- Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli
autori
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Antologia
del premio letterario
Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice
2003
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- Prefazione
- Ringraziamenti - Nadia Amendola - Michele Ammirati -
Marino Antonelli - Elena Auddino - Paul Bacosca -
Balbina Stefano - Emanuela Ballotta - Alessandro
Barbato - Alberto Barina - Antonio Barra -
Clara
Berti - Luca
Bettinelli - Lisetta
Borali -
Maria Antonietta Borgatelli - Denise Borsoi - Luca
Bove - Angelo Brambilla - Maria
Stella Brancatisano
- Nicoletta Bruni - Biagio
Bucci - Anna
Calabrese - Claudio Calzolari - Antonio Camberlingo -
Maddalena
Capalbi -
Sara Cardinali - Filippo Carmeni - Lina Carrieri -
Franca Giovanna Carta - Maria Gabriella Castelli -
Simone Cavallin - Luigi Cavallone - Donatella
Chiorboli - Ugo Colla - Felice Conti -
Deborah
Coron -
Patrizia Cozzolino - Alessandra Crabbia - Andrea
D'Alfonso - Stefano De Massimi - Fiorella
Di Chiara -
Leopoldo
Di Giovanni
- Massimiliano
Di Staso -
Dino Dorsi - Vincenzo Elefante - Diego Fantin -
Jolanda Fassina Smaniotto - Grazia Fassio Surace -
Elisa Ferrari - Claudio Fichera - Paolo Francesconi -
Samuele Frasi - Alessandro Galliano - Sergio
Ghio -
Matteo Ghirardi - Chiara Giancotti - Piera
Giordano -
Simona Giudici - Mariateresa Giustiniano -
Vincenzo
Guastella -
Elena
Guidi -
Noemi
Lamacchia -
Marcello Lazzeri - Anna Maria Li Mandri - Mariano
Luccero - Alessandra
Lucchinetti
- Alessandro Lugli - Orazio
Maio -
Zouleika Manfrini - Floriano Mangiantini - Cinzia
Marchese - Marco Matta - Bernardino Mattioli -
Francesco Menabue - Donatella Merlin - Laura Molina -
Silvana Montone - Cristina Morello - Mauro
Moretti -
Rosina Moro - Fabrizio
Moroni -
Clara Musumeci - Federico Nardi - Tommaso Nardi -
Maria Pina Natale - Simona Oggero - Assunta Olmelli -
Luisa Orlandi - Assunta
Ostinato -
Marco Palagi - Marco Palma - Valeria
Palmieri -
Diego Pavan - Alessandra
Pecman Bertok
- Maria
Pellegrino -
Nicola Perasso - Davide
Pettarini -
Gustavo Petti - Emanuela Pilolli - Sonia Polacci -
Alfonso
Pollice -
Nicola Pragliola - Morena Puzo - Iana
Rampulla -
Laura Ranzi - Ermano Raso - Miranda Rigato - Marilena
Rimpatriato - Annunziata Romeo - Edoardo Roncatti -
Vincenzo Rondelli - Daniela Rusconi - Vincenzo
Russo -
Marco Sali - Camillo Sangiovanni - Vincenzo
Santopietro - Luciana
Scaglia Grenna
- Michela Scaglioni - Adriano
Scandalitta
- Annamaria Siccardi - Alessandro Silva - Skatella -
Cristina
Soave -
Sandra
Spezzano -
Nadia
Maria Tancioni
- Maurizio Tantillo - Silva
Tenenti Giorgi
- Giovanni
Teresi -
Piero Trapani - Mauro
Trapasso -
Rosella Valbonesi - Giuseppe Verdi - Leonardo Zanin -
Maria Roberta Ziglioli - Sabina Zingerle -
Rita
Canepa De Franchis
- Paolo
Carniello -
Giuseppe
Marra
-
-
-
- Antologia del Premio
Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice 2003 -
formato 14x20,5 - pagg. 144 - Euro 18,00 - ISBN
88-8356-620-3
- Risultati
del Premio Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice
2003
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-
-
- Come
avere l'antologia
|
- Prefazione
- La poesia deve
essere sentita, vissuta, mostrata e non rinchiusa o
nascosta in ambiti accessibili a poche
persone.
- Solo così
diventa un patrimonio comune al quale attingere nuova
linfa vitale come succede per «Il Giro d'Italia
delle Poesie in cornice»: un concorso letterario
giunto alla decima edizione. Forse è questo che
spiega il continuo e crescente successo incontrato da
questa manifestazione culturale che avvalora tale
idea.
- Non importa se
qualcuno critica tali manifestazioni perchè la
poesia sprigiona la sua forza in ogni caso. Non
importa se il luogo è deputato alla
declamazione della poesia: l'importante è che
esista un luogo, uno spazio dove poter esprimersi. Il
mondo disvelato nella poesia, a volte, è quello
celato nella realtà e le sensazioni ed i
desideri diventano espressione della
sensibilità dell'animo di un poeta che rende
partecipi gli altri.
- Inconfutabile
è l'impegno di tutti coloro che hanno
organizzato e partecipato a questo viaggio delle
poesie nelle piazze ed è doveroso un grazie
sentito a coloro che hanno letto queste poesie col
cuore.
-
Massimo
Barile
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Clara
Berti
-
-
- Sfoghi
selvaggi
-
- Non perdono
il dolore,
- neanche lui
perdona me.
- Lo vedo
anche nella libellula
- e sui
rami.
-
- Attraverso
spesso
- radici
elfiche e sequoie,
- mi
arrampico
- su
fragranze taglienti.
-
- Sovversivi
capelli
- che
lottano
- col
vento,
- e assurdi
pregiudizi intorno
- che
spogliano
- la
pietra.
-
- Dormirò
sul muschio,
- mio
Dio,
- e
oscillerò sull'acqua
- come sordo
petalo.
-
- Lascia che
le parole
- brucino
- le
mani
- Lascia che
la rivolta
- uccida
- guerre.
|
- Alessandra
Bertok Pecman
-
-
- Ricordi
d'autunno
-
- Di quand'ero una
bimba
- ricordo
- l'odore del
mosto
- che dalle
cantine usciva
- e invadeva le
strade.
- Ricordo
- l'odore di carta
e ciambelle
- davanti alla
scuola.
- Ricordo
- le grandi
foglie
- cadute lungo il
viale
- ed il vento
birichino che,
- il povero
spazzino,
- faceva
dannare.
- Ricordo
- l'aria pungente
e speziata
- della mattina
presto,
- quando alla
fermata
- aspettando
l'autobus,
- mi
svegliava
- solleticandomi
il viso.
- Ricordo
- tanti
crisantemi
- e l'odore
dell'incenso.
- Ricordo
- l'aroma del
pandoro e delle frittelle,
- ma molto
più lieve
- perché
era già inverno.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Lisetta
Borali
-
-
- Violenza
Quotidiana
-
- È
difficile l'apparire per me.
- L'essere
è impossibile.
- Nella dolorosa
ricerca di un compromesso
- lentamente
consumo
- una vita che non
mi appartiene.
-
- L'urlo
del pensiero
-
- Dove
sei?
- Ho bisogno di
condividere con te il silenzio
- Mentre intorno a
me,
- frenetici
instancabili oratori
- si compiacciono
delle loro inutili parole.
- Dove
sei?
- Non lasciarmi
sola fra questi corpi senz'anima
- che rifuggono la
mia diversità.
- Io pensiero, non
parola.
- Aliena fra tanti
sguardi ciechi,
- incontrerò
i tuoi occhi
- e con sublime
meraviglia
- mi
riconoscerò.
-
|
- Maria
Stella Brancatisano
-
- L'amore
Divino
-
- Sui grevi pendii
dell'anima, mi
- inerpico, e mi
avventuro su pareti
- scoscese che
sembrano respingermi
- ed ostacoli
trovo da sempre.
-
- Cerco luce e
voglio Pace.
-
- IO, che ieri
inseguivo me stessa
- Per perdermi,
ignara, sui sentieri oscuri dell'IO...!
-
- L'IO di ieri
è divenuto... Noi oggi...
-
- Nel mio io, ci
sei anche tu, FRATELLO da sempre.
- Mi specchio nei
tuoi occhi. Mi cerco. Mi perdo.
-
- Tu... sei mio
fratello, figlio dello stesso Padre.
Non
- Abbiamo lo
stesso DNA. Siamo fratelli ignari.
-
- Paternità
divina accomuna. Se tu sei mio fratello
- Io ti AMO...!
Per sempre...! Perciò, ti prego,
costruiamo
- Insieme un mondo
di PACE...!
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Biagio
Bucci
-
- Crescere
-
- Le nostre
convinzioni,
- per un
evento
- cambiano
opinione.
- La vita
passa,
- facendo
modificare
- i punti
fermi
- nel nostro
pensare.
- Si
cresce,
- attimo dopo
attimo,
- l'esperienze
ci portano
- sempre
più in alto.
- Mai
dire,
- questo o
quello
- non
può variare,
- nella
vita,
- in un
attimo
- tutto
può girare.
-
- Rimandare
-
- Giorno dopo
giorno,
- trascorriamo la
vita
- senza
ritorno.
- Prendere oggi il
nostro bene,
- non rimandare a
domani,
- altrimenti
scaviamo la fossa
- con le nostre
mani.
- Non si
può
- Un'altra
volta,
- tutto è
perso
- la prossima
volta.
-
|
- Maddalena
Capalbi
-
- Libertà mia o
tua?
-
- Penetra con le
lunghe mani
- tra la seta
morbida
- stringi
accarezzando
- quel desiderio
che tradisce
- l'esasperato e
magico mistero.
- Annulla il
tempo
- e fammi
annusare
- il profumo della
rosa thea.
-
-
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Deborah
Coron
-
-
- La
stazione
-
- Abbacina la
breccia bianca della massicciata
- con le ombre
viola in controluce;
- il vento ostile
gela ogni partenza
- e scompiglia il
miraggio:
- alla rincorsa
dell'ultimo treno
- desideri
d'evasione vengono trainati via
- ma non partono
mai davvero:
- restano ad
aspettare il mio ritorno.
- Ogni treno
uguale a quello prima
- sferraglia
monotono e pesante
- sui binari che
curvano in fondo
- prima di toccare
un orizzonte
- ormai divelto e
stanco di viaggi.
-
- Amo ogni profilo
di queste colline imbrunate
- che mi si
stagliano incontro al tramonto
- e patisco ogni
loro mutilante ferita.
- Le luci fumose
della cementeria
- impolverano
ombre corrotte e mute
- di vecchie cave
e nuove distruzioni:
- è questa
la strada che torna a casa.
- La stazione
vuota si ferma nella notte aranciata.
- Torno a
percorrere le strade di gesso
- e le franose
case di cartapesta
- del presepe
costruito da bambina
- parendo che tra
queste balze cavate
- nessun Bambino
sia mai sceso.
-
- Silenziosa
eco
-
- Tutta muta
questa notte.
- Per la torbida
oscurità
- molta s'affolta
la nebbia
- che pigra giace:
ora tace
- il canto lento
del vento.
-
|
- Fiorella
Di Chiara
-
-
- Sogni
-
- Oltrepassano
le pareti della mente
- vagabondando...
- interpretano
i segni del mondo
- ascoltano
le sue voci.
- Alla
ricerca di una vetta
- per
sfiorare l'azzurro
- muniti d'un
paio d'ali
- si librano
nell'aria
- in un
battito
- scrollano
la pesantezza
- dell'incredulità
- e nella
leggerezza di un volo
- vissuto
nell'immagine riflessa
- di uno
sguardo
- capace di
vedere oltre
- una macchia
di colore
- ritrovano
la scia da cavalcare
- per
afferrare una stella.
-
-
-
- Incarna le
note
- di uno
spartito
- che non
conosce esecutori
- e
danza
- con chi
scegli d'aver accanto
- nell'interpretazione.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Leopoldo
Di Giovanni
-
- Il primo
rossetto
-
- Colora
l'innocente età
- a richiamar lo
sguardo
- per sentirsi
donna
- il tenero
fiore
- del mattin che
spunta
- bagnato di
rugiada
- nel giorno che
tinge
- i petali e
corolla
- a cercare il
sole
- per liberar
olezzo
- dei verdi anni
ormai
- un respiro
intenso
- la primaver
diffonde.
-
San
Sosti 26/2/98
-
-
- Dolce
fanì
-
- Ti sei
smarrita
- nei meandri del
caos
- di ignobili
esseri
- che offuscaron
la vita
- lasciando al
tempo
- le tracce
perdute
- per l'ingrato
destino
- dell'oblio il
silenzio
- tra i sommersi
pensieri
- che raggiunser
la meta
- in un gelido
inverno
- colorato di
bigio
- portandoti
dietro
- i rimpianti di
allora.
-
San
Sosti 3/2/03
-
-
-
- Il pianto degli
immensi
-
- Osservo il
cielo
- e il
mar
- che
piangono...
-
Paola
1/2/03
-
|
- Massimiliano
Di Staso
-
-
- Un'ombra
improvvisa sul suo sguardo
- Poi la pioggia
cadeva intensa
- Il gelo
dell'inverno mostrava i suoi rigori
- I baci i
singhiozzi i sorrisi
- E l'amore si
spezza come un elastico
- Un'ombra un
addio sotto un cielo terso di una terra distratta
di un
- Giorno senza
pietà
- Poi la
malinconia che come una vecchia ti prende la
mano
- Il dolore
è lì dietro l'angolo e non ti
lascia
- Un'ombra una
luce una lacrima i suoi occhi
- Vola un
aeroplano nei nostri distratti cuori
- Un'ombra e
cadono le ultime difese
- Questo sentirsi
ormai al limite come un sogno indefinibile come
una
- Sorpresa a
metà
- Un'ombra un
oblio poi le mie speranze diventano solo
silenzi.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Sergio
Ghio
-
-
- (A Jan
Jacob)
- Ritratto di un
giovane pensiero
-
- Più volte
all'effimera verità celata
- perduta, folle,
girovaga brezza
- al mondo in te
vorrei il rivelare
- dell'incedere,
il segreto.
- Ti vedo, qui
nello specchio dell'anima
- venire a fine
così mutevole
- il viso
scarnato, del roseo sorriso
- schiuso l'ultimo
pensiero
- d'una morente
carezza.
- Quanto vorrei!
Il poco eterno,
- tra le mani
riverse di quei fiori di luna
- bianca
d'inverno, dormente nel covo.
- L'immagine era
ritratto al sogno
- d'indaco e faci
al tramonto:
- Triste, turbato,
sguardo in ginocchio
- che al fondo del
bosco muore.
- Ed è un
mesto trasalire
- quel passare,
conficcare e convertirsi
- alla memoria poi
svanire,
- la dolcezza in
fermaglio un tempo...
- Vorrei, oh come
vorrei, variamente
- definito l'amore
di fogli sparsi
- a un riflesso
d'altare, convivio
- di tinte,
l'incommensurabile.
- Come da un
grande crocifisso
- togliere il velo
su quel discepolo
- quadro o
incisione di carne, Jan!
-
|
- Piera
Giordano
-
-
- Libero il
mondo
-
- Non
invierò cartoline,
-
- in questa dura
estate
- non vi è
tregua
- nel conflitto
dei popoli.
- Se vorrete mi
troverete
- nelle strade a
cercare la pace,
- a sdegnarmi per
i ricchi potenti
- ad ascoltare il
pianto delle madri
- a conoscere lo
sguardo ferito
- di figli che
hanno visto la morte.
- Allora, forse,
si potrà ridere
- nell'ultima
battaglia perché
- il mondo o
è libero o è morto.
-
-
-
- Passione
-
- Vento del
mare,
- arrivi
all'improvviso,
- sorprendi le
vele bianche
- spalanchi le
finestre
- assomigli alla
passione
- che scardina il
tempo
- e incendia i
pensieri
- e palpitano i
sogni
- vola alto lo
sguardo
- la stella nel
cuore
- riluce la
vita
- al vento di
passione.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Vincenzo
Guastella
-
-
- Luna
-
- Nella luna
riecheggia se stessa
- Vuota pietra si
accende in una danza
- Sottile come ali
di gabbiano
- Smunta odissea
nel petto indicibile
- Magro
- Ossa evidenti e
spaventose
- Cibo
rifiutato
- Cibo
vomitato
- Ore a guardare
la luna e a rincorrerne la testa
- Dentro il water
sottile come ali di gabbiano
- Silenzio
infinito
- Cuore che balla
di pietra
- Famiglia aperta
a ventaglio e chiusa come un riccio
- Silenzio
- Chiasso
- Consigli
- Tristezza
- Confusione che
si spegne in un cuore che danza
- Rinascita
- Giorni a
scoprire una realtà vivida come
pasta
- Scheletro
animato.
-
|
- Elena
Guidi
-
-
- Endlich
-
- Un ingiallito
album dei ricordi
- si è
improvvisamente aperto
- ed ha ripreso a
sfogliare le sue pagine...
- e la polvere
argentea
- vibrante
vita
- ha ricominciato
a pulsare,
- a palpitare
d'amore per te...
- il tuo magico
alone di fierezza,
- la tua possenza
che di forza riluce,
- il tuo
cuore
- che d'amore
nascosto rifulge.
-
- T'ho
visto...
- ed un turbinio
d'emozioni
- mi ha fatto
barcollare
- davanti al tuo
sorriso sincero,
- di fronte ai
tuoi caldi occhi castani,
- vicino alle tue
labbra
- frementi di
piacere...
-
- Ed il tocco
mesto e trepidante
- delle nostre
dita
- racchiuse
- in un eterno
abbraccio
- vibrano in
sintonia come allora,
- risplendono di
bramosia,
- di ricordi, di
speranze,
- di nuove
scoperte
- ancora
più struggenti...
- ed ora
finalmente ci sei
- t'abbraccio, ti
bacio,
- ti desidero...
endlich...
-
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Noemi
Lamacchia
-
- Infinito
-
- Parole che fanno
l'amore
- tra due mani
eccitate
- irradiate da
sguardi infatuati
- nell'infinito
completo affetto
- annegato nei
mari più caldi
- e
trasparenti
- di due anime
dipendenti fra loro.
-
- Debolezza
-
- Ora sono preda
di tutto ciò che non sono
- e ciò che
sono vale ormai nulla.
- Si muovono solo
gli occhi
- che vedono
impotenti.
-
- Muoio
sveglia
-
- Se solo avessi
qualcosa per cui lottare,
- mi sentirei
viva.
- Ora non
l'ho
- e muoio
sveglia.
-
- Maledetto
-
- Il martirio dei
sentimenti
- sorride per
velare
- il sottile e
acuto dolore
- del grido
disperato e represso
- dello
sfogo:
- unica
possibilità
- d'assassinio
- dell'uomo dal
passo obbligato.
- Il pianto
che
- può
affogarlo,
- maledetto.
-
|
- Alessandra
Lucchinetti
-
- Tessitore
d'armonia
-
- Ho salutato le
nebbie padane e avvicinato il mare
- Per incontrarti
sulle sabbie toscane.
-
- Ostricai
assenti, sussurri e grida del Vernacoliere
nell'aria,
- Distinti
passeggiano i cadetti sul lungomare.
-
- Rosso berretto a
scacchi, sciarpa di candido cachemire
- E occhiali
invisibili serrano un serio sorriso
- E io ti ascolto,
sedotta da parole profumate di sale.
-
- Nella volta
invernale città e mare disegnano l'armatura
del tempo
- E capricciose le
onde risucchiano le inquietudini
urbane.
-
- Oggi hai tessuto
con chiacchiere allegre l'armonia del mio
cuore,
- Noi incuranti di
orditi e trame del domani.
-
-
- Restituzione
-
- Serata di
lacrime nel cielo innamorato.
- L'ingegnere l'ha
invitata senza cerimonie:
- gli ombrelli
amici camminano, si ascoltano
- e nello sguardo
s'ingannano.
-
- A tavola scena
d'amore perfetta.
- Nel suo cuore
bambino l'Io Genitore ha catturato emozioni
vagabonde.
- Lui, distante
dalle malie dell'amor dolce e zingaro,
- ritorna
amichevole attore.
-
- Stanislavskij,
dove sei? Subito tra le chiacchiere allegre
rimbalza l'enigma:
- metempsicosi
"virilis".
- Accorrono Orfeo,
Pitagora e Platone, mentre l'ospite porge
l'orecchio incredulo,
- complici il
silenzioso Buddha e la Trimurti.
-
- Tu, furbo volto
di gatto, presiedi il sacro incontro
- di cuore antico
e coscienza moderna.
- Congedati dei e
filosofi, l'ingegner gentile restituisce la carta
innamorata.
- Disinvolta
sorpresa dell'ospite ancora mascherata.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Orazio
Maio
-
-
- Guerra nel
pensiero
-
- Ogni giorno che
passa
- tutto cambia,
ma
- quello che non
muta
- è la
guerra
- nel
pensiero.
- Cosa vuoi che
sia
- è solo
una pazzia,
- non lasciarti
andare
- a questa stupida
follia.
- Guerra nel
pensiero
- tu che mi
tormenti e
- non mi fai
dormire
- mentre la gente
sta
- a
morire.
- Questa guerra
che
- distrugge e
l'uomo
- che
fugge
- Giorni di fuoco
senza
- alcuno
scopo.
- Guerra nel
pensiero
- lasciami
andare,
- non so
più che fare,
- fammi vivere in
pace.
- Guerra nel
pensiero
- tu che mi
tormenti
- e non mi fai
dormire
- mentre la gente
dilaniata
- dalle bombe sta
a morire.
-
|
- Mauro
Moretti
-
-
- Una cabina
telefonica
-
- Una cabina nella
nebbia
- per parlare con
l'uomo
- senza
timore,
- per perdere la
solitudine
- del
dubbio.
- Poi una
telefonata
- tra le
stelle
- sveglia
coscienze addormentate
- e forse
inventa
- brividi
d'intelligenza imprevisti.
-
-
- Una
finestra
-
- Sui
tetti
- una
finestra,
- attenta alla
pioggia
- è
invecchiata sola.
- Senza
motivo,
- senza
apertura,
- senza
speranza,
- si sta lasciando
andare.
- Sola, tra un
beccare di piccione,
- fissa
- lo scorrere
della pioggia,
- immagina,
- a
volte,
- di essere
altrove...
-
- Uccelli qualche
volta...
-
- Uccelli
- si allungano
nell'aria
- in
volo,
- propongono
- la
possibilità di
- lasciar correre
lo sguardo
- oltre le solite
cose...
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Fabrizio
Moroni
-
-
- Veglia
d'amore
-
- Questa
gracile luna
- nel cupo
cielo sarà
- il tuo
pallido volto
- quando la
notte cadrà;
- saranno le
stelle
- i tuoi
occhi lucenti di pianto,
- persi nel
buio
- di
corrucciati pensieri.
- E quando
più non saprai
- dove
trovare riposo
- in
quest'insonne
- triste
veglia d'amore,
- diverran
morbidi guanciali
- le colline
fiorite,
- sulle quali
posare
- le tue gote
bagnate;
- sopra ogni
filo d'erba
- carezzato
dal vento,
- lascerai al
mattino
- un ricordo
sognante
- di rugiada
splendente
- sotto i
raggi del sole.
- E sarai
finalmente felice
- d'aver
ritrovato
- nel sorriso
di un Dio
- il tuo
amore perduto.
-
|
- Assunta
Ostinato
-
-
- Cose che
muoiono
-
- Una distesa
verde
- un po'
foresta
- un po' parco
giochi.
- Poco lontano un
ruscello
- tanta gente
è passata
- per quel
posto.
- Un po' per
svago
- un po' per
distrarsi.
- Quello che
attirava
- l'attenzione
- era quel
ruscello.
- Si vedevano i
pesci
- sguizzare sopra
l'acqua
- come bimbi a
giocare.
- Oggi è
tutto finito
- con la nuova
società.
- I pesci
muoiono
- la natura
ingiallisce
- la
foresta
- perde tutto il
suo
- fascino.
- L'uomo
è
- sempre
insoddisfatto.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Valeria
Palmieri
-
- Nuvole
-
- D'improvviso
s'è fatto buio
- ho troppo freddo
all'anima.
- Lontano il grido
d'una madre
- risuona di
sgomento.
- Un figlio
innocente si spegne tra le sue braccia.
- Un uomo muore a
causa di un altro uomo
- suo
fratello.
- Ha troppo freddo
la mia anima.
- Troppo.
- Il prato verde
conta i suoi morti
- come fossero
margherite.
- Le nuvole hanno
chiuso il cielo
- forse per non
far oltrepassare
- l'orrore.
- Il sole dorme
assente
- aspettando un
domani
- in cui risorga
l'uomo.
-
- Una
domenica mattina
-
- Io me la ricordo
l'aria che mi partorì
- alle prime luci
d'una
- domenica
mattina.
- Mi lasciò
in grembo ad un paese
- collinare
- in un punto in
cui le montagne
- innalzavano la
guardia.
- L'altura fu
nido
- e miraggio di
protezione
- come
d'avvisaglia ad un modo nefasto.
- Nessun aria poi
fu mai simile.
- Come nessuna
madre può mai esserne.
-
- Alba
-
- Fili d'aurora
intrecciano l'alba
- su teneri verdi
steli.
- S'innalza un
inno al mondo.
- In silenzio un
raggio
- penetra il
creato
- e come in un
parto
- da luce al nuovo
giorno.
|
- Maria
Pellegrino
-
-
- A
Diana
-
- Nell'azzurro
cielo
- di una
giornata
- di fine
estate,
- riflessa
nell'acqua
- di un
lago,
- la tua
immagine
- rilancia i
ricordi
- di una vita
sfuggente.
- Sotto le querce
maestose
- e
silenti,
- si eleva un
canto
- che sfiora il
mondo.
- Tenue, come una
candela
- che
alita
- nel vento della
vita.
-
- A
mia madre
-
- La rivedo
ancora
- quando il cielo
piange
- le sue amare
lacrime
- sulla
terra.
- La sento
nell'ombra
- degli
alberi
- e il suo
respiro
- canta nel
cuore
- dei miei tenui
ricordi.
- Un'ombra
benigna
- che gira nei
vani
- remoti della
casa
- e si
nasconde
- nelle pieghe
della mia vita.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Davide
Pettarini
-
-
- Guarda
-
- Guarda la corte
interna
- di un vecchio
palazzo.
- Oggi piove sul
suo
- nascondiglio
inebriante.
- Piove su tutti
gli stracci
- e le carcasse
delle vespe,
- sulle
indistinguibili,
- inestinguibili
macerice
- di cose,
lasciate a
- macerare nel
catino.
- Guarda,
da
- un bordo di
lamiera piegata
- come la mano di
un bambino
- che tocca la
sabbia,
- scende
- una spiaggia di
pioggia.
-
- Sentire
la risata a bocca aperta
-
- di mia madre,
mentre mio padre
- al telefono mi
parla da padre:
- questo è
sapersi di qualcuno
- che ti ha dato
il dono,
- quasi di
piangere,
- nel sentirlo,
lontano, felice.
-
- Lievi
consistenze
-
- sono le
parole:
- sono
- impronte
- mai
- impresse.
- Felici
compromessi
- sono le
parole,
- da che mondo
è mondo,
- fonte di
reddito.
-
|
- Alfonso
Pollice
-
-
- Fotografia
-
- Istantanea
lucida
- di un
passato
- avvolto
spesso
- da una
patina
- di
nebbia
-
- Ricordo
indelebile
- di ciò
ch'è stato,
- e che
riporta
- a questa mente
ormai stanca
- rimembranze
- di momenti
felici,
- ravvivando
così
- il dolore dei
ricordi.
-
- Ed ora
che
- non ci
sei,
- non mi
resta
- che
guardarti
- su questa carta
patinata,
- dove una
semplice
- macchina ha
impresso
- la tua
immagine
- per
l'eternità,
- e scende sulla
guancia...
- lentamente...
- una
lacrima,
- testimone del
mio fallimento,
- perché
non sono
- riuscito ad
imprimerti
- nella mia
vita.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Iana
Rampulla
-
-
- Manca
l'amore
-
- Cosa mi spinge a
scrivere lesta?...
-
- Se vedo, se
odo...
- son punta nel
vivo;
- mi chiamano
schiva,
- ma con questa
mia penna,
- voglio smentire
quei disperati,
- che d'odio,
stragi e reati sono impregnati,
- nel profondo lor
cuor.
-
- La comune
lagnanza di molta apparenza,
- tende solo a
coprire, per un solo momento,
- il vero lamento,
che s'ode ogni giorno.
-
- Manca l'AMORE!
Si sente nell'aria,
- lo vedo
d'intorno, lo sento di pelle.
-
- Sì, manca
l'Amore. E con il mio scrivere,
- voglio innalzare
bandiera d'unione,
- d'amore e di
pace, in questo sociale;
- che affranto e
scontento, non sente, non vede,
- che inni di
morte e di distruzione...
- in ogni piolo,
in ogni contesto... di questa
dimensione,
- di ogni soggetto
d'umana creazione.
|
- Vincenzo
Russo
-
-
- Le stagioni di
Adriana
-
- Un fitto
velo di nebbia
- in autunno
avvolge la natura,
- è
l'alba, un nuovo giorno,
- dorme la
mia creatura.
-
- A poco a
poco in cielo
- le fiaccole
spariranno,
- mentre nel
cuore alterno
- un battito
ed un affanno.
-
- Madre di un
dolce bimbo
- sarò
l'allevatrice
- la culla il
suo riposo
- ma ora
l'incubatrice.
-
- Qui, su per
il sentiero,
- domino il
mondo intero...
- l'anima
darei in cambio,
- alla vita e
il suo mistero.
-
- Cupola!
Mistico Tempio,
- sede della
speranza,
- restituisci
al mondo il frutto,
- di una
felice gravidanza.
-
- Fiducia nel
mio cuore
- nell'ora
del lesto andare,
- lacrime dai
miei occhi,
- nel lento
ritornare.
-
- Così
furono i giorni,
- di quella
triste primavera,
- la vita,
profumi e fiori,
- lontani da
me ogni sera.
-
- Uno
splendido sole
- riflette
campi di grano,
- come Dea
dell'Olimpo
- ora allatto
il mio bimbo.
-
- Continuerò
ad esserci,
- amerò
con i suoi occhi,
- quando
sarà Natale
- con tanta
neve a fiocchi.
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Luciana
Scaglia Grenna
-
-
-
- ... Scatola di
carta...
-
- Mi aggiravo,
impacciato,
- nella cantina
dalla luce fioca.
- Dietro uno
scaffale,
- intrappolato da
montagne
- di... ragnatele
ormai consolidate,
- si
intravedeva...
- una scatola
semiaperta
- e
impolverata.
- A lato una
scritta tremolante:
- fragile.
- Con emozione,
incredulità
- e delicatezza
sgarbata
- vengono fuori,
alla rinfusa,
- intrecci di fili
argentati,
- dorati,
- batuffoli di
cotone,
- grigi, quasi
neri,
- palline
colorate.
- Un flash
attraversa...
- la mia mente
troppo pensierosa
- e rivedo in
lontananza,
- sfuocato,
- un abete...
illuminato
- e tutto
intorno
- un festoso
intreccio di mani
- affaticate dai
mille lavori
- ma cariche di
tanto amore...
- da
donare.
-
|
- Adriano
Scandalitta
-
-
-
- L'albero della
vita
-
- Non scuotere
troppo
- l'albero della
vita:
- lascia qualche
frutto
- per l'età
matura
- quando il vento
freddo
- della
notte
- accarezzerà
con mano dura
- le radici
stanche del cuore.
-
- L'altalena
-
- Mi dondolavo
sereno
- sull'altalena
leggera
- della
vita:
- le gambe protese
nel vento,
- il petto che
accarezzava
- una muraglia
sottile d'aria
- e il viso che
sentiva
- la frustata
dolce
- dello
sforzo
- per accompagnare
il dondolio più veloce
- di tutto il
corpo:
- era come se, un
amore segreto,
- m'avesse preso
teneramente per mano.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Cristina
Soave
-
-
- Mare
-
- Ed è come
se mi dimenticassi di esistere
- per rinascere in
un onda serena
- trasportando
nella spuma
- la mia
inquietudine
- tuffandomi nel
mio suono
- strappando
sicurezza
- dalla liscia
parete di uno scoglio.
-
- Mi rinvolgo in
me stessa
- per ascoltare il
ritmo ansante
- della calma
esplosiva
- che si annida
nel mio spirito
- famelico
-
- Volo
laggiù
- sull'orizzonte
- e
respiro.
-
-
- Uno sguardo
fisso
- una presenza
assente
- un pensiero
lontano
- un silenzio
sospeso
- vorrei dirti
rimani
- vorrei dirti
ritorna
- ti direi non
partire
- se potessi
afferrarti
- e non lasciarti
fuggire
- impotente ti
osservo
- timoroso ti
seguo
- piano piano ti
perdo
- piano piano mi
piego
|
- Sandra
Spezzano
-
-
- Vita
-
- Vita...
- Un ballo lento
stretto al rimorso più vecchio.
- Vita ma dove sei
tu quando un bambino muore...
- Dove sei quando
io lo vorrei?
- Sei tu vita a
far brillare quella stella che non
- scende mai a
toccare il mio cuore.
- A ridarmi il mio
grande amore!
- Vita...
- Una canzone
triste che racconta di sbagli e
- silenziosi
tormenti.
- Vita mi canti le
paure del mondo, poi mi riporti al bivio della
follia...
- Dove sei vita,
con tutte quelle storie piene di
- coraggio.
- Dove sei quando
un nodo mi stringe la gola,
- quando piango
davanti alla sua fotografia.
- Grido che lo amo
ancora ma lui non sente e tu scappi
via!
- Vita...
- Vita ma dove sei
quando io lo vorrei?
- Sei tu vita, a
spingermi a prendere la penna in
mano...
- A scrivere
ancora canzoni e poesie che parlano solo di te
vita.
- Accarezzami il
volto mentre piango, fammi capire che non sei
cattiva!
- Regalami una
strada nuova che sia solo mia...
- Vita...
- Vita ma dove sei
tu quanto tutto va storto, quando l'amore è
solo un imbroglio.
- Mi fai cadere
ogni notte tra braccia sconosciute...
- Ascolta il mio
respiro mentre soffoco nei ricordi del
passato!
- Ho corso tanto
tra un sogno e l'altro.
- Ho corso
afferrando tutto, bello o brutto.
- Vita...
- Dove sei quando
piove forte ed io da dietro quei vetri penso a te,
vita!
- Dov'eri tu
quando ho deciso di farla finita...
- Ed ora invece,
ti rivorrei qui vita!
- Brutta
sì, ma pur sempre vita!
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Nadia
Maria Tancioni
-
-
- C'è
bisogno di te
-
- C'è
bisogno anche di te
- tu che pensi che
non servi
-
- tu che ti senti
una nullità
- in questa nostra
società
-
- tu che non puoi
camminare
- da solo sulle
tue gambe
-
- pensi che la tua
vita non sia necessaria
- ma non sai che
è straordinaria.
-
- Io vorrei darti
una speranza
- mentre mi
accorgo che sei tu
- a dare la
speranza
-
- quanto conforto
nella tua voce
- quanto Amore nel
tuo sorriso
- quanta luce nel
tuo viso
-
- non pensare mai
che sei una nullità
- che non
c'è posto per te in questa
società.
-
- Sei tu la forza
della vita
- sei tu che rechi
gioia infinita.
|
- Silva
Tenenti Giorgi
-
-
- Raggi
Aurei
-
- L'isola
dorata
- è in
un mare cristallino:
- l'acqua
è aurea, la sabbia polvere
d'oro.
- Se vuoi
vederla,
- non
svegliarti mai
- stai
attaccata
- alla sponda
sicura;
- sciogli i
crini lucenti
- sul fior
dell'acqua brillante;
- allunga il
tuo corpo nudo sulla superficie
radiante:
- lo spruzzo
dell'acqua luccicante
- può
colpirti ovunque:
- sulla
schiena perlata
- sulla
pancia ambrata
- sul viso
violaceo
- dove si
riflettono i raggi aurei
- dell'isola
dorata.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giovanni
Teresi
-
-
- Solo
per la razza
-
- L'abominevole
vita
- racchiusa in
quel lager
- ha spento lo
sguardo
- tra quelle grate
di ferro.
- Nel buio
più buio della storia,
- le dure fredde
pietre
- sigillano il
doloroso ricordo.
- Le esili sagome
di ossa vagano
- ancora nella
mente di quel bimbo,
- che per nome
aveva un numero,
- che ha
dimenticato il sorriso,
- che ha mangiato
le scorze,
- che s'è
vestito di jùta,
- che ha visto
uccidere simili
- perché di
credo diverso,
- che non ha
conosciuto suo padre,
- che ha urlato
assieme agli altri
- per la tranciata
innocenza
- al puzzo della
morte.
- Che... non ha
dimenticato
- quegli esseri
spregevoli,
- che, per il loro
diabolico pensare,
- hanno tatuato
d'odio il mondo.
-
|
- Mauro
Trapasso
-
- L'ultima
poesia!
-
- Da quando
sei andata via
- da un
Occidente che non comprendevi
più
- la desolata
steppa siberiana
- dove ulula
il vento imperterrito dei nostri ameni
ricordi
- giornalmente
cristallizza la mia esistenza.
- Come uno
zombie
- la notte
percorro infiniti sentieri
- alla
ricerca di una tregua interiore.
- Ora il
mondo è incerto
- e la pace
lascia il posto
- alle
tonanti deflagrazioni fraterne.
- Ormai
- il mio
fardello è vuoto
- ma il mio
cuore
- continuerà
a palpitar per te:
- innocente
donna irachena.
-
- Peace!
Pace! Paix!
- Niente di
più... chiedo!
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Rita
Canepa De Franchis
-
- Mio
Cristo
-
- Sul Golgota
della vita
- Ti incontro, mio
Cristo.
- Sono
sassi,
- di
pietra,
- i miei
passi
- e
foglie
- di colore
indefinito
- le mie parole
sparse.
- Croce su
croce,
- spina su
spina,
- il dolore
scolpisce.
- Ardo
- di ingiustizia
infuocata
- e
anelo
- stigmate di
verità.
- Io,
granello
- d'anima
ferita,
- Ti
chiamo.
- Proteggimi
- da chi
potrò
- ancora
incontrare.
-
|
- Paolo
Carniello
-
-
- Poeta
-
- Dannato per
anni,
- impressi su
fogli di carta
- il nome dei
giorni,
- serbando
ogni frammento
- dei miei
sogni
- nel fondo
di un cassetto,
- in
eredità a coloro che
ansiosi
- gioirono
per la fine
- di una
breve vita.
-
- Ma di me e
dei miei versi
- non
c'è traccia,
- solo un
respiro di cenere nel vento.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giuseppe
Marra
-
-
-
- Monferrato
-
- Terra
mia,
- fatta di
spumeggianti colline,
- di verdi
valli,
- di inebrianti
profumi
- e di fulgidi
colori,
- lascia che
percorra
- i tuoi
infiniti sentieri
- e goda del
tuo essere.
- Assorbimi nel
tuo intimo,
- perché
possa vivere di Verità.
- Accoglimi nel
tuo grembo
- perché
possa acquistare
- serenità
e pace.
-
- Oh
incantevole terra mia,
- fatta di
piccoli e umili paesi
- arroccati sui
tuoi colli ospitali
- e abitata da
contadini
- laboriosi e
semplici,
- lascia che ti
contempli
- nel tuo
splendore.
- La mia vita e
il mio amore
- sono legati a
te.
-
- Ogni volta
che da lungi torno
- il mio cuore
si apre
- e si riempie
di gioia
- e,
rivedendoti, è come se a vita nuova
rinascessi!
- Oh terra mia,
Terra mia!
-
- (1987)
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
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editrice.
- Versa l'importo del
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- Ins.
07-01-2004
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