Home club Concorsi Vuoi entrare in questo elenco? Inserito il 21 agosto 1997 Poesie della prof. Carla Mortara tratte dal libro "L'impronta di un dono" edito da Vincenzo Lo Faro
- ABBANDONO
- Lieve s'abbandona
- la creatura di sabbia
- allo sciabordio delle
- onde del mare.
- Si lascia andare
- alle verdi trasparenze
- marine e ascolta
- la dolce canzone
- dell'acqua che va
- e che viene sulla
- riva sabbiosa.
- Vestita di morbide
- alghe va la creatura
- di sabbia che è l'uomo
- abbandonato alla
- vita che ondeggia
- come il mare: su
- e giù, tra un'onda
- e l'altra s'abbandona
- alla mutevole cuna
- marina, come l'essere
- umano al suo destino.
- Conchiglie cantano
- per lui il canto della
- nascita e della morte
- ed il mare lo prende
- e lo porta con sé
- in incantati giardini
- acquatici ove fioriscono
- i vividi fiori dell'illusione,
- ingannatori come anemoni
- marini. Le creature
- dell'acqua lo incantano
- con le quiete movenze
- ed il loro moto ipnotico,
- lo cullano nel dolce
- torpore del sonno
- perenne dell'orizzontale
- verticalità dell'infinito
- spazio marino.
- Dormi e lasciati
- andare per sempre,
- fragile bimbo che
- sei, pallida creatura
- di sabbia.
- CITTÀ INVISIBILI
- Città invisibili
- dalle mura di iridato
- cristallo, vi innalzate
- nell'azzurra immensità
- tra opalescenti trasparenze
- di nuvole orlate di pallido
- rosa del sole all'ultimo
- tramonto.
- Brillate cristalli
- iridescenti delle città
- invisibili e vi ergete
- in gotici archi e portali
- verso il sole che si
- specchia in voi dandovi
- luminosità inaudite e
- solari vibrazioni di luce
- d'oro fluido.
- Corali astrali si spandono
- tra i limpidi specchi delle
- vostre mura e arpeggi divini
- risuonano nei chiostri delle
- vostre adamantine chiese
- svettanti al cielo e nei
- nascosti giardini dei vostri
- palazzi di azzurre trasparenze.
- Le arpe suonano al delicato,
- agile tocco di dita fatate
- e per l'infinito spazio
- le note vanno a risvegliare
- i cuori degli uomini intorpiditi
- dall'arido egoismo.
- Magici prismi cristallini,
- siete viste solo dagli
- esseri dal cuore puro,
- dal bimbo che nasce
- a nuova vita.
- FANTASMAGORIE ASTRALI
- Gioia delle pure
- forme, spaccati di
- vite divine emergono
- da linee di liquido
- oro, geometrie astrali
- si compongono e si
- scompongono per
- riunirsi nell'azzurra
- immensità e
- Tutto è Pace.
- GEOMETRIE
- Geometrie astrali
- concatenano tra loro
- i fatti umani,
- segni simbolici
- dell'umano esistere,
- tracciati lineari
- immutabili nel tempo
- infiniti nello spazio
- dei mondi sottili
- invisibili all'occhio
- dell'uomo se non nel
- loro calarsi nel tessuto
- dell'esistenza quotidiana.
- Geometrie astrali,
- collegate al vissuto
- creato tramite le
- creature viventi che
- le percorrono in sogno
- e in magiche intuizioni,
- segnano il cammino
- dell'uomo nell'inevitabilità
- del destino per l'eterno
- Presente.
- L'IMPRONTA DI UN DONO
- L'impronta di un
- dono è la Parola,
- il Verbo incarnato
- nel suono magico,
- pura Energia, del
- pensiero creato.
- Si estende e fluisce
- in continuo divenire
- nei versi di un
- poeta, ricchi di
- amore creatore,
- simbolo di idee
- divine impresse
- nelle pagine bianche
- del libro della vita
- di un essere umano
- a cui questo dono
- viene dato.
- Parola, Forma
- del pensiero di Dio,
- è la Natura
- fiorita, madre e
- grembo in cui
- si concepisce,
- nell'infinito spazio
- e tempo, la materia,
- corpo degli esseri
- viventi e la Sua
- Energia creatrice
- è il soffio vitale,
- lo Spirito increato,
- sostanza dell'Essere.
- Nell'eterna circolarità
- dell'Essere, Dio - Pensiero
- incarnato nell'uomo
- e nel Creato vivente,
- che nella mente materiata
- di Spirito concepisce
- attraverso la Parola
- positiva, creatrice,
- il suo ritorno
- alla Casa del Padre,
- Dio dell'Universo
- atomico, sta l'impronta
- di un dono.
- Grazie, Padre,
- per essere la tua
- impronta nel mondo
- e per avermi dato
- il dono della Poesia,
- Parola ispirata e
- pregna del Prana
- creatore.
- RIVA
- Riva di sabbia
- dorata, morbido
- velluto setoso, il
- vento solleva,
- carezzevole, i tuoi
- granuli d'oro
- luminescenti come
- stelle e l'uomo
- s'adagia sulla sabbia
- nell'abbandono del
- suo caldo abbraccio
- di sole e si lascia
- andare al sogno
- di vite passate
- nell'infinito spazio
- dei tempi fuggiti
- e rimasti in astrale
- e nell'Es, vibrante
- impronta dell'Essere
- uomo.
- PRESENZE
- Divine presenze
- di Spiriti alati
- cogliete nei cuori
- degli uomini barlumi
- di luce animica
- e la portate come
- unico, enorme cero
- al Dio che tutti
- consola e moltiplica
- per mille quella luce
- arcana che crea
- nell'uomo palpiti
- di vita spirituale,
- aliti vitali d'Amore
- rigenerante e risanante.
- Divine presenze
- di Spiriti alati
- guidate senza posa
- i piccoli esseri
- a voi affidati
- nel duro cammino
- della spinosa prova
- della vita, date
- loro forza, protezione
- e guida saggia e sicura
- per una rapida
- crescita interiore
- foriera di pace
- e serenità.
- Luce siete e
- calore del cuore
- elargite, divine
- presenze di Spiriti
- alati, consolazione
- donate e nutrite
- di speranza i cuori
- assetati d'affetto,
- lacrime asciugate
- col vostro soffio vitale
- e avvolgete e custodite
- nelle vostre amorevoli
- ali gli uomini
- che a voi chiedon
- aiuto, intuizione
- e saggezza nell'operare.
- Divine presenze
- di Spiriti alati,
- preghiera s'innalza
- a Voi a lode e gloria
- di Dio.
- DISTACCO
- Salutavo le sacre sponde
- le bianche sabbie delle
- vaste spiagge, le rosse sinuosità
- delle dune di Merca e gli
- occhi, la mente, il corpo si
- compenetravano delle care
- immagini legate alla
- passata infanzia dorata
- ed alla sensibile, sensuale
- adolescenza.
- E dentro piangevo.
- Dal piccolo molo insinuantesi
- nell'azzurro e caldo oceano
- tropicale un fazzoletto bianco
- ondeggiava al tiepido vento
- del deserto: era l'arrivederci
- di mia madre.
- E dentro piangevo.
- La nave andava sempre più
- allontanandosi dalla mia
- terra natia verso oscuri
- destini e ignote mete, un
- profondo abisso marino mi
- separava ormai da un'antica
- storia di gioie vissute tra
- deserto e savana e acque
- cilestrine limpide come
- cristalli di profonde verità.
- E dentro piangevo.
- Il distacco penetrava sempre
- più nell'essenza stessa
- di anima e corpo uniti
- nel ciclo vitale della mia
- presente incarnazione e
- un dolore immenso di
- affetti perduti, di radici perse,
- di molli venti tropicali volati
- via per sempre mi riempiva
- e mi faceva crescere per
- future prove da affrontare
- e superare. Vivo rimaneva
- il ricordo delle bianche,
- vaste spiagge, delle morbide
- sinuosità delle rosse dune
- di Merca, delle azzurre acque
- profonde dell'Oceano Indiano,
- del bianco fazzoletto sventolante
- nel sole radioso del mattino
- tropicale.
- E dentro piangevo.
- ARMONIE
- Magiche armonie
- stellari risuonano
- nella mente assopita
- ed i sensi son subito
- svegli e attenti a
- cogliere la divina
- nota colorata del
- libero arbitrio che
- ci porta nelle scelte
- susseguentesi senza
- sosta verso l'arco
- stellato che circonda
- la Divinità increata
- che ci dona Luce e Aurora
- come scala d'argento
- innalzata per il nostro
- cammino evolutivo.
- Magiche armonie
- stellari accendono il
- fuoco del cuore che
- s'espande nel corpo
- assetato di puro amore
- spirituale, donatore
- di limpida gioia ricca
- degli arpeggi animici
- portati dalle magiche
- armonie stellari.
- STELLE
- Divino creato
- che ci doni una
- pioggia di stelle
- che ricopre come
- magico manto
- le valli silenti
- nel pallore lunare
- di una notte di
- plenilunio.
- Scendon lente
- le stelle, ogni stella
- una luce divina
- per un uomo che
- cerca se stesso.
- Profumo di rose
- aleggia nell'aria
- opalescente e colma
- i sensi assopiti
- di vita incantata.
- Incantesimo stellare
- nella notte di plenilunio,
- respiro che sale dal
- ventre della terra e
- s'espande nei serali
- mondi viventi.
- Creature di sogno
- appaion nei boschi
- di bianco vestite
- e danzan sotto la luna
- la danza della gioia
- piena di esistere.
- Danzano e cantano
- le dolci creature lunari
- unite per mano a
- mostrare l'eterno
- dono dell'Amore
- creatore.
- Pioggia di stelle
- splendore infinito
- per coloro che credono.
- COSMOGONIE STELLARI
- Il creato splende
- d'azzurro e una
- cascata di stelle
- scivola nell'etere
- in soave armonia
- e apre alla Luce
- i cuori degli uomini.
- LIEVITÀ
- Respiri leggeri
- alitano nel verde
- bosco incantato.
- Sono gli spiriti
- dell'aria, del fuoco,
- della terra, del cielo
- che vagano e danzano
- volteggiando lievi
- tra le foglie vibranti
- al loro tocco leggero.
- È una danza senza
- età, che crea magiche
- forme vitali pregne
- di fatata energia.
- Volan e danzan
- le creature del bosco,
- spiriti leggeri di vaghe
- forme fantastiche,
- giocan con le fiamme
- del fuoco, spiran soffi
- di vita inebriante
- sulla terra fresca di
- rugiada celeste, zampillan
- con l'acqua cristallina
- che scorre, cantando
- nei rivi d'argento vestiti,
- scorron tra nuvole
- trasparenti come limpidi
- cieli primaverili
- ed il loro magico
- tocco fa vivere
- tutte le creature
- viventi, creandole e
- ricreandole in un
- continuo senza tempo
- né spazio.
- Luce emanano e
- luce sono nelle loro
- vesti di pallidi veli.
- ARPEGGIO
- Un magico arpeggio
- scorre nel fluire
- cromatico di giochi
- di luce, trasfigurazione
- di vive e calde
- sensazioni d'amore.
BAOBAB
- Foreste di baobab
- dei miei sogni di fanciulla
- s'innalzano nella savana
- tra cespugli secchi inariditi
- dall'ardente sole dei Tropici.
- Le loro radici affondano
- profonde nell'arida terra
- alla ricerca dell'acqua
- vivificante e rigeneratrice.
- S'ergono maestosi i baobab,
- solenni, immensi, soli
- riescono a sopravvivere
- nell'Africa assetata ricoperta
- di deserti e savane.
- Danno il senso di forza
- necessaria alla sopravvivenza,
- simboli dell'uomo che
- scava le sue radici
- nell'eterna ricerca del
- Sé divino, acqua di vita,
- tonico riscaldatore e
- rigeneratore.
- Baobab, siete stati i
- miei punti di riferimento
- nell'aspra solitudine
- assolata da Torpedini
- solari, mi avete dato
- sicurezza e protezione
- negli arsi pomeriggi
- tropicali. Sui vostri
- rami mi stendevo
- all'ombra delle
- turgide foglie e felice
- e protetta sempre mi
- sentivo. Baobab,
- siete l'immagine
- della forza del mio
- destino.
- Home page della prof. Carla Mortara
- PER COMUNICARE CON L'AUTORE speditegli una lettera presso «Il Club degli autori, cas.post. 68, 20077 MELEGNANO (Mi)». Allegate Lit. 3.000 in francobolli per contributo spese postali e di segreteria provvederemo a inoltrargliela.
Non chiedeteci indirizzi dei soci: per disposizione di legge non possiamo darli.
©1996 Il club degli autori , Carla Mortara
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Inserito il 20-luglio 1997 - aggiornato 21 agosto 1997 riagg 12 gennaio 1998