- Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli
autori
|
-
Antologia
del premio letterario
Il Club dei Poeti 2004
|
- Sommario
- Prefazione
a cura di Gianmario Lucini - Nunzio Alì - Marco
Angella - Federico Arminio - Antonia Astarita - Elena
Auddino - Giuseppina
Barzaghi -
Paola Basso - Andrea Bellini - Vincenzo Benincasa -
Annunziata
Bertolone -
Carmen Bertozzi - Mauro Bertozzi - Lisetta Borali -
Maria Antonietta Borgatelli - Giovanni Buccellato -
Giusi Bugia - Gianluca Busceti - Cesare
Cantù
- Barbara
Caprari -
Carlo Carrea - Anna
Carrieri -
Pietro Catalano - Claudia Cefalì -
Marta
Celio -
Claudio Cescutti - Luca
Ciaffoni -
Sabrina
Cimò
- Gianni
Cofano -
Cristiano Comelli - Luciano Conforti - Vincenzo Conti
- Germano
Costa -
Massimo Costa - Patrizia Cozzolino - Ivan Crescini -
Gaetano Cugno - Paola
Curagi -
Maria Rosaria D'Alfonso - Rosalia
D'Ambrosio -
Maurizio d'Armi - Sandra
De Curtis -
Andrea De Martino - Massimo
De Mellis -
Claudia De Rosa - Grazia
De Vita -
Roberto
Del Duce -
Fiorella
Di Chiara -
Fortunato
Giovanni Di Marco
- Giuseppe
Diotto -
Daniele Faenzi - Maria
Pia Famiglietti
- Giovanna Faro - Gianni Fassina - AnnaSara Frasca -
Giacomo Fumarola - Gian Battista Gallotti - Marco
Giacomin - Amedeo Giordani - Filippo Giordano - Maria
Grazia Girola - Marco Gottardi - Simonetta
Gravina -
BandoleroNero - Giuseppe Guerriero - Andrea
Ingemi -
Alessio Iovino - Paolo
La Torre -
Pamela Lodato - Sabrina
Lorenzoni -
Alessandro Lugli - Pierangelo Marini -
Concetta
Massaro -
Stefano
Mastroiaco -
Roberta Mazzei - Maria Gabriella Meloni - Francesco
Menabue - Carla Menon - Francesca Mereu -
Giorgio
Mereu -
Gianluca Mollo - Gerardo Monferrato - Marcello
Murtas -
Fabrizio
Natali -
Daniela Ori - Claudia
Pacchini -
Giada
Palma -
Valeria
Palmieri -
Graziella
Parma -
Piero Pasculli - Carmen
Petracca -
Aura Piccioni - Teresa
Anna Pierulivo
- Giuseppe Pietroni - Marcella
Piras -
Nicola Pragliola - Ida
Proietti -
Giuseppe Provenzale - Alessio Pusterla - Lorenza
Rapini - Ermano Raso - Mario
Raso -
Luciano Recchiuti - Marilena Rimpatriato - Anna
Rizzardi - Bruno Mauro Rizzi - Lavinia Roncoroni -
Erri Rossi - Emma Rotini - Daniela Rusconi - Maria
Russo - Manuel Santini - Adriano Scandalitta - Andrea
Scano - Stefano Scuderi - Antonio Semprini -
Andrea
Sezzi -
Annarita
Tallo -
Sara
Tesei - Ezio
Testa - Anna
Tricarico -
Samantha Tucci - Daniele Uboldi - Adelina
Voltolina -
Michele Zanella - Simone
Zeni -
Maria
Roberta Ziglioli
-
-
- Antologia del Premio
Il Club dei Poeti 2004 - formato 14x20,5 - pagg. 136 -
Euro 18,00 - ISBN 88-8356-815-X
- Risultati
del Premio Il Club dei Poeti
2004
|
-
-
- Come
avere l'antologia
|
- Prefazione
-
- C'è voglia
di contenuti nelle poesie di questa raccolta,
c'è voglia di tornare alla poesia della vita,
quella che parla dell'uomo e che non esita a
"sporcarsi le mani" con l'esistenza. E così il
registro della parola e del contenuto passano da in
"IO" auto-referente del poeta, a una forma colloquiale
che la maggioranza dei poeti di questo volume
predilige. Certo, a volte in forma un po' intimista,
ma essenzialmente mi sembra che emerga, nel complesso,
un sentiero dialogico, una poesia che punta
direttamente alla comunicazione col "TU", e se di
comunicazione parliamo non possiamo prescindere da
precisi "contenuti", "messaggi", "pensieri" come li si
voglia chiamare, ma sempre in un'accezione poetica,
con una sensibilità poetica che punta
all'immediatezza senza passare dalla
"razionalità".
- Quando questa
particolare intenzione si unisce a un amore per la
lingua, a un controllo del verso, a un piacere per
l'essenzialità del dire (che è, a mio
avviso, il miglior veicolo della potenza emotiva della
poesia), a una metrica convincente (se pur personale
com'è giusto che sia), a una appropriata
conoscenza dei lessemi e dei fonemi, dei lemmi, allora
la poesia si ripete, si ri-costruisce, non in forma di
inflazionate figure retoriche che, casomai, mostrano
soltanto un aspetto "artigianale" e decorativo del
testo, ma nei suoi preziosi, appunto, "contenuti".
Allora si fa "messaggio", quel messaggio particolare e
indefinibile che pur chiamiamo "poesia".
- La tensione,
globalmente intesa, dei testi qui trascritti è
dunque questa, al di là dei risultati che
ovviamente dipendono da infinite variabili, come in
ogni opera d'arte - non ultima quella della
particolare "forma mentis" del lettore il quale, in
ultima analisi, è colui che dà il
giudizio ultimo sui testi, accogliendoli
nell'intimità del suo colloquio personale o
rifiutandoli. E non esistono, perciò, poesie
"belle" o poesie "brutte" se non secondo un criterio
personale di giudizio, ma esistono poesie "meglio" e
"poco" riuscite, nel senso che trovano più o
meno accoglienza nella loro intenzione comunicativa.
Confidiamo però che questi testi, pur scritti
da autori "emergenti" o se vogliamo "dilettanti",
giungano all'appuntamento col lettore e con la sua
sensibilità comunicativa.
- Un pensiero
particolare va agli autori giovani: noi sappiamo,
anche se non abbiamo - come giuria - i dati anagrafici
dei poeti, che molti autori sono giovani o
giovanissimi: lo si intuisce dai testi proposti, dal
linguaggio, dagli argomenti, dai contenuti. Il
giovane ha, globalmente, un certo svantaggio rispetto
a persone più mature, meno conoscenze
linguistiche, un gusto ancora indeciso e a volte
oscillante fra soluzioni poetiche molto diverse, meno
esperienza di vita, meno nessi nel personale
patrimonio cognitivo che, per forza di cose, si
sviluppano col crescere dell'età - ma,
soggiungiamo, non sempre, purtroppo e non certamente
in modo automatico. La poesia è appunto, con
la filosofia, uno straordinario metodo di crescita
interiore e di crescita della propria libertà,
che più aumenta più riusciamo a creare
questi nessi, a impadronirci del linguaggio, a creare
le condizioni per questo contatto im-mediato,
intuitivo e anche emotivo (non solo, dunque
"razionale") con le persone.
- La presenza di
molti giovani su queste pagine lascia dunque sperare,
anche per aspetti che esulano dalla poesia vera e
propria e si mescolano al vivere sociale, politico,
culturale, nei rapporti individuali e
collettivi.
- Se la poesia
dovesse "servire" a qualcosa, forse questo sarebbe un
suo importante merito sociale.
-
-
- Gianmario
Lucini
-
- Presidente
della Sezione Poesia del Premio Il Club dei
Poeti
-
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giuseppina
Barzaghi
-
-
- Schizofrenia
-
- Il grido del
silenzio
- Le parole del
tempo
- Il niente che
rimane
- Il passato che
verrà
- Il mare che
sussurra
- Il vento che
richiama
- Quale è
la realtà?
- Frammenti di
silenzio
- Fantasie lontane
di...
- Un passato,
ormai svanito
- Voci
sconosciute
- di un presente
inaridito
- Ascoltando il
domani
- Sulle ali
dimenticate di una farfalla
- All'orizzonte
- Tra le onde
screziate di fuoco e
- Le nuvole
fradice di blu.
-
-
|
Annunziata
Bertolone
Esistenza
Una farfalla
si è posata su di me
una timida farfalla
amica della notte.
Accarezza lieve
esplora
i cammino di seta
della mia camicia.
Sto ferma
non voglio spaventarla
mi somiglia
creatura vagabonda
alla ricerca della luce.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Cesare
Cantù
-
-
- Oblio
-
- Di me
saranno ricordati
- solo lievi
e fuggevoli
- sprazzi di
vita,
- note di
mutevole colore.
- Gocce
cadute dal pennello dell'artista.
- Come uno
specchio infranto
- l'unità
d'immagine è persa
- nei mille
frammenti taglienti e fragili
- riflettenti
solo una parte,
- di
ciò che fu tutto.
- Persa
sarà l'essenza.
- Afona e
sbiadita immagine
- di qualcosa
che fu
- sarà
ricordata.
- Finché,
la sabbia del tempo
- rovesciandosi
su di essa
- la
celerà agli occhi
- dei futuri
venuti.
-
-
|
- Barbara
Caprari
-
-
- Ciò che non
torna
-
- Vecchia
adolescente
- smarrita nel
mondo
- persa in
solitudini dolci
- di un pensiero
profondo
- Tenerezza
infinita è il ricordo tuo
- quando ha di
te
- un'immagine
china
- a meditar su un
futuro
- che è il
mio presente
- in un campo
silenzioso
- che ora è
un fantasma
- letto
involontario
- di un rumoroso
palazzo
-
- Dentro un
pugno
- di attimi
immensi
- il mio cuore
ribatte nella tua fresca carne
- i pensieri si
spogliano
- del vociferare
continuo del mondo
- divenendo
imprendibili
- alla
banalità, all'apatia
- che dimorano
inevitabili
- nel tuo futuro
già letto
-
- misera
spettatrice sono io in questi istanti
- di giorni
sezionati dalla memoria,
- inutilmente
indagati
- da rancori
inconfessati
- a cercare un
colpevole
- per ciò
che sono
- Cerco
stupidamente
- Di riafferrare
la genuinità
- che è
tua
- che è un
po' mia
- che non torna
più.
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Anna
Carrieri
-
-
- La mia
Primavera
-
- Finalmente sei
tornata
- con la testa
incoronata
- di viole e di
lillà ch'espandono
- sui prati la
felicità.
- Io non ci
credevo ancora,
- perché da
tanto tempo
- nel mio cielo
non appariva
- il
sole.
- Il buio delle
nuvole nere
- m'avvolgeva con
un velo.
- Ma
all'improvviso sei arrivata
- Tu tutta
raggiante sollevando
- il mio cuore
tanto affranto.
- Ben tornata,
Primavera!
- Ti saluto con
amore,
- perché a
me che sono
- tanto
sola
- hai dato la
gioia di poter
- parlare con i
fiori.
-
-
|
- Marta
Celio
- All'amore
- In fretta batte
e rimbalza la brezza del meriggio
In fretta asciugare il cuore all'aperto
- Raccogliere le
mani vicino alla padella
Di rame
In fretta cucire un discorso sopra la follia
In fretta scendere le scale
E contare fino a tre
Per poi strapparti di dosso la nebbia
Ho una briciolina di carta
E un inchiostro blu cobalto
Per pennellare il tuo sguardo nudo
Per stemperare la tua vecchiaia
Per farmi simile alle cose
E perdermi tra loro
Oggetto tra oggetti
Con la mia anima sferica
Penetro la notte
E ne facio un viale alberato
Catturo le tenebre
E insieme
Mi confondo
Oggetto tra oggetti
Tenebra tra tenebre
Nel mio silenzio
Mi confondo
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Luca
Ciaffoni
-
-
- Opera 4^
classificata
-
-
- L'ombrello
bianco
-
- Et ensuite je
verserai tout, io, che non parlo
francese.
- Verserò
tutto questo in un bicchiere
- per
rovesciartelo sugli occhi, madame,
- mentre la
peluria delle braccia mi si arriccia,
- e vento e
polvere del tuo regno mi graffiano gli
occhi.
- Il cielo si
sfalda in rigagnoli di imbarazzo
- mentre osservo
la felicità che porti in tasca rotolare
dentro il mio piatto,
- e la tristezza
si adagia felina e viziata sulle mie
ginocchia
- poiché
non ho battaglie o cavalli bugiardi, dolce elena
improvvisa,
- non ho bellezza
o meraviglie con cui rapirti,
- soltanto frasi
accatastate in una tazzina di
caffè.
- Eppure
risorgerò, io, che non parlo
francese,
- straccerò
la maschera dei perché che ci
imbruttisce,
- e raccolto
l'ombrello bianco vivremo i giorni oltre questo
tavolo
- in regni
diversi, comunque insieme, semplicemente
noi.
-
-
-
|
- Sabrina
Cimò
-
- A mio
padre
Stanco tornavi la sera
la pelle brunastra
bruciata dal sole
graffiata dal vento...
quegl'occhi di bimba
- ti cercavano
cercavano un tuo sorriso
un piccolo gesto d'amore.
E tu...
la fatica ti lasciava
silente
e appoggiavi le tue membra stanche
su quel morbido divano
aspettando
l'ora della cena
del riposo
e poi...
che fatica un nuovo giorno!
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Gianni
Cofano
-
- Sognando
te...
-
- Sono solo sulla
spiaggia e penso a te,
- all'improvviso
esci dall'acqua
- ti distendi
sulla sabbia in riva al mare,
- ed io vicino a
te stanco e deluso della vita,
- appoggio il mio
capo sul tuo petto affannato.
- I nostri piedi
s'intrecciano
- vengono
accarezzati dall'acqua,
- i tuoi capelli
pervasi dalla sabbia
- ed io con la
mano accarezzo le tue gote.
- L'acqua sempre
più insistentemente
- accarezza i
nostri corpi
- fino a
raggiungere il mio volto.
- Mi
sveglio
- e mi accorgo che
era solo un sogno,
- e vedo il tuo
volto sull'acqua,
- gioco con la
sabbia e scrivo "Ti Amo"
- chiudo gli occhi
e ti penso...
-
-
|
- Germano
Costa
-
-
- Rose, nel
tempo
-
- Tutte le
rose,
- smarriscono
i loro petali,
- quando
arriva,
- il loro
tempo.
- La vita di
tutti gli esseri,
- è
appesa ad un filo.
- Il tempo
passa inesorabile...
- Lo sguardo,
vecchio e stanco,
- vola
lontano nel cielo,
- e in
segreto pensa,
- alla
gioventù,
- a quanto
era bella la vita.
- È
sempre lo stesso copione,
- dolore,
- felicità,
- in codesta
realtà.
- Pensando,
- il mondo
sonnecchia,
- navigando,
nel dolce mare.
- Pochi
pensieri, però,
- per quei
cuori,
- racchiusi
nella madre terra,
- che
ora,
- non battono
più.
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Paola
Curagi
-
-
- Novella
luna
-
- Ti cerco
ancora
- dentro nuovi
occhi innamorati.
-
- Ma la tua
luce
- oscura le stelle
più luminose
- ed io
nell'ombra,
- sincera con me
stessa
- ritorno a
te.
-
-
|
- Rosalia
D'Ambrosio
-
-
-
- La danza delle
foglie
-
- Foglie schiuse
secche ritorte
- magiche
mutazioni di colori
- figurazioni
erranti
- nella filigrana
dei sogni.
- Osservo
stregato
- la combinazione
di quei toni
- quasi che una
mano nascosta
- li componga li
intrecci
- mentre la musica
del vento
- commenta in
sottofondo
- i mirabili
volteggi
- di quello
scenario di favola.
- Chi dice che
l'autunno non ha vita?
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Sandra
De Curtis
-
-
- L'attesa
-
- Come una
clessidra antica
- Attendo che la
sabbia scorra...
- Come un animale
notturno
- Attendo che la
notte cali
- Come un campo
arido
- Attendo che dal
cielo piova
- Come una bassa
marea
- Attendo l'onda
che mi ricopra
- Come un fiocco
di neve
- Attendo il mio
raggio di sole
- Come una bimba
impaurita
- Attendo che la
luce si accenda!
-
-
|
- Massimo
De Mellis
-
-
- Val
Passiria
-
- Come perle
fulgide
- celate in scarno
campo
- o stelle
chiare,
- luccicanti,
- simili a gemme
incastonate
- nella buia
notte,
- s'aprono al
guardo
- sinfonie di
verde
- ove il sentiero
dell'animo
- si perde e si
rincuora.
- È acqua
di sorgente
- che sgorga
cristallina
- offrendo vigore
e bellezza
- a pianticelle
montane.
- Sbocceranno di
nuovo
- piccoli
fiori,
- stupendamente
colorati
- da un
appassionato pittore
- che ama
dipingere
- spicchi di
paradiso.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Grazia
De Vita
-
-
- L'acqua
scorre...
-
ad
Antonio
-
- L'acqua scorre
nei fiumi...
- La mia anima
gioca a nascondino
- con gli alberi
riflessi a testa in giù,
- galleggio nei
riverbero di luce
- baciata dai
caldi raggi del sole.
- Vestita di
collane cobalto e oro fuso
- nuoto nei tuoi
pensieri più belli
- nel sogno
d'amore che hai per me.
- Col verde timido
dei pioppi a primavera
- mi cucio un
vestito carico di vento
- Dalla musica
dell'acqua rubo un canto
- un batter d'ali,
una tenue nostalgia...
- che dolcemente
mi porta fino a te.
-
-
-
|
- Roberto
Del Duce
-
-
- Opera 2^
classificata
-
-
- diventerà
una spiaggia
- questo tuo
immenso non so che
- e tutte le
conchiglie
- di cui sei
capace
- mi saranno
case
- e questa tua
bellezza
- non dirmi che
non sai
- di questa
bellezza
- che divaria
colori
- non finisce la
bellezza
- cui
appartieni
- e sta immensa
sopra ogni cielo
- oltre ogni
terra
- come se a
innamorarsi
- s'illimitasse il
pensiero
- e s'aprisse
l'eterno
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Fiorella
Di Chiara
-
-
- Soffio
-
- Se fossi una
foglia d'autunno
- sarei felice di
staccarmi dal mio albero
- linfa della mia
esistenza,
- accompagnata dal
vento
- volteggiare
nell'aria
- raggiungere la
terra umida
- lasciarmi
andare
- addormentarmi
per sempre
- per essere
raccolta dalle tue mani
- ascoltare il tuo
respiro
- alitare sulla
mia anima
- e in quel caldo
soffio
- ritrovare la
vita dileguata.
-
|
- Fortunato
Giovanni Di Marco
-
-
- Opera 5a
classificata
-
-
- Santa Margherita
Ligure
-
- Santa
Margherita
- con acqua e
vento
- nel tuo mare di
luci
- l'aria sembra
nuova stasera.
- Nell'avvolgersi
delle onde
- si mescolano
ricordi,
- visi, luoghi,
sospiri
- che vanno a
morire laggiù
- con le nubi e le
barche
- mentre qualche
pescatore
- torna stanco
come me
- alla sua casa
colorata.
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giuseppe
Diotto
-
-
-
-
-
- Vincere
l'oblio
-
- Sale lenta la
passione
- calmo rimane lo
scorrete della vita
- l'amore sperso
tarda a manifestarsi
- non arrendersi
è la parola d'ordine,
- combattere senza
tregua
- per la vita e
per l'amore
- l'oblio è
sempre in agguato
- vincerlo
è un impresa quasi impossibile.
-
|
- Maria
Pia Famiglietti
-
-
- Straniera
-
- Chi son
io?
- Non
so.
-
- Inetta
- son di
cogliere
- del reale il
senso.
-
- Straniera
- nell'impietoso
mondo
- da falsi miti
popolato,
- dai media
dissolto,
-
- ove tutto
s'intarla
- e di senso si
svuota,
- da ebbri
sogni
- avvinta son
io.
-
- Come ogni
sognatore
- del perduto Eden
alla ricerca,
- di Aladin il
lume magico
- vorrei.
-
-
-
|
TORNA
ALL'INDICE
|
- Simonetta
Gravina
-
-
- Emozioni
-
- L'animo
spazia,
- accarezzando il
cielo.
- Lo sguardo
perso,
- nel silenzio di
una tela,
- dipinta col
pennello della luce,
- in un cromatico
gioco, che seduce.
- Ardite cime,
svettano nel sole,
- picchi
imploranti,
- rivolti
all'eliseo.
- Ombre sfuggite,
da una ragnatela,
- di rosee
nubi,
- disposte in un
corteo.
- Frondosi abeti,
ciuffi di betulle,
- molli tappeti,
degradanti a valle.
- Quieto si
adagia,
- nel grembo della
pace,
- quel cuore
ardente mio,
- che ora
tace.
- E immersa nei
colori della neve,
- travolta
vivo,
- una stagione
nuova.
- E anche, se il
vento fischia,
- e infuria il
gelo,
- nel cuore
mio,
- è tornata
Primavera!
-
-
|
- Andrea
Ingemi
-
-
-
-
- Il mio
pensiero, il mio canto,
- a chi... a
cosa...
- odo rumori,
fruscii,
- l'acqua
della vicina fontana
- sgorga
prepotente, incessante...
- il mio
pensiero, il mio canto
- corre a
te... miraggio, illusione
- o speranza
di poter un giorno,
- veder
sgorgare da dentro di te,
- prepotente,
incessante,
- tutta la
gioia e l'amore
- che sai
dare
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Paolo
La Torre
-
-
-
-
- Pian
piano
-
- Pian piano
cade
- la notte sul
mare
- e mentre il sole
tinge
- di rosso l'acqua
circostante
- ed il cielo a
fianco
- e l'onda va a
cozzare
- contro uno
scoglio
- tu ed io distesi
sulla sabbia
- osserviamo il
mare e le stelle.
- Una stella
brilla
- e luccica nel
mare
- un'altra cade e
scompare
- nel mare e
l'onda
- sempre
più debole si fa.
- Il cielo di
stelle
- s'è
dipinto
- ed anche la
luna
- col suo pallore
è apparsa
- mentre soffia un
vento caldo
- che ci agita le
idee
- portandoci verso
l'alto.
-
-
|
- Sabrina
Lorenzoni
-
-
- Siamo sempre
alla ricerca
- del paese dei
balocchi.
- Ma il giocattolo
siamo noi
- burattini
ignoranti
- marionette
vaganti
- che si
scontrano
- e
inciampano
- tra fili che si
spezzano
- in quel mondo di
cartapesta.
- Fuggi,
fuggi,
- con quel poco
che ti resta.
- Faccine
dipinte
- che corrono
ovunque
- verso altri
mondi da vedere e da stupire
- per poi, ancora
una volta,
- ...
sparire
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Concetta
Massaro
-
-
- Il lieve vento
all'imbrunire
-
- T'avvolge
lieve il tramonto fra silenzi
incolmabili,
- al volgere
della sera mentre ripetitiva reciti un'accorata
preghiera,
- t'accarezza
una tenera brezza.
-
- Soffia il
lieve vento all'imbrunire,
- e una
lacrima, laddove passa, solca e cruccia il triste
viso,
- che scende
e cancella ogni silente sorriso.
-
- Asciughi
quella calda stilla dagli occhi timidi e ancor
sognanti,
- mentre col
cuore palpitante cancelli i ricordi che spesso fan
gioire,
- ma che fan
anche soffrire, quas'impazzire.
-
- Vorresti
finalmente provare ch'esiste davvero
l'eternità,
- per toccare
almeno una volta in questa vita il cielo con un
dito
- per
sentire, che non è ancora tutto
finito.
-
- Nell'innaturale
fatalità con il cuore a
brandelli
- naufragante
ricorderai gli anni belli
- e
nell'infinito cammino aspetterai un piccolo segno del
destino.
-
-
|
- Stefano
Mastroiaco
-
-
-
-
-
-
-
-
- Il
Soffio
-
- Vorrei
essere
- una brezza di
mare,
- portare con me
tutta la sua irresistibile bellezza e
donartela;
- nulla di
più bello e delicato conosco da
donarti
- che possa
renderti omaggio
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giorgio
Mereu
-
- Dammi la
mano
-
- "Che fai,
non dormi?"
- "Perché,
ti do fastidio?"
- "No, ma ho
visto che ti giri e ti rigiri
- come
un'anima in pena
- e mi
dispiace. Sai, per poter
dormire..."
- "Lo so, lo
so a memoria
- me l'avrai
detto almeno mille volte:
- bisogna
stare fermi e non pensare a
niente...
- Ma io sono
diversa, e quanto son nervosa
- non riesco
a star ferma, né a
dormire";
- "Allora fai
così: vieni vicina
- girati
verso me, dammi la mano
- come la
mamma fa con il bambino.
- Perché
io lo so che sei nervosa
- anzi
preoccupata, forse anche
atterrita
- solo per
me, ed anche
- per i
giorni bui che ti
aspetteranno..."
- "Non dir
sciocchezze, io non temo per me
- temo per il
dolore che ti attanaglia
- e che non
so lenir per quanto faccia"
- "No, non
dire così, dammi la mano
- ti ripeto,
avvicinati a me.
- Certo noi
non potremo
- fare
all'amore come in tempi belli
- e
spensierati, non siamo più
ragazzi
- e io sono
malato. Ma ti giuro
- che per me
questa tenerezza
- è
molto più che sesso
- e che tra
le tue mani finalmente
- mi risento
me stesso.
- Perciò,
dammi la mano..."
-
-
|
- Marcello
Murtas
-
-
- Strega
-
(Sonetto
misto)
-
- Leggimi il
futuro
- sul viso che il
tempo ha segnato,
- parlami del
passato,
- racconta(mi) un
presente meno duro.
-
- Lega con una
malia
- chi nel tempo mi
è stato nemico,
- si è
finto amico,
- (e) nelle fredde
notti fammi compagnia.
-
- Avrai
così la giusta ricompensa,
- per te fuoco e
paglia,
- come chi ti
approva, chi ti pensa.
-
- Stanotte
sarà l'ultima tua veglia,
- piena la tua
dispensa,
- mentre
sarà l'alba a farti da sveglia.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Fabrizio
Natali
-
-
- Apologia di un
tramonto
-
- Ultima
luce
- di un
sole
- che
muore.
-
- Ultimo
passo
- del
cammino
- della
memoria.
-
- Un
viaggio
- troppo
lungo
- per un
soggiorno
- così
breve.
-
- I sorrisi, le
delusioni, le lacrime;
- i sogni, la
realtà, le illusioni;
- la vita, il
destino, la morte.
-
|
- Claudia
Pacchini
-
-
- La tartaruga
grande
-
- In quel sogno
ricordo sempre
- una grande
tartaruga
- con voce amica
parlava
- fuggivo senza
risposte
- fuggendo restavo
lì
- ero
piccola
-
- In quel sogno i
colori erano finti
- le forme
inventate
- la voce
rassicurante e calda non bastava
- avevo
paura
-
- Il desiderio di
essere grande
- Nacque dentro di
me
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Giada
Palma
-
-
-
-
-
-
-
- Dall'autobus
-
- Alberi e case e
monti e spiagge,
- dal finestrino
di un autobus una corsa:
- nel tempo,
nell'animo, nel cuore.
- Ricerco un
appiglio in un muro in cemento,
- scivolo come i
miei occhi sulla vita che scorre.
- Cosa
rimarrà di questa corsa verso la
morte
- se non la morte
stessa?
- Vivo per darmi
un senso, per poter dire
- ai miei figli
che tutto ha un perché.
-
|
- Valeria
Palmieri
-
-
- Estate
clandestina
-
- Steli di paglia
dorata
- profumano
l'aria
- mentre cicale
impazzite
- gridano al
sole.
- Clandestino
- un canarino
dorato
- soffoca il suo
canto melodioso
- nella
sterpaglia
- del grano appena
tagliato.
- Annega nel suo
pianto
- silenzioso
- affinché
non venga catturato
- e
imprigionato.
- Dall'albero
dell'abbondanza
- urla
sgraziate
- scontente e
violente
- imprecano al
mondo.
- Perché,
dunque
- chi più
in alto sta
- infanga il
cielo?
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Graziella
Parma
-
-
- Risveglio in un
mattino di marzo
-
- Le persiane
filtrano pulviscoli luminosi,
- anime volanti
dallo spirito giocoso.
- Ti portano
ricordi, desideri
- e sogni; quelli
più veri.
-
- Fresco il
profumo d'aria nuova
- che il vento
muove
- tra le fronde
luccicanti
- in un gioco
d'ombre coi viandanti.
-
- Rumori ovattati
e voci confuse
- coprono i
pensieri lasciati
- alla
nostalgia
- di suoni e di
affetti passati.
-
- Dolore per
ciò che si è perso
- e lacrime che
scendono
- dietro le
persiane
- di un cielo
terso.
-
|
- Carmen
Petracca
-
-
- Stanza di
ghiaccio
-
(dicembre
2003)
-
- E resto
immobile, circondata da mille cristalli
- In questo luogo
di porcellane finissime...
- Il corpo, statua
di pietra, a non respirare
- non alimenta
fili di aria che romperebbero pareti di
ghiaccio...
- Sento le membra
diventare pesanti
- Lo sforzo
è poca cosa rispetto al
dolore...
- Solo gli occhi
ad osservare la scena
- Di campi di
grano mai esplorati con te...
- Quando le aguzze
scogliere dell'anima ci hanno accolti
- Sembravamo
bambini che scopron balocchi
- Inspirai il
fiato tuo, uscire dalle labbra... dire: <Ti
amo>.
- E scoppiò
in quell'attimo il caleidoscopio del
cuore...
- Girandola
impazzita su cui salì il mio
essere.
- Stordita la
mente che vagava nel blu della notte...
- Poi, fremente,
trovarti vicinissimo alle pareti di me
- Per assaporare
il tepore odoroso di miele della tua
bocca...
- Fuggevole attimo
stellato di mille scintille
- Che annullavano
tutta la luce intorno a noi due...
- Gelo...
ghiaccio... scende adesso, lungo lo scivolo di
sangue
- Per fermarsi
come iceberg pesante...
- Davanti alla tua
volontà di riposare la mente
- Di sostare in
attesa che arrivi passione immutata...
- Fa freddo...
nello spazio argentato, sperando che il fuoco si
accenda...
- E... reso
immobile, circondata da mille
cristalli...
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Teresa
Anna Pierulivo
-
-
- Perché
-
- Quel
mattino di fredda primavera
- Io non
capivo
- Tutti
volevano spiegarmi e consolarmi
- Io non
capivo
- Guardavo i
tuoi occhi
- E mi
chiedevo, perché?
- Perché,
tutti dicono, è diverso?
- "La nonna
diverso non ti vide mai!"
- Forse per
questo io non capii...
- Eri la
primavera
- Anche
quando vagando in quelle stanze
- Io cercavo
speranze
- Cercavo
conferme e le trovai ma...
- Quello che
trovai nel tuo sorriso
- Nei tuoi
occhi a mandorla
- E nel tuo
essere diverso, forse non
capirai...
- Perché
io non sapevo
- Che intorno
a me era venuto un angelo dal
cielo...
- Le ali non
avevi, ma di sicuro avresti insegnato a
volare
- Tutti
quelli che ti avrebbero voluto
bene,
- e avrebbero
capito...
- che i
diversi siamo noi
-
PAT
-
|
- Marcella
Piras
-
-
- Risveglio
-
- Come una pianta
verde
- dal notturno
scirocco illanguidita
- vorrei destarmi
anch'io
- rorida di
rugiada nel mattino,
- mentre si leva
il sole
- all'orizzonte
tra rosati vapori
- di nebbia
evanescente,
- tra l'acre odor
dell'erba ancor supina
- e il leggero
profumo
- dai calici dei
fior appena schiusi.
- Impossibile
sogno
- per un cuore
ormai stanco
- già pago
di sognare.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Ida
Proietti
-
-
-
-
-
-
-
- Riconciliazione
-
- Quando due
persone
- sono
legate
- da un
sentimento così profondo,
- così
intenso come il nostro,
- niente
può separarle
- e le
lacrime
- che bagnano
il loro nuovo abbraccio
- hanno il
sapore dolce dell'amore.
-
-
|
- Mario
Raso
-
-
- Come Lucciole
d'Inverno
-
- Brilleremo nelle
lunghe notti bianche
- distese praterie
innevate
- scintilleremo
come fiammelle
- di
cristallo
- tra i petali
d'una luna
- di
cristallo.
-
- Piccoli gabbiani
notturni
- con ali ardenti
appassionate
- immersi nel
blu
- sognando
farfalle
- ch'annaspano
- in miele
d'aranci.
-
- Fragranti e
salati succhi
- d'umori desii i
nostri
- interminabili
slanci ad
- amoreggiare col
firmamento
- come due ardenti
lucciole
- nell'inverno.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Andrea
Sezzi
-
-
- Rigenerarsi
-
- Il mio
sentiero
- si snoda in
montagna.
- Non c'è
discesa,
- ma solo
salita.
- Non sento
rumori,
- ma suoni
soavi.
- Si vedono
amori
- si toccano
dolori.
- Persona
gioiosa
- ritorno ad ogni
tappa.
- Bisogno ho di un
po' di riposo.
- Ora riparto per
la nuova tappa,
- riposo ho
avuto,
- per nuova
conoscenza
- sono
pronto.
-
-
|
- Annarita
Tallo
-
-
- Sogna ancora piccolo
cigno...
-
- Sogna su quel
treno che ti sta portando via
- tenendo stretta
la mano di chi ti mise al mondo
- di chi per
salvarti
- darebbe la
vita.
- Sogna vedendo
quel che hai davanti
- e immagina che
sia tutto un gioco.
- Sogna di
notte
- quando il fumo
del camino si alza e tutti tacciono
- mentre viene
uccisa ogni valvola di salvezza per
l'uomo...
- e loro che
agiscono sono già giudicati...
- quando incroci
occhi pieni di lacrime
- e non capisci il
perché...
- sogna...
- e spera:
è l'unica cosa che ti resta da
fare.
- Spera di non
vedere altri bambini, come te, con la stella gialla
legata al braccio
- sogna di stare
ancora con la tua mamma
- raggomitolato,
lì, in un angolo di un mondo ormai
distrutto.
- Sogna di correre
ancora felice nel prato
- di giocare fino
all'estremo
- per poi
addormentarti stanco e sfinito tra le braccia
sicure di chi ti ama.
- Sogna mentre
stai per morire.
- Le melodia del
tuo dolce pianto
- confuso tra
mille altri
- risuonerà
nel ricordo per sempre
- e un triste
carillon sembrerà cantare il dolore e la
violenza di un'innocenza
- spezzata
- accompagnando
nei secoli la memoria di ciò che è
stato
- per non
dimenticare...
- e per non farti
morire di nuovo.
- Sogna ancora
piccolo cigno...
- sogna ancora
finché ti è concesso
- almeno
questo, quegli uomini neri, non potranno mai
negartelo...
- né
oggi... né mai!!
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Sara
Tesei
-
-
- "Come uno
degli Dei, felice
- chi a te
vicino così dolce
- suono ascolta
mentre tu parli
- e ridi
amorosa"
- Saffo fr. 2
D.
-
- Delle
Amanti
- sulla
soglia,
- materno
l'abbraccio,
- alle parole di
luce
- del loro
dio
- svelano, lontani
oracoli
- su foglie
incise
- di palpitanti
verità,
- impugnano, il
pomo della discordia.
- È
Paride
- fra le
dee,
- invano
- un
giudice.
- È follia
d'amore
- nella pozione di
Medea
- che
vendicatrice, osa
- chiedere
fedeltà,
- a
Giasone.
- È il
pianto di Arianna
- che mesce sabbia
al dolore
- e nel labirinto
nasconde
- l'intrico
- di
vergogna,
- di
passione.
- Didone, ancora
di veleno
- sulle labbra,
bacia
- il
calice
- delle
Amanti...
- E si diranno,
ancora
- a te,
febbricitanti,
- o
Enea.
-
|
- Anna
Tricarico
-
-
- Caparbio
pensiero
-
- Catturerò
parole
- come
farfalle in un prato
- pieno di
sole
- Ed il mio
pensiero
- limpido e
attento si farà sentire
- caparbio e
fiero
- appeso alla
vita
- come un
ragno che tesse
- la penna
sul foglio strette le dita
-
- Caparbio
pensiero
-
- La strada
mi ispira mi cerca mi inventa
- e ogni
giorno mi porta
- da uno
sguardo che senta
- Un poco
alla volta
- cammina e
parla incontrando
- chi con il
cuore in silenzio ascolta
-
- Cattura
parole che diventano mie
- poi fiori e
farfalle e tramonti
- Per farne
poesie.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Adelina
Voltolina
-
-
- Una
madre
-
- Che ne
sarà di questo cuore?
-
- Con chi
parlerà quando te ne andrai?
-
- Angoscia e
nostalgia avrà per nutrimento?
-
- No, non
così, non adesso,
- allontano col
pensiero questo momento
- (che
verrà lo sento)
- finché tu
sei ancora qui.
-
- Assaporare gli
ultimi istanti irrepetibili.
- Trattenerli
finché mi è concesso,
- prima che, come
sabbia, il vento li disperda
- nel
tempo.
-
- E sarà
sera senza la tua voce.
- Sarà
vecchiaia senza la tua giovinezza.
-
-
|
- Simone
Zeni
-
-
-
- Poesia per Alda
Merini
-
- Ascoltate il
vento, ragazzi,
- ve lo dice chi
si è riempito le gambe di paglia
- e poi le ha
ricucite con la vanagloria.
-
- Amate l'amore,
ragazzi,
- come io amo
lei
- è un
amore caldo volgare che m'attanaglia.
- Desidero
condividere la vesta tua della Passione
- ma quest abito
non mi corrisponde ed è per me un
calvario:
- non solo
è il surrogato della tua testa
- ma è
anche l'avvisaglia di ogni mia invidia.
-
- Io ti amo,
Alda,
- la tua follia mi
rincuora.
-
- Anch'io sono
folle,
- anch'io canto il
tuo canto,
- incido le
zolle
- ma manca una
Pazza nella porta a me accanto.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Maria
Roberta Ziglioli
-
-
- Ricordo la mia
casa
-
- Questa
inquietudine che sento dentro di me
- è di
tornare da te, tu sei per me:
- Le mie
lacrime, le mie emozioni,
- la mia
giovinezza e le sensazioni nate.
- Sei sempre
dentro agli occhi miei,
- sei le mie
giornate di amarezza e di gioia.
- Sei la mia
esperienza più vera
- e
incancellabile.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Se
non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla
direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi
al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al
numero 0298233100 oppure
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|
-
-
RISULTATI
DEI CONCORSI
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mesi)
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-
- Agg.
07-03-2005
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