- Le
antologie
dei concorsi de Il Club degli
autori
|
-
Antologia
del Premio Letterario
Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice
2008
|
-
Indice
- Ida Acerbo Rossi -
Manuela
Alvino -
Giuseppe Armenante - Beatrice
Bassi -
Antonio Bicchierri - Paola
Bilotta -
Manuela
Bonanno -
Marco
Borruto Caracciolo
- Fiorella Brasili - Lucio Canzian - Sonia Teresa
Ciccolini - Silvia
Cipollina -
Massimiliano Corrieri - Simone Coruzzi - Carol Crovato
- Mauro Dalla Piazza - Mario De Rosa -
Riccardo
Del Sole -
Mauro Domenella - Luca Falchi - Jolanda
Fassina Smaniotto
- Tommaso Faustini - Riccardo Fedeli -
Paolo
Fiore -
Monica Fiorentino - Aurora Fiorotto Arsetta -
Giuliano
Fornara Bertona
- Giacomo Fumarola - Rosanna Gabellone - Giuliana
Galimberti - Emanuele Gargiulo - Francesca
Gatti -
Roberto Gennaro - Orazio Gennuso- Eleonora Gherardini
- EloZ
- Mario Giugovaz - Renato Gottardi - Simonetta
Gravina -
Andrea
Gulinelli -
Umberto Improta - Pamela Lodato - Irene Losito -
Mariano Luccero - Ivonne Maestroni - Claudio Malatini
- Chris Mao - Elsa Marangoni - Fulvia Marconi -
Fiorenza
Ornella Marino
- Giuseppa Masilla - Mauro
Montacchiesi
- Antonella Montalbano - Giovanni
Francesco Nodari -
Luisa Orlandi - Assunta
Ostinato -
Nicola Pace - Alberto Paoli - Silvestro Pasquale -
Angelo Passera - Vincenzo
Pelosi -
Bernardino Perrone - Maria Teresa Piccardo -
Emanuele
Pierannunzi
- Monica Piretti- Claudio Prili - Marisa Provenzano -
Rosetta Puccio - Daniela Rusconi - Giovanni Sale -
Silvana Santoro - Luciana
Scaglia Grenna
- Adriano Scandalitta - Jolanda Serra - Simona Sgherri
- Lucy Simonato - Loredana Simonetti - Caterina
Sorbara - Mariannina Sponzilli - Emanuele Tagliafichi
- Maurizio Tantillo - Francesca Tavani Riggio - Angela
Maria Tiberi - Stefano Tonelli - Petra
Trivilino -
Giovanni Valastro - Maristella Vandelli -
Giovanni
Vanni -
Paolo Villa - Antonio
Zannino
-
-
-
- Antologia del Premio
Letterario Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice
2008 - 14x20,5 - pp. 100 - Euro 18,00 - ISBN
9788860376756
|
-
-
- Come
avere l'antologia
|
- Presentazione
-
- La poesia deve
essere sentita, vissuta, mostrata e non rinchiusa o
nascosta in ambiti accessibili a poche
persone.
- Solo così
diventa un patrimonio comune al quale attingere nuova
linfa vitale come succede per «Il Giro d'Italia
delle Poesie in cornice»: un concorso
- letterario giunto
alla dodicesima edizione. Forse è questo che
spiega il continuo e crescente successo incontrato da
questa manifestazione culturale che avvalora tale
idea.
- Non importa se
qualcuno critica tali manifestazioni perchè la
poesia sprigiona la sua forza in ogni caso. Non
importa se il luogo è deputato alla
declamazione della poesia: l'importante è che
esista un luogo, uno spazio dove poter esprimersi. Il
mondo disvelato nella poesia, a volte, è quello
celato nella realtà e le sensazioni ed i
desideri diventano espressione della
sensibilità dell'animo di un poeta che rende
partecipi gli altri.
- Inconfutabile
è l'impegno di tutti coloro che hanno
organizzato e partecipato a questo viaggio delle
poesie nelle piazze ed è doveroso un grazie
sentito a coloro che hanno letto queste poesie col
cuore.
Massimo Barile
|
- MANUELA
ALVINO
-
- La
maschera
-
- Nessuno vide
nulla
- eppur la
maschera
- lì
c'era.
- Lieta il
tempo
- ingannava
- e, ogni
dì,
- calzava il
cuore.
- Non le
linee
- di
matita
- e non i
trucchi
- a
colorare:
- e incauto
l'occhio
- fu
ingannato
- da quel
sorriso
- 'sì
speciale!
-
- (02/03/2008)
-
-
- E dipinsi
così...
-
- Spesso
raccolsi
- parole in
canzoni
- e
dipinsi
- a
colori
- assai nere
emozioni;
- poi la mente
è
- volata...
- è
illusione,
- non
pietra!
- ...giacché
il solo
- boato
- rende
muto
- il
poeta.
-
(20/11/2006)
-
-
|
- BEATRICE
BASSI
-
-
- L'airone
-
- Plana leggero
l'airone
- Sfiora l'acqua
appena -
- Senza traccia
-
- E si
posa
- Azzurro
- Tra i giunchi
tremuli.
- Altero
nell'altrove
- Irraggiungibile
- Pare non vedere
il mondo
- Ed io -
invano
- Mi faccio
emula
- Del suo nobile
distacco
-
-
-
- Il
salice
-
- L'ombra della
sera
- Intreccia la sua
mano leggera
- Tra le chiome
sparse
- A tinger di
verdargento
- L'incostanza
dell'acqua che le rapisce
- In eterna
giovinezza
- E il
salice,
- Nello scorrer
lento del fiume
- Oblia di
sé l'immagine riflessa
-
-
-
- La
radice
-
- Selvatica e
nodosa
- Come una radice
d'erica
- Finirò
- Forgiata dalla
sorte
- Che mi avvinse a
roccia tempestosa
- Di venti che
strappano senza cura
- Le mie piccole
campanelle
- Di
madreperla
-
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- PAOLA
BILOTTA
-
- Percorso
interiore
-
- Ho attraversato
il sentiero della sofferenza e del
dolore
- E ho raggiunto
l'equilibrio
- Ho guardato in
faccia alla paura
- E l'ho
trasformata in coraggio
- Ho sentito
l'angoscia della solitudine
- E ho trovato la
forza di star sola
- Ho cercato me
stessa in fondo al mio cuore
- E ho perso
te
-
-
-
- A mio
padre
-
- Te ne sei
andato
- All'improvviso
- Te ne sei
andato
- Senza uno
sguardo
- Senza una
parola
- Senza una
spiegazione
- Te ne sei
andato
- Una ferita
profonda hai lasciato dentro di me
- Un
vuoto
- Un dolore
lacerante
- Maledico la tua
freddezza
- Maledico il tuo
disprezzo
- Maledico le
parole che non mi hai mai detto
-
-
-
- Rinascita
-
- Ho sentito il
canto melodioso e triste degli uccelli
- Ho avuto paura
di morire
- In un attimo
tutti i miei sogni sono diventati
cenere
- Tutti i miei
ricordi svaniti nel nulla
- Ho avuto paura
di morire
- Mi sono guardata
intorno
- Ho visto
sofferenza e dolore
- Ho pianto per
loro
- Ho smesso di
commiserarmi
- Ho teso la mia
mano alla vita
-
-
|
-
MANUELA
BONANNO
-
-
-
-
- Un attimo di
eterno
-
- Alla continua
ricerca di un attimo eterno che non
c'è...
- L'attimo che
sfugge
- L'attimo che non
ritorna
- L'attimo
infinito e durevole
- L'attimo di
gioia e di dolore
- Alla continua
ricerca di un attimo eterno che non
c'è
- Ma poi
penso...
- "L'attimo
è bello perché ha rinunciato
all'eternità...
- Non posso
chiedere che duri
- Non posso
chiedergli di tornare
- Non posso
chiedergli di non sfuggire"
- Però
posso dire...
- "Dolce attimo di
passione,
- unico e
coinvolgente attimo di intensa
emozione,
- nulla sarebbe
più vero se tu restassi.
- Portami via con
te
- Fammi vivere un
attimo di eterno...
- Solo un attimo
di eterno...
- Come la vita di
una sola lacrima...
- Come il rapido
passare di una soffice nuvola...
- Nello scorrere
del tempo,
- lasciami vivere
un attimo di eterno nell'inesistente
eternità.
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
MARCO BORRUTO
CARACCIOLO
-
-
- Un respiro nel
silenzio
-
- Ascolta.
- Ascolta il
silenzio,
- nel cuore ho
cercato la pace,
- un tiepido
sospiro da coltivare,
- un fragile
germoglio
- che colmo di
passione
- sbocci ad ogni
alba.
-
- Ascolta.
- Ascolta il
silenzio,
- tra le nubi ho
cercato un sorriso,
- un focoso lume
che fosse la mia via
- ed incendiasse
ogni tramonto di follia.
-
- Ascolta.
- Ascolta il
silenzio,
- ascolta quello
che c'è da imparare,
- perché la
risposta
- è nel
silenzio e fuoco
- di mille
solitarie notti.
-
-
|
- SILVIA
CIPOLLINA
-
-
-
-
- Attesa
(1)
-
- Niente è
più forte
- agro e
dolente
- di questa
malinconia
- ...
- Di questa mia
silente
- penosa
"attesa"
- Quando tu, vai
via.
-
-
- Attesa
(2)
-
- Mezzanotte,
capodanno.
- Lacrime, senza
tempo
- colmano il mio
tormento
- e questo mio
tremulo
- bicchiere
- già
strabocca,
- di amara
solitudine.
- Mezzanotte,
capodanno,
- brindo...
- e ancor
"attendo"
- Mezzanotte,
capodanno,
- champagne!
-
- Attesa
(3)
-
- Tum, Tum,
Tum
- Uno strano
calpestio
- ribatte sulla
terra
- dov'io, son
caduto.
- Il mio corpo
afflitto,
- col cuore
impietrito
- dal
dolore,
- di rialzarsi non
vuol sentir
- ragione.
- Tum, Tum,
Tum
- Avanzano in fila
indiana
- terrificanti
formiche rosse
- ...Lascia che
strappino
- la mia
carne
- Forse nel tuo
pensiero
- ascolterai il
mio "dolore".
- Sì, tu
l'udirai, amore!
-
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- RICCARDO
DEL SOLE
-
-
-
-
- Per Rieti
(2008)
-
- Ombelico
d'Italia
- Rieti s'adagia
pigra
- ai piedi del
Terminillo
- che la difende e
la copre
- col suo
profilo.
- Fluido il
Velino
- la
bagna
- dividendo in due
sponde
- la fertile piana
reatina.
- Granitiche mura
medioevali
- fan corazza tra
cinque Porte
- che alla
città aprono via,
- ora nel quieto
sopravviver
- di tanta antica
cultura,
- di vestigia che
il tempo
- come sempre
insulta
- nell'indifferenza
del cittadino moderno.
- E che direbber
ora
- Vespasiano, Tito
e Domiziano
- Imperatori
leggendari
- di tanta poca
cura
- alle vestigia di
allora?
- Forse non si
chiederebber
- dove è il
nerbo latino
- e
l'orgoglio
- e l'altero
sguardo
- che i nemici
già pose in fuga?
- Rieti più
un paese che una città
- che la provincia
avviluppa
- col suo sapor
agrodolce
- e fermo il
tempo
- tutto pare
uguale,
- eppur tutto
muta
- come la goccia
scalfisce la pietra.
- Rieti
addormentata
- non più
bella, non più fatata.
-
|
- JOLANDA
FASSINA SMANIOTTO
-
-
-
- "La Ragione:
il vostro riposo!"
- "La Passione:
il vostro moto!"
- Il
Profeta
-
- Ragione e
Passione
-
- Porgi la
mano
- alla
Ragione
- nel
labirinto
- di tuo
Essere
- lasciati
guidare
- fino all'intimo
dove
- qual pura / e
linda ancella
- tua coscienza
sta!
- E lascia
pure
- al vento delle
passioni
- l'albero di tua
vita agitarsi!
- Qualche foglia
si strapperà
- qualche gemma
appassirà!
- Ma le radici
della Fede
- tra rocce
sprofondano
- spartivento la
Preghiera
- alla bufera
resisterà!
- Così
abbarbicato
- a bufera
passata
- sul ceppo della
Speranza
- raddrizzato
vedrai
- al levar del
Sole
- come nebbie
mattutine
- fumi di passioni
dissolversi
- in bianche nubi
sublimarsi...
- E sull'azzurro
lago
- di tua coscienza
rispecchiandosi
- in candidi Cigni
mutarsi
- Estatici su
serica distesa
- appena
increspata
- da leggero
soffio di Espero
- in una quieta e
dolce sera!
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
PAOLO
FIORE
-
-
-
-
-
-
-
- Stanze della
memoria
-
- Come può
esser deserto uno spazio pieno,
- come, spesso,
invece, è pieno di ricordo,
- come, a volte,
l'assenza si modella in un seno,
- come, invece, il
rumore è cieco e sordo;
- sul viso, un
respiro lontano ma vero
- occhi che
guardano dal pensiero,
- sfumature e
dettagli preziosi, che noto,
- nel sorriso
ingenuo di una piccola foto.
-
-
|
- GIULIANO
FORNARA BERTONA
-
-
-
-
-
- Requiem
-
- Per stare in
pace basta "trasvolare":
- nella tomba non
hai chi ti tormenti
- con l'insipienza
dell'esagitato
- che ti urla di
tutto fuor dai denti;
-
- laggiù
non c'è balzello da saldare
- né chi ti
sfili il portafogli dietro
- lasciandoti in
brachette pari pari
- mentre tu
implori "dài, si chiama Pietro!"
-
- Non trovi il
fesso a strombazzarti appresso
- causandoti
l'infarto già scampato
- - in vile
urgenza di scovare un cesso -
- mentre stringi
le chiappe disperato...
-
- Nemmeno hai
figli da mandare a scuola
- tra tutto 'sto
bailamme di docenti
- sottoccupati nel
girar la mola
- alla vana
"ripresa deficienti".
-
- Non c'è
tv a romperti i marroni
- con tanta
propaganda elettorale
- alimentata pro'
laidi marpioni
- che intascano
prebende da amorale...
-
- Qui sta'
attento: respira con cautela
- perché
quest'aria ammorba chi ne abusa
- e ti tocca
mondare ben la mela
- se i veleni ti
lascian far le fusa.
-
- In conclusione
vivi moribondo
- arroccato
sull'orlo della fossa
- guatando da
lontano questo mondo
- che vuol solo
conciarti pelle e ossa.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
FRANCESCA
GATTI
-
-
-
-
- Sii
uomo
-
- Sei grande in
quanto uomo,
- cresci nella
tua grandezza
- nutrendoti
con le sapienti gocce
- che il faro
del tuo intelletto
- saprà
riconoscere nell'altrui uomo
- che il tuo
cammino incrocerà
- da vicino o
da lontano.
- Sii uomo a tal
punto da apprezzare
- uno schiaffo
ricevuto
- per una buona
causa e
- riconoscere
- una carezza
ricevuta
- per
stordirti.
- Sii uomo
chiedendo senza mezzi termini
- ciò
che vuoi e
- ciò
che fa star bene a te
- senza
nasconderti
- dietro un
gioco di parvenze ombre
- non è
ne delle risposte che avrai
- e ne del
giudizio che susciterai
- che devi
temere ma la certezza
- che
ciò che tu vuoi non oltraggi
nessuno.
- Sii uomo al tal
punto di non aver vergogna
- che i tuoi
occhi siano asciugati
- e ne che le
tue fragilità e paure vengano
fuori.
- Sii uomo a tal
punto di amare
- e rinunciare
all'amore per amore.
- Poni sempre
te stesso al primo posto e gli altri allo
zero...
- ma parlo bada
bene
- dello zero
che è inizio e fine del tuo
uno.
- Scopri,
riscopri e meravigliati
- con gli occhi
di un bimbo
- della
grandezza dell'uomo che c'è in
te.
- È il tuo
compito per tutto il durare del tuo
cammino.
|
-
ELOZ
-
-
-
-
- Preghiera della
notte
-
- Una preghiera in
questa sera abbandonata
- ai flutti magici
d'onnipotente oscurità
- blasfema
indipendenza della dottrina
- eresia che
colora le arcane liturgie del pensiero
- malinconia che
accarezza il sospiro tra i denti.
-
- Avvolto nel
manto soffice della notte
- gli occhi che
spengono la misera essenza
- e vagano per
campi sempreverdi della fantasia
- dove lunare il
passo ammorbidisce la falcata
- l'aria spessa
gonfia il petto di magnifica
irrealtà.
-
- Tornano a gran
voce chiamati i volti della memoria
- le sensazioni
prepotenti che lacerano il risveglio
- sospesi conti
che emergono a chieder soluzione
- violente
tempeste interiori agitano le acque
- destano
l'emozione racchiusa nel tuo scrigno.
-
- Una preghiera
s'è svelata nella penombra del
lume
- dove s'allungano
i fantasmi del passato
- trovato il filo
conduttore che li lega alla ragione
- risalgono le
vette del tuo addormentato sentimento
- colano
dall'essere per vivere la favola custodita nel
sonno.
-
- Dormi sereno,
bambino cresciuto troppo in fretta
- innocente
impulso scambiato per frutto maturo
- barattato con
cosciente agonia d'una luminosa vita
- estirpata
dall'animo che gode del letargico covo
- invernale
torpore che crea il sapore antico della
libertà.
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
-
SIMONETTA GRAVINA
-
-
-
-
- Doni
-
- E con la
Vita,
- per
Amore,
- ci fu donata la
Speranza.
- E sperare,
è credere,
- e con il dono di
se stessi,
- amare è
Felicità.
- La
Felicità, è quel mantello
- stellato,
sfuggente,
- che vorremmo
indossare, da sempre.
- Ma non
perdiamoci a cercare,
- lungo i lontani
sentieri del rimpianto,
- ma vicino, tra
le mani di un bambino,
- nei bianchi
spazi dell'aurora,
- nell'aroma del
caffè,
- che ci desta al
mattino.
- Felicità
è il profumo
- della rosa che
possiedi.
- Guardare sempre
avanti,
- coltivare la
Gioia,
- conservare in
sé, lo stupore.
- E
Felicità, è saper
perdonare.
- Ricominciare,
superare se stessi,
- e il muro del
rancore,
- spezzare i rami
tarlati della rivalsa,
- e poter volare,
via,
- liberi, dalle
oscure catene,
- sulla spuma
dell'onda, oltre il mare,
- fino ad abitare
il cielo,
- l'animo in pace,
sereno,
- e la bisaccia
colma del Pane del Perdono.
- Beato, chi
dà un senso alla propria vita
- Beati, coloro
che perdonano.
-
|
-
ANDREA
GULINELLI
-
-
-
-
- Monolito
-
- Solitario
- nella piana
desertica.
-
- Torre
solitaria
- dalla posa
statuaria.
-
- Deserto
tutt'intorno,
- nulla neanche in
pieno giorno.
- S'erge grigio e
solenne;
- nulla lo
intacca,
- nemmeno la neve
perenne.
-
- Eppure è
vuoto
- corroso
dall'accidia
- frutto del fior
di loto.
-
- Non v'è
vantaggio
- né
coraggio.
-
- ...Sta
crollando
- e non v'è
più salvezza...
-
- Triste e solo
Monolito,
- rovinerai
nell'incertezza!
-
-
-
- Morte
-
- Un solo grido
l'anima
- scuote e
trapassa:
-
- "Ritorna a
casa
- e da sotto
quella porta ancora passa!".
-
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- FIORENZA
ORNELLA MARINO
-
-
-
-
-
-
- Desiderio
d'Amore
-
- Dolce
cenere
- che voli
nell'aria umida
- che sovrasta il
mare,
- sottile ti
spargi
- sulle onde
dell'anima mia
-
- lentamente
muori
- e dolcemente
rinasci,
- vestendo di
luccicanti strass
- il cupo
viandante dei miei ricordi
-
- Tu, dolce
rugiada
- Che
delicatamente
- inondi il mio
arido deserto
-
- tenera polvere
nel vento
- trascendi,
portando via con te
- ogni mio
desiderio d'Amore.
|
-
MAURO
MONTACCHIESI
-
-
-
-
-
- Preghiera
-
- Padre Celeste
Padre Santo
- misericordia ti
chiedo per la mia anima
- così
piccola fragile contraddittoria piena di
difetti.
- Però di
alcune cose sono certo:
- ho onorato i
miei genitori in vita e li onoro da
morti
- non ho rubato
non ho ammazzato
- non ho rubato le
donne di altri
- non ho commesso
falsa testimonianza
- non ho venduto
la mia anima
- per trenta
immondi denari
- per un'immonda
carriera.
- Sono certo che
un giorno
- mi
fonderò con la tua luce nella tua
luce
- in un
inscindibile cosmico amore.
- Attendo
sereno
- il momento in
cui
- la tenera
carezza della tua mano
- mi rapirà
dalla realtà della terra
- come caduca
fragile foglia dal ramo.
- Una cosa ti
chiedo come S. Tommaso D'Aquino:
- Opto ut legentem
aut scribentem vel si Christo placuerit
- orantem ac
plorantem mors inveniat.
- Spero che la
morte sopraggiunga mentre leggo o
scrivo
- o, se a Cristo
piacerà, mentre prego o piango.
- Padre Celeste
Padre Santo
- vieni quando
vuoi, la mia anima è serena.
- De profundis
calmavi ad te Domine
- domine exaudi
vocem meam.
- Dalle
profondità ti ho invocato oh
Signore
- Signore
esaudisci la mia voce.
- Padre Celeste
Padre Santo
- Tu sai che
questo è il grido di dolore
- di un uomo
onesto!
-
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- GIOVANNI
FRANCESCO NODARI
-
-
-
-
-
- Cantico delle prime
luci dell'alba
-
- La locanda
tace
- è segno
che non è ancora mattina
- e il vino
cammina per le strade
- vestito di
vecchi stempiati
- che abitano
donne pie
- quando la sera
fa troppo freddo per mirare le stelle.
|
- ASSUNTA
OSTINATO
-
-
- Il tuo
tormento
- (droga)
-
- Eri
un
- uomo
tranquillo
- ti vidi
cambiato,
- un
giorno
- intuii il tuo
tormento.
- I tuoi occhi
scarni, astratti
- nel fondo degli
stessi
- capii il tuo
tormento
- ti perdevi nel
nulla,
- quel
nulla
- imbastato
di...
- angoscia e
dolore.
- Come vorrei
aiutarti
- riportarti
com'eri
- a un uomo
tranquillo.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- VINCENZO
PELOSI
-
- Gioco
d'azzardo
-
- Io le terre dei
morti ho giocato
- Dove il tempo
era solo un fallito
- E
l'infinito
- Lo spazio
intorno a me
- Là dove i
sogni sono storia
- Si racconta da
sempre
- Che un cieco ha
visto te
- Sono
passato
- Il tempo d'un
saluto
- Ma tu eri
sempre
- Appena andato
via
-
- Passerò
lungo i sentieri
- Disegnati dal
vento e dall'età
- Per riuscire a
venirne fuori
- ...Ma temo che
queste terre
- Abbiano giocato
me!
-
(Hammamet,
mattina del 24 gennaio 2006)
-
-
-
- L'uliveto e il
poeta
-
- L'uliveto di
notte è magia
- Ombre strane
intrecciano i rami
- Con sapienza
toccati dal vento
- Che sussurra
parole piccanti
- Civettuole le
foglie appaiate
- Gli raccontano i
loro segreti
- "Abbiamo visto
un uomo solo
- Pensieroso con
occhi curiosi
- Camminava e
intanto scriveva
- Lei lì in
basso è stata toccata
- Ed un brivido
abbiamo sentito
- Ora pettegola
lei vanitosa
- In giro va
raccontando
- Che quell'uomo
scriveva di lei".
-
(Maresgha,
notte del 7 febbraio 2006)
|
- EMANUELE
PIERANNUNZI
-
- Futuro
-
- Immagino un
mondo
- come un fioco
dipinto,
- cornice del
nulla,
- ma eguale per
tutti
- Immagino un
mondo,
- di ricchi
nell'animo
- e di poveri
ricchi.
- Immagino un
mondo,
- non terreno, ma
astratto,
- che langue al
pensare
- dei problemi di
ognuno.
- Immagino un
mondo...
- di una vita mai
nata.
-
-
-
- Madre
Terra
-
- Da figli suoi ci
crebbe
- la Madre
Terra;
- sfamando una
sì venale vita.
- Ma ora la truce
effigie
- si volge a
noi,
- che ne
più c'inginocchiam
- a sentirle il
grembo
- e onorar le sue
ricchezze, ma ne
- calpestiam
l'innudo corpo
- lasciandovi di
infecondi chicchi.
- Ma qual figlio
mena
- la Madre
propria
- che tanto gli
permise?
- E qual Madre di
tanto affetto
- ignorar lo
può?
- Così Ella
sculaccia ci dà
- per educar
all'altrui amor.
-
-
-
- Intelligenza
-
- Intelligo
punizione dell'uomo;
- condanna la
mente a farsi domande,
- strugge le mura
dell'animo umano
- infettandolo da
mille peccati.
- (Avarizia,
Egoismo, Odio...)
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- LUCIANA
SCAGLIA GRENNA
-
-
- ...Non credevo
che...
-
- La tua
mente
- perfetta e
sana,
- è andata
in confusione.
- Non credevo
che...
- non
credevo...
- che...
- cosa
pensi?
- cosa
credi?
- Un garbuglio di
pensieri
- sono in
te
- e...
tu,
- con
ostinazione,
- continui...
- non
credevo.
- Un
niente,
- o forse, un
tanto,
- improvvisamente,
- ti ha detto
"Basta"
- e
tu,
- quasi
balbettando
- con feroce
lucidità
- esclami:
- "Facciamola
finita!"
|
- PETRA
TRIVILINO
-
-
- Dama
artificiale
-
- Sono la dama
dagli occhi infranti.
- Ho il viso di
mio figlio
- e le mani di mio
marito.
- Ho la violenza
della società
- e le lacrime del
silenzio.
- Sono fatta
d'aria e trasparenza
- Sono bianca come
l'assurdità
- Sono piena di
Dio
- e vuota
d'umanità.
- Mi chiamano
brutta
- e invece sono
travestita d'incanto,
- e nascondo la
mia faccia.
- Mi vedono
quelli
- che non hanno
scrupoli,
- che non pensano
a nessuno.
- Mi
avvertono
- quelli ai
margini
- e sotto i
ponti,
- quelli che la
consolazione
- l'hanno
avuta
- dentro l'acqua
sporca.
- Sono terribile
come
- il mio
riflesso,
- bendata sulla
bocca.
- Non sono
odio.
- Sono
semplicemente
- l'effetto di
tutto quello
- che
siete.
- E sono
luminosa
- come tutto
quello che è artificiale.
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- GIOVANNI
VANNI
-
-
- Un
attentato
-
- Un martello
d'argento batte sul pendolo
- l'ora del
destino.
- Rumore di parole
chiuse raggiunge il cielo
-
- crepitio di
cristalli
-
- lacrime
sepolte
- ipotesi d'anime
brulica nei teschi.
- Nell'aria
nitrica facce senza volto
- vengono a
lambire le ferite della terra.
- Il silenzio
è un'avventura
- che attraversa
le distese bianche
- e si perde
nell'etere.
- Parole senza
suoni sussurrano
- nella sabbia
immobile
- antiche
ninnananne.
-
- La tragedia ha
fermato il vento.
-
-
-
- Fame
d'ignoto
-
- Fame
d'ignoto
- passi
nell'aria
-
- stupisce
l'ombra
- questo continuo
andare
- oltre
orizzonte.
-
-
-
- Il ritmo del
tempo
-
- Nel sudore della
notte
- lo zoccolo del
cavallo alato
- batte la strada
del destino
- e ritma la via
del tempo.
|
- ANTONIO
ZANNINO
-
-
- Moro, il mio caro
amico
-
- Moro era un
cane, Moro era nero.
- Io ero suo
amico, il più sincero!
- Moro era un cane
molto affettuoso.
- Il padrone
diceva: "È pericoloso"!...
- Moro era un cane
sempre legato,
- non era cattivo,
ma... sfortunato.
- Ero apprendista,
lavoravo lamiera.
- Lui, cane da
guardia, anche la sera.
- L'ora di pranzo
aspettavamo,
- poi... via la
catena! E giocavamo!
- Moro era un cane
ormai molto stanco.
- Moro era un
lupo, senza il suo branco...
- Una mattina l'ho
visto morire... Gli occhi velati...
- Io pure, dal
pianto! M'hanno aspettato, li ho
salutati...
- Moro diceva alla
nera Signora:
- "Arriva il mio
amico... un attimo ancora!"
- Lei ne ha avuta
di compassione,
- ma non
certamente quel suo padrone:
- "Asciugati il
viso, dammi una mano,
- Moro era un
cane"...E tu? Un essere... umano?
|
-
TORNA
ALL'INDICE
|
- Se
non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla
direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi
al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al
numero 0298233100 oppure
ordina
questo libro on line a Internet Bookshop
iBS
|
-
-
RISULTATI
DEI CONCORSI
- RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei
mesi)
RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA DEL
CLUB
E-Mail: concorsi@club.it
-
|