisce
lentamente con i colori del Creato,
- giunto a noi
per futura gente.
-
- Solo l'amore per
il mondo
- e la fiducia
nell'umana sorte
- renderanno il
pianeta fecondo
- salvando la
terra da sicura morte.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Antonella
Capizzi
-
-
- Dì
-
- Qual è la
risposta.
- Dimmi.
- Quale la
strada.
- Dov'è che
gli dei si amano,
- che sapore ha il
loro amplesso.
- Una scala
dorata, per salire là dove le fate
danzano.
- Più
splendida di un giglio, sì.
- Tessi le trame
del mio abito.
- Nessun
vestito,
- nessuno
straccio.
- Sola terra
bruna.
- Essenze
dolci.
- Aliti
inebrianti.
- Dov'è che
i colori si mescolano con le note e le parole
cantano.
- Qual è
l'alchimia.
- Dove
l'oro
- Dove
l'oro.
- Dì.
-
-
|
- Germano
Costa
-
- Lagos
-
- Fredde e
bagnate
- Appaiono le
notti velate,
- annoiate da
che.
-
- Da luci e lampi
di gentilezza,
- che cadono tra
la gente.
-
- Come stelle
lontane,
- osservano mani
segnate
- dalla tristezza
del tempo.
-
- Sentimenti
desolati, osservano
- Occhi
sonoramente chiusi e asciutti.
- Di una festa
dimenticata.
-
- Non vale la pena
fingere
- Non vale la pena
ignorare,
- La clessidra del
tempo,
- Racchiusa in
questa cupa savana,
-
- Foresta di
festa, in tumuli di fiori
- in campi ormai
scialbi.
-
- Appaiono in
corteo,
- esseri che hanno
il potere
- di morire
più dei morti,
-
- E come forti
guerrieri,
- si scontrano
nella bianca notte.
- Apparendo come
cartoline,
- illustrate dal
tempo.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Franca
Cravino
-
- La
lettera
-
- Non invado
il tuo mondo
- con squilli
indiscreti,
- a spezzarti
i pensieri.
- Ma ti
scrivo.
- Le parole
stilate
- han questa
magia:
- puoi
lasciarle in sospeso
- e leggerle
poi
- negli spazi
preziosi
- di rara e
fuggevole pace
- e scoprire
e gustare
- delle
parole
- il fascino
dolce
- e
scorrendole ancora
- carpire
celate allusioni.
- Tessiamo
invisibili fili
- che
intreccian sottili sentieri
- tracciati
su pagine bianche.
- Abbozzando
parole
- che
proferir non sapremmo,
- un mondo
romito
- creiamo sol
nostro,
- ove il
tempo non conta
- e il
pensiero latente
- dall'animo
erompe
- e le
distanze cancella.
-
-
|
- Daniele
Crepaldi
-
- Verso il nuovo
mondo
-
- Gelida
malinconia.
- L'universo
stellato rovescia il suo mistero
- su questo mare
interminabile.
- L'umida notte
non sa nulla di noi.
- Per queste tre
caravelle niente terra domani,
- niente speranza,
niente alba.
- Le Indie sono
ormai il fantasma dei nostri desideri.
- I miei uomini
piangono,
- inebriati dal
ricordo dei cari,
- ed il loro
silenzio non fa che accrescere
- il sapore di
agghiaccianti solitudini.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Ioan
Daniel Cuculiuc
-
- E fui
io
-
- E fui
io.
- Sbocciando
allora, puro,
- e già
conoscendo
- ogni
cosa.
-
- Piangendo
lacrime di felicità
- che
m'annebbiavano gli occhi,
- alla vista d'una
realtà
- nuova,
- la stessa
che
- molto
presto
- m'avrebbe
appassito, derubato
- dalla saggezza
che mai più avrei ritrovato.
-
-
|
- Daniel
Cundari
-
- Non rimane
altro
-
- Non rimane altro
che il profumo d'un sorriso
- tra i chiari
scuri dell'esistenza.
- E
l'uomo
- nella sua
limitata e immensa solitudine.
- Come un
bicchiere d'acqua bevuto
- sulla curva d'un
pensiero.
- Quel meditare
che ha le ali d'un sogno
- o l'alito
rarefatto nella piscina dei ricordi.
- Se solo potessi
nuotare per sempre
- non preferirei
morire
- sul rettilineo
d'una noia già usata.
- Ha l'odore del
muschio selvatico
- il
tempo,
- questo agrodolce
attimo infinito.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Amalia
De Luca
-
- Bagliori
improvvisi
- distorsione
della verità
- riflesso di
specchi deformanti
- la tenebra nel
tuo labirinto.
- Inconsapevole
dell'inganno
- tra siepi
alte
- irte di
spine
- seguendo la
traccia
- sei andata
tastando
- e
riprovando
- (del mistero
solo radar
- il tuo
cuore,
- antenna della
sinfonia
- di voci
immortali)
- con in mano una
torcia
- tra riti e
preghiere
- cercando la rosa
lacerata
- da necessari
abbandoni.
- A volte, ancora
dolce
- l'inganno degli
specchi
- nelle
deformazioni
- delle quotidiane
certezze
- quando, presso
all'uscita,
- l'ebbrezza di un
sussulto,
- ti tenta con la
nostalgia
- di un
sogno
- dove la gioia
è solo
- chiarore
trasparente
- nell'aria
cristallina.
-
-
|
- Roberto
Del Duce
-
Opera 2a
classificata
-
-
- è stato
bello
- avere un
dolore
- con cui
scambiarti
- amore che
vive
-
- felicità
svelata
- dal ventre
dorato
-
- si può
essere
- semplicemente
- perduti
-
- sulle
emergenze
- dell'anima
soffiata via
- vive questa mia
supina
- umanità
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Francesca
Di Castro
-
-
-
- Una serpe di
vento improvvisa divide la messe del
campo.
- Un cavallo di
vento sbrigliato che corre lungo le
erbe.
- Sa di menta
franta e di timi fioriti quest'aria.
- Il sole bacia il
sasso bianco
- dove batte il
cuore rapido della lucertola.
- Ceppi rossi e
muschiosi che celano implumi
- aquiloni di
rondini in volo contro un azzurro terso
- trapuntato di
rami fioriti.
- Signore, la mia
anima stilla rugiade
- gocciole lente
in un silenzio di cattedrale
- lacrime vere
d'amore che innalzano
- colonne di
cristallo a fare salda la tua casa
- perché Tu
venga a calmarla di schianto
- con voce d'acqua
e di tuono.
-
|
- Daniela
Di Maio
-
- Antiche lacrime alla
deriva
-
- Non più
torrenti purpurei
- verseranno acque
amare
- sulle mie gote
infossate.
- Di amore o
disprezzo
- nutrirò
disabitati solchi,
- ora che
l'assenza di te
- paralizza il
pianto.
-
- E risalgono
dall'abisso
- antiche lacrime
alla deriva.
-
- ***
- Di quel gesto
per amore.
-
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giuseppe
Diotto
-
- Silenzio
-
- È strano
il silenzio
- nel breve
volgere
- di un
attimo
- un lieve
soffio
- di luce mi
colpisce
- e mi rende
inquieto.
- Mi sento
strano
- l'angoscia mi
assale
- e come un masso
gigantesco
- mi schiaccia a
terra.
- Tutt'attorno
è silenzio
- un unico ed
immenso
- a tratti
pauroso
- silenzio.
|
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Francesco
Ferone
-
-
- La notte come un
varco
- si apre a oscure
moltitudini,
- incubi informi a
dar spazio
- alle intuizioni
che non vorremmo comprendere.
- Non si
può credere a un secondo di
lancetta
- che corre
anch'essa inesorabilmente
- sui gironi di un
pendolo ignoto
- emanando vampate
d'oblio
- e nuove spietate
tensioni
- ad ogni
ossessivo palpito.
|
- Carmela
Fiorenzo
-
- Desideri
-
- Pezzi di stella
in tasca,
- fari sul mio
cammino.
- Vedo, ora
vedo!
- Un mondo, un
puzzle,
- immagini da
ricostruire.
- Combatto
battaglie, frontiere;
- riempio pozzi
d'acqua distillata.
- Frantumi di
specchi
- diventano
stelle,
- pezzi di stella
da mettere in tasca.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Piera
Giordano
-
-
- Fuori il
mondo
-
- Amena dote sono
gli amici
- parole
raccontate
- e
facete
- risate in
bicchieri vinati
- melanconie
antiche;
- tra bignè
liquorosi
- si è
ricchi di soavità
- per una sera di
ricordi.
- E
poi
- di nuovo tra i
sentieri
- solitari della
vita;
- al di fuori
della porta
- ancora
giocare
- nel proprio
ruolo
- assegnatoci
- da un duro
destino
- padrone da
sempre.
-
da
"Dove le radici del mio cuore",
L'Autore
libri Firenze, 2003
|
- Luigi
Golinelli
-
- Luce di
donna
-
- Vivo ogni
giorno
- la mia piccola
isola
- e mille
richiami
- oltre
oceano
- confondono il
mio desiderio.
-
- Vedo luci di
corpi,
- velluto di
donna
- votati al
desiderio
- della
vita,
- tra le
macerie
- del
quotidiano.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Simonetta
Gravina
-
- Il profumo della
vita
-
- Figlia del mio
dolore.
- Erede delle mie
lacrime.
-
- Incatenata alla
vita,
- navigo
fluttuando,
- tra le fibre
stravolte
- del mio
essere.
-
- L'animo
confinato
- nell'ebano delle
mie ombre.
-
- Estranea, nella
mia dimora
-
- contaminata.
- E la materia si
dibatte,
-
- inerme, contro
una deità
-
- sconosciuta.
- Nel ribrezzo
della sua linfa
- venefica.
-
- E la vita
rivela,
- il suo profumo
al mio cuore.
|
- Andrea
Giuseppe Graziano
-
- Opera 4a
classificata
-
- Parousia
-
- Non essere
ancora la cosa-Io
- e
voler-essere-se-stesso
- fuori
dall'immondezzaio
- che ingoia
l'inautentico perplesso
-
- provare come
ossesso a dare senso
- al tempo
deferente
- il grado
difettivo del presente
- sì come
al lago di cielo immenso
- che, pure, svela
l'ente
- ed apre una
scommessa d'intenso
- esserci-nel-mondo
e non altrove,
- impersonale
chiacchiera che porta
- nei si dice e si
pensa a scomparire
- tra le bucce, i
barattoli, le casse
- e le cose,
cosa-non-io, sorgente
- a scoprire la
parousia significante
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Paolo
La Torre
-
-
- Porta
Garibaldi
-
- Un treno
freddo
- un vocio
sommesso
- sono le sei e
quarantuno
- ed il pendolare
va
- al lavoro
assonnato
- sbadigli, colpi
di tosse
- giornali
sfogliati
- dei gratta e
vinci scrutati
- mentre la
fermata del treno
- ti riporta alla
tua realtà
- l'essere solo un
lavoratore.
|
- Diego
Laurenti
-
-
- Natale
ostile
-
- Natale
grigio
- natale
ostile
- di nebbia
fitta
- fin dentro le
ossa.
-
- Spenta ogni
cosa,
- la sera mi
conduce
- ai cupi
inverni
- di neve e di
ghiaccio
-
- ai silenzi
dell'orto
- solcati
- da voli
alti
- di corvi
lontano...
-
- ...e mi riporta
indietro
- a quegli anni
passati
-
- al tempo
dell'oblio
- dei miei
ricordi
- quando ancora
non eri
-
- e si perdeva nel
buio
- il tuo vestito
di stelle...
-
- ...e già
muoveva lento
- il
tempo
- il mio
avvenire.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Maria
Luisa Lazzara
-
- Movimenti delle
emozioni
-
- Qui intorno
agli anni
- crepitano
tempeste interattive
- risuonano
zoccoli di cavalli
- su selciati
metallici e
- lungo la
linea dei deserti
- carovane
fantasma
- scivolano
pigre verso
- sconosciute
direzioni
-
- La sabbia
avvolge ogni cosa
- come un
caldo sudario
- sui mari
veleggiano barche
- di forme e
colori
- estranei
alla terra.
-
- Scelgo
itinerari di viaggio
- che non
lasciano spazio
- a tristi
pensieri e
- lontano da
affanni e paure
- cerco un
inutile gioco di
- pensieri di
carta mentre
- spumeggia
il rimpianto
- tra
arabeschi di neve
-
- Mi
allontano dal cuore
- e trabocco
in una fresca risata
- mentre
invisibili fili
- mi
spostano
- collocandomi
in spazi
- ristretti e
nascosti.
-
- La nave ha
già sciolto
- gli
ormeggi
- ed io
chiudo gli occhi
- all'impietosa
partenza.
-
|
- Alessandro
Lugli
-
-
-
- Caos
-
- Come un
gabbiano
- volerò
- su altri
lidi
- per scorgere il
silenzio
- degli umili/per
cercare
- il contrasto
vitale.
- Solo un caos
può generare vita.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Annalisa
Macchia Cioni
-
-
- Come
Pollicino
-
- Piccole pietre
lasciate cadere,
- scivolate, nel
tempo, tra le dita,
- strappano, oggi,
luce dai ricordi;
- appare, tra i
riflessi, una pallida fila
- d'istanti
passati. L'esile mia storia.
-
- L'attesa
traccia. Come Pollicino.
- Affronto
incerta, a ritroso, il cammino,
- quasi alla
cieca, tra sparsi silenzi.
- Spero in un
grido antico che, ignaro, annunci
- vittoria sulla
vita. Origine? Confine?
-
- Si ridestano
come da un letargo
- giorni intrisi
di affetti e di risate.
- Mi scuote dentro
un balzo, un tuffo al cuore.
- Già un
brivido m'avvolge e m'accarezza.
- L'ebbrezza della
prima capriola?
-
- Echi di vecchie
musiche alle spalle,
- tastiere
sfiorate, chiari di luna,
- sufficienti,
d'un tratto, a dar profilo
- e senso alle
ombre, mentre indago
- e cerco il nuovo
varco nello scuro.
-
- È vivo,
caldo il cavo della mano,
- su altri opali
si chiude. Si dischiude.
- Gemmeranno
riverberi di luce
- quando
avrò voglia di voltarmi indietro
- in questa strana
corsa nel Futuro,
-
- verso
quest'ansia, insopprimibile, di Meta.
-
|
- Claudia
Mondello
-
-
- Innominabile
figlia del cielo,
- creatura
vivente
- destinata a
patire,
- pene
terrene
- dolore
assoluto
- verità
divina
- piacere
irreale.
- Fusione di anima
e corpo,
- terreno e
divino.
- Figlia di tutti
i mali
- e di tutti i
piaceri.
- Crudele
realtà
- vissuta giorno
per giorno,
- beata
illusione
- mite
rassegnazione.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Dam
Mor
-
- Mai
ghiaccio
-
- Voglio un volo
con te
- Amerei le tue
lacrime
- Scaverei nelle
tue lacrime e lì affogherei
- per un
bacio
-
- Ricordi quando
mi sono aperto nell'affanno
- di un tuo
incubo?
- Aperto
nell'immagine di un albero in fiore
- Ma in fondo era
questo?
- Aperto in un
sentiero più stretto
- del tuo corpo
quando piange acqua
- Aperto nei
pressi di un binario
- Aperto
nell'incoscienza, come una lamiera.
-
- Vedi? Ancora
adesso mi sto schiudendo per esserti
dentro
- Per attraversare
le tue visioni
- Per aggrapparmi
ai tuoi rami.
-
- Adesso che i
miei rami distribuiscono foglie ai
giardini
- Mentre un grido
noioso sale dalle radici
- I silenzi si
spengono spaventosamente
- Creando spazi di
noia in questi luoghi freddi.
- È tutto
terribile e distrutto, tutto terribilmente
distrutto.
- I fiori urlano
di tristezza
- Le loro teste
bagnate di pioggia creano dolore e
disperdono.
-
- I giorni mi
avvolgono bavosamente, preferirei
stendermi
- in una parte di
cielo che non sia Vuoto
- E sarò il
tuo riflesso.
- Non sarai in
grado di lasciarmi bruciare in questo
metallo
- Perché io
ti difenderò cicatrizzando
amore.
- Ti sto chiudendo
nel mio braccio
- per colpirmi
l'anima e imprigionarti.
- La luna ora
è un teschio,
- i miei occhi non
vedono il tuo sapore
-
- Non diventare
mai ghiaccio!
|
- Federico
Nardi
-
- L'estate non
cambia
-
- L'estate
- Non cambia
negl'anni
- L'usuale scia
rilascia
- Stagione che
passa
-
- S'è
stretta
- La camicia che
indosso
- Non è
più quella che
- I miei
vent'anni indossò
-
- L'impeto
- Tuttora fremente
è rimasto
- Benchè
anch'esso sospeso
- Sfumò
nelle estati
-
- L'aria
profumata
- Non è
più la stessa passata
- Vedendo
evaporare i languori
- Strusciando
pelli di seta
-
- Bollente
- Si coagula il
sangue
- Inseguendo volti
in visioni
- Appiccicati a
vecchie stagioni
-
- Muoio
- In centimetri
stretti
- L'estate divora
& non cambia
- La vecchia
estate non torna
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Marisa
Nigri
-
-
- Occasioni
mancate
-
- Come splendido
fiore che non ha potuto emanare i suoi mille
effluvi,
- come armoniosa
musica rimasta sul pentagramma,
- come embrione
perfetto finito in un secchio di
ospedale,
- germe portato in
seno che non vedrà mai luce,
- tristezza di
vite abbozzate, di potenzialità incompiute,
o male utilizzate,
- tristezza
profonda di amori avari di coraggio,
- che si sono
negati gioie di afflato vitale:
- non incontri di
integrazione, ma scontro tra posizioni:
- su diverse
sponde di un fiume, divisi da baratri di
culture
- non hanno fuso
insieme l'acqua che porta al mare immenso,
sconfinato.
|
- Assunta
Ostinato
-
- Cose che
muoiono
-
- Una distesa
verde
- un po'
foresta
- un po' parco
giochi.
- Poco lontano un
ruscello
- tanta gente
è passata
- per quel
posto.
- Un po' per
svago
- un po' per
distrarsi.
- Quello che
attirava
- l'attenzione
- era quel
ruscello.
- Si vedevano i
pesci
- sguizzare sopra
l'acqua
- come bimbi a
giocare.
- Oggi è
tutto finito
- con la nuova
società.
- I pesci
muoiono
- la natura
ingiallisce
- la
foresta
- perde tutto il
suo
- fascino.
- L'uomo
è
- sempre
insoddisfatto.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Simone
Patrucco
-
-
- Insieme
-
- tra le tenebre
noi due:
- silenzio intorno
a noi
-
- ondeggiano
fantasmi
- di passione mai
sazia
- in danza
scomposta
- su note
iridescenti
- di arpa
multicolore
-
- (ogni scintilla
d'amore
-
- è una
nota stonata
-
- nell'imperfezione
-
- del mio
cuore)
-
- tra le tenebre
noi due:
- silenzio intorno
a noi
-
- solo i tuoi
baci
-
- (efelidi
indelebili
-
- sulla fronte
corrugata
-
- del mio
cuore)
|
- Alfonso
Pollice
-
- Io
Poeta?
-
- «Io
poeta?»
- Mi chiedo ogni
qualvolta
- mi fermo a
pensare
- guardando questo
mondo
- a me
circostante,
- e carta e
penna
- scrivo quello
che scaturisce
- dall'incontro
spesso conflittuale
- tra il mondo
esterno
- ed il mio Io
interiore.
- Non scrivo in
rime
- se non quando
vengon dal sole,
- tanto meno con
regole
- o figure
linguistiche.
- Scrivo per
necessità
- per
sfogo
- per
esternare
- nero su
bianco
- ciò che
le mie labbra
- non han la
forza
- di
pronunciare.
- Perché
forse
- la parola
scritta
- è
più significante
- di qualsiasi
sguardo,
- più cara
e dolce
- del più
tenero dei baci,
- più
lungimirante
- del più
grosso telescopio
- ma
soprattutto,
- una volta
scritta,
- rimane
eterna.
- Continuo a
chiedermi:
- «Io
poeta?»
- Non so
lo
designerete voi!
|
|
|
- Raffaella
Polverini
-
-
- Nulla
-
- Vago nel
tempo
- avvolta dal
buio,
- senza capire
perché,
- senza sapere
dove.
- Si perde il mio
sguardo,
- nel nulla che
impera
- inghiottendo il
presente
- e il passato
è un ricordo sbiadito,
- tra le pagine
lise
- di un libro
incompleto.
|
- Marco
Possanzini
-
Tramonti
-
- Cosa posso
mettere in più sul mondo
- emozioni, ancora
materiale impegno
- oppure speranze
dal ritmo mortificate
- e così
vedere tramonti infiniti ferirmi.
-
- Cosa avete fatto
alle mie sicurezze,
- perché la
pioggia sono lacrime tristi,
- e il vento
tormenta la pace dei pioppi.
- Cosa avete fatto
alla mia dolce fragilità
-
- Va nelle pieghe
aperte del mio cosmo
- lavico incedere
nelle mie sensibili vie
- getto disperato
che spalanca sul globo
- le finestre del
mio essere di nuovo ferito
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Conny
Stockhausen
-
-
- L'impressione
- che la
gente
- non capisse
adesso è
- sempre
più forte.
- Calpesti
ricordi
- come
pozzanghere
- in
primavera.
|
- Caterina
Pulita
-
- Luna
-
- Ti senti
fiera
- sopra di
me.
- Ti ho
scolpito
- nella mia
mente,
- ti ho
disegnato
- mille
volte,
- ti ho chiesto
favori,
- ti ho
ammirata.
- Sei stata
complice
- nelle serate
romantiche
- hai dato
speranza
- a cuori
infranti,
- hai illuminato
strade
- nelle notti
buie,
- hai diminuito il
senso
- di
solitudine.
- Il tuo colore
bianco,
- è candido
come
- la purezza
infante,
- mi dai un
senso
- di limpidezza
e
- genuinità
autentica,
- la tua
luminosità
- è
immacolata.
- Luna,
abbracciami
- e
cullami.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Gianluca
Puzzo
-
- Male di
vivere
-
- Ho
male
- nell'anima
- per l'amore che
manca
- e le parole
cadute.
- Il male di
vivere
- mi ha
privato
- di voglia di
giorni,
- la mia
storia
- si
perde
- nelle
amarezze
- di una vita
parallela,
- nel respiro
stanco dei disillusi.
|
- Pietruccia
Razzatu
-
-
- Libertà
-
- Il mare non ha
catene:
- s'incazza se gli
va
- si calma quando
ne ha voglia
- accarezza
dolcemente la pelle
- consola l'anima
inquieta
- trascina lontano
i pensieri.
- Il mare: un
gatto sornione
- che accarezza
ruffiano
- la mia anima
graffiata
- lascio il mio
vestito
- sull'umido
scoglio
- e seguo
testarda
- il pensiero di
sempre.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Loredana
Ripollino
-
-
- L'Angelo
-
- Colui che ebbe
il coraggio di osare meritò l'umile gesto di
essere amato
- Le cui gesta
esprimono il desiderio di possedere
- Umile il suo
sguardo, occhi velati di voglia, mare senza colore
definito
- Sensuale
è il suo volto riflesso nelle sue
gesta
- Colmo di mille
lusinghe, scia dei sensi
- Petali di
velluto la sua pelle, pieno adito al
tatto
- Foglie senza
stagione le sue guance
- Fiume senza
margine è il suo intimo
- Un volo io suo
orgasmo, caldo il suo seme
- Amante per il
cuore, uomo per il corpo, passionale per i
sensi
- Tenere le sue
mani, simmetria dei piaceri oppressi al suo
tatto
- Soave la voce ai
piaceri
- Dolcissimo
brivido è il respiro
- Voglioso
è il sogno di possederlo
- Colui, il cui
unico pensiero è di essere sua
- Colui che, per
caso fui sua!!!
|
- Michela
Scaglioni
-
- Pensieri
-
- Quando la Luna
rischiara l'oscuro etere
- E Tu rimani da
solo,
- con mille
pensieri che errano nella mente,
- con la voglia di
cavalcare lontano,
- con la semplice
e innocente tentazione fulminea
- di fuggire e non
pensare più a nulla.
-
- Ed il vuoto ti
invade,
- Il cuore batte
imperterrito,
- La testa
deflagra
- E Vorresti
mutare
- modificare
qualcosa.
-
- Rivivi il
passato,
- ponderi sul
presente,
- fantastichi sul
futuro
- e ti ritieni
fausto,
- ma a dispetto di
ciò
- sussiste una
nube
- che offusca il
chiaro dì.
-
- La speranza
è continua
- E nel buio della
notte
- come per
incanto
- la mente si
sbarazza d'ogni ombra
- Ed il cuore si
ricolma
- di immensa gioia
e completezza
- Estreme.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giovanni
Schiera
-
- Azzurro
angelo
-
- Vagando tra le
stelle
- un azzurro angelo
incontrai.
- Lunghe ali dorate
aveva
- che più di
una stella brillavano.
-
- I suoi occhi luce
donavano al Sole
- che ormai spento
sembrava
- al pari del supremo
splendore
- di cui l'angelo ne
era il possessore.
-
- Ad esso mi
avvicinai
- per meglio riuscir
a carpire
- quell'immagine
che
- vitale per me
divenne.
-
- Un dolce viso dai
verdi occhi
- e dai biondi
capelli
- ai miei occhi
apparve,
- rendendoli per
sempre colmi d'amore.
|
- SE
ES
-
-
- In
treno
-
- Semicerchi
sfumati di serre e nebbie del mattino,
- lampioni spenti
come funghi troppo perfetti,
- sassi o confetti
talvolta luccicanti di dimenticanze
- e neon
ritardatari, negli orari del risveglio.
- È meglio
dormire o sognare?
- questa nebbia
è un mare cieco,
- questo
ricolorare di muschi e orti
- sono desideri
risorti di stazione in stazione.
- Lento
avvilupparsi di passione.
- Mentre ad Ovest
il cielo contento aspetta il sole.
- Dentro me il tuo
saluto e la sua eco.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Sandra
Spezzano
-
-
- I miei
occhi
-
- Non vedi nei
miei occhi?
- C'è
disegnato un nuovo amore
- Mille sapori dai
gusti più veri!
- I miei occhi
sono belli e anche sinceri.
- Si uniranno a
piccole dosi all'immensità del
- cielo
- E poi, penso che
te li regalerei.
- I miei occhi
vedono molto lontano, dove
- neanche un mago
può arrivare
- Sono scuri,
grandi e a volte un po' bagnati.
- Non vedi nei
miei occhi?
- Un giorno la
luce verrà qui ad abitare!
- Io non ho
più voglia di lottare
- I miei occhi
sono mille sapori dai gusti più
veri.
- I miei occhi
sono belli e anche sinceri.
- I miei occhi
vedono tutto ciò che tu in passato hai
sognato.
- Nei miei occhi
c'è disegnato il paesaggio che più ti
piace.
- Non ci vedrai
mai i pianti della gente sola.
- Non ci vedrai
mai tutte quelle guerre o quei bambini che hanno
fame.
- Non vedi nei
miei occhi?
- C'è un
tramonto così bello che sembra
inventato.
- Dicono che il
mondo sta cambiando, che presto in rovina
andrà
- Prendi i miei
occhi! Ci vedrai tutto il bello che intorno a te
non è ancora nato!
- Se vuoi i miei
occhi io te li regalo. Se vuoi i miei occhi
prendili!
- Ma ti prego,
fammi vedere una volta soltanto quest'uomo che mi
dorme accanto.
|
- Savina
Trapani Ciardi
-
- La
sassifraga
-
- Su quel
muro camminava
- la
sassifraga,
- al soffio
del vento
- ondeggiava
silenziosa,
- piegava il
suo capo
- sorridendo
al sole.
- Su quel
muro camminava
- la
sassifraga,
- al mattino
la vedevo
- con i suoi
petali,
- che, come
le mie lacrime,
- cercavano
di spezzare
- la dura
roccia della vita.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Anna
Tricarico
-
-
- Solerte
-
- Solerte
- vengo qui a
mirar spiagge
- deserte e
ignude
- spogliate
dall'inverno
- vengo qui a
vestirle dei miei lamenti
- triste
cencio per chi
- come
me
- guarda
indietro e piange
- e batte
piedi e pugni
- sull'umida
sabbia
- come per
buttar fuori
- una pigra
rabbia.
-
- Sovente
- vengo qui a
liberar il mio spirito ribelle
- che come
sole
- rovente
- sulla
sabbia prima,
- nella mia
anima, poi
-
sulla carta lascia
- calde e
nitide parole
- immagini
|
- Andrea
Valsecchi
-
-
- Naufrago
-
- Come un velier
che retto procede
- su rotta sua,
ormai conosciuta
- finché
all'improvviso el non vede
- tumultuoso il
mar che 'l vento fiuta
-
- Mantengo al ciel
spiegate le vele
- superbe ali di
vita serena
- ignaro 'l destin
attenda crudele
- tronfio procedo,
senza mostrar pena.
-
- Ma quand' il
buio gli astri prosciuga
- e con tocco
brusco l'acque infesta
- non v'è
più tempo per trovar la fuga
- né gran
forze per domar la tempesta.
-
- Al gelo fra
l'onde tremo piccino
- odo&emdash;'l
tumulto, poi orror e scompiglio
- or so essere
parte del cammino
e tesa la man, cerco un appiglio
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Se
non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla
direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi
al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al
numero 0298233100
|
-
-
RISULTATI
DEI CONCORSI
- RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei
mesi)
RITORNA
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CLUB
E-Mail: concorsi@club.it
-
- Ins.
20-01-2004
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