- Afra
Gattuso
- -Ho iniziato a dipingere-
spiega la pittrice Afra Gattuso, con grande
spontaneità- solo alcuni anni fa quando mio
figlio, ormai adulto, è partito per Bologna.
Allora ho sentito un grande vuoto nella mia vita e la
pittura, da sempre una grande passione, mi ha aiutato
a superarlo. Così sono tornata a scuola ed ho
frequentato lo studio del maestro Tomber di Varazze.
Dipingevo molto, provavo le tecniche e poi regalavo o
buttavo i lavori. Un giorno, però, ho pensato
che avrei dovuto verificare se era veramente tutto
spazzatura e così ho portato alcune tele da
Affarilandia che, come tutti sanno, vende qualunque
tipo di oggetto. Quando sono andata a chiedere
notizie, mi hanno risposto che le avevano vendute
tutte e ne sono stata felicissima: qualcuno aveva
scelto di mettere nella sua casa un mio quadro! E'
stato uno dei giorni più belli della mia vita
ed ho speso il ricavato comprando piccoli regalini per
le mie amiche. Poi sono stata incoraggiata ad uscire
all'aperto, a partecipare, cioè, a qualche
collettiva. La prima volta che ho esposto a Spotorno
ho venduto più della metà dei
quadri!
- Da allora, naturalmente,
ho presentato anche alcune personali che mi hanno
dimostrato l'interesse del pubblico. Noi che
dipingiamo, infatti, cerchiamo sempre l'approvazione
degli altri, desideriamo che le nostre creature siano
ammirate. Il mio soggetto preferito è il mare
in qualsiasi forma, movimento, situazione: lo osservo
anche dalla finestra grandissima della stanza in cui
lavoro e ne sento il respiro. Spesso dipingo vedute
che ricordo a memoria, senza ispirarmi a cartoline o
fotografie come fanno molti, proprio perché le
ho già dentro.-
- Afra, infatti, che parla
con grande calore ed entusiasmo del suo lavoro,
propone scorci tipicamente liguri: la forza essenziale
del mare, lungo o agitato con più o meno
furore, spesso li pervade anche se non mancano alberi
scapigliati, campi pervasi di solarità, barche
e case. E' una pittura di sentimenti ed emozioni che
trascorrono dalla tela all'osservatore, toni freddi o
caldi ma vitali, solidi, costruttivi che ognuno
può conservare a lungo negli
occhi.
- Gli scogli che affiorano
dall'acqua si lasciano coprire e scoprire dalle onde
(proprio come sappiamo di averli visti nel litorale),
le vele bianche si alzano e si abbassano tra i flutti,
le case (tipiche dei nostri borghi) si stringono le
une alle altre come silenziose macchie di colore. Una
grande sensibilità per la luce ed il colore ma
anche per il movimento, per la vita, la raffigurazione
dell'infinita variabilità delle cose, una
pratica di "plein air" dove persino i tronchi nel
bosco si piegano, forse alle pressioni dell'atmosfera,
ma rialzano rigogliosi la chioma con determinazione a
fronteggiare l'esistenza.
- Quando Afra, dunque,
presenta i suoi quadri nelle località della
riviera ligure, incontra grande assenso anche tra i
turisti: domani, magari, nella tristezza e nelle
offuscate nebbie delle pianure invernali, sarà
di sollievo conservare, nel proprio soggiorno, insieme
al ricordo dell'estate e degli splendidi paesaggi
liguri, una ventata di energia dal sapore
salino.
- Renata Rusca Zargar (da
ARCOBALENO, settimanale ligure, del 20 maggio
2000)
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