- Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli
autori
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Antologia
del premio letterario
Ottavio
Nipoti - Ferrera Erbognone 2004
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- Sommario
- Prefazione
di Umberto
De Agostino - Francesca Arcaro - Elena Auddino -
Sergio Baldeschi - Giuliana
Ludovica Barbero
- Claudio Bellini - Elena Besostri
- Giulio Biano -
Vincenzo Bolia - Olimpia
Bono -
Davide Broetto - Laura Bruno - Luca
Cacace -
Laura Calabrese - Vincenzo
Calò
- Gastone Cappelloni - Claudio Capponi - Paola
Carrozzo - Lorian Carsochie - Franco Casadei - Mikele
Ceppi - Lavinia
Cioli -
Cristiano Comelli - Rosa Maria Corti -
- Gaetano Cugno -
Francesca De Angelis - Valeria
De Filippi -
- Domenico De
Girolamo - Francesco De Girolamo - Aurelia De Martin
Pinter - Ugo De Santis - Maria
Antonia Dei Negri
- Cinzia
Del Vecchio
- Emilio Dezani - Giuditta Di Cristinzi - Virginia
Fabrizi - Giovanna Faro - Gianni Fassina - Daniela
Formiconi -
Giuseppe Gambini -
Fabia
Gardinazzi -
Giacomo Giannone - Amedeo Giordani - Pellegrino
Iannaccone - Andrea
Ingemi -
Luigi Intrieri - Elena La Verde - Jhonny
Lapio -
Maria Cristina Latorre - Pamela Lodato - Domenico
Maccarana - Serena Maglietta Pollari - Pierangelo
Marini - Concetta
Massaro -
Emma Mazzuca - Giovanni Meistro - Maria Gabriella
Meloni - Gianluca Mollo - Adriana Montemartini - Maria
Concetta Naro
- Filippo
Noto Campanella -
Angelo
Passera -
Mario Passerini - Maria Pavlova - Irene Pellegrino -
Daniela
Pennucci -
- Aura Piccioni -
Giulio
Piras -
Enrico Radente - Rina Ravera - Marcella
Rebora -
Luciano Recchiuti - Marco Righetti -
Tiziana Romanelli
- Samuele Rossi - Domenica Sammaritano - Gabriella
Saracino - Romano Scaffardi - Adriano Scandalitta -
Edoardo Scarso - Lorenzo
Sebastianelli
- Ambrogina Sirtori - Sandro Spallino
-
Rino Spigarolo
-
- Rosanna Spina -
Ombretta Suardi - Salvatore
Torregrossa
-
- Claudia E. Turco -
Paolo Turroni - Paola Urso - Marco Usai - Maristella
Vandelli - Emilio
Vecchi -
Leonardo Vitto - Leonardo Zanin - Barbara
Zone
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-
- Antologia del Premio
Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone 2004 formato
14x20,5 - pagg. 104 - Euro 18,00 - ISBN
88-6037-101-5
Risultati
del Premio Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone
2004
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-
- Come
avere l'antologia
|
- Prefazione
-
- Ancora una volta la
poesia ha trionfato radunando a Ferrera Erbognone,
nell'antico palazzo Strada, autori provenienti da
tutta Italia. L'edizione 2004 del concorso nazionale
di poesia intitolato al sindaco Ottavio Nipoti
è stata vinta da Aurelia De Martin Pinter:
nella nona edizione del premio nazionale l'autrice di
Roma si è imposta con "Metamorfosi". Medaglia
d'argento per Ugo De Santis di Castel Gandolfo (Roma)
autore della lirica "Cipressi"; terzo posto per Cinzia
Del Vecchio di Chieti (Luna).
-
- Ecco gli autori dal
quarto al decimo classificato: Rosa Maria Corti di
Lenno, Como (Meriggio d'estate), Lavinia Cioli di
Montecatini Terme, Pistoia (Un dolce sonno), Romano
Scaffardi di Milano (Solo), Rina Ravera di Voghera
(Vecchio), Claudio Bellini di Valenza, Alessandria
(Ester), Emilio Dezani di Napoli (Bambini) e Franco
Casadei di Cesena (Corsie d'ospedale). Queste le opere
segnalate dalla giuria: "Cercando le rotte" di Lucia
Anna Bianco, Prato; "Resa dei conti" di Vincenzo
Bolia, Albenga (Savona); "Oltre il recinto" di Piero
Catalano, Roma; "Notte sul mare" di Giovanna Faro,
Desio (Milano); "Istinto" di Giovanni Meistro, Bra
(Cuneo); "Dònati a me" di Leonardo Vitto,
Rivignano (Udine); "Avec l'esemple" di Domenica
Sammaritano, Piacenza; "Mare dentro" di Mario
Passerini, Anagni (Frosinone); "Mattina presto" di
Edoardo Scarso, Acicatena (Catania); "Rosso d'oriente"
di Francesco De Girolamo, Roma.
-
- Quest'anno la
giuria è stata in parte rinnovata: l'ingresso
di nuovi componenti ha contribuito a vivacizzare in
particolare la seduta conclusiva per la stesura dei
primi dieci classificati. Il presidente Carlo
Pusineri, Maria Santina Sozzani, Anna Maria
Invernizzi, Claudia Danesini, Chiara Sala, Michele
Bellesso e Umberto De Agostino hanno esaminato con
cura gli oltre 100 autori che hanno partecipato a un
concorso ormai entrato di diritto negli appuntamenti
culturali più attesi del mondo poetico
nazionale. Ancora una volta la biblioteca comunale
è stata orgogliosa di aver accolto in un
piccolo paese della Lomellina come Ferrera Erbognone
gli autori più rappresentativi del panorama
nazionale, il cui palmarès è senza
dubbio ricco di successi e di gratificazioni. Nel
palazzo che fu dei nobiluomini Strada la cerimonia di
premiazione ha conglobato sentimenti, emozioni e stati
d'animo: numerosi poeti hanno presentato la loro
lirica, a volta commentandola a volte lasciando che il
presidente Pusineri comunicasse le sue impressioni
più intime.
- L'edizione 2005 del
concorso di poesia "Ottavio Nipoti" coinciderà
con il decennale della manifestazione culturale: un
traguardo lusinghiero, che vola sulle ali della
cultura e della poesia.
-
-
-
- Umberto
De
Agostino
- presidente
della Biblioteca Comunale di Ferrera
Erbognone
- e
segretario del concorso "Ottavio
Nipoti"
-
-
-
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|
- GIULIANA
LUDOVICA BARBERO
-
- Da
allora...
-
- Da allora mille
volte ormai sono morta
- da sempre sprofondo
i miei occhi senza vedere,
-
- pure dicono che ero
bella quando venni al tuo mare
- che fui dolce e
gentile quando balenai nel vestito di
viole
-
- dicono che ti amai
per la scommessa di un sole
- che scaldai la tua
terra, che ti feci fiorire...
-
- viaggiammo sulla
prua di una nave fino in cima alla vita
- succeduti alle
azzurre lagune e ai cinici cieli.
-
- Morii allora una
volta e poi altre ancora
- morii perché
caddero in acqua tutte le viole
-
- si annegarono
ignare, la loro carne si spense
- dalla riva dei tuoi
occhi mi guardavi intensamente,
-
- io ti cercavo
ancora dall'orlo di una terra
- era lo stesso:
davanti ad ogni riva comincia sempre il
mare...
-
-
-
- Sogno e
consenso
-
- Si esprimevano i
pini sulla loro riva di lago
- contemplavano
assorti l'acqua cristallina di un diverso
pianeta
- erano monti e
vallate incontaminate, un forte respiro
- colonne di cielo
nel buio forse era la luna,
-
- da distanza
vertiginosa una stella cadeva nel lago
- rompeva le onde e
il silenzio, i dolci animali stanava
- l'acqua diveniva
nebbia e polvere incandescente
- altrove sfondavano
i suoni dalle vallate spente,
-
- un'onda
incommensurabile levata su tutto il piante
- trasportava me
adagio nello spazio immenso,
- mi svegliavo
stringendo il mio sogno e conoscevo il
consenso
- come intima
felicità di esistere senza un
permesso.
-
- (30 marzo
2004)
-
-
|
- OLIMPIA
BONO
-
-
- Mani sporche
d'amore
-
- Quest'apatia
insofferente che
- Naviga senza timone
in quel mare di pensieri senza più
luce
- Mi colma
l'anima.
- Mi
rassegno
- A condividere fra
le stelle e la luna
- Questo
giorno
- Rimasto senza
emozione
- Così
inconsapevolmente
- Calpesto il tuo
inferno
- Così senza
lasciare traccia alcuna
- Arrivo all'altra
sponda...
- Virgilio
- Guardiano di
verità...
- Ecco il
sacrificio
- Fra le mani ancora
sporche d'amore!
-
-
-
- Non più di
questo
-
- Carta che
brucia
- Insieme a parole
povere d'amore!
- Pieno di vita quel
tuo sguardo straripa
- Dagl'argini del mio
corpo!
- Incontenibile
l'esito...
- Primordiali le
note
- Di quella
voce,
- Caldo il respiro
tremante,
- lieve... con
sofferenza il tuo parlare e fra poche ore,
- Pure l'ultimo
madido candore dell'anima
- Sarà a tua
conoscenza.
- Non è
più di questo
- Quello che
domanderò,
- Non è
più di questo
- Quello che
risponderò...
- ... fra terra e
cielo
- Non è
più diverso che fra te e me!
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-
|
- LUCA
CACACE
-
-
- Come, quando,
fuori, piove
-
- Incoscienza
pura
- allo stato
brado,
- abbonda la
voglia incessante del rischio
- tra il
rosso e il nero di figure
immobili
- che hanno
un valore simbolico
- ma
altrettanto prezioso.
- L'azzardo
ti avvolge
- mentre
l'adrenalina sale
- e ti fa
compiere gesti impulsivi
- di vaga
razionalità logica.
- Colui che
vince sorride,
- chi perde
si rattrista rabbioso
- e il suo
sguardo si fa grigio
- tale ad un
cielo
- Come Quando
Fuori Piove...
-
-
-
- L'eco del
silenzio
-
- Rimbalza in
me l'eco del silenzio
- e tutto
attorno è vita inerte.
- Il
frastuono della quiete
- è il
rumore più incessante
- tra i
ritratti del mio essere
- e i colori
dell'oblio.
- Il ritorno
alla luce
- è la
più dolce delle attese
- dopo un
buio cupo salto
- nelle
ceneri del mondo.
-
-
|
- VINCENZO
CALÒ
-
-
- Insieme ad
asfissiarci
-
- (a chi cova
l'amore, in segreto)
-
- Insieme, ad
asfissiare
- il passato di
seta
- occasionale frutto
di lettere
- addette alla
struttura d'un solo significato
- da
sondare.
- Una risacca che se
la considerazione non ce la
propagherà
- afferrati e
coperti
- per l'intruglio
realizzato
- sotto il rossetto
del durante
- caverebbe
nettamente in omologazione
- nel furbesco
caramellato.
- Robusto
destinare
- filamento che desta
passatempo
- una delle cadute
più melodiose
- della nostra
mediocrità ciccaiola
- invecchia il
prurito derivato
- un periodo di frasi
offuscate
- da una spronatura
mantenitrice, forbita
- che allaccia i
rulli deformi
- di questa convulsa
sconnessione.
- Per larga cruna
capacitiamo lo sgarro
- collisi, rigidi,
colpiti
- nonostante l'ambito
obiettivo
- e gli scudi a
sufficienza.
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|
- LAVINIA
CIOLI
-
-
- OPERA 5A
CLASSIFICATA
-
-
- Un dolce
sonno
-
- Se morir altro non
fosse
- Che infinito e
dolce sonno,
- Affiderei tutti i
miei giorni
- Al sol
dell'imbrunire...
-
- E nel socchiudersi
degli occhi
- Velocemente vedrei
svanire
- Umani affanni,
ansiosi dubbi e vecchi
- Frammenti di
speranza...e di sua fine.
-
- Cos'io potrò
mai dire, a 'si tal punto
- Se non mostrar le
nude mani al cielo
- E 'sì
pregar, qualunque Dio, allorché
giunto
- Il mio momento,
copre la paura con un velo?
-
- Come vorrei
nell'illusione andare
- Tra care genti,
senza nutrir terrore.
- Come
vorrei...ancora allor sperare
- Di trovare pace,
serenità...amore.
|
- VALERIA
DE FILIPPI
-
-
-
-
-
-
- Io ora
-
- Tu in anticipo o io
in ritardo?
- Vorrei svegliarmi
vecchia,
- se avessi qualche
ruga mi innamorerei.
- Ora, io
ora!
-
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|
- MARIA
ANTONIA DEI NEGRI
-
-
- Appesa ad un
soffio di vento
-
- Salirò
sulla vetta più alta della
terra
- per
profumare la morbida e candida
neve
- con i miei
passi silenziosi
- avvolgendo
con pallide luci la mia rinascita
- per
scivolare serena
- lungo gli
antichi ruscelli dei sogni
- Addolcendomi
il cuore con gemme preziose
- l'armonia
mi coprirà
- come coltre
che offusca le angosce
- rendendole
indolori alla vita
- accompagnerò
il sole
- nel suo
gioioso peregrinare
- di terra in
terra, di mare in mare
- finché
il più piccolo germoglio la più tenera
ninfea
- la
più aromatica goccia
d'acqua
- solleveranno
il capo al suo caldo passaggio
- la
serenità dell'aurora riscalderà anche la
mia anima
- come fiamma
ardente che scioglie il ghiaccio
- e mi
inebrierò con l'acqua pura e limpida della
vita
- Volgerò
lo sguardo
- sui passi
tristi e pesanti del mio sentiero
- sulle onde
felici ed impalpabili del mio
mare
- e di questo
mio scorrere
- sarà
guscio il mio cuore
- per
proteggere in quella terra
d'oblio
- le emozioni
che mi hanno fatto soffrire
- Chiuderò
gli occhi in attesa
- di essere
fasciata dalle ali di una pace
soave
- per
meritarmi la vita...
- Ma la mia
anima sanguina e soffre ancora...
- perché
la gioia è qui vicina
- appesa ad
un soffio di vento
- che non
riesco ad afferrare.
-
|
- CINZIA
DEL VECCHIO
-
-
- OPERA 3A
CLASSIFICATA
-
-
- Luna
-
- Ascolto
- la goccia
costante.
- La lacrima
eterna.
- La notte mi
accompagna,
- e da lei rubo
sogni
- di nuove
vite,
- per restituirli al
mattino
- dopo averli
vissuti.
- Le mie
dita
- saranno presto
rapite
- da tremanti
battaglie.
- Come un artista
impazzito
- che dimentica ogni
errore
- guarda se
stesso
- e
sorride.
- Le dita tra i
capelli.
- A cercar di vecchie
follie.
- Treni e
città.
- E tu che
osservi.
-
-
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|
- GIUSEPPE
GAMBINI
-
-
- Padre
Nostro...
-
- Padre Nostro che
sei nei cieli,
- se talvolta non sai
cosa fare
- e in terra vuoi
scendere a giocare,
- t'aspettiamo
rispettosi e contenti
- per sapere dal
sacro tuo cuore
- come fare per
essere credenti.
-
- Tu che sei l'eterno
onnipotente,
- puoi indicarci
praticamente
- come possiamo noi
ritrovare
- l'eterno amore che
dovremmo dare?
- Tu che sei
l'infinito onnisciente,
- puoi ripeterci
precisamente
- come possiamo ai
fratelli donare
- e più
malvagità loro non dare?
-
- Padre Nostro che ti
sei immolato,
- nuovamente devi
dire ai cristiani
- come fare a
riscoprire la pace
- da te predicata e
non ascoltata,
- come fare a
riscoprire l'amore
- da sempre cercato e
mai trovato.
-
- Padre Nostro che
sei nei cieli,
- se da noi ritornar
non potrai,
- manda pure ad ogni
umano via e-mail
- un sacro messaggio
di eterna bontà
- o su ogni
telefonino un breve sms
- con un vibrante
suono di carità,
- per far capire ad
ognuno di noi
- che sempre da
lassù ci guardi e osservi,
- anche se l'uomo
distratto e perverso
- non guarda
più al tuo sacro universo.
-
|
- FABIA
GARDINAZZI
-
-
- One cat
-
- La libertà
non conosce solo verbi al futuro
- nel presente
è Catone, il gatto, pronto a
graffiare
- se lo si spodesta
dal soffice letto
- delle sue
consuetudini.
- Lento e maestoso
abbandona il campo
- ondeggiando la coda
verso un orizzonte incerto.
- Non incontrasse mai
le trappole
- di chi
- con antica
memoria
- nega l'elegante suo
balzo!
- L'aereo slancio del
felino
- sia per noi come
l'anatra
- sfuggita alla
carneficina del reale
- che lungo il fiume
rimane
- tenace,
amara,
- ideale ma concreta
speranza.
-
-
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|
- ANDREA
INGEMI
-
-
- Come una
musica
- una musica
coinvolgente,
- una musica che ti
cattura
- e non ti lascia
scappare,
- il tuo
profumo,
- ha sostituito la
mia aria
- il tuo sguardo,
timido,
- dove traspare il
brivido sottile
- di un turbinio di
emozioni,
- ha ammaliato la mia
mente
- è
bellissimo,
- come una
musica
- una musica
coinvolgente.
- Senti
l'emozione,
- l'emozione che ti
cattura,
- e ti fa
perdere
- in questo
incantesimo
- che ti
cattura,
- e non ti lascia
scappare.
-
-
-
- Un
abbraccio
- un caldo
abbraccio
-
- che
riporti
- ai tempi
passati,
-
- un
abbraccio
- un dolce
abbraccio
-
- che
riporti,
- riporti a
sognare
-
-
|
- JOHNNY
LAPIO
-
-
- Cammino e guardo il
mondo
-
- Cammino e guardo il
mondo
- assente
- indifferente
- il passo mi fa
compagnia
- e la luce dei
lampioni
- illumina la mia
solitudine
- che
- operosa
- cerca di
fuggire
- da un cumulo di
ricordi
- pesanti
- che la tengono
imprigionata
- con te,
- per
sempre.
-
-
-
- Anche
io
-
- Anche io ho
freddo
- anche io ho
paura
- anche io
piango
- un solo
desiderio,
- tenerezza.
-
-
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|
- CONCETTA
MASSARO
-
-
- Sono una
figlia
-
- Sono una
figlia
- che col tempo
vorrebbe giocare
- ... e tornare
bambina.
- Cercando un
miracolo ed un sorriso,
- cammino con la
testa fra le nuvole
- per scoprire il
viso che ho indelebile,
- ma guardando
ritrovo due occhi spenti
- e mi dico: "No...
non può essere lei".
- Richiamo alla
mente
- l'immagine di una
donna forte,
- scattante, ...
rassicurante.
- Ora però
sono quella figlia
- alla quale riesce
difficile
- ritrovare in quel
volto rugoso e raggrinzito
- il naturale viso di
sua madre.
- Lei incerta e
vacillante
- è l'ombra di
quella donna
- che dei miei figli
e la nonna.
- S'illude d'essere
ancora giovane
- continuando a
sognare nel domani
- tralasciando
- ... di guardarsi le
mani.
- Nel suo caldo
nido
- adesso, si divora
con gli occhi tutto intorno
- e
piange
- non ci sono
uccellini da proteggere
- non ci sono allegri
cinguettii
- ma lunghi
silenzi...
- interminabili,
- inesorabili e
crudeli.
-
-
|
- FILIPPO
NOTO CAMPANELLA
-
-
-
- Per un figlio di
Saturno
-
- Fantasmi
trasparenti e chiacchieroni
- nutrono i
venti freddi del mattino.
-
- Ed io
riguardo al tempo malandrino
- trascorso
in ozio ed in rimpianti vani.
-
- Irrisolto e
ritroso bambino
- osservo il
cortile di una scuola
- in
ricreazione.
-
- Sagome
stanti festeggiano vicino.
- Tenera
è l'erba giovane
-
- mi
pare
- una
muraglia chiuda il bel giardino.
-
-
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|
- ANGELO
PASSERA
-
- La nostra anima ci
parla
-
- Anima e
corpo,
- il conflitto
è sempre aperto.
-
- Troppe volte la
nostra anima
- è calpestata
da un corpo,
- che non vuole
essere sottomesso.
-
- Siamo tanto legati
a piaceri effimeri,
- che non ci
accorgiamo,
- che la nostra anima
ci parla
- senza mai essere
ascoltata.
-
- Il tempo logora il
fisico,
- ma l'anima è
eterna.
-
-
-
- Un unico
gambo
-
- All'apparenza due
corpi,
- ma un solo
cuore.
- Due
frutti
- su un unico
gambo.
- Due
amori
- ed un'unica
anima.
- Il cuore è
lo specchio dell'anima.
-
-
-
- L'attesa
-
- Dal
guscio,
- che il caldo estivo
avrà schiuso,
- verrai alla
luce.
- Bagnato fradicio
incomincerai a dimenarti,
- a toccare tutto
ciò di palpabile
- e una luce sul tuo
viso si accenderà,
- quasi a
chiedersi,
- dove mi
trovo?
- Le dolci e care
mani,
- che ti
asciugheranno,
- ti veglieranno fino
in cima alla montagna,
- proteggendoti da
tutti i pericoli
- e la vetta ti
sembrerà irraggiungibile,
- ma vinte queste
asperità,
- conoscerai la vera
vita.
|
- DANIELA
PENNUCCI
-
-
- Sumus
-
- Mordente desiderio
del mancante inchioda l'azione ed allora,
- ora
- pura paura pura che
torna e che gira centripeta chiede:
- -
Appùra
- mi
- -
Depùra
- mi
- ...
- ma,
-
- Passione confligge
ed affligge,
- (perciò
sogno spero dispèro
- sublimo
e
- centrifuga,
- volo
- via,
- io.
- Spirito serve
all'azione:
- la
comunicazione
- che forzi il
coraggio
- che
saggio
- in un
raggio
- ricongiunga
- al
sèggio
- rèale
- (ed ideale, prego,
- s
svanisca...
-
- Ritorneremo
poi
- dove si amò
e dove siamo stati:
-
- Per mistero di
ignota
- fede si muore
tutti.
-
- È la
pèrdita,
- il bianco sangue
dell'amor
-
- te
-
-
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|
- GIULIO
PIRAS
-
-
- L'ulivo
-
- D'Israele i
soldati
- Han tagliato
l'albero dell'ulivo
- Per valutare i
fatti
- Non c'è
messaggio più espressivo
-
- Ramoscello dalla
foglia inaridita
- Che rende vane le
imprese
- Della colomba
sfuggita
- Al terrorismo
palestinese
-
- Ma violenza ed
egoismo non incanta
- Nonostante il loro
dire e fare
- La millenaria
pianta
- Tornerà a
germogliare
-
-
-
- Il
sogno
-
- Sognare un mondo di
pace
- Senza guerra fame e
confini
- Lo dice anche chi
tace
- Che è
un'illusione da bambini
-
- Ma i sogni non sono
cose strambe
- Ti rendono
fiducioso e attivo
- Ne traggono energia
le gambe
- Per raggiungere
l'obiettivo
-
-
-
|
- MARCELLA
REBORA
-
-
-
- Un nuovo
anno
-
- La stanza è
piena d'ombre
- s'ode vagamente di
due bimbi
- il triste
pianto.
- Chinan la fronte,
che il sonno
- ancor greve, la
bianca cortina
- fa agitare
lieve.
-
- Fuori gli uccelli
stridono
- e si stringono
freddolosi
- con le ali
intirizzite
- nel grigiore
nebbioso.
-
- ... È il
Nuovo Anno
- dal freddo corteo
che avanza.
- Trascina le pieghe
del manto nevoso,
- trema cantando e...
sorride piangendo.
-
-
-
- Per la fame nel
mondo
-
- Basta poco a
renderci felici.
-
- Basta un mattino
pieno di luce,
- basta un canto che
ci aiuti a sorridere,
- basta un fiore che
sbocci sotto i nostri occhi.
-
- Basta un bimbo che
ci guardi
- coi suoi grandi
occhi e ci dica GRAZIE.
-
- Basta così
poco a renderci felici.
-
-
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|
- TIZIANA
ROMANELLI
-
-
- Amore
-
- L'Amore
è lontano
- molto
lontano!
-
- Di te, solo
un ricordo,
- strano...
- Cerco di
raggiungerti,
- almeno con
la mente...
- Ma
invano!
-
- Sei partito
per un viaggio...
- né
una voce né un messaggio
- mi dan
conforto e coraggio
- nulla mi
ricongiunge a te!
-
- Ma l'amore
dov'è?
- L'amore,
non chiede mai perché!
-
- La mente
cerca sempre
- di tutto la
ragione
- ma il cuore
vuole solo l'emozione!
- Che fragile
o forte che sia
- lascia
sempre una scia.
-
- L'Amore
è come il vento
- debole o
intenso
- inizia e
può finire in un momento
-
- L'Amore
è gioia e sofferenza
- e nessuno
può restarne senza
-
- L'Amore
è universale fa star bene,
- ma anche
molto male.
- L'Amore ha
mille aspetti:
- l'amore
appassionato
-
- l'amore
rifiutato
- l'amore
contrastato
- l'amore
violato
- l'Amore
è come un Fiore
- nasce,
cresce, muore!
-
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- LORENZO
SEBASTIANELLI
-
-
- L'amore è
giocare
-
- Neote leggere dolci
canzoni
- Sogni e speranze
nella mia mente
- Quanta natura tante
emozioni
- Chitarre che
suonano allegramente
-
- Piccoli uomini
donne piccine
- Cantano e ballano
nel loro verde
- Sembrano diavoli
dolci fatine
- Mentre cammino la
vita si perde
-
- Sempre lontano
più debole il chiasso
- Io mi ritrovo
distante da loro
- Ma d'improvviso
riprendo il mio passo
- E faccio in fretta
per esser del coro
-
- Corro più in
fretta e scopro il m,io canto
- Sento che è
l'ora di fare un sorriso
- I menestrelli mi
osservano tanto
- Perché la
vita non c'è nel mio viso
-
- Uno di loro si
volta e capisce
- L'altro mi prende e
mi fa ballare
- La gioia di colpo
che mi rapisce
- Sono felice l'amore
è giocare
-
-
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- RINO
SPIGAROLO
-
-
- Foglie
d'autunno
-
- S'alza la
bruma
- nella vecchia
campagna
- infiammata
dai
- caldi colori
dell'autunno.
-
- Fumano i
campi
- nelle umide
sere
- riscaldate
da
- qualche ceppo
acceso.
-
- Nelle
case,
- che profumano di
nuovo,
- i vecchi
soli
- non hanno
più bambini
- per narrare il
loro
- passato
e
- per
ascoltare
- progetti
futuri:
- cadono le
foglie.
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- SALVATORE
TORREGROSSA
-
-
- Penso a
me
-
- Riposo
- Non mi
poso
- Non resto al sole
tuo
- Ridesto a
destra
- Ti spodesto
uccellini cantanti
- violenti amorevoli
volanti
- su cieli di taniche
ipotetici
- serbatoi di lacrime
e follia
- tra
l'erba
- le emozioni di
sangue finto
- a
carnevale
- tra i paletti le
reti
- a stendere dei
limiti
- concreti concerti
di aldiquà
- e aldilà
sconfinanti in un addio
- E alberelli
solinghi
- da ombrelli
travestiti
- a ricoprire il
verde
- erboso
stinto
- quasi
primaverile
- o sterile
dipinto
- O il
fossato
- ricordo
medievale
- dei miei limiti
appunto
- essendo io castello
e castellano
- essendo
vano
- essendo e diventato
il divenire che ho
- musicandomi mani e
pensieri
- occhi ed occhi a
puntarmi
- tra me ed i miei
sbagli
- sbaraglio e
ritaglio il di più
-
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- EMILIO
VECCHI
-
-
- La rondine
dell'Amore
-
- Quando il sole
sorge
- spesso la paura
incalza
- ma i suoi raggi
sembrano non accorgersene.
- Perché se la
vita si colora
- il timore non
arretra?
-
- Una rondine
affettuosa
- si è posata
sulla mia finestra
- e ha smesso di
migrare.
- Pare essere
incuriosita
- da quella paura
senza senso.
-
- Una rondine
stupenda
- che non solo ha
posto il nido
- ma ha deciso di
restare.
- Forse è
amica di quel sole
- ma anche lei vuole
l'amore.
-
-
-
- Amica
tristezza
-
- Qualcosa che ti
assale
- vana è la
speranza
- di poterla
allontanare.
-
- È triste
questa vita
- e subito non ci
vuoi credere
- pensi che ci sia un
errore
- qualcosa di
sbagliato
- che prima o poi
scomparirà.
-
- E ti ritrovi
grande
- che ormai ce l'hai
nel sangue
- ma ancora ti
ribelli.
-
- Forse non ti
rimane
- che fartela
amica
- questa triste amica
tristezza.
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13-04-2006
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