LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Poesie di
Anna Maria Fabiano
Curiosando nell'anima ALBA D'ESTATE L'aria fresca del mattino mi accarezza l'anima con struggente nostalgia. Tutto però mi sembra opaco come opaca è la mia immagine del mondo. Il pianto che sgorgava dai miei occhi di bambina oggi mi punge intensamente ma non ha la forza di sciogliersi in lacrime. Sono stanca, tanto stanca di lottare contro mulini a vento stanca di cercare sempre l'uomo nell'uomo e di trovare solo contraddizioni e caos falsi miti e aberrazioni mascherate da ideali. Che inutile e assurda farsa è mai questa esistenza! Che inutile spreco di tempo cercare sempre le chiavi della vita e trovare sempre e solo putrefazione travestita da morale. Ma se l'aria del mattino mi giunge penetrante alle soglie... dell'anima con il tenue sapore della speranza forse qualcosa in me non sa morire e allora forse sgorgheranno ancora quelle lacrime di un tempo. E intanto ...E intanto fuori piove per noi poeti... Scende lenta e misurata Stasera la pioggia dal cielo. L'aria è dolcemente invernale e solo col pensiero posso immaginare il rombo dei motori sull'asfalto. Il tempo che fu da una finestra al terzo piano io seguivo la vita e il suo profumo mi inebriava opprimendomi e addolcendo il mio dolore. Oggi piove sull'erba e il cielo scuro nasconde le stelle mentre l'anima continua a palpitare nascosta tra le pieghe della pelle. Lei non c'è più scomparso il suo dolce sorriso e la sua rabbia e il suo dolore e la sua mesta malinconia di sconfitta. Con lei se n'è andata una gran parte di me e tanto mi è rimasto della sua essenza. La sua fragile esistenza segnata vive dentro me con la gravità mastodontica di un'Esperienza che quel Muro non mi toglierà. La pioggia lava il mondo e cancella i segni del tempo ma prepara inesorabilmente una nuova primavera. Lei rinascerà dentro me e di certo guiderà la mia mente così capace di andare alla deriva. Ancore fragili Ed ho ormai finito con l'aggrapparmi ad ancore fragili che non portano se non alla deriva. Una deriva lenta Scivolosa trascinante. Ma che questo profondo mare che mi circonda sia placido e sereno se pure lo so bene privo di isole! Che almeno io possa Contemplare Orizzonti inafferrabili sì ma rilassanti... Che almeno la voglia di piangere mi gonfi il cuore e la mente che non sia di ghiaccio che non rischi di morire gelato da mille... infinite lastre di cristallo! Che una brezza leggera e frusciante impedisca il tremito nervoso che lo sguardo spaziando in un cielo senza confini scopra limpide dolcezze che la mancanza di certezze di appigli di sostegni non sia che un provvido giacere beato che i contorni assenti non siano che la pace e il riposo sia questo vacillante peregrinare senza meta. Forza marionetta Forza marionetta indossa questa nuova maschera grottesca. Mi fai tanta pena! E mi fai rabbia paura compassione disgusto schifo e ancora compassione... Questa di maschera è la più ridicola che il burattinaio ti abbia mai donato con quel suo sorriso falso mediocre "mistificatore". Forza... rimettiti in piedi ridai vita al tuo vestito floscio e logoro devi recitare ancora un'altra volta ancora. E cosa importa se un tempo di questo "infinito parziale" che ti è concesso hai volato in un cielo purissimo ed eri nuda marionetta nuda e autentica e volando eri felice libera vera nuda e vera. Che importa...cosa importa... secoli e millenni sono fra te e quel magico cielo sereno azzurro eterno e infinito perché tutto proprio tutto inghiotte la crudele teatralità della tua vita. Roma Termini Un cielo bianco di freddo invernale binari sporchi folla accaldata musiche fuori moda su mangianastri importati dall'estero... cerchiamo di sorridere stanchi ed infelici mentre una rondine orfana volteggia impaurita sulle rotaie e lontano lo sai i gabbiani rimangono a sognare ignari di minacce rivolte ai loro mistici voli. E se la guerra c'è ancora sempre meno compresa e il timore e la quieta non sono che... ...retorica consunta e il Natale solo caos e l'amore non ha volto e il quadro è desolato stinto indecifrabile... ...cerchiamo di sorridere dentro solo un po' al cielo bianco di freddo invernale che nasconde il suo segreto in silenzio. Un attimo di tregua Un lasso di tempo per la tua coscienza o per la pace dei tuoi pensieri. Pensare anche solo per un po' alle cose che non sai o che non hai più e distrarti da quelle che ti possiedono ormai con forza inestricabile e forse per sempre... Gloriarti con te stessa per avere ritrovato nel vento leggero del primo autunno quella parte di te che ti è stata compagna fedele per anni e che per forza di eventi hai destinato al silenzio e alla inesistenza. E così... pensare... Pensare che forse non ti preoccupa in questo istante la tua costante preoccupazione di sempre. Pensare abbandonandoti alla stanchezza che pervade le tue membra che forse non sei più la stessa ma sei sempre tu perché il non esserlo definitivamente ha il sapore della morte e tu morta non sei. CARA MAMMA Cara mamma ti scrivo per dirti che... che sono sola mamma sempre sola nulla è cambiato da quando sei partita... È sempre uguale la mia vita. Mamma ho paura paura della morte mamma ho paura paura della vita. Sono sola anche se non lo sono... Perché mammina perché... Quante volte te l'ho chiesto prima che...tu partissi "mi vuoi bene"... Quante volte te lo chiedo ancora di fronte alla tua immagine muta che mi guarda da tanto lontano. Mamma sapessi quanto avrei desiderato essere chiamata... ...mamma. E quando lui cresceva dentro me e tu mi dicevi non stancarti e le tue mani ormai tremanti si muovevano con amore sulla lana delicata chiara morbida ed illusoria... com'era bello mamma... Perché non ho meritato di esserlo anch'io perché tu "adesso" lo sai perché? Quante cose sai adesso quante? Perdonami se ti ho fatto male con la mia vita così diversa dalle altre.... Perdonami tante altre cose te ne prego e dimmelo dimmelo dimmelo ancora come puoi... che mi vuoi bene! Prefazione e primo capitolo del libro "Il colore del mare"
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