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concorsi
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- Concorso
- Marguerite
Yourcenar 1998
- sezione
poesia
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- Classifica
concorso
Marguerite
Yourcenar 1998:
- Per leggere i testi cliccare sul nome della
poesia
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- 1° Giancarlo Frainer di Gardolo (Tn) con
Una sequenza di ombre
- 2° p.m. Ferdinando Menconi di Roma
con Baie d'Aigues
Mortes
- 2° p.m. Carlo Onnis di Cagliari con
Questa è
l'ora
- 4° S. M. di Trento con Inverno
- 5° Roberta Degl'Innocenti di Firenze
con Regalami un
tramonto
- 6° Davide Anchisi di Novara con
Senza titolo
- 7° Papik Dal Degan di Levanto (Sp)
Per una poesia
d'amore
- 8° Stefania Crema di Seregno (Mi)
con Souvenir
- 9° Maria La Volpe di Polignano A.M.
(Ba) con Per quanto piena e
appagante
- 10° Giuliano Corsi di Martin Sicuro
(Te) con Che
importa
- 11°p.m. Robeto Angiulo di Cassano
delle M. (Ba) con All'amico
- 11°p.m.Gabriella Graziosi di
Mogliano Veneto (Tv) con Pentagramma
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- 1°
classificato
- Giancarlo Frainer di Gardolo (Tn)
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- Una sequenza di
ombre
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- Ho perduto l'estate
- in una sera di vento
- lungo una vecchia strada
- distratta e taciturna.
- In questa notte,
- non più mia,
- una storia muore.
- Appare, sopra i monti,
- profetica, la luna,
- e la memoria,
- libera
- dalle catene del sapere,
- viene.
- Una sequenza di ombre
- appanna, nel respiro,
- smarrite voci d'anima,
- sprofondano nella carne
- a cercare il silenzio,
- languide oasi di sonno.
- E chiamarlo piano
- il silenzio,
- per nome.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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- 2° classificato
p.m.
- Ferdinando Menconi di Roma
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Baie d'Aigues
Mortes
- a E.G.
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- A prua
- sdraiati su una vela
- i tuoi occhi sognano
- dolci
- come questa giornata distesa
- senza vento
- sopra un mare chiaro
- che appena ricorda
- il colore dei tuoi occhi
- ora chiusi
- sul pomeriggio.
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- Poi un porto
- e la sera
- e tu sbarchi
- in un vestito leggero
- come aria di Provenza.
- Resto ancora a bordo
- il tempo del respiro
- di una sigaretta,
- perché la mia aria è
un'altra,
- è aria di questo golfo
- aria di Linguadoca,
- è il vento di Mistral,
- freddo,
- da nord.
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- Scompari
- in fondo alla banchina,
- sbarco anch'io,
- ora posso.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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- 2° classificato
- p.m. Carlo Onnis di Cagliari
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- Questa è
l'ora
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- Questa è l'ora
- in rapidi ritegni
- in cui la luce cede
- e dilatandosi porge
- alle ombre la sera.
- Questa è l'ora
- in cui il pensiero segue
- chiarezze in fuga
- e l'immagine rinuncia
- ai privilegi del sole
- perché resti la notte
- umile consorte
- a dare carezze al volto
- e una calma misura
- ai silenzi d'amore.
- Questa è l'ora
- che il desiderio ripara
- perché sia fronda e grembo
- al disegno raccolto
- dai frammenti del giorno.
- Vicina al tempo
- trasecola in sostanza
- la tua forma di donna
- e gioca la sua apparenza
- sino al punto dove
- si scioglie in suggestione
- e diventa filigrana
- sull'orlo del tramonto
- il tuo caro arrivederci.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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- 4° classificato
- S. M. di Trento
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- Inverno
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- Hai spento le candele
- E sei entrata
- Sbattendo ogni porta
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- Poi hai preso le stelle
- E le hai spente tutte
- Una ad una
- Ad una
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- Risate e menzogne
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- Ho visto i cieli fumanti
- Piangere
- Come bambini
-
- Hai bruciato la mia pelle
- Con le tue lacrime
-
- Abbiamo dormito in un letto di sangue
- E ballato sulle schegge
- Tenendoci per mano
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- Dentro
- Fa male
- Mi ami?
-
- Penso stia nevicando fuori.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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- 5°
classificata
- Roberta Degl'Innocenti di Firenze
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- Regalami un
tramonto
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- Conducimi
- nella brughiera
- che il vento
- percuote
- e accarezza,
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- sarò fiore
- da sfogliare,
- petalo
- a petalo,
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- sarò l'arbusto
- che si piega
- al volere del vento,
-
- sarò foglia
- che cede
- alle lusinghe
- della terra.
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- Poi,
- quando il cielo
- diviene fuoco vivo,
- regalami un tramonto
- ad incendiare di rosso
- il pudore di ieri.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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- 6°
classificato
- Davide Anchisi di Novara
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- Luce dell'anima,
- forza bruta.
- Mente che apre spiragli nella tela del
nulla.
- Stelle di pensieri filanti
- nell'oscurità
- luminosi ed evanescenti,
- guide dello spirito
- Trascinati dai carri
- dell'alba
- percorrono il loro sentiero
- per abbracciare la follia
- come la normalità più
usuale.
- La mente trasfigura
- l'immagine del reale
- e la trasfigura nella
- dimensione dell'essere,
- dando un senso ed una
- forma alla percezione primitiva.
- Ancora non siamo arrivati
- quando lo sguardo
- abbraccia la luce
- e le tenebre.
- L'erba cresce quieta
- tra le dita
- e le colline respirano
- tra i sogni della primavera.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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- 7° classificato
- Papik Dal Degan di Levanto (Sp)
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- Poesia d'amore
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- Sorpresa dall'acre torpore del
mattino,
- mentre l'umido scirocco
- inebriava i movimenti
- e pigramente t'impregnava,
- lasciandoti condurre in un oceano
- di riflessi cristallini,
- «se tutto questo è un
sogno
- lasciami dormire»
- dicesti, sussurrando piano,
- sorridendo alle mie parole.
- Poi, come s un alito di vento
- ti reggesse,
- porgendomi una penna
- e un piccolo foglio bianco,
- mi carezzasti il viso.
- Sulle mie labbra,
- appena percettibile,
- il tuo dito con dolcezza,
- al silenzio impose di dar voce.
- E quando lo sguardo,
- dai primi raggi rapito,
- già lasciava trasparire
- il colore caldo dei tuoi occhi,
- mi parve di udire:
- «perché lo sai, nulla è
eterno
- come una poesia d'amore».
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- TORNA
ALL'INIZIO
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- 8° classificato
- Stefania Crema di Seregno (Mi)
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- Souvenir
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- Strali di luce trafiggono l'etere,
- animando timidi oggetti
- nascosti dal velo grigio della
polvere.
- S'aprono gli occhi increduli
- al vago ricordo di giorni di festa
- e di viaggi lontani
- Strane chimere di vite passate
- vissute dallo scorcio buio
- di scogli di eventi,
- rinchiusi nelle vuote scatole
- dell'oblio,
- riempiti alla rinfusa
- dal profumo intenso del fieno
- e di prati appena tagliati,
- di fiori ingialliti tra le pagine
- di un vecchio libro,
- da buffe bamboline e vasetti colorati:
- sassolini variopinti parlano al cuore
- dei suoi affetti lontani.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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- 9°
classificato
- Maria La Volpe di Polignano A.M. (Ba)
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- Per quanto piena e
appagante
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- Per quanto piena e appagante
- come il seno di una madre
- questa luna non sa farsi meraviglia
- né sa chiedere ragione
- del tuo bracci
- che mi abbandona
- nel cuore della notte.
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- Ma &endash; brusii dolci di stelle invisibili
&endash;
- alitano ancora le tue carezze
- e stemperano il mio cuore stretto
- nella canzone della vita sommersa
- che il mare instancabile
- intona ai suoi ciottoli
- &endash; rughe di terre mai arrese a nuovi
solchi &endash;
-
- Pian piano tutte le corde
- ritrova il mio cuore.
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- E sempre meno il contrappunto serrato
d'echi
- copre di foschia l'orizzonte
- allo sguardo pensoso
- che sbalzato dal cammino intrapreso
- delirante
- va bramando
- agibili ponti.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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- 10°
classificato
- Giuliano Corsi di Martin Sicuro (Te)
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- Che importa
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- Che tu venga dal cielo, o,
- dall'inferno, che importa.
- Due vecchi mastelli
- e qualche gaio ciuffo di narcisi.
- Una tavolozza di mille colori
- apre la bella stagione.
- E il sole, che decora,
- il piccolo cuore inerme
- di nostalgia si è chiuso
- nella sua atmosfera.
- Quando i protagonisti,
- non vogliono, non credono,
- non assimilano, certe certezze,
- giunge impervia la notte.
- Tutta un'altra storia
- si è pian piano nascosta sotto le
ceneri.
- Sulle ali del vento freddo e secco,
- lungo la scogliera rarefatta,
- ad adiacenti pascoli verdissani,
- un sogno si è infranto.
- Un dolce ritorno al passato,
- sterpato e non realizzato.
- Come in un grande dipinto,
- colori che s'intrecciano, si
accavallano,
- si confondono, si perseguitano
odiosamente,
- sulla realtà di un futuro.
- Che tu venga dal cielo, o dall'inferno, che
importa.
- Sono, sarò, non fui per mio
volere.
- Ti attendo a braccia aperte.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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- 11° classificato p.m.
- Robeto Angiulo di Cassano delle M.
(Ba)
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- All'amico
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- Come in un sogno
- vivo
- la freschezza del vento mi trasforma
- il sole vibra fin nell'abisso
- il cielo, la terra sostengono la
- mia anima!
- Poi silenzio e inquietudine
- e voci lontane che nell'intimo
- aprono sorgenti e segreti indicibili,
si
- incrociano e bisbigliano amore.
- È la pace assoluta: umano e
divino
- vivono in noi ad un passo
dall'infinito
- eterno diventa il nostro corpo in un
- essere unico.
- Da un angolo scuro mi specchio e vedo
te,
- un altro me rinchiuso in te privo dell'altro
io
- che insegui.
- Ora so che un'energia forte ci
- abbraccia, vince ogni cosa
- per librarsi
- La realtà è annullata in un
pozzo
- vuoto e tutto sigilla il nostro
- sogno poiché la gioia è
- in noi.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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-
- 11° classificato
p.m.
- Gabriella Graziosi di Mogliano Veneto (Tv)
-
- Pentagramma
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- Silenzi increspati di paure
- globuli stanchi,
- rimozioni
- sepolti allegretti
- annegati in matasse di nuvole &endash;
- acquasantiere di lacrime.
- Innocenza e colpa
- come l'arrancare rovente
- dello zoccolo sulla scarpata
- volo dell'uomo uccello
- dalle ali cerate,
- due modi per lasciarsi andare
-
- Mente interrotta
- dal crepitio suono &endash; pensiero
- meteora lanciata
- nella massa orbitante
- dell'Universo dilatato,
- il catarsi di un moscerino
- in un brodo d'ambra.
- Morire &endash; rifiorire
- nel globo e nella stella,
- ritrovarsi
- risalenti
- il fondo delle acque separate
- in assenza di parole &endash;
- guariti nell'anima.
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- TORNA
ALL'INIZIO
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