Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Poeti dell'Adda 2005

Sommario
 
Prefazione di Massimo Barile - Albo d'oro - Carlo Albertario - Marco Angella - Francesco Ariberti - Lucia Arnese - Elena Auddino - Lorenzofilippo Bacchini - Micaela Baggi - Sergio Baldeschi - Alessandro Barison - Ugo Antonio Barone Bella - Manuela Bassanini - Simone Bergamaschi - Maddalena Bergamin - Federica Bernardini - Romano B. Bianchi - Fabrizia Bientinesi - Carlo Bignami - Manuel Matteo Bonfé - Davide Bono - Marta Bonzanini - Giuliana Bosusco - Don Pasquale Brizzi - Sergio Brovelli - Anna Caldara - Vincenzo Calò - Laura Calvi - Giuliano Cardellini - Anna Maria Cardillo - Carlo Carrea - Nicola Casaburo - Giuseppa Cernigliaro - Daniela Chessa - Alma Chiment - Carla Ciagli - Silvia Cipollina - Gianni Cofano - Rosa Maria Corti - Eliany Torcadìs - Gaetano Cugno - Giuseppe D'Agrusa - Mario D'Alise - Luciana D'Amanzo - Andrea De Palma - Tiziana De Poli - Fiorella Di Chiara - Silvio Di Fabio - Filippo Di Giovanni - Giovanna Faro - Federico Ferraro - Claude Fouchécourt - Emilia Fragomeni - Stefano Franzoni - Samuele Frasi - Egidio Fusco - Lucilla Galanti - Linda Galasso - Susanna Galimberti - Rosario Galipò - Massimo Gardini - Tiziana Serafina Garofalo - Giuseppina Giacco - Simonetta Gravina - Giovanni Iacobitti - Piero Imbrogno - Biagia La Foresta - Paolo Lazzarini - Daniele Lazzeri - Carla Leonard - Maria Francesca Lisi - Pamela Lodato - Domenico Lombardi - Sabrina Lorenzoni - Alessandro Lugli - Meltea Keller - Silvana Manzalini - Chris Mao - Francesca Marfella - Carmela Marino Mannarino - Demo Martelli - Maurizio Massaroni - Tomaso Mazzacani - Emanuele Mazzoni - Emma Mazzuca - Eugenio Mele - Giampaolo Merciai - Marco Mezzetti - Francesca Muntoni - Filippo Noto Campanella - Cinzia Nuvoli - Marco Olivieri - Alessandro Oliviero - Marco Ostan - Paolo Palazzo - Francesca Panfili - Liliana Paparini - Angelo Passera - Diego Pavan - Maria Teresa Piccardo - Annamaria Pieralisi Da Lio - Maria Piras - Isabella Carlotta Poli - Sabina Pollet - Cristian Pretolani - Fedel Franco Quasimodo - Ermano Raso - Evasio Reveur - Fabio Riccardi - Gianpaolo Ripamonti - Dario Roman - Gianluca Sacchi - Adele Rossella Saiano - Luisa Sala - Domenica Sammaritano - Roberta Sanesi - Patrizia Sanpietro - Silvana Santoro - Francesco Sassetto - Luciana Scaglia Grenna - Adriano Scandalitta - Jolanda Serra - Roberto Silleresi - Dario Sorgato - Margherita Sorrentino - Sandro Spallino - Francesco Squillace - Rosanna Strozzi - Danilo Tabacchi - Maurizio Tantillo - Germano Tarea - Luisa Tedesco - Carla Tedde - Giuseppina Terranova - Stefano Tonelli - Mariarosaria Varano - Leonardo Vitto
 

 
Antologia del Premio letterario Poeti dell'Adda 2005- formato 14x20,5 - pagg. 144 - Euro 18,00- ISBN 88-6037-153-8

Risultati del Premio
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
Questa antologia non è altro che una testimonianza offerta dagli Autori che con le loro composizioni hanno permesso la realizzazione del concorso letterario I Poeti dell'Adda promosso da Il Club degli autori.
In queste liriche possiamo ritrovare i ricordi inebrianti, le immancabili illusioni, i sogni ad occhi aperti, gli smarrimenti e le inquietudini, le speranze e le sofferenze, le passioni e l'amore sublime: in estrema sintesi la nostra vita. Emergono dai versi di questi poeti le soggettive pulsioni per cercare di scavare più a fondo, la necessità di interpretare la realtà circostante oltre il velo mutevole ed infingardo che ricopre la superficie, il desiderio di raccontarsi in equilibrio tra un canto d'amore e un sussurro emblematicamente malinconico. Nella lettura di queste poesie ci si accorge che in diversi autori è evidente una creatività spontanea che sembra esplodere in modo così violento da essere a fatica contenuta e limitata entro un breve spazio di trentasei versi.
Sono fotografie di stati d'animo proiettate verso nuovi orizzonti e rappresentano un flusso continuo di emozioni: in alcuni casi inducono alla meditazione e riescono a visualizzare immagini, a far percepire i profumi, scorgere spiragli di luce, a far esplodere la passione per la poesia e l'amore per una donna o un uomo: sono tremenda miscela di una fascinazione senza limiti.
Nascono dal sussurro e dall'urlo, dall'amore e dal dolore, dalla fragilità e dalla forza, dal disincanto e dallestasi.
Un mondo poetico che si fa canto d'amore, invocazione salvifica, vertigine immane, grido liberatorio, comunione tra anime erranti in questa vita.
 
 

Massimo Barile

Presidente della Giuria del Premio





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 MADDALENA BERGAMIN
 
 
La mente (21 giungo 2005)
 
Impugno la forchetta
su questo piatto di pasta:
la mia mente e la tua mente
sono parti di un corpo
che ci abbandona, presto o tardi,
mentre pensiamo e si strozza il respiro
o quando camminiamo e non ricordiamo
i nomi delle persone
né sappiamo dove andare
 

Love Song
 
Io non so per quanto tempo
tornerai a colorare il tuo foglio di carta
e se avrai il pugno più chiuso o un po' meno chiuso
per appoggiare la testa
 
(Lo hai sentito Prufrock?)
 
Avrai i tuoi vestiti, che ti disegnano bene
ma saranno altri vestiti, e forse non ti riconoscerò
 
Non sappiamo se siamo o se siamo sulla terra
ma non importa: dammi la mano
e andiamo
 

 
 CARLO BIGNAMI
 
 
Musile mia prima volta
 
Musile mia prima volta
e bella e calda.
Con mano tremante ho posato
da amante carezza su guance di pesca
quale apprendista inesperto e timido
in bottega di maestro marmoraro
esigente e gentile dal palmo ruvido
di gesso quelle tessere colorate di natura
vive temprate da tempo cosmico e lento
una e poi una ancora in fila carezze
processione di pietre rugose
rosario intrecciato
infinita giaculatoria
fitta di morsi alle dita
fatti da ganasce dure
fredde tenaglia che mordono
ma non feriscono ad ammonire
divertimento pazienza senza distrazione
in quel silenzio laborioso battuto
dal ticchettio di ossicini spezzati
figure bambine che danno gioia
al crescere del frutto maturo
e dolce vellutato.
 


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 MANUEL MATTEO BONFÈ
 
 
L'eredità
 
Col viso sereno di chi sa e conosce
Il perché delle cose
Sorridi.
 
Nei tuoi occhi, azzurri e tersi
Come dopo la pioggia il cielo illuminato d'autunno
Che il sole rende vivido
Nessuna disperazione
 
Calmo come il più limpido dei mari
Il tuo sguardo, profondo e trasparente
Confonde all'apparire fondali di verità
Dove non alberga rassegnazione
 
Eppure, un tempo alta e battuta dal vento
Giace distesa su un bianco giaciglio
La tua chioma stanca
 
Sono ferme le tue membra
Mute le tue mani
 
E combattuta dal male
Arde del morbo la fiamma
Che lentamente ti consumi
E ancora brillano nel volto scarno
I tuoi tesori
 
E non ti duole
Per il tempo andato il cuore
E nessun rimpianto
Ti si stringe nelle mani vuote
Che in un ultimo
Materno, assorto, astruso sorriso
Ti concedi
E col viso sereno di chi sa e conosce
Il perché delle cose
Te ne vai
 

 
 SERGIO BROVELLI
 
 
Grida di animali
che siamo,
in lontananza,
echi di: "... oggi ho ferito me stesso",
e forse ne provo piacere,
che è l'unico modo che conosco
di amare.
E una nuova rivoluzione è il sogno,
agitato
nel timore di vederla in vendita
presto o tardi,
come sempre.
Ciclica la storia,
immutabili, forse,
incostanze umane,
peggio: maschili infiacchimenti
per femminili conturbanze.
 
Luccichii di specchietti attirano
allodole che si inventavano aquile.
 
Almeno l'adolescenza era un alibi.
Più tardi una colpa.
 
Ma il sogno non richiede coerenza se non nel sognare,
e cambiando sonno
sopravvive.
 
Lui.
 


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 LAURA CALVI
 
 
Volo di farfalla
 
Sulla terra
In un volo di farfalla
Sei arrivata
Zolla di colore
In un cielo di perla
Tu
Una stagione sola
Sei restata
In un soffio
Te ne sei andata
Troppo presto
Si è spento
Il giorno
Troppo vuoto
Nel giardino
Il tuo fiore
Ancora pieno di te
 

Seta
 
Morbida
Seta
Il pensiero
Scivola
Lieve
Dentro
Uno sguardo
Ancora m'avvolge
Dolce
Carezza ancora la sento
Seta
Nel cuore
Il sapore
Di te
Che non scivola via
 

 
DANIELA CHESSA
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questa poesia è per te
 
E qui,
è vicino a me, ogni giorno
prezioso, riservato e allo stesso tempo così incombente
tanto che, quando sto con te,
amore mio,
ci spia. Con le premure e l'accortezze
di un vero ladro.
 
E noi così presi dai momenti,
dalle passioni e la grande voglia di stare insieme che ci unisce,
non ci accorgiamo della sua presenza...
 
Ma ecco,
distratto si è fatto scoprire.
 
Iniziamo a correre
a prendere decisioni affrettate
ma lui egoista
continua a correre
sempre più veloce di noi.
Ci giriamo continuamente
guardandolo in faccia:
è il tempo,
che una volta ci ha unito e adesso ci separa.
 


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 ALMA CHIMENT
 
 
Fiume
 
Pigro sonnecchio
- tra mie eterne verdi cornici -
fluttuando solenne, maestoso
- talvolta sdegnoso -
occhieggiando qua e là
- tra sbadigli e sospiri -
concedendo magnanimo
- a inguaribili eterni romantici -
di specchiarsi su argentea mia chioma
- da ogni mirabile vetusto verone -
per raccogliere tra fiori e baci
- di cui mai son sazio -
giuramenti, promesse e voti
- più o meno sinceri -
che, novello Hermes,
- con garbo, grazia e civetteria ... -
alle capricciose instancabili onde
- di mio superbo fratello Mare -
con languido gesto affido.
 

 
 GIUSEPPE D'AGRUSA
 
 
La stanza vuota
 
Silenzioso mi aggiro ascoltando
nella mia mente sopita echi
di ricordi passati.
Sento ancora l'aria intrisa di
favole irraggiungibili e profumi
di zagara.
Diario di sensazioni che lasciano
andare la mia mente in ricordi
frenetici, componendo mosaici di
immagini e presenze che non
giudicano, ma che mi amano e mi
sorridono.
Stanza vuota avvolta dall'oscurità,
dove finestre cieche mai più luce
daranno e prigionieri resteranno
profumi e sorrisi incisi in sequenze
cantate in armonie dimenticate
nel tempo.
Mai più colori dipingeranno le sue
pareti e silenzioso stringo tra le
mie mani quell'aria che di ricordi
è a me cara.
Nulla è mutato se non il tempo,
ma in me conservo ciò che mai
potrà morire.
 
 


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TIZIANA DE POLI
 
 
OPERA 3A CLASSIFICATA
 
 
.. di carne e terra
 
Mi rivedo spesso
percorrere con calma una strada bianca
dalla quale attingo avida,
la serenità da un orizzonte pastello.
 
D'un tratto
è rapita con scortesia la mia attenzione
.. da una campagna nuda
e vestita a gelo di nebbia grigia.
Cenere lieve copre a manto le vite
che fievoli si abbandonano al riposo
senza temere una prematura dipartita.
 
Io estranea,
vengo protetta da questa veste perlata
che sebbene lieve, mi ricopre le spalle
risparmiandomi il torpore del gelo.
Nuda di vesti,
mi sento senza sangue
rotolare tra fili d'erba di mortale apparenza
e annuso dalla terra quel sapore che da sempre
ho sentito fratello.
 
Stesa e disperata,
esaspero le braccia e ricopro di carne la terra
che amica e madre
mi rincuora e mi accoglie come parte mancante
che finalmente ritorna,
mi respira e capisce,
ma mai chiede il perché della mia disidratata volontà
che ora assimilo nuovamente
cibandomi come da una lupa
di ardore materno.

 
 FIORELLA DI CHIARA
 
 
Dall'altra parte dell'orizzonte
 
Cullata
da inavvertibile soffio
la sua anima
ha varcato quella porta
che si chiude alla vita
per aprirsi alla luce
ed ha raggiunto il silenzio.
Alle vite
che l'hanno accompagnata
in questo viaggio
dall'altra parte dell'orizzonte
ha lasciato la voglia
ed il coraggio di esserci
essere parte tangibile del labirinto
muovendo passi
dentro le sue molteplici trame
per comprendere gli intrecci
e lasciare impressa
la sua impronta...
Oltre è la via d'uscita.
 

A Lorena

 


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LINDA GALASSO
 
 
A mio padre (15 agosto)
 
È il grilletto di un fucile
carezzevole al tatto...
Una parte del mio cuore,
brilla silente e lamentoso
come un guaito, come uno sparo.
 
Colpo mai sparato,
colpo troppo buono per essere udito,
colpo celato a chi vibra
e assale un tempo terreno.
 
Io ti tengo padre
nel calice adorno dei
giorni che furono,
in quello dei giorni che sono a venire.
 
Tu candida perla,
del mio vivere tacito sorriso,
mi hai fatto dono di carezze
e di chiarezza... quella di credere.
 
Di te ora solo un eterno silenzio.
Di me ora solo il peso degli anni che sono
di quelli che verranno.
 
Sento ancora scorrere lento
un fiume di lacrime
e scorgo un'umanità che va tenera verso il suo destino.
 
Tu padre messo in croce
e perso ancora mi sorridi,
ancora mi infondi il coraggio di andare...
 
Laggiù scorgo già nitido il tramonto...
Alba di giorni eterni...
Alba di giorni teneri, nati solo per noi.

 
 MASSIMO GARDINI
 
Lo studente.
Prese il diario e scrisse:
Oggi sto superando il limite di sopportazione. Il clima di conflitto, di intolleranza e indisposizione generale sta raggiungendo l'apice. Ogni motivo che poteva incoraggiarmi a interessarmi a queste materie sta venendo meno, Sono frustrato nonché stressato da tutto ciò.
 
Mattina (a scuola).
 
M'oscuro
di stress.
 

Io.
 
Sto come un uomo
sotto il fuoco di una mitraglia
in guerra
sugli aperti campi.
 

Sveglia!.
 
Un'intera mattinata
buttato vicino
a un compagno
devastato
con la bocca
spalancata
volta alla lavagna
con l'inchiostro
sulle sue mani.
Penetrata quest'immagine
nel mio silenzio
ho scritto lettere piene di rammarico
Non sono mai stato
tanto
distaccato dalla lezione.
 


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 SIMONETTA GRAVINA
 
 
Il profumo della felicità
 
Trafitta dalla Speranza
la Vita
ricomincia ogni giorno.
ALL'ALBA
 
 
Com'è bello il mondo!
Sfiorato dall'ala dell'aurora,
lo Spirito delle cose,
si illumina di chiara luce.
All'apice della Speranza,
l'anima mia va a vela.
Sono stata nella Casa
del Signore,
e seduta alla Sua Mensa,
ho pregato la Madonna del Buon Umore.
E ora, forte del Suo sorriso,
e con il Suo alito in cuore,
affronterò il mio giorno,
e comincerò...
con un caffè nero, bollente,
e un cornetto, dolce, caldo,
fragrante. Qualche volta,
la Felicità,
è anche nel profumo,
di una tazzina di caffè.
 
 

PIERO IMBROGNO
 
 
Labirinto
 
Faccio fatica a fingere e tu pure, mi pare, per motivi opposti.
Non riesco a barare, i liberi rapporti non sono più tali,
le intenzioni mascherate, gli slanci frenati.
Conosci le mie figure, ti ho svelato il mio segreto,
gioco ormai a carte scoperte e con gli occhi bendati.
 
Ho iniziato a salire una scala minore, timoroso di quella reale,
per cercare di raggiungere la carta vincente, la Donna di Cuori
ed ora mi trovo perso nel Labirinto dei sentimenti.
ho sviluppato per l'occasione tutti i miei sensi,
il tuo profumo mi guida, il tuo respiro seguito come sospiro,
seguo il gradiente termico crescente negli angusti spazi
dei corridoi, da poco spettatori del calore della tua anima.
Come a mosca cieca mi sposto con le mani tese sempre avanti,
ti raggiungerò?
Mi sfugge e perdo il filo del discorso e del gioco
nelle stanze buie e sconosciute della ricerca e dell'attesa.
La tua impronta lasciata sui sensi amplificati
è diventata il mio sesto senso, distorto, fuori fase,
continuo a barcollare, Teseo mancato, non riesco a sbrogliare la matassa.
 
Sono mesi che cammino in questo sentiero di pareti monotono,
spinto dall'eco della tua voce, a cercare ed essere cercato, attendere ed essere atteso.
Anche se conosco ogni pietra di questa rete che mi imprigiona,
mi sono perso ancora una volta e continuo a perdermi nel tempo.
A volte, corro credendo di averti intravista, e, arrivato vicino,
con le braccia tese avanti desideroso di un abbraccio più che di luce dell'unica porta,
... di nuovo, scompari e di nuovo, ti perdo.
 
Sono anni che mi muovo in queste vie oscure delle passioni e dei desideri,
già mille volte percorse,
il mio procedere nelle cieche stanze a passo ritmico, incerto, barcollante, a volte sicuro,
ingannato da specchi e scale bugiarde, oasi e fonti inesistenti,
rassomiglia ormai ad una danza con figure ed evoluzioni
che ricordano la tortuosità dei lunghi corridoi del labirinto.
Ancora una volta ti rivedo in fondo, mi avvicino e tendo le braccia,
ho trovato la porta e sono fuori, abbraccio un'ombra, assetato.
Era la porta sbagliata,... si, sono fuori, ma in mezzo al deserto.


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 MELTEA KELLER
 
Fame nervosa (17.2.2005)
 
La birra sa di lacrime, la cioccolata di sorriso:
io mangio e bevo a seconda se devo
vivere o morire
ogni giorno all'insegna della cioccolata mi avvicino alla vita
mentre più bevo birra, più il tempo si spreca
e muoio.
 

Io, Fritz e Frank (17.5.2005)
 
I miei uomini
Non mi dicono mai
Che mi amano
Parlano di vento
E di pioggia
Parlano di notte.
 
I miei uomini
Pensano che
io sia una roccia
e dunque sono fiumi
che da montagna scendono,
e non riesco a sentirne il calore.
 
Non so mai
se i miei uomini
mi amano,
mi tengono sulla corda
trapezista, io
un passo avanti, uno indietro.
 
Ma neanche loro
Immaginano minimamente
Che morirei,
Loro mi vedono il sole
Mi vedono la vita
Addosso.
 
Sarebbe un gran controsenso.
 

 
 DANIELE LAZZERI
 
 
Affacciato sul mondo,
una distesa baciata dal sole
e bruciata
di ulivi, papaveri e grano
sussurra
il messaggio sottile
e sublime
della dolce terra.
Nelle vene accolgo
il baluginare
del senso...
proprio a me parla
la cifra nascosta,
si sposa l'universale
con l'infinitesimale
irrequieto,
forse folle.
Nel ronzio delle cicale,
nel fruscio del vento
si spegne l'eco - belligerante -
della mia mente.
 
La pace vince
e il cuore.
Ed è di nuovo consonanza.
 

Così cingesti l'anima
urlante,
sonno le desti
come schermo
e balsamo,
e il nervo scoperto
riposò,
finalmente alieno
di brividi
e richiami.
 
 

 


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 CARLA LEONARD
 
 
Amare
 
Amare è tutto nella vita
Amare è volersi bene
L'amore fatto con passione
Può essere bellissimo e travolgente
Ma può portare cambiamenti di vita
E può anche distruggere e distruggerti
Il bene porta serenità
Non cambia la propria vita
L'amore aiuta sempre
E rispetta la persona e la natura
L'amore dà
L'amore riceve
L'amore crea il nostro mondo
L'amore ti guida nei tuoi passi
L'amore non ti fa soffrire
Perché non ti rinfaccia
Perché ti ricambia
L'amore vero nasce e fa risplendere tutt'intorno
Sprizza da tutti i pori
E t'investe senza poter reagire
Ma lo assecondi al suo comando
Senza renderti conto
E sarà gioia immensa
E sarà un tuffo al cuore
Quando avrai capito questo sentimento
L'amore non s'implora mai
L'amore si fa
 
 

SABRINA LORENZONI
 
 
Prigioni
 
Ho paura di uscire da qui
mentre tu vorresti correre senza limiti.
 
Ho paura di incrociare altri sguardi
mentre tu vorresti mostrare a tutti gli occhi limpidi
e con gli stessi occhi guardare.
 
Sono qui a scrivere in silenzio
perché ho paura di parlare,
mentre tu vorresti gridare.
 
Un grido di libertà
che spezza le catene
e abbatte i muri della disparità.
 

Il passato torna sempre,
sotto altre vesti,
con la faccia di altra gente.
Brutte parole, cattivi pensieri,
portano i ricordi nei luoghi più neri.
 
Rami spezzati,
frutti caduti e mai raccolti
abbandonati a terra a marcire,
... così
come il mio passato deve morire.


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CARMELA MARINO MANNARINO
 
 
Fruscio d'ali
 
Chiudi gli occhi mio cuore
e ascolta l'ombra bianca
d'irreversibile sereno sufficiente
dei ricordi dipinti
di quei campi, di quei lidi
dove sono scritti
i nostri padri, i nostri figli
 

Crepuscolo
 
Brilla lassù il corso delle stelle
sempre inestinguibile come seguisse
la naturale orma delle cose risapute
su altra gente innumerevole che mira
in esse un'immensa armonia apparente
e finisce per credere l'universo acceso
dalle luci l'espressione chiarissima
di un rifugio al di sopra
dell'oscurità del mondo;
dove, per quanto remote nell'immenso
cammino perpetuo, tra loro i sogni ameni,
spesso incredibili, incrociano l'immagine
facile di felicità felice.
Illeggibile, inconcluso tentativo.
Ed è sempre falsa speranza guardare
fissamente quel luogo che s'è creduto
migliore, nel quale mai nulla ci riguarda
che accresce in breve le gioie del presente.
Purtroppo da lontano esse non vedono
che la notte delle cose, dolore e angoscia.
E poco altro.

DEMO MARTELLI
 
 
Circuito
 
La luna dentro al fiume
la notte all'aria aperta.
 
Il mare sventra il fiume
la luna torna in cielo.
 
La notte si riscalda
la donna si distende.
 

Il fiume e l'ombre
 
Dall'alto si vede
il nastro del fiume.
Serpeggia strisciando
la valle tranquilla.
La calma vi regna
perpetua sul letto:
veduta stupenda.
Ma un grido ti sveglia
se vai più vicino:
son l'ombre spezzate
degli alberi in vita
contorte, allungate,
così torturate
dai vortici interni,
crudeli impetuosi,
invisibili e veri:
veduta straziante.
Quel fiume è la vita
e gli uomini l'ombre.
 


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 MARCO OSTAN
 
 
 
 
Autunno
 
Nebbia freddo dell'autunno
L'estate è andata via come una ladra
senza lasciare tracce
E il freddo dell'autunno è arrivato
come il male sul bene.
 

Come l'erba ama la pioggia
 
Ti amo come l'erba ama la pioggia,
ti amo come la luna ama il sole e come il sole ama il calore,
come la rotaia ama il treno e come l'arcobaleno ama il colore;
ti amo come il cane ama il padrone.
Ti amo come le stelle amano la notte e come le paure amano la morte,
come il muscolo ama il tendine e come il silenzio ama la solitudine.
Sto versando lacrime sto scrivendo un testo inutile,
tu vuoi che ti lasci in pace e ogni paragone è inefficace e sai perché?
Perché in natura niente ama qualcos'altro come io amo te.
 

Notte
 
La luce dielampioni si riflette sull'asfalto bagnato
La piazza vuota mi riempie di emozione
Ascolto ildolsiccimo suono dle tuo silenzio
I sogni vivono nelle tue ore
E molte vite sono concepite nel tuo ministero.
 

 
 FRANCESCA PANFILI
 
 
Un ricordo
 
Non sei più il bambino di una volta...
 
I tuoi occhi erano attoniti
tra lo stupore e lo smarrimento.
Il tuo sguardo, affacciatosi da poco alla vita,
cominciava a captarne la bellezza e la difficoltà:
tu non sapevi ancora come avresti reagito...
 
Ricordo così il tuo volto da bambino:
quella foto mi è rimasta nel cuore.
 

Percezioni
 
Il tratto della penna che unisce
pagine di fogli disgiunti,
come momenti diversi di vita
tra cui cercare un nesso,
è l'epifania di un faro woolfiano,
di un punto di luce nel buio
tra la notte ed il giorno...
 
La notte si stempera piano
nell'orizzonte più chiaro,
nei tratti indefiniti di una pennellata
nel quadro in cui vedo me stessa di spalle.
 
La mia vita è ancora sulle righe
di fogli separati del mio io
che solo a volte il mio doppio sguardo unisce.
 

Sorriso amaro
 
Ho in bocca un sorriso amaro,
cerco un'anima affine alla mia.
Eppure nell'aria
respiro già un profumo di gioia,
la libertà di scegliere il mio vincolo.
 


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 DARIO ROMAN
 
 
Mondi diversi
 
Cosa sta dietro a quel volto un po' strano
lungo e ambiguo ma segnato dal giorno,
col sorriso di un tuo sogno che è vano
tra una lacrima e una corsa d'attorno?
Mentre il tempo nostro scorre via lento,
e ci dà di tanto in tanto un qualcosa,
rincorriamo solo un gran fuoco spento,
solo il falso amore dietro a una rosa...
 
Chissà quando tu mi osservi che pensi?
Come se volessi chiedermi il gioco,
ma neanch'io so decifrar ciò che senti,
che colore hanno i pensieri in te dopo?!
E vorresti dirmi a volte un pensiero
per parlare quando giunge un po' l'ora,
ti rimane un dubbio falso oppur vero,
ma la voce ti si spegne qua ancora...
 
Quante volte poi ti guardi là intorno
questo mondo come la solito appare,
senza chiederti se è tutto un contorno
di realtà mai ritrovate da amare?!
Quando spesso un dubbio c'è o un malinteso
ci sorprende nel modesto e improvviso
mondo nostro ritenuto mai illeso,
e sempre unico attaccato a quel viso.
 
Quando c'è futilità in ogni giorno
che fa chiuder l'uscio aperto all'amico,
e guardiamo dove c'è un "non ritorno",
non capiamo che poi tutto è finito;
resta solo, dove c'è incomprensione,
dentro in ciò che non capiam quasi mai,
il precario senso di ogni emozione,
il cambiare, quello che hai e non hai...
 
 

 
 GIANLUCA SACCHI
 
 
Gelo
 
Sento freddo
 
Il mio corpo si veste
d'un guscio marmoreo
Le mie mani si sciolgono
in gocce di ghiaccio.
Trionfo dell'alienazione.
 
I miei occhi si infrangono
come vetro opaco
Il mio dorso si tende
spezzando il silenzio.
Tirannia dell'egocentrismo.
 
In questa folla comprendo
l'ovvia solitudine
Tra i tanti ronzii mormoro
rare melodie.
Rifiuto della società.
 
Ma ecco ad un tratto si apre uno spiraglio,
e la realtà si tinge di colori.
Ogni gesto è poesia, morti i dolori,
felice, e non per temporaneo abbaglio.
 
I ronzii in armoniche intonazioni,
la solitudine in socialità.
Parole, frutto di banalità,
si mutano in raffinate creazioni.
 
Ma non ora, non questa notte.
La notte è solo gelo e oscurità.
Di nuovo, dopo tanto tempo...
Ho freddo.
 


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 ADELE SAIANO
 
Ai lettori di poesie
 
Giudici
(in) consci
del vostro potere
con un pollice (sul) verso
decretate ciò che sarà
della parola.
Vivrà
se letta
morrà
se ignorata.
Rischio privilegiato
del poeta
che (re)suscita un'eco
sepolta nella memoria
e non
sa
se
risuonerà.
Cerco il silenzio
eppure lo detesto.
Annodo relazioni
e poi le sciolgo.
In queste connessioni
di (iper)testo
sta la tessitura della (vostra)
paura.
 

 
 LUISA SALA
 
 
Dove sono?
 
Lascia che sia il tempo,
a viaggiare sul tuo volto,
a tracciare solchi profondi
tra le mura della senescenza.
Non andar via,
arresta le tue membra.
I giorni scorrono lenti e solenni,
anime iraconde soffiano
come un vento caldo
su corpi nudi.
La salsedine ricopre la pelle,
un brivido freddo scuote la mia mano
alla ricerca di credo e silenzi.
Oddio dove sto navigando?
Non so,
credo ancora d'aver fiato,
ma la tentazione di librarmi nel tempo
attraverso la mia anima immortale,
mi è di seduzione.
Mi attrae il buio,
chiamo persone che amo
e non mi favellano.
Ecco, un'ombra si appalesa dinnanzi a me.
"Aiutami, ti prego
non voglio sfuggire a chi amo,
ma desidero con ardore
librarmi nel vortice dell'eccelso.
Farò ciò che desideri, donami un gesto".
L'anima silente si allontana.
Vorrei incontrar più persone e meno gente.
Dove sono?
Ma sono ancor io o chi altro?
 
 


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 LUCIANA SCAGLIA GRENNA
 
 
Giusto o... non giusto
 
Dalla tua bocca,
segnata da una profonda cicatrice,
incancellabile,
tu,
piccolo grande uomo,
dopo sofferenze
taciute per la loro grandezza,
non è mai trapelato
alcun improperio
anzi
ti sei rivolto a "Lui"
quasi a chiedere...
consiglio.
Era proprio fede "pura"
la tua?
sì... credo di sì
e con tenacia
hai fatto "tuoi"
i pochi attimi
di felicità
che la tua incrollabile
fede
ti aveva riservato.
 
Giusto o... non giusto?
Ognuno di noi mortali
ha la propria risposta.
 

 
 DARIO SORGATO
 
 
Nel Buio
 
Sprofondo lentamente nel buio
Non solo colori smorzati
e luci soffuse.
Ovattati silenzi e suoni in disuso
Mi fermo
Talvolta preferisco farmi superare dal mondo
o percepirlo mentre mi attraversa
Piuttosto che andargli incontro
e inevitabilmente
scontrarmi
Azioni riflesse di un sistema imparato
ma potrebbe essere troppo tardi
Spostato come un oggetto
Guidato a comando
Vorrei essere il padrone
di tutti i miei passi
 

Terrazzo
 
Microracconti scanditi da sigarette,
Nuova unità di misura temporale.
Microsguardi tra sospiri e sbuffi.
Microniente.
 
 


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 FRANCESCO SQUILLACE
 
 
 
 
 
Il Piccolo Ammalato
 
Cessato è il dolore
e adorata è questa pace,
n'approfitta il pensiero
che lascia la recente pena
ed, ormai di là dalla spoglia stanza,
vola scrutando gli infiniti spazi.
Sento nella viuzza gli amici giocare
e mormorare la comare.
Io incontrarli vorrei
ma non posso.
La lunga infermità mi atrofizza le membra
e il cuore si angoscia,
ma la mia fantasia prende forma e concretezza
e il mio lapis colora quel mondo reale
che immaginare solo mi posso.
Ora sono stanco
e riposerei per sempre.
 

 
 ROSANNA STROZZI
 
 
Il ricordo che ho di te
 
Ho di te, Andrea, un dolce ricordo,
che vive in fondo al mio cuore.
 
Tu mi sorridevi sempre,
con i tuoi splendidi occhi azzurri,
e così mi rendevi bella la vita.
 
Ogni volta, tornando a casa,
mi abbracciavi forte
cancellando ogni mio affanno.
 
Mi dicevi che ero una mamma troppo buona
e ora sono contenta di esserlo stata.
 
Poi, un giorno, non hai più potuto
guardarmi, sorridermi, abbracciarmi
perché sei stato accolto
nell'incanto più perfetto,
e la tua voce si è tramutata in canto soave.
 
Lasciandomi hai voluto farmi l'ultimo regalo,
il più prezioso:
la tua lieve presenza vicino a me
che io riesco a percepire e che so
mi accompagnerà ovunque io sarò.
 


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GERMANO TAREA
 
 
 
 
 
 
Respiro associato
 
Sarai per me nei miei ricordi
sarai per me un angelo vivo
sarai per me un ritratto vivente
ti penserò gioconda fanciulla.
Quando persino il mondo finisce
quando mi scopro a piangere ancora
quando ti sento stanca e finita
mi giro attorno: forse ho capito!
Ma il sospetto di una sentenza
prende la forma di un colore astratto
di un ricordo che non può morire
guadami, senti e... ascolta il vento.
Nella passione che metto a sognarti
scopro ancora pensieri giacenti
mi fanno male, mi chiedo se posso
volerti, è un canto... voglio riaverti!
Grido pensando alla vita che va
mi metto accanto a una storia che c'è
sento che tu non sei finita qui
devo però aggiustare il mio sì.
Qualcuno mi tenta qualcuno mi spiega
che la vita è un gioco io lo so di già
hai un corpo da favola anche questo è così
l'altra vita la voglio scoprire da me.
Se mi metto a riflettere non costo più
devo fare il guardone del mio vivere;
quante stanze ho aperto per cercare te
ora che ti ho ritrovata... non vorrei perderti!
 

 
LUISA TEDESCO
 
 
Primavera
 
Il sole inizia ad affacciarsi all'orizzonte:
saluta il gelo sciogliendolo
goccia a goccia,
il pesco si fa avanti
mostrando la sua veste nuova
tutta candida ricolma di petali rosa,
come la derma di una lattante;
l'erba si colora di un florido verde
e di lontano un cinguettio
canta inni alla vita.
Sembra un risveglio
dopo un lungo letargo,
ove non il sonno ha regnato
ma il freddo e l'oscurità.
Il vento aleggia ancora
e continua il suo viaggio
verso l'eternità,
ma non penetra più le ossa
bensì accarezza la pelle
trasportando con sé
un infinito profumo di viole.
Il sorriso ricompare
e la vita sboccia all'improvviso:
nei giardini i passi dei bambini
e la loro voce
sono la musica della gioia.
Anche la sera diviene più tiepida
e la notte ci regala
un riposo di serenità.
Tutto sorride
e dal principio d'ogni dì
alleggerisce l'intera umanità.
 


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 MARIAROSARIA VARANO
 
 
Come gli angeli
 
Il tocco misterioso
Di delicate carezze
Si posa soave sull'anima,
è nel sorriso dei bambini
Che ritrovo la gioia
Del vivere sereno e semplice,
Liberi di non pensare
Che ieri non tornerà
E domani arriverà improvvisamente.
Come gli angeli
Si cullano nel lento presente
E gioiscono di ogni attimo
Vissuto intensamente
Con l'espressione seria
Di chi, per la prima volta,
Scopre giocando
Quanto può essere bello il mondo.
 

Notturno
 
Languide distese tinte di verde
Declinano morbidamente
Verso ampi tramonti accesi di rosso,
Come nere pennellate
Il volo delle rondini stria il cielo.
Densa fuliggine che ricopre il mondo
La notte silenziosa arriva,
Con le sue nenie sussurrate
Soavi melodie dai millenari accordi
Interpretati dai lunghi silenzi,
Canto notturno di impercettibili voci.
Che perpetuamente mormorano
all'unisono
La perfetta armonia dell'universo.
 

 
 


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Agg. 02-10-2006