- Andrea Carletti, coniugato con due figli,
è nato a Chiaravalle (An) il 21 novembre 1961.
Risiede attualmente a Roma.
- Ha conseguito il diploma di maturità
scientifica nel 1980 presso il liceo scientifico
Labriola di Roma. Ha poi intrapreso studi di
Sociologia, senza conseguire la laurea.
- Dal 1998 è iscritto alla facoltà
di Filosofia dell'Università Roma Tre.
- Nel tempo "ufficialmente" dedicato al lavoro si
occupa dell'aspetto commerciale-amministrativo della
sua azienda artigianale di serramenti.
- Ha maturato una lunga esperienza nel campo del
volontariato in qualità di educatore
nell'Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici
Italiani) nella quale presta tuttora il suo
servizio.
- Ha iniziato a scrivere ai tempi del liceo e si
diletta nel comporre testi per canzoni.
- Nel 1998-99 ha frequentato un corso organizzato
dalla Hope Music School, emanazione della Conferenza
Episcopale Italiana, ottenendo relativo
diploma.
- Ha partecipato a un concorso nazionale con una
canzone scritta in collaborazione con un
musicista.
- Si dedica inoltre alla fotografia e
all'escursionismo.
|
-
- Senza
sbarre
-
- Ostaggio
- di un brivido lontano
- non so ancora
- la cifra del riscatto.
- Cerco di liberarmi
- e quasi ci riesco
- ma dopo due passi
- mi accorgo
- che la prigionia dell'anima
- è ormai la dimensione
organica,
- la chiave medianica
- di questo meccanismo aggrovigliato
- che è la mia vita.
- Voglio io
- essere tenuto ostaggio
- delle tue risate acerbe
- io inerme
- m'immergo
- nel fluido sigillante
- che non lascia filtrare
- neanche un ricordo
- neanche uno sguardo
- di quelli che ti fuggivano
- da quegli occhi fuggitivi
- carcerieri.
- Lasciatemi marcire
- in questa prigione
- senza sbarre
- mostruosamente anomala,
- sudore freddo
- di arido deserto infuocato,
- muro sbrecciato
- di un'esistenza aggrappata
- alle tue mani assenti.
-
-
-
- Un'altra serata
tranquilla
-
- Periferie agitate
- dai contorni indefiniti
- disegno naïf
- realizzato dalla mano malferma
- di uno svogliato funzionario del
catasto.
- Contesto variegato
- di incontri rumorosi
- fra nuovi romantici
- dai cuori silenziosi
- e belle addormentate
- sognatrici disilluse.
- Prigionieri delle ore di punta
- in fila per la solita
- ora d'aria inquinata
- incroci di sguardi anonimi
- dietro le sbarre ai finestrini.
- Manifesti:
- il richiamo sessuale
- convince agli acquisti;
- il desiderio di possesso
- moltiplica le carte di credito
- gettando nel discredito
- molti bilanci familiari.
- Torno a casa
- progettando l'ennesima
- fuga esotica
- magari con l'allieva bionda
- che mi fa le fusa
- ma appena oltrepasso la porta
- ritrovo il solito abbraccio caldo.
- Mi aspetta
- un'altra serata tranquilla.
-
-
-
- Cenere
-
- Ardo.
- Brucio.
- Lava incandescente,
- schizzi di lapilli
- fumiganti.
- Boati, esplosioni,
- magma bollente.
- Passioni viscerali.
- E poi
- un effluvio cinereo
- denso ed aereo
- simile a pioggia non-liquida
- rivestirmi immemore
- soffocandomi
- nell'oltraggioso abbraccio
- di una vampata
- di calore ghiacciato.
- Mi hanno trovato così,
- immobile simulacro
- schiavo dell'istinto
- infine vinto,
- incenerito, impietrito.
-
-
-
- Il silenzio cerca la
notte
-
- Il silenzio cerca la notte
- derubata della solitudine,
- impasticcata,
- schizzata di adrenalina,
- illuminata a giorno,
- violentata di sesso mercenario,
- molestata di rumori acidi.
- Mani a tamburo
- sirene
- ectoplasmi vaganti
- bottiglie vuote
- risucchi
- sgommate
- schiocchi di lattice
- risate stronzate proclami applausi
- acrobati accatastati.
-
- Il silenzio cerca la notte
- per possederla
- su una panchina metallica,
- delicatamente.
- In silenzio.
-
|