Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone 2004

 Sommario
Prefazione di Umberto De Agostino - Francesca Arcaro - Elena Auddino - Sergio Baldeschi - Giuliana Ludovica Barbero - Claudio Bellini - Elena Besostri
Giulio Biano - Vincenzo Bolia - Olimpia Bono - Davide Broetto - Laura Bruno - Luca Cacace - Laura Calabrese - Vincenzo Calò - Gastone Cappelloni - Claudio Capponi - Paola Carrozzo - Lorian Carsochie - Franco Casadei - Mikele Ceppi - Lavinia Cioli - Cristiano Comelli - Rosa Maria Corti -
Gaetano Cugno - Francesca De Angelis - Valeria De Filippi -
Domenico De Girolamo - Francesco De Girolamo - Aurelia De Martin Pinter - Ugo De Santis - Maria Antonia Dei Negri - Cinzia Del Vecchio - Emilio Dezani - Giuditta Di Cristinzi - Virginia Fabrizi - Giovanna Faro - Gianni Fassina - Daniela Formiconi - Giuseppe Gambini - Fabia Gardinazzi - Giacomo Giannone - Amedeo Giordani - Pellegrino Iannaccone - Andrea Ingemi - Luigi Intrieri - Elena La Verde - Jhonny Lapio - Maria Cristina Latorre - Pamela Lodato - Domenico Maccarana - Serena Maglietta Pollari - Pierangelo Marini - Concetta Massaro - Emma Mazzuca - Giovanni Meistro - Maria Gabriella Meloni - Gianluca Mollo - Adriana Montemartini - Maria Concetta Naro
Filippo Noto Campanella - Angelo Passera - Mario Passerini - Maria Pavlova - Irene Pellegrino - Daniela Pennucci -
Aura Piccioni - Giulio Piras - Enrico Radente - Rina Ravera - Marcella Rebora - Luciano Recchiuti - Marco Righetti - Tiziana Romanelli - Samuele Rossi - Domenica Sammaritano - Gabriella Saracino - Romano Scaffardi - Adriano Scandalitta - Edoardo Scarso - Lorenzo Sebastianelli - Ambrogina Sirtori - Sandro Spallino - Rino Spigarolo -
Rosanna Spina - Ombretta Suardi - Salvatore Torregrossa -
Claudia E. Turco - Paolo Turroni - Paola Urso - Marco Usai - Maristella Vandelli - Emilio Vecchi - Leonardo Vitto - Leonardo Zanin - Barbara Zone
 
 
 
 
 
 

 
Antologia del Premio Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone 2004 formato 14x20,5 - pagg. 104 - Euro 18,00 - ISBN 88-6037-101-5

Risultati del Premio Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone 2004
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
Ancora una volta la poesia ha trionfato radunando a Ferrera Erbognone, nell'antico palazzo Strada, autori provenienti da tutta Italia. L'edizione 2004 del concorso nazionale di poesia intitolato al sindaco Ottavio Nipoti è stata vinta da Aurelia De Martin Pinter: nella nona edizione del premio nazionale l'autrice di Roma si è imposta con "Metamorfosi". Medaglia d'argento per Ugo De Santis di Castel Gandolfo (Roma) autore della lirica "Cipressi"; terzo posto per Cinzia Del Vecchio di Chieti (Luna).
 
Ecco gli autori dal quarto al decimo classificato: Rosa Maria Corti di Lenno, Como (Meriggio d'estate), Lavinia Cioli di Montecatini Terme, Pistoia (Un dolce sonno), Romano Scaffardi di Milano (Solo), Rina Ravera di Voghera (Vecchio), Claudio Bellini di Valenza, Alessandria (Ester), Emilio Dezani di Napoli (Bambini) e Franco Casadei di Cesena (Corsie d'ospedale). Queste le opere segnalate dalla giuria: "Cercando le rotte" di Lucia Anna Bianco, Prato; "Resa dei conti" di Vincenzo Bolia, Albenga (Savona); "Oltre il recinto" di Piero Catalano, Roma; "Notte sul mare" di Giovanna Faro, Desio (Milano); "Istinto" di Giovanni Meistro, Bra (Cuneo); "Dònati a me" di Leonardo Vitto, Rivignano (Udine); "Avec l'esemple" di Domenica Sammaritano, Piacenza; "Mare dentro" di Mario Passerini, Anagni (Frosinone); "Mattina presto" di Edoardo Scarso, Acicatena (Catania); "Rosso d'oriente" di Francesco De Girolamo, Roma.
 
Quest'anno la giuria è stata in parte rinnovata: l'ingresso di nuovi componenti ha contribuito a vivacizzare in particolare la seduta conclusiva per la stesura dei primi dieci classificati. Il presidente Carlo Pusineri, Maria Santina Sozzani, Anna Maria Invernizzi, Claudia Danesini, Chiara Sala, Michele Bellesso e Umberto De Agostino hanno esaminato con cura gli oltre 100 autori che hanno partecipato a un concorso ormai entrato di diritto negli appuntamenti culturali più attesi del mondo poetico nazionale. Ancora una volta la biblioteca comunale è stata orgogliosa di aver accolto in un piccolo paese della Lomellina come Ferrera Erbognone gli autori più rappresentativi del panorama nazionale, il cui palmarès è senza dubbio ricco di successi e di gratificazioni. Nel palazzo che fu dei nobiluomini Strada la cerimonia di premiazione ha conglobato sentimenti, emozioni e stati d'animo: numerosi poeti hanno presentato la loro lirica, a volta commentandola a volte lasciando che il presidente Pusineri comunicasse le sue impressioni più intime.
L'edizione 2005 del concorso di poesia "Ottavio Nipoti" coinciderà con il decennale della manifestazione culturale: un traguardo lusinghiero, che vola sulle ali della cultura e della poesia.
 
 
 
Umberto De Agostino
presidente della Biblioteca Comunale di Ferrera Erbognone
e segretario del concorso "Ottavio Nipoti"
 
 
 

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GIULIANA LUDOVICA BARBERO
 
Da allora...
 
Da allora mille volte ormai sono morta
da sempre sprofondo i miei occhi senza vedere,
 
pure dicono che ero bella quando venni al tuo mare
che fui dolce e gentile quando balenai nel vestito di viole
 
dicono che ti amai per la scommessa di un sole
che scaldai la tua terra, che ti feci fiorire...
 
viaggiammo sulla prua di una nave fino in cima alla vita
succeduti alle azzurre lagune e ai cinici cieli.
 
Morii allora una volta e poi altre ancora
morii perché caddero in acqua tutte le viole
 
si annegarono ignare, la loro carne si spense
dalla riva dei tuoi occhi mi guardavi intensamente,
 
io ti cercavo ancora dall'orlo di una terra
era lo stesso: davanti ad ogni riva comincia sempre il mare...
 

 
Sogno e consenso
 
Si esprimevano i pini sulla loro riva di lago
contemplavano assorti l'acqua cristallina di un diverso pianeta
erano monti e vallate incontaminate, un forte respiro
colonne di cielo nel buio forse era la luna,
 
da distanza vertiginosa una stella cadeva nel lago
rompeva le onde e il silenzio, i dolci animali stanava
l'acqua diveniva nebbia e polvere incandescente
altrove sfondavano i suoni dalle vallate spente,
 
un'onda incommensurabile levata su tutto il piante
trasportava me adagio nello spazio immenso,
mi svegliavo stringendo il mio sogno e conoscevo il consenso
come intima felicità di esistere senza un permesso.
 
(30 marzo 2004)
 
 

OLIMPIA BONO
 
 
Mani sporche d'amore
 
Quest'apatia insofferente che
Naviga senza timone in quel mare di pensieri senza più luce
Mi colma l'anima.
Mi rassegno
A condividere fra le stelle e la luna
Questo giorno
Rimasto senza emozione
Così inconsapevolmente
Calpesto il tuo inferno
Così senza lasciare traccia alcuna
Arrivo all'altra sponda...
Virgilio
Guardiano di verità...
Ecco il sacrificio
Fra le mani ancora sporche d'amore!
 

 
Non più di questo
 
Carta che brucia
Insieme a parole povere d'amore!
Pieno di vita quel tuo sguardo straripa
Dagl'argini del mio corpo!
Incontenibile l'esito...
Primordiali le note
Di quella voce,
Caldo il respiro tremante,
lieve... con sofferenza il tuo parlare e fra poche ore,
Pure l'ultimo madido candore dell'anima
Sarà a tua conoscenza.
Non è più di questo
Quello che domanderò,
Non è più di questo
Quello che risponderò...
... fra terra e cielo
Non è più diverso che fra te e me!

 

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LUCA CACACE
 
 
Come, quando, fuori, piove
 
Incoscienza pura
allo stato brado,
abbonda la voglia incessante del rischio
tra il rosso e il nero di figure immobili
che hanno un valore simbolico
ma altrettanto prezioso.
L'azzardo ti avvolge
mentre l'adrenalina sale
e ti fa compiere gesti impulsivi
di vaga razionalità logica.
Colui che vince sorride,
chi perde si rattrista rabbioso
e il suo sguardo si fa grigio
tale ad un cielo
Come Quando Fuori Piove...
 

 
L'eco del silenzio
 
Rimbalza in me l'eco del silenzio
e tutto attorno è vita inerte.
Il frastuono della quiete
è il rumore più incessante
tra i ritratti del mio essere
e i colori dell'oblio.
Il ritorno alla luce
è la più dolce delle attese
dopo un buio cupo salto
nelle ceneri del mondo.
 
 
VINCENZO CALÒ
 
 
Insieme ad asfissiarci
 
(a chi cova l'amore, in segreto)
 
Insieme, ad asfissiare
il passato di seta
occasionale frutto di lettere
addette alla struttura d'un solo significato
da sondare.
Una risacca che se la considerazione non ce la propagherà
afferrati e coperti
per l'intruglio realizzato
sotto il rossetto del durante
caverebbe nettamente in omologazione
nel furbesco caramellato.
Robusto destinare
filamento che desta passatempo
una delle cadute più melodiose
della nostra mediocrità ciccaiola
invecchia il prurito derivato
un periodo di frasi offuscate
da una spronatura mantenitrice, forbita
che allaccia i rulli deformi
di questa convulsa sconnessione.
Per larga cruna capacitiamo lo sgarro
collisi, rigidi, colpiti
nonostante l'ambito obiettivo
e gli scudi a sufficienza.

 

 

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LAVINIA CIOLI
 
 
OPERA 5A CLASSIFICATA
 
 
Un dolce sonno
 
Se morir altro non fosse
Che infinito e dolce sonno,
Affiderei tutti i miei giorni
Al sol dell'imbrunire...
 
E nel socchiudersi degli occhi
Velocemente vedrei svanire
Umani affanni, ansiosi dubbi e vecchi
Frammenti di speranza...e di sua fine.
 
Cos'io potrò mai dire, a 'si tal punto
Se non mostrar le nude mani al cielo
E 'sì pregar, qualunque Dio, allorché giunto
Il mio momento, copre la paura con un velo?
 
Come vorrei nell'illusione andare
Tra care genti, senza nutrir terrore.
Come vorrei...ancora allor sperare
Di trovare pace, serenità...amore.

 

 VALERIA DE FILIPPI
 
 
 
 
 
 
Io ora
 
Tu in anticipo o io in ritardo?
Vorrei svegliarmi vecchia,
se avessi qualche ruga mi innamorerei.
Ora, io ora!
 

 

 

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MARIA ANTONIA DEI NEGRI
 
 
Appesa ad un soffio di vento
 
Salirò sulla vetta più alta della terra
per profumare la morbida e candida neve
con i miei passi silenziosi
avvolgendo con pallide luci la mia rinascita
per scivolare serena
lungo gli antichi ruscelli dei sogni
Addolcendomi il cuore con gemme preziose
l'armonia mi coprirà
come coltre che offusca le angosce
rendendole indolori alla vita
accompagnerò il sole
nel suo gioioso peregrinare
di terra in terra, di mare in mare
finché il più piccolo germoglio la più tenera ninfea
la più aromatica goccia d'acqua
solleveranno il capo al suo caldo passaggio
la serenità dell'aurora riscalderà anche la mia anima
come fiamma ardente che scioglie il ghiaccio
e mi inebrierò con l'acqua pura e limpida della vita
Volgerò lo sguardo
sui passi tristi e pesanti del mio sentiero
sulle onde felici ed impalpabili del mio mare
e di questo mio scorrere
sarà guscio il mio cuore
per proteggere in quella terra d'oblio
le emozioni che mi hanno fatto soffrire
Chiuderò gli occhi in attesa
di essere fasciata dalle ali di una pace soave
per meritarmi la vita...
Ma la mia anima sanguina e soffre ancora...
perché la gioia è qui vicina
appesa ad un soffio di vento
che non riesco ad afferrare.
 

CINZIA DEL VECCHIO
 
 
OPERA 3A CLASSIFICATA
 
 
Luna
 
Ascolto
la goccia costante.
La lacrima eterna.
La notte mi accompagna,
e da lei rubo sogni
di nuove vite,
per restituirli al mattino
dopo averli vissuti.
Le mie dita
saranno presto rapite
da tremanti battaglie.
Come un artista impazzito
che dimentica ogni errore
guarda se stesso
e sorride.
Le dita tra i capelli.
A cercar di vecchie follie.
Treni e città.
E tu che osservi.
 
 

 

 

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GIUSEPPE GAMBINI
 
 
Padre Nostro...
 
Padre Nostro che sei nei cieli,
se talvolta non sai cosa fare
e in terra vuoi scendere a giocare,
t'aspettiamo rispettosi e contenti
per sapere dal sacro tuo cuore
come fare per essere credenti.
 
Tu che sei l'eterno onnipotente,
puoi indicarci praticamente
come possiamo noi ritrovare
l'eterno amore che dovremmo dare?
Tu che sei l'infinito onnisciente,
puoi ripeterci precisamente
come possiamo ai fratelli donare
e più malvagità loro non dare?
 
Padre Nostro che ti sei immolato,
nuovamente devi dire ai cristiani
come fare a riscoprire la pace
da te predicata e non ascoltata,
come fare a riscoprire l'amore
da sempre cercato e mai trovato.
 
Padre Nostro che sei nei cieli,
se da noi ritornar non potrai,
manda pure ad ogni umano via e-mail
un sacro messaggio di eterna bontà
o su ogni telefonino un breve sms
con un vibrante suono di carità,
per far capire ad ognuno di noi
che sempre da lassù ci guardi e osservi,
anche se l'uomo distratto e perverso
non guarda più al tuo sacro universo.
 

 

FABIA GARDINAZZI
 
 
One cat
 
La libertà non conosce solo verbi al futuro
nel presente è Catone, il gatto, pronto a graffiare
se lo si spodesta dal soffice letto
delle sue consuetudini.
Lento e maestoso abbandona il campo
ondeggiando la coda verso un orizzonte incerto.
Non incontrasse mai le trappole
di chi
con antica memoria
nega l'elegante suo balzo!
L'aereo slancio del felino
sia per noi come l'anatra
sfuggita alla carneficina del reale
che lungo il fiume rimane
tenace, amara,
ideale ma concreta speranza.
 
 
 
 

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ANDREA INGEMI
 
 
Come una musica
una musica coinvolgente,
una musica che ti cattura
e non ti lascia scappare,
il tuo profumo,
ha sostituito la mia aria
il tuo sguardo, timido,
dove traspare il brivido sottile
di un turbinio di emozioni,
ha ammaliato la mia mente
è bellissimo,
come una musica
una musica coinvolgente.
Senti l'emozione,
l'emozione che ti cattura,
e ti fa perdere
in questo incantesimo
che ti cattura,
e non ti lascia scappare.
 

 
Un abbraccio
un caldo abbraccio
 
che riporti
ai tempi passati,
 
un abbraccio
un dolce abbraccio
 
che riporti,
riporti a sognare
 
 

 

JOHNNY LAPIO
 
 
Cammino e guardo il mondo
 
Cammino e guardo il mondo
assente
indifferente
il passo mi fa compagnia
e la luce dei lampioni
illumina la mia solitudine
che
operosa
cerca di fuggire
da un cumulo di ricordi
pesanti
che la tengono imprigionata
con te,
per sempre.
 

 
Anche io
 
Anche io ho freddo
anche io ho paura
anche io piango
un solo desiderio,
tenerezza.
 
 

 

 

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CONCETTA MASSARO
 
 
Sono una figlia
 
Sono una figlia
che col tempo vorrebbe giocare
... e tornare bambina.
Cercando un miracolo ed un sorriso,
cammino con la testa fra le nuvole
per scoprire il viso che ho indelebile,
ma guardando ritrovo due occhi spenti
e mi dico: "No... non può essere lei".
Richiamo alla mente
l'immagine di una donna forte,
scattante, ... rassicurante.
Ora però sono quella figlia
alla quale riesce difficile
ritrovare in quel volto rugoso e raggrinzito
il naturale viso di sua madre.
Lei incerta e vacillante
è l'ombra di quella donna
che dei miei figli e la nonna.
S'illude d'essere ancora giovane
continuando a sognare nel domani
tralasciando
... di guardarsi le mani.
Nel suo caldo nido
adesso, si divora con gli occhi tutto intorno
e piange
non ci sono uccellini da proteggere
non ci sono allegri cinguettii
ma lunghi silenzi...
interminabili,
inesorabili e crudeli.
 
 

 

 

FILIPPO NOTO CAMPANELLA
 
 
 
Per un figlio di Saturno
 
Fantasmi trasparenti e chiacchieroni
nutrono i venti freddi del mattino.
 
Ed io riguardo al tempo malandrino
trascorso in ozio ed in rimpianti vani.
 
Irrisolto e ritroso bambino
osservo il cortile di una scuola
in ricreazione.
 
Sagome stanti festeggiano vicino.
Tenera è l'erba giovane
 
mi pare
una muraglia chiuda il bel giardino.
 
 

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ANGELO PASSERA
 
La nostra anima ci parla
 
Anima e corpo,
il conflitto è sempre aperto.
 
Troppe volte la nostra anima
è calpestata da un corpo,
che non vuole essere sottomesso.
 
Siamo tanto legati a piaceri effimeri,
che non ci accorgiamo,
che la nostra anima ci parla
senza mai essere ascoltata.
 
Il tempo logora il fisico,
ma l'anima è eterna.
 

 
Un unico gambo
 
All'apparenza due corpi,
ma un solo cuore.
Due frutti
su un unico gambo.
Due amori
ed un'unica anima.
Il cuore è lo specchio dell'anima.
 

 
L'attesa
 
Dal guscio,
che il caldo estivo avrà schiuso,
verrai alla luce.
Bagnato fradicio incomincerai a dimenarti,
a toccare tutto ciò di palpabile
e una luce sul tuo viso si accenderà,
quasi a chiedersi,
dove mi trovo?
Le dolci e care mani,
che ti asciugheranno,
ti veglieranno fino in cima alla montagna,
proteggendoti da tutti i pericoli
e la vetta ti sembrerà irraggiungibile,
ma vinte queste asperità,
conoscerai la vera vita.
 DANIELA PENNUCCI
 
 
Sumus
 
Mordente desiderio del mancante inchioda l'azione ed allora,
ora
pura paura pura che torna e che gira centripeta chiede:
- Appùra
mi
- Depùra
mi
...
ma,
 
Passione confligge ed affligge,
(perciò sogno spero dispèro
sublimo e
centrifuga,
volo
via,
io.
Spirito serve all'azione:
la comunicazione
che forzi il coraggio
che saggio
in un raggio
ricongiunga
al sèggio
rèale
(ed ideale, prego,
s svanisca...
 
Ritorneremo poi
dove si amò e dove siamo stati:
 
Per mistero di ignota
fede si muore tutti.
 
È la pèrdita,
il bianco sangue dell'amor
 
te
 
 

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GIULIO PIRAS
 
 
L'ulivo
 
D'Israele i soldati
Han tagliato l'albero dell'ulivo
Per valutare i fatti
Non c'è messaggio più espressivo
 
Ramoscello dalla foglia inaridita
Che rende vane le imprese
Della colomba sfuggita
Al terrorismo palestinese
 
Ma violenza ed egoismo non incanta
Nonostante il loro dire e fare
La millenaria pianta
Tornerà a germogliare
 

 
Il sogno
 
Sognare un mondo di pace
Senza guerra fame e confini
Lo dice anche chi tace
Che è un'illusione da bambini
 
Ma i sogni non sono cose strambe
Ti rendono fiducioso e attivo
Ne traggono energia le gambe
Per raggiungere l'obiettivo
 
 
 

 

 

 

MARCELLA REBORA
 
 
 
Un nuovo anno
 
La stanza è piena d'ombre
s'ode vagamente di due bimbi
il triste pianto.
Chinan la fronte, che il sonno
ancor greve, la bianca cortina
fa agitare lieve.
 
Fuori gli uccelli stridono
e si stringono freddolosi
con le ali intirizzite
nel grigiore nebbioso.
 
... È il Nuovo Anno
dal freddo corteo che avanza.
Trascina le pieghe del manto nevoso,
trema cantando e... sorride piangendo.
 

 
Per la fame nel mondo
 
Basta poco a renderci felici.
 
Basta un mattino pieno di luce,
basta un canto che ci aiuti a sorridere,
basta un fiore che sbocci sotto i nostri occhi.
 
Basta un bimbo che ci guardi
coi suoi grandi occhi e ci dica GRAZIE.
 
Basta così poco a renderci felici.
 
 

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TIZIANA ROMANELLI
 
 
Amore
 
L'Amore è lontano
molto lontano!
 
Di te, solo un ricordo,
strano...
Cerco di raggiungerti,
almeno con la mente...
Ma invano!
 
Sei partito per un viaggio...
né una voce né un messaggio
mi dan conforto e coraggio
nulla mi ricongiunge a te!
 
Ma l'amore dov'è?
L'amore, non chiede mai perché!
 
La mente cerca sempre
di tutto la ragione
ma il cuore vuole solo l'emozione!
Che fragile o forte che sia
lascia sempre una scia.
 
L'Amore è come il vento
debole o intenso
inizia e può finire in un momento
 
L'Amore è gioia e sofferenza
e nessuno può restarne senza
 
L'Amore è universale fa star bene,
ma anche molto male.
L'Amore ha mille aspetti:
l'amore appassionato
 
l'amore rifiutato
l'amore contrastato
l'amore violato
l'Amore è come un Fiore
nasce, cresce, muore!
 
 

 LORENZO SEBASTIANELLI
 
 
L'amore è giocare
 
Neote leggere dolci canzoni
Sogni e speranze nella mia mente
Quanta natura tante emozioni
Chitarre che suonano allegramente
 
Piccoli uomini donne piccine
Cantano e ballano nel loro verde
Sembrano diavoli dolci fatine
Mentre cammino la vita si perde
 
Sempre lontano più debole il chiasso
Io mi ritrovo distante da loro
Ma d'improvviso riprendo il mio passo
E faccio in fretta per esser del coro
 
Corro più in fretta e scopro il m,io canto
Sento che è l'ora di fare un sorriso
I menestrelli mi osservano tanto
Perché la vita non c'è nel mio viso
 
Uno di loro si volta e capisce
L'altro mi prende e mi fa ballare
La gioia di colpo che mi rapisce
Sono felice l'amore è giocare
 
 
 

 

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RINO SPIGAROLO
 
 
Foglie d'autunno
 
S'alza la bruma
nella vecchia campagna
infiammata dai
caldi colori dell'autunno.
 
Fumano i campi
nelle umide sere
riscaldate da
qualche ceppo acceso.
 
Nelle case,
che profumano di nuovo,
i vecchi soli
non hanno più bambini
per narrare il loro
passato e
per ascoltare
progetti futuri:
cadono le foglie.

 

 

SALVATORE TORREGROSSA
 
 
Penso a me
 
Riposo
Non mi poso
Non resto al sole tuo
Ridesto a destra
Ti spodesto uccellini cantanti
violenti amorevoli volanti
su cieli di taniche ipotetici
serbatoi di lacrime e follia
tra l'erba
le emozioni di sangue finto
a carnevale
tra i paletti le reti
a stendere dei limiti
concreti concerti di aldiquà
e aldilà sconfinanti in un addio
E alberelli solinghi
da ombrelli travestiti
a ricoprire il verde
erboso stinto
quasi primaverile
o sterile dipinto
O il fossato
ricordo medievale
dei miei limiti appunto
essendo io castello e castellano
essendo vano
essendo e diventato il divenire che ho
musicandomi mani e pensieri
occhi ed occhi a puntarmi
tra me ed i miei sbagli
sbaraglio e ritaglio il di più
 
 

 

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EMILIO VECCHI
 
 
La rondine dell'Amore
 
Quando il sole sorge
spesso la paura incalza
ma i suoi raggi sembrano non accorgersene.
Perché se la vita si colora
il timore non arretra?
 
Una rondine affettuosa
si è posata sulla mia finestra
e ha smesso di migrare.
Pare essere incuriosita
da quella paura senza senso.
 
Una rondine stupenda
che non solo ha posto il nido
ma ha deciso di restare.
Forse è amica di quel sole
ma anche lei vuole l'amore.
 

 
Amica tristezza
 
Qualcosa che ti assale
vana è la speranza
di poterla allontanare.
 
È triste questa vita
e subito non ci vuoi credere
pensi che ci sia un errore
qualcosa di sbagliato
che prima o poi scomparirà.
 
E ti ritrovi grande
che ormai ce l'hai nel sangue
ma ancora ti ribelli.
 
Forse non ti rimane
che fartela amica
questa triste amica tristezza.
 
 

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Ins. 13-04-2006