Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Ottavio Nipoti - Ferrera Erbognone 2006

 

Indice

Presentazione di Umberto De Agostino - Albo d'oro dell'edizione 2006 - Valentina Adiutori - Davide Alpeggiani - Maria Elena Arcadio - Roberta Bagnoli - Anna Francesca Basso - Ennio Bastiani - Wilma Bertasi - Paola Biondi - Vincenzo Bolia - Stefano Botticella - Argeta Brozi - Marco Bruni - Cinzio Cacaci - Federico Cammarota - Alberto Canetto - Sara Capizzi - Silvano Capriotti - Luisella Maria Carletti - Rossana Carturan - Simeone Carullo - Gilbert Cerbara - Cristiano Comelli - Enzo Comin - Rosa Maria Corti - Laura Costantini - Oriana Costanzi - Daniele D'Alberto - Massimo D'Angelo - Elena D'Arcangelo - Loredana Di Bartolo - Mauro Domenella - Luca Falchi - Arturo Ferrara - Francesco Ferrari - Alessandro Franzina - Giovanni Galeano - Rosario Galipò - Leila Gambaruto - Maria Rosa Gelli - Orazio Gennuso - Annalisa Giagnotti - Maria Rita Giannini - Filippo Augusto Grasso - Gennaro Groppa - Pellegrino Iannaccone - Francesco Jonus - Ambra Librizzi - Casto Lillino - Claudio Malatini - Amedea Mantovan Regazzo - Alessio Manzo - Fulvia Marconi - Gabriella Massarotti - Sabrina Mattioli - Tomaso Mazzacani - Gerardo Melchionda - Camilla Messina - Giampiero Mirra - Carlo Molinari - Alessandro Montalto - Maria - Maddalena Monti - Comasia Nitti - Giorgio Orizio - Maurizio Orsi - Alessio Pasquali - Angelo Passarelli - Maria Teresa Piccardo - Pino Pieri - Massimo Pignatello - Maria Piras - Andrea Polini - Gianluca Praticò - Cristian Pretolani - Luca Previato - Marialara Provenzano - Elena Puleggi - Ermano Raso - Piera Rossi Celant - Lorenzo Rutolo - Antonio Sangervaso - Adriano Scandalitta - Jolanda Serra - Pier Gaspare Siclari - Caterina Sorbara - Maristella Vandelli - Diego Verra - Paolo Villa - Maria Teresa Vivino - Gino Zanette - Antonio Zannino

 
Antologia del Premio letterario Ottavio Nipoto Ferrera Erbognone 2006 - 14x20,5 - p.p.104 - Euro 18,00 - ISBN 978-88-6037-459-2
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
 
Quando si parla di poesia, questa parola significa due cose: da un lato, un tipo particolare di discorso parlato o scritto che si distingue da altri modi di comunicazione; dall'altro, un'attribuzione di valore per cui si dice "poesia" per identificare qualcosa di bello, di importante, di riuscito, di meritevole di stima o di attenzione. Nel parlare comune, "poesia" significa due cose: per un verso è un discorso, o ragionamento, o una comunicazione dove prevalgono elementi di ritmo e cadenze, di ripetizioni, di immagini che alterano i significati immediati e che gli conferiscono, oltre ai primi, anche significati interiori. Per un altro verso, quando noi diciamo «questa è poesia» intendiamo in genere qualcosa di elevato e di nobile, di rassicurante o di commovente o di rasserenante, di vivace, pungente. Su questi concetti-base si trovati concordi i giurati dell'11a edizione del concorso nazionale di poesia «Ottavio Nipoti«, organizzato dalla biblioteca comunale: la poesia di Vincenzo Bolia, «Mare tempestoso», è stata apprezzata all'unanimità dai giurati Carlo Pusineri, Maria Santina Sozzani, Chiara Sala, Anna Maria Invernizzi, Paolo Sala e Umberto De Agostino. Alle spalle del poeta di Albenga si sono classificate due autrici: Sara Capizzi di Lazzate (Milano) con «Credevo», e Maria Rosa Corti di Lenno (Como) con «Rivivono». Poi gli autori dal quarto al decimo posto: Elena D'Arcangelo di Martina Franca (Taranto) con «Oltre l'amore», Jolanda Serra di San Mauro Forte (Matera) con «Sierra Leone», Lenio Vallati di Sesto Fiorentino con «Sogni infranti», Ambra Librizzi di Empoli con «La tessitrice», Gerardo Melchionda di Nemoli (Potenza) con «Il ritorno degli emigranti», Adriano Scandalitta di Mortara con «Ombra di vita (A mio padre)» e Ivan Ruccione di Vigevano con «Il bosco». Segnalati: Lorenzo Rutolo di Ferrara, Antonio Zannino di Riva Ligure, Anna Maria Cardillo di Roma, Deanna Mannaioli di Marciano, Luca Previato di Legnano, Cinzio Cacaci di San Benedetto del Tronto, Carlo Monteleone di Palmi, Vincenzo De Crecchio di Chieti, Fulvia Marconi di Ancona e Amedea La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 23 giugno 2007, alle 17, nella sala polifunzionale di corso della Repubblica in occasione dei festeggiamenti per il patrono San Giovanni Battista. Gli autori presenti sono stati premiati dal sindaco Giovanni Fassina e dall'assessore alla Cultura, Paolo Sala. Oltre alla parte "ufficiale" del concorso, la giornata ha registrato anche la presentazione del libro «A Ferrera con amore», raccolta di poesie in dialetto e in italiano scritte da Giacomo Nai. Ferrerino "doc" oggi residente a Zinasco Vecchio, medico in pensione, Nai ha raccolto la sua variegata produzione realizzata negli ultimi vent'anni. Le poesie sono corredate da vecchie fotografie, fra cui quella dei reduci della Prima guerra mondiale. La biblioteca comunale di Ferrera Erbognone ha promosso e finanziato la stampa del volume, che è stato distribuito gratuitamente a tutte le famiglie del paese.
 
Umberto De Agostino
presidente della Biblioteca Comunale di Ferrera Erbognone
e segretario del concorso «Ottavio Nipoti»
 
 
 
 

Albo d'oro dell'edizione 2006

 
 
La giuria della undicesima edizione del Premio Nazionale di Poesia «Ottavio Nipoti - Città di Ferrera Erbognone 2006», dopo attenta valutazione delle opere pervenute ha decretato di premiare le seguenti poesie:

  • Opera 1a classificata «Mare tempestoso», di Vincenzo Bolia, Albenga (SV).
  • Opera 2a classificata «Credevo», di Sara Capizzi, Lazzate (MI).
  • Opera 3a classificata «Rivivono», di Maria Rosa Corti, Lenno (CO).
  • Opera 4a classificata «Oltre l'amore…», di Elena D'Arcangelo, MartinaFranca (TA).
  • Opera 5a classificata «Sierra leone», di Jolanda Serra, San Mauro Forte (MT).
  • Opera 6a classificata «Sogni infranti», di Lenio Vallati, Sesto Fiorentino (FI).
  • Opera 7a classificata «La tessitrice», di Ambra Librizzi, Empoli (FI).
  • Opera 8a classificata «Il ritorno degli emigranti», di Gerardo Melchionda, Nemoli (PZ).
  • Opera 9a classificata «Ombra di vita (A mio padre)», di Adriano Scandalitta, Mortara (PV).
  • Opera 10a classificata «Il bosco», di Ivan Ruccione, Vigevano (PV).
     
     
    Opere segnalate dalla Giuria con Attestato di merito:
     
     
  •  
  • «Ad impossibilia», di Lorenzo Rutolo, Ferrara.
  • «Cercando l'anima», di Antonio Zannino, Riva Ligure (IM).
  • «Come avvolge la notte», di Anna Maria Cardillo, Roma.
  • «Diverso», di Deanna Mannaioli, Marciano (PG).
  • «Ed il Tempo...», di Luca Previato, Legnano (MI).
  • «Finirà questo amore», di Cinzio Cacaci, San Benedetto del Tronto (AP).
  • «Lentamente si dirada...», di Carlo Monteleone, Palmi (RC).
  • «Porterò con me», di Vincenzo De Crecchio, Chieti.
  • «Una frase non detta», di Fulvia Marconi, Ancona.
  • «Utopia», di Amedea Mantovan Regazzo, Vicenza.

     
MARIA ELENA ARCADIO

Universo!!!!…

Il SUONO dell'ASSOLUTO…
Il RUMORE del TUTTO…
La MELODIA della COESIONE dei TOTALI!!!…
ASCOLTO…
Il silenzio ASSOLUTO!!!…
BREVE,
assorto attimo di SOLUTA PACE!!!…
Specchio di un piacere MAI… rivelato;
RIVELAZIONE!!!…
Breve istante?!!!…
Perso NEL MENTRE… del realizzo;
REALIZZAZIONE!!!…
Palesato;
Ambivalente;
Doppio rifiesso…
RIFLESSIONE!!!…
Coesione non ancora ACCORDATA…
Di una RARA…
ETERNA SINFONIA!!!…
… FUSA - PERSA…
Tra le NOTE dell'ASSOLUTO!!!…
UNIVERSALE MISTURA dal SAPORE…
simile al SUO GENERANTE…
GENERATORE!!!…

ENNIO BASTIANI

Incaute illusioni

Ho errato maldestro,
come un sogno irreale,
fra le tele della vita;
ho nascosto il peccato
alla ricerca morbosa
dell'oblio;
ho celato un sorriso
alla ricerca del pianto;
ho perdonato incautamente
effusioni d'amore
portatrici d'odio;
ho guardato il cielo,
alla ricerca vana del piacere,
tra boccaccesche nuvole,
ispirato soltanto dal desiderio
di placare un'ossessione
aggrovigliata al mio cuore;
ho cercato stupidamente
nell'oscuro delle tenebre
un motivo di pace;
ho pianto intensamente,
fra risi beffeggianti di donne
portatrici
di amare passioni;
ho assaporato un soffio di morte,
sperando di capire il mondo,
schiacciato dalla viltà e dall'ignoranza
degli uomini,
innamorati soltanto di se stessi.
Ho cercato,
ma ne sono uscito sconfitto,
il male
spietato guerriero,
ha nuovamente vinto.


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WILMA BERTASI

L'onda

Ho ascoltato il silenzio
della notte sull'onda
nel fiuttuare assorto
della fronte fino al mio pensiero.
Abituata a valli sempre verdi
m'immergo nel termine selvaggio
di natura in mare aperto.
Non oso tacere questo momento
di sguardi fugaci e lunghi silenzi.
Nella discesa gli occhi si accendono
a un lunghissimo bacio lasciato
alla pesca salata del cuore.
L'azzurro pensiero mi rapisce
tra conchiglie e nodi legati
alla nave lanciata al desiderio
di emozioni.
Avanzo in un mare non mio,
il mio paese è altrove
ma qui è il canto della parola
che risuona di sorriso e amicizia.
Mi distendo nella chiara luce
come vela issata che si lascia
trasportare in una danza
toccata dal vento.

PAOLA BIONDI

Dedicato a te…
 
Dedicato a te Angelo mio…
sperando che un giorno
riuscirai a leggere queste mie parole.
Sono parole tristi
come tu ben sai.
La vita che ho trascorso
è stata molto amara
e solo con te
ho trovato la forza di parlarne,
l'ho paragonata a un puzzle
ma tu, pezzo dopo pezzo,
sei riuscito a capirne il significato.
Solo tu lo puoi capire…
perché è dedicato a te…
È giunta l'ora di chiederti…
Ricordati di me…!
So che tu lo farai,
perché, dietro la tua freddezza
hai un cuore d'oro e tanto
amore da dare…
Forza e coraggio, io sarò
sempre con te!
Sarò i mille venti che soffiano…
Sarò l'ebbrezza della sera
che ti accarezza il viso…
Sarò il sole che ti scalda la pelle…
Sarò la dolce pioggia d'autunno…
Quando vedrai nella notte brillare
una stella…
Ricorda…
io sarò lì, vicino a te…
Solo una cosa ti chiedo
Angelo mio…
Ricordati di me!!!


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CINZIO CACACI

OPERA SEGNALATA

Finirà questo amore

Quando sorriderò per averti perso,
questo amore per te sarà finito.
Quando maledirò averti incontrato
e ti incontrerò senza vederti,
quando ti vedrò senza guardarti
e ti guarderò senza pensarti,
quando senza pensarti mi addormenterò
e dormirò senza sognarti,
quando ti sognerò senza svegliarmi
e mi sveglierò senza cercarti,
quando ti cercherò senza desiderarti
e ti desidererò senza amarti,
quando l'amore diventerà odio
e l'odio muterà in rancore,
quando il rancore sarà solo un ricordo
e il ricordo non ispirerà i miei versi,
io sorriderò.
Quando sorriderò per averti perso,
questo amore per te sarà finito.

SILVANO CAPRIOTTI

La figlia della terra

Ho conosciuto la figlia del padre della terra,
il papà delle tenera terra umana,
quella figlia che dalla sua terra
è arrivata dove lui ha lasciato le sue mani,
mani di pianto,
quei bei occhi teneri come la luce,
che ricordan l'amore di Wojtyla che nel lontano
tempo se né andato,
ma i suoi figli della terra saranno amati
con lui,
quanto è vissuto senza più lasciare il suo
esempio di vita tra le mani del cuore.

(Scritta il giorno 07/09/2006)


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LUISELLA MARIA CARLETTI

Vento di vicolo

Sentire passare le voci e poi nulla,
quel nulla è risacca e lamento,
poi silenzio.
Chi cerca ti urla e ognuno risponde,
si è onde su battigia di strada,
si è onde su mare di panni stesi al vento,
anche a quello che sempre ti annuncia.
Se di corpo possente sei fatto,
di forza e di vento io m'agito
e da bimba travesto.
- l'uomo possente mi chiama bimbina,
vorrei ora che la sfida tra noi finisse,
quel gioco con bambola rotta -
Ora di calmo respiro,
di passo costante
è il mare davvero,
una donna che dorme, tu vedi.

Bonaccia

Non c'è più vento
e le tue mani planano;
si placano le parole
e di pianura prendo l'orientamento.
Annotare con brutta calligrafia
le leggere deviazioni verso il fianco del ricordo.


CASTO LILLINO

Autunno

Scuro il cielo
greve.
Secchi gli alberi
nudi.
Forte il vento
noioso.
Triste l'autunno
imbronciato.

Tramonto

Un trepido tramonto
china la testa
di un passero stremato.
Giungono i silenzi della sera
e si distendono
sul benevolo ulivo.
Un grillo canterino
stridula invisibile
ogni beata tristezza.

Bianco cavallo

Spezzare le redini
e
con le ali del tempo
fuggire, fuggire lontano.
Approdare
tra il bagliore del lampo
e la protesta del tuono
su una rossa
montagna di sabbia
dove il cielo incontra il mare
e la nave solca l'immensità.
Lontano, lontano.


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GILBERT CERBARA

I primi trent'anni di equivoci

Longevi sono i sogni, si proiettano abusivi.
Su alcune notti mi addormento
Tanti dubbi,
Tempo sempre meno e miracoli di pensieri.
Vado. Vado perché devo
Devo perché voglio,
Voglio perché ho voglia.
Rubo alla morte più tempo che posso
Tutta una vita, una vita intera
Alla ricerca di dati certi
E ogni giorno il bisogno di averli finalmente trovati.
Vivo e miglioro: o solo cambio,
Nel cervello strane idee
Soli rettangolari e pensieri in fiamme…
Percezioni sghembe e trasversali
Svariati narco-minuti, tanti piccoli "ancora"…
Ma nessun dato certo neancora.
Sensi gestiti all'ingrosso, agonia di minuti obbligati.
Disillusione disincanto,
Sfiducia verso i miei futuri me,
Per i sicuri abissi certi che mi aspettano.
Intento l'essenza, un bulbo primigenio
Antegenio addirittura, non piò mutare,
Scarnificati e nudi
Sotto una corazza di lucido ferro battuto.
Elegia dell'inutile. Terapia della parola
Un dopo, due dopi
Non c'è più salvazione…
Pioggia di perle di pianto.
ORIANA COSTANZI

Ancora

O Morte, io ti parlo
Non più odio né stupore
Ancora pochi passi
mi legheranno
a Te
Paura oltre l'abisso
Silenzio il corpo mio
Cuore non pulsa più
Al posto suo una rosa
S'apre a primavera
Aroma di rugiada
Ti bacerò la pelle
con altre labbra
Ancora


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FILIPPO AUGUSTO GRASSO

Nelle incubatrici

Mentre i bimbi lottano
nell'abitacolo della sopravvivenza,
fuori, ci sono i "bulli"
che insultano l'intelligenza.
Intanto che i piccini ridono
all'esordio della vita,
gli amanti della pace
regalano gioia infinita.
Frattanto che i piccoli scalciano
in tutte le direzioni
fuori, la stupidità umana
si diverte a far paragoni.
Mentre i bimbi donano
la loro tenerezza,
la gente piena d'amore
offre una carezza.
Intanto che i piccini cercano
la luce del Mondo,
i bambini più grandi
giocano a girotondo.
Frattanto che i piccoli diventano
forti e "monelli",
i genitori si preoccupano
per i possibili tranelli…

AMEDEA MANTOVAN REGAZZO

OPERA SEGNALATA

Utopia

Amico
Non sentirti straniero
Sul suolo che calpesti.
Perché l'uomo pone confini?
Non ha confini il mare
Il cielo non stabilisce barriere
Agli uccelli dell'aria.
Ogni zolla di terra
Ha sapore di patria.
Ogni essere umano
Ha anima immortale.
Se la tua storia è un attimo
Nel divenire del tempo,
è un insieme di attimi
la storia dell'umanità.
Un'unica volta infinita
Da respiro ai viventi,
Unico è il linguaggio del vento
E il mormorio del mare.
Lieve vola il pensiero
E solo nell'umana comprensione
Trova riposo.


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ALESSIO MANZO

Io non prendo la penna
per lodare Vittoria Anna,
ch'è dura di cotenna.
Io non prendo la penna
per lodare Vittoria Anna,
dispotica, tiranna.
Io non prendo la penna
per lodare Vittoria Anna,
indiavolata donna.
Amo Sharon Stone,
il suo talentone,
le sue bionde chiome.
Ho un debole
per Sharon Stone
che lo stregone
crapulone
mise nel pentolone.
Secondo me Sharon Stone
sulla poppa ha scritto il nome
di una dea, Giunone,
sulla fronte il nome
di un sapiente, Platone.
Mi piace Sharon Stone.
Sirena incantevole,
cavallona, amazzone,
la bella Sharon Stone
mi rubò il cuore.
Novello Ulisse, da Love
sono trafitto, da Amore
per Sharon Stone;
vorrei essere il suo Giove.
Istinto, attrazione,
platonico amor mi muove
verso Sharon Stone.

ALESSANDRO MONTALTO

Le rondini

Sono, oramai, approdate ai cirri primaverili
da giorni, e, magnificamente, volteggiano,
ora piroettando, nel firmamento,
braccando la loro ombra sui lungomari frondosi.
I loro covi sciamano
alla frescura dei marsigliesi laterizi,
i formicai non avranno
né armistizio, né beatitudine,
e quei felini, in sodalizio sul nostro sofà
ormeggiano sui boulevard dei portici e delle pensiline.
La loro sinfonia, pentagrammata di beccata,
è un dardo al mio timpano,
lemma veritiero di un oroscopo naturale.
Fosco, pressoché da corvo,
il pindarico groppone,
immacolato il loro costato,
forziere dal piumaggio virgineo,
laddove tamburella una pietà,
tuttora stregata da altri reami
stentatamente trasvolati.

Il richiamo del destriero

Forse, chissà, le stelle distesero quella mattina
il mio sgombro guscio nella primaverile fragrante radura,
quale avvisaglia alla risurrezione di un eco.
Una fiumana di purosangue, brenne e stalloni,
guadando la pantanosa steppa in bassorilievo,
osò ledermi lo sguardo con ciprie di creta,
esiliate dalla tenuta genitrice con le gioviali zampate.
Ammonita fu la mia assorta e sonnacchiosa pupilla
e albergata nell'estasi di un puledro cintato dall'armento,
come me acerbo, fasciato dalle braccia di padre e madre
nell'imputridito corteo di pose e maschere carnascialesche.


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GIORGIO ORIZIO

Nera signora

Elegante musa cenerina,
dedico a te la mia elegia mattutina,
al tuo serioso posare
ed al cadenzare del tuo cantare.
Venuta a me dal niente,
stampandoti nella mia mente
cancellasti quel triste momento
donandomi un lieto evento
Nulla attorno a noi muterà,
ma il mio pensiero di Te si inonderà,
rimembrando per l'eternità
quell'attimo che fuggente rimarrà.
Crederci fu lecito all'istante,
ma la vita ha il suo intercedere costante,
con mesta leggiadria te ne andai
ed io pian piano mi dileguai.
Donando un grazie al tuo candore
pulsante d'Amore.

MARIALARA PROVENZANO

Noi

Ho spalato letame e neve…
chiuso in cassaforte detriti e denari del cuore…
Deceduto l'amore per te… (?…)
Folle corsa senza onore fu… in marcia i sentimenti…
Verso l'onda zeppa di blu.
e-mail veloce del cuore…
Vorrei… disordinate stampe a ricordo di noi.
Vorrei esibizione di baci veri, oltre il furor di parole da spegnere.
Ho smania di coriandoli, sogni e amore.
Incastro nel blu lacrime di luce, che la luna confonde.
Contorce.
Deride.
Spettinate le stelle, dal vento di passione…
L'ignoto è nell'essenza del vuoto…
orlo d'oro dell'universo…
Remo speranza… per mete selvagge d'amore…
razzia di batticuore perduto
nella carestia d'affetto…
righe di noi soltanto.

(14 settembre 2006)



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ANTONIO ZANNINO

OPERA SEGNALATA

Cercando l'anima
 
Stella, così piccola, nel cielo,
chissà come sei grande da vicino!
Chissà se la tua luce come, un velo,
illumina una casa con giardino.
E qualcuno come me, mentre riposa,
osserva, è col pensiero in questo punto,
e si chiede, in sintonia, la stessa cosa,
e, pur così lontano, a me congiunto…
sapessi quante cose avrei da dire
potessimo parlare per qualche istante.
Ci sono molte cose da capire.
Quel mondo è da noi così distante…
Chissà a che punto sono con la scienza,
con l'arte, la musica, la danza…
se han lo stesso Dio, o ne sono senza,
lo pregano ogni tanto in qualche stanza.
Saprei che, foss'anche un po' diverso,
qualcun altro sta cercando spiegazione,
che pullula di vita l'Universo,
non è soltanto nostra l'emozione.
Un po' come vedersi in uno specchio,
sapere che c'è l'anima che aspetta
che il corpo prima o poi diventi vecchio,
e, dopo la moria, ma senza fretta,
sentirsi più vicini a chi ha creato
il magico torpore della vita,
e stare con lo spirito placato,
sapendo che con Lui sarà infinita.
Stella, così piccola e lontana,
ti guardo e nutro una speranza:
che l'essere non sia una cosa vana,
e l'anima non chiusa in una stanza!


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Ins. 23-11-2007