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Lino Marzulli nasce (nel '30) a Sesto san
Giovanni, ma le sue origini di Puglia si colgono in ogni pennellata:
la ben nota Brianza è vista meglio là dove il verde
degli anfratti ricorda la brusca terra delle Murge, le amate Cinque
Terre hanno il mare violento degli speroni salentini, e mai, in
nessun quadro c'è l'oppressione dei casermoni che fanno
cornice a ogni paesaggio milanese. Per Lino la vita è natura,
la mano dell'uomo è ammessa e benedetta solo quando dà
il suo contributo ad aggiustare un vigneto, a organizzare un
intricato labirinto di piante, massimo a mettere in croce quattro
assi perché ne nasca un gozzo che affronti le onde. In oltre
trent'anni di attività creativa questo artista, che pare agire
di getto e di istinto, ha studiato sino a macerarsi le tecniche dei
maestri grandi e difficili, si è imbevuto dei messaggi che
più e meglio sfioravano la sua sensibilità, li ha
riproposti in una sua chiave personalissima che ha conquistato i
critici più severi e attenti di tutta l'Italia di vera
cultura: e si è segnalato in alcune roccaforti dell'arte
contemporanea, dalla Francia provenzale alla Germania, dalla Russia
agli Stati Uniti.
Mi piace finire queste quattro righe di presentazione con una frase
di Roberto Tassi che ha colpito anche Franco Loi: «La gioia e la
libertà della pittura di Lino Marzulli sono certamente la
trasposizione del suo desiderio e della sua speranza contro la paura,
l'ansia e la non libertà che governano il mondo». Una
speranza, un'ansia che uniscono, come è giusto, sentimenti
d'arte e di politica.
Tani Curi
©1997 Il club degli
autori, Lino Marzulli
Opere di Lino Marzulli
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