Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Il Club dei Poeti 2003

Sommario
Prefazione a cura di Gianmario Lucini - Elena Addis - Cristina Alberghini - Diego Ambrosini - Magdalena Aparta - Paul Bacosca - Marco Baiotto - Benedetta Frida Baldi - Emanuela Ballotta - Paola Basso - Sara Bellingeri - Gianfranco Bernabucci - Daniela Bertelli - Paola Bettelli - Luca Bettinelli - Paola Bevini - Elena Bonassi - Carlo Angelo Brambilla - Gabriella Briarava - Fabrizio Busato -
Marco Buzzetti - Antonella Capizzi - Sandro Bonetti - Marzia Carocci - Isis - Edda Den - Marco Casula - Giuseppe Cazzaniga - Elisa Ceruti - Nadia Chiaverini - Francesca Colombo - Cristiano Comelli - Donato Corvaglia - Germano Costa - Alessandra Crabbia - Franca Cravino - Daniele Crepaldi - Ioan Daniel Cuculiuc - Daniel Cundari - Amalia De Luca - Roberto Del Duce - Francesca Di Castro - Daniela Di Maio - Federico Dimonopoli - Giuseppe Diotto - Claudio Dorenti - Paolo Dozzi - Vincenzo Elefante - Enrico Emelli - Davide Famularo - Grazia Fassio Surace - Andrea Fazzini - Marina Fedele - Francesco Ferone - Francesca Ferri - Claudio Fichera - Saul Filippi - Carmela Fiorenzo - Gilda Francavilla - Gian Battista Gallotti - Sara Gavioli - Matteo Ghirardi - Lenora Giachetto - Giulia Maria Giardini - Amedeo Giordani - Piera Giordano - Simona Giudici - Luigi Golinelli - Marco Gottardi - Simonetta Gravina - Andrea Giuseppe Graziano - Paolo Guido - Luca Iacoboni - Maria Antonia Jannantuoni - Duska Kovacevic - Paolo La Torre - Pasquale La Torre - Raffaele Langella - Diego Laurenti - Maria Luisa Lazzara - Gianmario Lazzaroni - Mariano Luccero - Alessandro Lugli - Annalisa Macchia Cioni - Elisa Magro - Anna Mantovani - Tiziana Marini - Francesco Menabue - Laura Mennonna - Filippo Migoni - Claudia Mondello - Laura Montorio - Dam Mor - Gloria Morselli - Federico Nardi - Marisa Nigri - Assunta Ostinato - Massimo Panelli - Simone Patrucco - Diego Pavan - Eliana Perotti - Michele Piacenza - Alessandra Pierleoni - Maurizio Pivatello - Alfonso Pollice - Raffaella Polverini - Antonio Pompili - Marco Possanzini - Conny Stockhausen - Natalia Proietti Refrigeri - Caterina Pulita - Gianluca Puzzo - Ermano Raso - Pietruccia Razzatu - Marilena Rimpatriato - Loredana Ripollino - Daniela Rosignoli - Laura Roverselli - Daniela Rusconi - Giorgia - Roberto Sannino - Micaela Sansevero - Manuel Santini - Vincenzo Santopietro - Luigi Sarto - Mariano Saturno - Paolo Scafetti - Michela Scaglioni - Adriano Scandalitta - Andrea Scano - Giovanni Schiera - Ida Scioscioli - Salvatore Scollo - Se Es - Daniela Sisti - Sandra Spezzano - Ombretta Suardi - Samantha Tagliapietra - Brunella Tega - Ezio Testa - Sergio Trapani - Savina Trapani Ciardi - Anna Tricarico - Costanza Trotti - Claudia Manuela Turco - Marcello Ungaro - Andrea Valsecchi - Greta Venditti - Laura Zinelli

 
Antologia del Premio Il Club dei Poeti 2003 - formato 14x20.5 - pagg. 160 - Euro 18,00 - ISBN 88-8356-594-0

Risultati del Premio Il Club dei Poeti 2003

 
Come avere l'antologia
Prefazione
Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce
 
(B. Pascal, Pensieri)
 
La poesia è un'arte e, come tutte le arti, esige impegno, costanza, studio, riflessione. Il genio è una potenzialità latente in ogni essere umano; il fatto che si sviluppi o se ne stia per sempre latente, dipende da una serie di coincidenze, gran parte delle quali favorite da una propria scelta personale, appunto con il comportamento che ho descritto poco sopra. Per questo la poesia è un evento, ossia la felice combinazione di più variabili, che vanno dalla storia personale, alla cultura di provenienza, alle opportunità offerte dall'ambiente, agli stimoli, agli incontri con altre persone, ma soprattutto da un atto di volontà, che a sua volta passa da una definizione della propria identità come artista, come essere umano che ha un particolare punto di riferimento in un ideale etico/estetico e una particolare coscienza di sé identità diversamente orientata dalla massa, con tutti gli annessi e connessi che ne derivano, ossia dal riconoscimento fino alla squalifica di questa identità, con infinite gradazioni intermedie. La poesia quindi chiede tutto, non concede mediazioni.
Le persone che scrivono poesia lo sanno. Va da sé che la loro costante e tenace pratica di quest'arte è una continua lotta contro il tempo, che in poesia è sempre poco, conteso alle banalità. Il tempo della poesia è però un tempo imbrigliato nelle parole. La parola si erge contro di lui e reclama la sua estraneità alle sue leggi. La parola ha il senso dell'eternità, mentre il tempo è solo un miraggio. Il tempo può stare tutto in una parola, ma nessuna parola può stare nel tempo. Quando il tempo finirà, le parole danzeranno ancora, più festose che mai. Il tempo muore, la parola muta, si evolve, va ad abitare in altre parole, ma non muore mai. La parola è sfida alla morte, la parola è salvezza, e i poeti lo sanno, istintivamente.
Contro la parola sta la banalità, il vuoto, l'hybris, l'arroganza del niente con i suoi scenari caduchi e desolanti. Il poeta istintivamente lo sa e cerca la salvezza dalla nientificazione nella parola, la interroga, ne fa veicolo per proiettarsi nel tempo e vincere la sua minaccia di nientificazione. La parola si figge in altre parole, entra in ogni spazio in ogni essere e lo trasforma, trasformando il mondo, trasformando la storia. Una parola detta oggi può fare la storia fra mille anni, così come le parole dette ieri sono arrivate fino a noi e ci stanno davanti per essere interrogate, per ricordarci che esse sono fuggite dal nulla e lo hanno vinto. Le parole sono il segno dell'uomo, il più penetrante, il più potente, perché permeano di sé le generazioni, le storie personali, si tramandano nel sangue, nei geni, nei gesti, nei toni della voce, come eros che anima ogni senso ed ogni esistenza.
I poeti lo sanno, lo intuiscono. Quel loro scrivere sottraendo tempo al tempo ha dunque un senso: e quale senso. Non ha nulla a che fare con il successo, con la notorietà, neppure con la foscoliana idea di vita nella memoria: tutte queste cose finiscono prima o poi, sono hybris della ragione, paura della morte, desiderio di sottrarsi alla legge della natura. Quello scrivere è invece un atto di vita contro la morte, non di vita individuale ma di una vita che trascende l'individuo, che fa parte di una dimensione cosmica, di una vita per la vita. E', come ogni altra forma di arte, la manifestazione suprema dell'umano, della sua ontologia, più ancora del pensiero, perché il pensiero (sistematico) in qualche modo non può sottrarsi alle leggi dell'evidenza, mentre l'arte ricrea il mondo secondo le sue regole che sono eterne anche se interpretate da una particolare sensibilità storicamente definibile, ma non storicizzate come le regole del pensiero razionale.
Questo fa, umilmente, intuitivamente, con pazienza giorno per giorno, chi scrive poesie. Ed è per questo che le poesie devono essere inutili, perché se fossero utili a qualcosa sarebbero divorate dal tempo, dalle sue logiche vincenti. L'in-utilità dello scrivere poesie è pertanto un atto di libertà, una scelta dettata da questo eros o da questa manìa o da questo dàimon, come dicevano gli antichi, che spinge a creare il mondo, mentre la banalità della tecnica lo distrugge.
Questo, crediamo, sia l'atteggiamento dei poeti che presentiamo su questo libro: Essi, pur nella diversità di stili e temi, sentono di pelle quest'esigenza: non se ne fanno una ragione, non ne hanno bisogno. Cercano soltanto di rispondere con entusiasmo a questo richiamo della libertà, dell'eros vitale contro la morte della banalità. E ce n'è davvero bisogno, oggi.
 
Gianmario Lucini
 
Presidente della Sezione Poesia del Premio Il Club dei Poeti
 


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 Elena Addis
 
Quelle fresche e dolci serate estive
nel villaggio di mare,
coi bimbi che giocano a nascondino
tra i caldi muri delle case,
coi vecchi danzanti
nella danzante piazza,
con gli uomini appisolati
accanto alla fedele canna da pesca,
e con le barche che scivolano leggere
sulle pacate acque,
e coi giovani,
sì, proprio i giovani,
che fanno all'amore
sul bagnasciuga
o dietro una barca rovesciata
e spiati
da quelle lontane luci d'oltremare
che celano altrettanti giovani
che fanno all'amore
sulle rive,
sì, al francese amore,
e dalla torre,
muta e secolare spettatrice
di chissà quante battaglie
e di chissà quante generazioni,
e ancora immersa nel tempo in cui visse
e nel cuore di chiunque,
e dalle onde e dalla sabbia,
l'abbia ammirata.
 
 

 Cristina Alberghini
 
Piove
 
Una pioggia continua,
leggera, insistente,
cade sugli orti ormai nudi;
l'argillosa terra crea stagnanti pozzanghere
e sullo sfondo rachitici alberi senza foglie
sembrano spaventapasseri dell'orrore.
I già squallidi muri delle case paesane
ora hanno un aspetto triste e rassegnato
come un anziano che guarda in lontananza
l'avvicinarsi del suo tramonto.
E ancora cade questa pioggia,
leggera, insistente,
che languidamente si posa ovunque;
guardi uno sprazzo di cielo
e vedi le nuvole rincorrersi veloci,
sembrano scappare da qualcosa
ma nulla le ostacola
e loro vanno, corrono, scappano.
Solo loro, i passeri,
temerari del tempo invernale,
non hanno confini
e come le nuvole, corrono, scappano;
volano tra le braccia aperte
di un cielo vasto, senza margini,
sfidano con le loro piccole ali
gli sbuffi di questa pioggia continua,
leggera, insistente.
 


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 Diego Ambrosini
 
 
Una lapide
 
Ho visto piangere una lapide,
lacrime di pioggia uscire dalle crepe di marmo
come gocce di pianto da rughe di occhi.
Quattro lacrime scendevano lentamente,
con la potente scalfittura del dolore.
Rumore di fiori donati, di preghiere appese,
su quella lapide quattro lacrime sospese.
 

Magdalena Aparta
 
Il sogno
 
Hai detto che ami lo sguardo intenso
sorride il sole con i suoi raggi
abbracciando l'orizzonte immenso
pieno di cose carine e sagge
 
hai detto che ami la mia voce
cristallina rugiada di diamanti
che accarezza il mondo con le gocce
accompagnando il canto dei viandanti
 
ami il profumo della mia pelle
la primavera sbircia attraverso i fiori
si distende larga come le stelle
scivolando nei sospiri dei cuori
 
hai detto che sogni di accarezzarmi
nel soffio del vento primaverile
vola la mimosa che dovevi darmi
è il mio sogno che sta per svanire.
 


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Benedetta Frida Baldi
 
 12 Gennaio
 
Lasciati intrattenere da questo serpente che
striscia a me gli occhi, addio
alla tua vita.
 
Lascia che corra su di te, scivola via
vento lacrime solo bruciore sulla pelle.
 
Siedi qui resta ad aspettare
il tuo cuore lo sa tu neghi
siedi qui.
 
Stormi di corvi neri ti stanno aspettando
mentre nel cielo urla il tuo nome
Corri, scappi, ma lui è più forte di te.
 
Le gambe e il collo si piegano
cadi esanime rassegnato alla
Condanna.
 
Lacerazioni ustioni cicatrici che il
tempo guarirà? Baci l'acqua
volti lo sguardo ed è là che
Ti aspetta.

Paola Bettelli
 
Una sfida voluta
 
Cammino sopra l'odore di una notte piovosa
lontana da ogni lamento decantato.
Come una viziosa attaccata alla noia
mi ubriaco di cenere per sollevare l'umile superbia rimasta.
 
Per questo affascinante sipario
l'anima beve dalla tua pigrizia raccapricciante
e mi disturba assai.
Sputo in mezzo alla folla per sfidarti.
 
Una sfida voluta, cercata
verso un cielo implacabile nella sua rotta.
Sdraiata su questo orizzonte sonnambulo
ritrovo il mio spirito.


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 Elena Bonassi
 
 
Salsa cubana
 
Mi sorridi
e mi porti nel ballo
 
fiore scuro
forte e gentile.
 
Questa musica
è un mare invisibile
 
riscaldato dai raggi
di un sole notturno
 
Appesa ai tuoi occhi
Vado
Dove vogliono le onde

Carlo Angelo Brambilla
 
 Terra
 
Nel celeste sistema ere alterne
hanno plasmato la terrestre coltre
elevando dall'acque montuose catene,
sinuose valli verdeggianti,
accanto ad aridi deserti.
 
Divina scintilla compì l'opera Sua
popolando gli elementi
di diverse speci di piante e d'animali
in perfetta armonia.
 
L'umana venuta pose confini ai continenti
soggiogando il "paradiso" con veemenza,
modellando secondo visioni mutanti
sempre caduche come l'esistenza.
 
Civiltà imperanti e succubi
ebbri di potenza ed effimera gloria
imposero vincoli brutali ai popoli
nel breve scenario della storia.
 
Similmente la nostra stagione di ardite scienze
scopre luci ed ombre
nel turbine di nuove conoscenze
indagate per giovare all'uomo a ritrovare l'orme.
 
Accanto a generose menti sorte a vegliare il globo,
altre avide mostrano soltanto desolazione e pianto,
e la viva luce del primo tempo
svanisce lentamente con i colori del Creato,
giunto a noi per futura gente.
 
Solo l'amore per il mondo
e la fiducia nell'umana sorte
renderanno il pianeta fecondo
salvando la terra da sicura morte.


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 Antonella Capizzi
 
 
 
Qual è la risposta.
Dimmi.
Quale la strada.
Dov'è che gli dei si amano,
che sapore ha il loro amplesso.
Una scala dorata, per salire là dove le fate danzano.
Più splendida di un giglio, sì.
Tessi le trame del mio abito.
Nessun vestito,
nessuno straccio.
Sola terra bruna.
Essenze dolci.
Aliti inebrianti.
Dov'è che i colori si mescolano con le note e le parole cantano.
Qual è l'alchimia.
Dove l'oro
Dove l'oro.
Dì.
 

 Germano Costa
 
Lagos
 
Fredde e bagnate…
Appaiono le notti velate,
annoiate da che.
 
Da luci e lampi di gentilezza,
che cadono tra la gente.
 
Come stelle lontane,
osservano mani segnate
dalla tristezza del tempo.
 
Sentimenti desolati, osservano…
Occhi sonoramente chiusi e asciutti.
Di una festa dimenticata.
 
Non vale la pena fingere…
Non vale la pena ignorare,
La clessidra del tempo,
Racchiusa in questa cupa savana,
 
Foresta di festa, in tumuli di fiori
in campi ormai scialbi.
 
Appaiono in corteo,
esseri che hanno il potere
di morire più dei morti,
 
E come forti guerrieri,
si scontrano nella bianca notte.
Apparendo come cartoline,
illustrate dal tempo.
 


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Franca Cravino
 
La lettera
 
Non invado il tuo mondo
con squilli indiscreti,
a spezzarti i pensieri.
Ma ti scrivo.
Le parole stilate
han questa magia:
puoi lasciarle in sospeso
e leggerle poi
negli spazi preziosi
di rara e fuggevole pace
e scoprire e gustare
delle parole
il fascino dolce
e scorrendole ancora
carpire celate allusioni.
Tessiamo invisibili fili
che intreccian sottili sentieri
tracciati su pagine bianche.
Abbozzando parole
che proferir non sapremmo,
un mondo romito
creiamo sol nostro,
ove il tempo non conta
e il pensiero latente
dall'animo erompe
e le distanze cancella.
 

Daniele Crepaldi
 
Verso il nuovo mondo
 
Gelida malinconia.
L'universo stellato rovescia il suo mistero
su questo mare interminabile.
L'umida notte non sa nulla di noi.
Per queste tre caravelle niente terra domani,
niente speranza, niente alba.
Le Indie sono ormai il fantasma dei nostri desideri.
I miei uomini piangono,
inebriati dal ricordo dei cari,
ed il loro silenzio non fa che accrescere
il sapore di agghiaccianti solitudini.
 


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Ioan Daniel Cuculiuc
 
E fui io
 
E fui io.
Sbocciando allora, puro,
e già conoscendo
ogni cosa.
 
Piangendo lacrime di felicità
che m'annebbiavano gli occhi,
alla vista d'una realtà
nuova,
la stessa che
molto presto
m'avrebbe appassito, derubato
dalla saggezza che mai più avrei ritrovato.
 

Daniel Cundari
 
Non rimane altro
 
Non rimane altro che il profumo d'un sorriso
tra i chiari scuri dell'esistenza.
E l'uomo
nella sua limitata e immensa solitudine.
Come un bicchiere d'acqua bevuto
sulla curva d'un pensiero.
Quel meditare che ha le ali d'un sogno
o l'alito rarefatto nella piscina dei ricordi.
Se solo potessi nuotare per sempre
non preferirei morire
sul rettilineo d'una noia già usata.
Ha l'odore del muschio selvatico
il tempo,
questo agrodolce attimo infinito.
 


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Amalia De Luca
 
Bagliori improvvisi
distorsione della verità
riflesso di specchi deformanti
la tenebra nel tuo labirinto.
Inconsapevole dell'inganno
tra siepi alte
irte di spine
seguendo la traccia
sei andata tastando
e riprovando
(del mistero solo radar
il tuo cuore,
antenna della sinfonia
di voci immortali)
con in mano una torcia
tra riti e preghiere
cercando la rosa lacerata
da necessari abbandoni.
A volte, ancora dolce
l'inganno degli specchi
nelle deformazioni
delle quotidiane certezze
quando, presso all'uscita,
l'ebbrezza di un sussulto,
ti tenta con la nostalgia
di un sogno
dove la gioia è solo
chiarore trasparente
nell'aria cristallina.
 

Roberto Del Duce
 
Opera 2a classificata
 
 
è stato bello
avere un dolore
con cui scambiarti
amore che vive
 
felicità svelata
dal ventre dorato
 
si può essere
semplicemente
perduti
 
sulle emergenze
dell'anima soffiata via
vive questa mia supina
umanità
 


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Francesca Di Castro
 
 
 
Una serpe di vento improvvisa divide la messe del campo.
Un cavallo di vento sbrigliato che corre lungo le erbe.
Sa di menta franta e di timi fioriti quest'aria.
Il sole bacia il sasso bianco
dove batte il cuore rapido della lucertola.
Ceppi rossi e muschiosi che celano implumi
aquiloni di rondini in volo contro un azzurro terso
trapuntato di rami fioriti.
Signore, la mia anima stilla rugiade
gocciole lente in un silenzio di cattedrale
lacrime vere d'amore che innalzano
colonne di cristallo a fare salda la tua casa
perché Tu venga a calmarla di schianto
con voce d'acqua e di tuono.

Daniela Di Maio
 
Antiche lacrime alla deriva
 
Non più torrenti purpurei
verseranno acque amare
sulle mie gote infossate.
Di amore o disprezzo
nutrirò disabitati solchi,
ora che l'assenza di te
paralizza il pianto.
 
E risalgono dall'abisso
antiche lacrime alla deriva.
 
***
Di quel gesto per amore.

 


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Giuseppe Diotto
 
Silenzio
 
È strano il silenzio
nel breve volgere
di un attimo
un lieve soffio
di luce mi colpisce
e mi rende inquieto.
Mi sento strano
l'angoscia mi assale
e come un masso gigantesco
mi schiaccia a terra.
Tutt'attorno è silenzio
un unico ed immenso
a tratti pauroso
silenzio.




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Francesco Ferone
 
 
La notte come un varco
si apre a oscure moltitudini,
incubi informi a dar spazio
alle intuizioni che non vorremmo comprendere.
Non si può credere a un secondo di lancetta
che corre anch'essa inesorabilmente
sui gironi di un pendolo ignoto…
emanando vampate d'oblio
e nuove spietate tensioni
ad ogni ossessivo palpito.


Carmela Fiorenzo
 
Desideri
 
Pezzi di stella in tasca,
fari sul mio cammino.
Vedo, ora vedo!
Un mondo, un puzzle,
immagini da ricostruire.
Combatto battaglie, frontiere;
riempio pozzi d'acqua distillata.
Frantumi di specchi
diventano stelle,
pezzi di stella da mettere in tasca.


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Piera Giordano
 
 
Fuori il mondo
 
Amena dote sono gli amici
parole raccontate
e facete
risate in bicchieri vinati
melanconie antiche;
tra bignè liquorosi
si è ricchi di soavità
per una sera di ricordi.
E poi…
di nuovo tra i sentieri
solitari della vita;
al di fuori della porta
ancora giocare
nel proprio ruolo
assegnatoci
da un duro destino
padrone da sempre.
 

da "Dove le radici del mio cuore",

L'Autore libri Firenze, 2003


Luigi Golinelli
 
Luce di donna
 
Vivo ogni giorno
la mia piccola isola
e mille richiami
oltre oceano
confondono il mio desiderio.
 
Vedo luci di corpi,
velluto di donna
votati al desiderio
della vita,
tra le macerie
del quotidiano.



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Simonetta Gravina
 
Il profumo della vita
 
Figlia del mio dolore.
Erede delle mie lacrime.
 
Incatenata alla vita,
navigo fluttuando,
tra le fibre stravolte
del mio essere.
 
L'animo confinato
nell'ebano delle mie ombre.
 
Estranea, nella mia dimora
 
contaminata.
E la materia si dibatte,
 
inerme, contro una deità
 
sconosciuta.
Nel ribrezzo della sua linfa
venefica.
 
E la vita rivela,
il suo profumo al mio cuore.


Andrea Giuseppe Graziano
 
Opera 4a classificata
 
Parousia
 
Non essere ancora la cosa-Io
e voler-essere-se-stesso
fuori dall'immondezzaio
che ingoia l'inautentico perplesso
 
provare come ossesso a dare senso
al tempo deferente
il grado difettivo del presente
sì come al lago di cielo immenso
che, pure, svela l'ente
ed apre una scommessa d'intenso
esserci-nel-mondo e non altrove,
impersonale chiacchiera che porta
nei si dice e si pensa a scomparire
tra le bucce, i barattoli, le casse
e le cose, cosa-non-io, sorgente
a scoprire la parousia significante



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Paolo La Torre
 
 
Porta Garibaldi
 
Un treno freddo
un vocio sommesso
sono le sei e quarantuno
ed il pendolare va
al lavoro assonnato
sbadigli, colpi di tosse
giornali sfogliati
dei gratta e vinci scrutati
mentre la fermata del treno
ti riporta alla tua realtà
l'essere solo un lavoratore.


Diego Laurenti
 
 
Natale ostile
 
Natale grigio
natale ostile
di nebbia fitta
fin dentro le ossa.
 
Spenta ogni cosa,
la sera mi conduce
ai cupi inverni
di neve e di ghiaccio
 
ai silenzi dell'orto
solcati
da voli alti
di corvi lontano...
 
...e mi riporta indietro
a quegli anni passati
 
al tempo dell'oblio
dei miei ricordi
quando ancora non eri
 
e si perdeva nel buio
il tuo vestito di stelle...
 
...e già muoveva lento
il tempo
il mio avvenire.



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Maria Luisa Lazzara
 
Movimenti delle emozioni
 
Qui intorno agli anni
crepitano tempeste interattive
risuonano zoccoli di cavalli
su selciati metallici e
lungo la linea dei deserti
carovane fantasma
scivolano pigre verso
sconosciute direzioni
 
La sabbia avvolge ogni cosa
come un caldo sudario
sui mari veleggiano barche
di forme e colori
estranei alla terra.
 
Scelgo itinerari di viaggio
che non lasciano spazio
a tristi pensieri e
lontano da affanni e paure
cerco un inutile gioco di
pensieri di carta mentre
spumeggia il rimpianto
tra arabeschi di neve
 
Mi allontano dal cuore
e trabocco in una fresca risata
mentre invisibili fili
mi spostano
collocandomi in spazi
ristretti e nascosti.
 
La nave ha già sciolto
gli ormeggi
ed io chiudo gli occhi
all'impietosa partenza.

Alessandro Lugli
 
 
 
Caos
 
Come un gabbiano
volerò
su altri lidi
per scorgere il silenzio
degli umili/per cercare
il contrasto vitale.
Solo un caos può generare vita.



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Annalisa Macchia Cioni
 
 
Come Pollicino
 
Piccole pietre lasciate cadere,
scivolate, nel tempo, tra le dita,
strappano, oggi, luce dai ricordi;
appare, tra i riflessi, una pallida fila
d'istanti passati. L'esile mia storia.
 
L'attesa traccia. Come Pollicino.
Affronto incerta, a ritroso, il cammino,
quasi alla cieca, tra sparsi silenzi.
Spero in un grido antico che, ignaro, annunci
vittoria sulla vita. Origine? Confine?
 
Si ridestano come da un letargo
giorni intrisi di affetti e di risate.
Mi scuote dentro un balzo, un tuffo al cuore.
Già un brivido m'avvolge e m'accarezza.
L'ebbrezza della prima capriola?
 
Echi di vecchie musiche alle spalle,
tastiere sfiorate, chiari di luna,
sufficienti, d'un tratto, a dar profilo
e senso alle ombre, mentre indago
e cerco il nuovo varco nello scuro.
 
È vivo, caldo il cavo della mano,
su altri opali si chiude. Si dischiude.
Gemmeranno riverberi di luce
quando avrò voglia di voltarmi indietro
in questa strana corsa nel Futuro,
 
verso quest'ansia, insopprimibile, di Meta.

Claudia Mondello
 
 
Innominabile figlia del cielo,
creatura vivente
destinata a patire,
pene terrene
dolore assoluto
verità divina
piacere irreale.
Fusione di anima e corpo,
terreno e divino.
Figlia di tutti i mali
e di tutti i piaceri.
Crudele realtà
vissuta giorno per giorno,
beata illusione
mite rassegnazione.



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Dam Mor
 
Mai ghiaccio
 
Voglio un volo con te
Amerei le tue lacrime
Scaverei nelle tue lacrime e lì affogherei
per un bacio
 
Ricordi quando mi sono aperto nell'affanno
di un tuo incubo?
Aperto nell'immagine di un albero in fiore
Ma in fondo era questo?
Aperto in un sentiero più stretto
del tuo corpo quando piange acqua
Aperto nei pressi di un binario
Aperto nell'incoscienza, come una lamiera.
 
Vedi? Ancora adesso mi sto schiudendo per esserti dentro
Per attraversare le tue visioni
Per aggrapparmi ai tuoi rami.
 
Adesso che i miei rami distribuiscono foglie ai giardini
Mentre un grido noioso sale dalle radici
I silenzi si spengono spaventosamente
Creando spazi di noia in questi luoghi freddi.
È tutto terribile e distrutto, tutto terribilmente distrutto.
I fiori urlano di tristezza
Le loro teste bagnate di pioggia creano dolore e disperdono.
 
I giorni mi avvolgono bavosamente, preferirei stendermi
in una parte di cielo che non sia Vuoto
E sarò il tuo riflesso.
Non sarai in grado di lasciarmi bruciare in questo metallo
Perché io ti difenderò cicatrizzando amore.
Ti sto chiudendo nel mio braccio
per colpirmi l'anima e imprigionarti.
La luna ora è un teschio,
i miei occhi non vedono il tuo sapore
 
Non diventare mai ghiaccio!


Federico Nardi
 
L'estate non cambia
 
L'estate
Non cambia negl'anni
L'usuale scia rilascia
Stagione che passa…
 
S'è stretta
La camicia che indosso
Non è più quella che
I miei vent'anni indossò
 
L'impeto
Tuttora fremente è rimasto
Benchè anch'esso sospeso
Sfumò nelle estati…
 
L'aria profumata
Non è più la stessa passata
Vedendo evaporare i languori
Strusciando pelli di seta
 
Bollente
Si coagula il sangue
Inseguendo volti in visioni
Appiccicati a vecchie stagioni
 
Muoio
In centimetri stretti
L'estate divora & non cambia
La vecchia estate non torna…



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Marisa Nigri
 
 
Occasioni mancate
 
Come splendido fiore che non ha potuto emanare i suoi mille effluvi,
come armoniosa musica rimasta sul pentagramma,
come embrione perfetto finito in un secchio di ospedale,
germe portato in seno che non vedrà mai luce,
tristezza di vite abbozzate, di potenzialità incompiute, o male utilizzate,
tristezza profonda di amori avari di coraggio,
che si sono negati gioie di afflato vitale:
non incontri di integrazione, ma scontro tra posizioni:
su diverse sponde di un fiume, divisi da baratri di culture
non hanno fuso insieme l'acqua che porta al mare immenso, sconfinato.


Assunta Ostinato
 
Cose che muoiono
 
Una distesa verde
un po' foresta
un po' parco giochi.
Poco lontano un ruscello
tanta gente è passata
per quel posto.
Un po' per svago
un po' per distrarsi.
Quello che attirava
l'attenzione
era quel ruscello.
Si vedevano i pesci
sguizzare sopra l'acqua
come bimbi a giocare.
Oggi è tutto finito
con la nuova società.
I pesci muoiono
la natura ingiallisce
la foresta
perde tutto il suo
fascino.
L'uomo è
sempre insoddisfatto.



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Simone Patrucco
 
 
Insieme
 
tra le tenebre noi due:
silenzio intorno a noi
 
ondeggiano fantasmi
di passione mai sazia
in danza scomposta
su note iridescenti
di arpa multicolore
 
(ogni scintilla d'amore
 
è una nota stonata
 
nell'imperfezione
 
del mio cuore)
 
tra le tenebre noi due:
silenzio intorno a noi
 
solo i tuoi baci
 
(efelidi indelebili
 
sulla fronte corrugata
 
del mio cuore)


Alfonso Pollice
 
Io… Poeta?
 
«Io… poeta?»
Mi chiedo ogni qualvolta
mi fermo a pensare
guardando questo mondo
a me circostante,
e carta e penna
scrivo quello che scaturisce
dall'incontro spesso conflittuale
tra il mondo esterno
ed il mio Io interiore.
Non scrivo in rime
se non quando vengon dal sole,
tanto meno con regole
o figure linguistiche.
Scrivo per necessità…
per sfogo…
per esternare
nero su bianco
ciò che le mie labbra
non han la forza
di pronunciare.
Perché forse
la parola scritta
è più significante
di qualsiasi sguardo,
più cara e dolce
del più tenero dei baci,
più lungimirante
del più grosso telescopio…
ma soprattutto,
una volta scritta,
rimane eterna.
Continuo a chiedermi:
«Io… poeta?»
Non so… lo designerete voi!


Raffaella Polverini
 
 
Nulla
 
Vago nel tempo
avvolta dal buio,
senza capire perché,
senza sapere dove.
Si perde il mio sguardo,
nel nulla che impera
inghiottendo il presente
e il passato è un ricordo sbiadito,
tra le pagine lise
di un libro incompleto.


Marco Possanzini
 

Tramonti…

 
Cosa posso mettere in più sul mondo
emozioni, ancora materiale impegno
oppure speranze dal ritmo mortificate
e così vedere tramonti infiniti ferirmi.
 
Cosa avete fatto alle mie sicurezze,
perché la pioggia sono lacrime tristi,
e il vento tormenta la pace dei pioppi.
Cosa avete fatto alla mia dolce fragilità…
 
Va nelle pieghe aperte del mio cosmo
lavico incedere nelle mie sensibili vie
getto disperato che spalanca sul globo
le finestre del mio essere di nuovo ferito



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Conny Stockhausen
 
 
L'impressione
che la gente
non capisse adesso è
sempre più forte.
Calpesti ricordi
come pozzanghere
in primavera.


Caterina Pulita
 
Luna
 
Ti senti fiera
sopra di me.
Ti ho scolpito
nella mia mente,
ti ho disegnato
mille volte,
ti ho chiesto favori,
ti ho ammirata.
Sei stata complice
nelle serate romantiche
hai dato speranza
a cuori infranti,
hai illuminato strade
nelle notti buie,
hai diminuito il senso
di solitudine.
Il tuo colore bianco,
è candido come
la purezza infante,
mi dai un senso
di limpidezza e
genuinità autentica,
la tua luminosità
è immacolata.
Luna, abbracciami
e cullami.



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Gianluca Puzzo
 
Male di vivere
 
Ho male
nell'anima
per l'amore che manca
e le parole cadute.
Il male di vivere
mi ha privato
di voglia di giorni,
la mia storia
si perde
nelle amarezze
di una vita parallela,
nel respiro stanco dei disillusi.
Pietruccia Razzatu
 
 
Libertà
 
Il mare non ha catene:
s'incazza se gli va
si calma quando ne ha voglia
accarezza dolcemente la pelle
consola l'anima inquieta
trascina lontano i pensieri.
Il mare: un gatto sornione
che accarezza ruffiano
la mia anima graffiata
lascio il mio vestito
sull'umido scoglio
e seguo testarda
il pensiero di sempre.



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Loredana Ripollino
 
 
L'Angelo
 
Colui che ebbe il coraggio di osare meritò l'umile gesto di essere amato
Le cui gesta esprimono il desiderio di possedere
Umile il suo sguardo, occhi velati di voglia, mare senza colore definito
Sensuale è il suo volto riflesso nelle sue gesta
Colmo di mille lusinghe, scia dei sensi
Petali di velluto la sua pelle, pieno adito al tatto
Foglie senza stagione le sue guance
Fiume senza margine è il suo intimo
Un volo io suo orgasmo, caldo il suo seme
Amante per il cuore, uomo per il corpo, passionale per i sensi
Tenere le sue mani, simmetria dei piaceri oppressi al suo tatto
Soave la voce ai piaceri
Dolcissimo brivido è il respiro
Voglioso è il sogno di possederlo
Colui, il cui unico pensiero è di essere sua
Colui che, per caso fui sua!!!


Michela Scaglioni
 
Pensieri
 
Quando la Luna rischiara l'oscuro etere
E Tu rimani da solo,
con mille pensieri che errano nella mente,
con la voglia di cavalcare lontano,
con la semplice e innocente tentazione fulminea
di fuggire e non pensare più a nulla.
 
Ed il vuoto ti invade,
Il cuore batte imperterrito,
La testa deflagra
E Vorresti mutare…
modificare qualcosa.
 
Rivivi il passato,
ponderi sul presente,
fantastichi sul futuro
e ti ritieni fausto,
ma a dispetto di ciò
sussiste una nube
che offusca il chiaro dì.
 
La speranza è continua
E nel buio della notte
come per incanto
la mente si sbarazza d'ogni ombra
Ed il cuore si ricolma
di immensa gioia e completezza
Estreme.



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Giovanni Schiera
 
Azzurro angelo
 
Vagando tra le stelle
un azzurro angelo incontrai.
Lunghe ali dorate aveva
che più di una stella brillavano.
 
I suoi occhi luce donavano al Sole
che ormai spento sembrava
al pari del supremo splendore
di cui l'angelo ne era il possessore.
 
Ad esso mi avvicinai
per meglio riuscir a carpire
quell'immagine che
vitale per me divenne.
 
Un dolce viso dai verdi occhi
e dai biondi capelli
ai miei occhi apparve,
rendendoli per sempre colmi d'amore.


SE ES
 
 
In treno
 
Semicerchi sfumati di serre e nebbie del mattino,
lampioni spenti come funghi troppo perfetti,
sassi o confetti talvolta luccicanti di dimenticanze
e neon ritardatari, negli orari del risveglio.
È meglio dormire o sognare?
questa nebbia è un mare cieco,
questo ricolorare di muschi e orti
sono desideri risorti di stazione in stazione.
Lento avvilupparsi di passione.
Mentre ad Ovest il cielo contento aspetta il sole.
Dentro me il tuo saluto e la sua eco.



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Sandra Spezzano
 
 
I miei occhi
 
Non vedi nei miei occhi?
C'è disegnato un nuovo amore…
Mille sapori dai gusti più veri!
I miei occhi sono belli e anche sinceri.
Si uniranno a piccole dosi all'immensità del
cielo…
E poi, penso che te li regalerei.
I miei occhi vedono molto lontano, dove
neanche un mago può arrivare…
Sono scuri, grandi e a volte un po' bagnati.
Non vedi nei miei occhi?
Un giorno la luce verrà qui ad abitare!
Io non ho più voglia di lottare…
I miei occhi sono mille sapori dai gusti più veri.
I miei occhi sono belli e anche sinceri.
I miei occhi vedono tutto ciò che tu in passato hai sognato.
Nei miei occhi c'è disegnato il paesaggio che più ti piace.
Non ci vedrai mai i pianti della gente sola.
Non ci vedrai mai tutte quelle guerre o quei bambini che hanno fame.
Non vedi nei miei occhi?
C'è un tramonto così bello che sembra inventato.
Dicono che il mondo sta cambiando, che presto in rovina andrà…
Prendi i miei occhi! Ci vedrai tutto il bello che intorno a te non è ancora nato!
Se vuoi i miei occhi io te li regalo. Se vuoi i miei occhi prendili!
Ma ti prego, fammi vedere una volta soltanto quest'uomo che mi dorme accanto.


Savina Trapani Ciardi
 
La sassifraga
 
Su quel muro camminava
la sassifraga,
al soffio del vento
ondeggiava silenziosa,
piegava il suo capo
sorridendo al sole.
Su quel muro camminava
la sassifraga,
al mattino la vedevo
con i suoi petali,
che, come le mie lacrime,
cercavano di spezzare
la dura roccia della vita.


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Anna Tricarico
 
 
Solerte
 
Solerte
vengo qui a mirar spiagge
deserte e ignude
spogliate dall'inverno
vengo qui a vestirle dei miei lamenti
triste cencio per chi
come me
guarda indietro e piange
e batte piedi e pugni
sull'umida sabbia
come per buttar fuori
una pigra rabbia.
 
Sovente
vengo qui a liberar il mio spirito ribelle
che come sole
rovente
sulla sabbia prima,
nella mia anima, poi
… sulla carta lascia
calde e nitide parole
immagini
Andrea Valsecchi
 
 
Naufrago
 
Come un velier che retto procede
su rotta sua, ormai conosciuta
finché all'improvviso el non vede
tumultuoso il mar che 'l vento fiuta
 
Mantengo al ciel spiegate le vele
superbe ali di vita serena
ignaro 'l destin attenda crudele
tronfio procedo, senza mostrar pena.
 
Ma quand' il buio gli astri prosciuga
e con tocco brusco l'acque infesta
non v'è più tempo per trovar la fuga
né gran forze per domar la tempesta.
 
Al gelo fra l'onde tremo piccino
odo&emdash;'l tumulto, poi orror e scompiglio
or so essere parte del cammino
e tesa la man, cerco un appiglio

 


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Ins. 20-01-2004