- DONNE
E VIAGGI
- E'
morto il cane! Quella bestia bastarda è morta
improvvisamente. Era un maschio vigoroso, grande e
grosso. Abbaiava, correndo per la campagna. Proibiva
ad estranei d'avvicinarsi alla masseria. Leccava tutti
noi. Era diventato vecchio.
- Ieri
pomeriggio aveva scherzato sul prato, rincorrendo
pezzi di legno. Oggi è lì, freddo
stecchito, disteso sulla distesa erbosa.
- Il
casale è di forma rettangolare. E' al centro di
cinque ettari di terreno, interamente coltivati. Una
strada bitumata, privata, larga quattro metri,
attraversa il terreno da nord a sud, si ricongiunge
alla provinciale, passando davanti l'abitazione. Il
piano terra è senza corridoio. L'ingresso
è un locale, dal quale direttamente si entra in
cucina, nel soggiorno e si sale al piano superiore.
Qui in un largo corridoio, in fondo, vi è il
bagno. Ai lati due stanze da letto a destra e due a
sinistra.
- L'accesso
esterno conduce al garage per i trattori e le auto,
nonché ad una stanza da bagno. La stalla con le
mucche è a circa cento metri dall'abitazione
principale.
- Si
diffonde un'atmosfera lugubre per breve tempo. Della
morte del cane si dispiace Valentina, che lo ha visto
nascere e crescere. E' una bella donna, esile, con una
chioma ricciuta. E' una ragazzina molto sensibile.
Alfredo, suo marito, provvede al seppellimento della
bestia putrida.
- Prende
il trattore con il carrello. Vi carica quel corpo
inerme, che emette già odori sgradevoli nella
calura estiva.
- Si
dirige verso il castagno nello spiazzo alberato,
lontano dall'abitazione, con la moglie a fianco. Scava
un fosso. Un ultimo tonfo ed il cane è nella
fossa. Sotterra l'animale. Siede al fresco. Lascia che
la moglie gli asciughi il sudore. Lega la coppia, da
sposati, un affetto con un'irresistibile
passione.
- La
notizia della morte del cane, in ogni modo, non
interessa più di tanto Sergio al rientro. Dopo
il lavoro in ferrovia, ha fame. Lo accoglie sua moglie
Assunta. E' una donna obesa con una pancia
sproporzionata e una latteria prorompente. Ha le
spalle incurvate e una faccia carnosa, tagliata con
l'accetta. La corporatura poggia su piedi adiposi e
sofferenti. Indossa una camicetta vecchia e pantaloni
di cotone. Ha come copricapo un fazzoletto, allacciato
al collo. Indossa un grembiule abituale. Con questo
trattiene il grasso ai fianchi e cerca di restringere
le numerose protuberanze. Parla poco. Sorride
eccessivamente, mettendo in risalto parte della
gengiva vuota con le sconnessioni
dentarie.
- Valentina
entra in cucina. Indossa un vestito
sporco.
- "Devo
lavarmi e vestire. Cercate di lasciarmi l'acqua
calda".
- Rientra,
dopo la doccia, con capelli sciolti e bagnati. Indossa
con trascuratezza un accappatoio invecchiato.
-
Borbotta verso la madre, che, con uno sguardo
minaccioso, afferma:
- "
Sono venti giorni che la lavatrice è rotta.
Comprane una nuova. Falla portare subito."
- Sergio
interrompe la discussione, domandando, ancora una
volta, per la cena. Le donne tacciono.
-
"Chi ha preparato?".
- "Alfredo".
- Proprio
così, è quel giovane a preparare pranzo
e cena. Gli piace cucinare. Ha una particolare
predilezione per la preparazione dei cibi. A dicembre
s'ammazza il maiale ogni anno. E' festa grande alla
masseria. Intervengono parenti ed amici. Alfredo, dopo
la prima giornata d'interminabile baldoria, che si
protrae fino a tarda notte, nei giorni successivi
è felice di eseguire i lavori da solo. Prepara
pasta e fagioli con le cotiche. Insacca la salsiccia.
Taglia il prosciutto e il capocollo. Prepara le
soppressate.
- Sergio,
appena può, scappa da casa.
- "Dopo
cena, uscirò".
- "Esci
anche questa sera?"
- "Vuoi
venire anche tu?".
- "A
fare cosa?"
- "Fai
silenzio, allora".
- Alfredo,
a differenza del suocero, si disinteressa uscire
durante la serata. Durante la giornata, si dedica alla
coltivazione del terreno e alla stalla, con più
di venti capi di bestiame. La moglie, invece, gestisce
il patrimonio. Esce in macchina per le spese tre volte
la settimana. Ammazza conigli e polli. Con l'aiuto
della madre, li prepara per acquirenti abituali o per
la macelleria. Ne incassa il ricavato. Prepara e vende
anche la ricotta ed i formaggi.
- Valentina
s'impegna molto nelle attività campestri, ma
è insoddisfatta. Ama il marito. Per questa
ragione solamente accetta quei lavori, per niente
remunerativi.
- Lui
è capace di lavorare per molte ore il giorno.
E' instancabile. Rifiuta altri lavori. Nei campi sente
d'essere libero.
- "La
sapete l'ultima. Giulia e il fidanzato si sono
lasciati".
- "Davvero!
Cosa è successo?"
- Iniziano
i pettegolezzi sulla ragazza. Si discute animatamente
tra loro. Ciarlano sugli avvenimenti di paese. Parlano
in ogni modo anche d'affari e di lavoro. La vita
è tranquilla in campagna senza forti e
travolgenti passioni.
- Giulia
è una donna esile, bella e slanciata di una
trentina d'anni, con due belle gambe. E' vestita
sempre con eleganza e con la tendenza del momento. I
vestiti, che indossa, forniscono il necessario risalto
ad un corpo, tendente alla massima perfezione
stilistica.
- In
quel corpo si realizza una voluttà, a volte
superiore ad altre donne. Nella capacità ne
supera il confronto. E' difficile che questo fascino
allontani le preferenze maschili.
- Sembra
che il suo ragazzo l'abbia lasciato dopo tre anni di
fidanzamento. E' stata lei, invece, ad abbandonarlo,
perché era pigro e, negli ultimi tempi, fumava
e spacciava droga. La verità è piena
d'incognite.
- Sergio
l'ha incontrata da sola oggi in città, ma lo
nasconde ai suoi. Un incontro fortuito, che ha
trasmesso palpiti al suo cuore.
- "Ciao.
Dove vai?"
- "Sono
venuta in città. Devo ritornare in
paese".
- "Ti
posso offrire un caffè?"
- "Senz'altro.
Ne ho bisogno".
- Entrano
nel bar. Siedono al tavolino. Ordinano due
caffè.
- "Sono
turbata. Ho scarsa considerazione a rientrare. Mi
sistemerò al più presto in
città".
- "Perché?"
- "Chiacchierano
troppo in paese. E' un ambiente insopportabile. Non mi
sento a mio agio".
- "Lascia
parlare. Le chiacchiere si dissolvono con il primo
vento. Hai la vita davanti a te. Sei
giovanissima".
- Sergio
l'osserva. E' contento. Vede al suo cospetto una
ragazza giovane ed intelligente. La paragona
mentalmente alla moglie trasandata. Termina, mentre
sorseggia la bevanda:
- "Non
esistono paragoni".
- "In
quale modo riuscire ad amoreggiare con una ragazza
come questa? Ti scioglie il sangue nelle vene. Ti
acceca di passione già dal primo incontro. Devi
restare al tuo posto in modo corretto con la tua
tempra d'uomo sposato. Devi evitare mosse sbagliate.
In questo modo solamente potrai ottenere
successo".
- Giulia
inizia ad assecondarlo. Passa improvvisamente dalla
maniera indefinibile di ignorarne i gesti alla
volontà di una timida conoscenza repentina di
lui. Questa potrebbe precludere a futuri incontri. E'
intenzione di entrambi che quel colloquio deve
rimanere segreto ad Assunta. Lei ignora la
volontà e il bisogno del marito di una
scappatella.
- Vi
è un brusio nel bar. Escono.
- "Ritorni
in macchina con me? Posso offrirti un passaggio fino
al paese".
- "Le
malelingue! Rifiuto di comprometterti. Potresti
accompagnarmi fino all'uscita della superstrada.
Andrò a casa a piedi in questa stagione
estiva".
- In
macchina viaggiano in silenzio. Il desiderio sessuale
blocca i muscoli dell'uomo. Sergio si trattiene
dall'accarezzare le gambe di Giulia. Freme per quella
mezz'ora di cammino. La ragazza sente la vicinanza
dell'uomo. E' contenta dell'incontro.
- "Ci
rivediamo?"
- "Senz'altro",
risponde, scendendo dalla macchina.
- Questo
è l'incontro, che imprigiona Sergio davanti ai
suoi e lo rende nervoso. Dopo cena, scapperà in
piazza.
- "
Questo caffè esce, uffa!"
- Sergio,
finalmente va via. Parcheggia l'auto.
- Telefona
a Giulia con il cellulare.
- "Ho
bisogno di vederti."
- "
Sei pazzo! A questa ora?"
- La
comunicazione s'interrompe. L'uomo
riprova.
- "Non
riattaccare. Parlami almeno per telefono. Sento un
gran bisogno di te?".
- "Lo
sai che potresti essere mio padre,
buonanima?"
- "Al
diavolo l'età. Mi piaci. Non deludermi.
Vediamoci. Domani sono in servizio sul treno Napoli
&endash; Milano".
- "Domani
scenderò in città. Sarò alle otto
in stazione".
- "Va
bene. Ci conto. Buona notte".
- Sergio
è contento d'aver ottenuto la promessa di un
incontro. E' contento di sentirsi giovane. Si
addormenta con un forte desiderio di
rivederla.
- La
rivede. Non ha parole per l'emozione. Ai suoi occhi
lei continua a non aver rivali. E' bellissima,
indossando un tailleur di lino bianco.
- Lui
sfigura nella sua divisa da ferroviere.
- "Vuoi
venire a Milano? All'andata sarò in servizio,
ma al ritorno sarò libero. Visiteremo la
città. Ci sei mai stata?"
- "Un
lungo viaggio per rimanere insieme poche ore. Sono del
tutto impreparata per trascorrere la
notte".
- "Ho
una giornata e una nottata d'intervallo.
Vieni!".
-
"E' troppo lontano. Verrò, quando
andrai a Roma".
- "Bene,
fra due giorni sarò di turno per Roma. Verrai
allora?"
- "Certamente".
- Si
mantengono in contatto telefonico in quella lunga
giornata d'intervallo. Si rivedono finalmente alla
partenza sul treno per Roma. All'arrivo nella capitale
sono insieme. Girano per la città. Visitano
Villa Borghese. Con il primo bacio furtivo, sfiorano i
corpi davanti alla fontana di Trevi. Una giornata
meravigliosa, difficile da dimenticare!
- E'
facile trascorrere la notte in un albergo con il
desiderio, che appaga ogni senso. Quella notte
è l'inizio di altre in giro per città
italiane.
- "Sono
pronto a cambiar lavoro per te, a lasciare la
famiglia. Potrò divorziare".
- "Stiamo
bene così. Mi dovrò sistemare prima, e
poi decideremo".
- Queste
le promesse per iniziare una felice convivenza.
Sergio, di fatto, trascura la moglie. Si allontana
definitivamente da casa. Diventa sempre di più
un uomo libero.
- Assunta
conosce che il marito la tradisce. Le dispiace di
separarsi, però, per evitare critiche e per
salvare la famiglia. Si rende conto che le manca il
coraggio di lasciarlo.
- "Papà
non è più con noi. E' con Giulia. Vuoi
chiarire la situazione?"
- "La
vita di coppia è un continuo ingannarsi a
vicenda. Per me ha valore il matrimonio immutato a
giudizio della gente".
- "Sei
tollerante?".
- "Mi
lascia indifferente la situazione con tuo padre. Da
brava moglie dovrò stare zitta, qualora tuo
padre stesse sbagliando. Una donna deve saper
aspettare".
- "Sei
tu la moglie".
- "Respingo
l'attaccamento morboso di tuo padre con quella
là. I coniugi solamente bisticciano e si
riappacificano. Quale convivenza! Sabato scorso mi
avete costretto a lasciarlo fuori di casa. Con quale
risultato? Lui ha dormito con Giulia. Pensate un poco
quale manicomio, se lo lasciassi".
- "Provaci
a chiarire almeno".
- "Pensa
a te stessa. Ritornerà da me, quando si
sarà annoiato della ragazzina. Questa solamente
è la sua casa".
- "Aspetta
che ciò accada, mamma. Sei proprio una povera
illusa. L'uccello è volato dal nido e non vi
ritornerà più".
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