- Il
giardino senza cancelli: poesie vissute
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- Titolo:
- Questa vita
- è
- un canto...
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- La
stazione
- Le luci della
stazione
- della
vita
- si sono
accese.
- Ed eccomi ferma,
- all'impiedi,
- che
aspetto...
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-
- Mare
- Qui,
- persa
- tra le pieghe
dell'essere
- con
angoscia
- cerco il porto
d'arrivo;
- quel luogo
sognato e santo
- dove
- il
riflesso
- di questa mia
immagine ferma,
- possa
rivelarmi,
- almeno
- in un fioco
bagliore,
- l'essere
mio...
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-
- Eternità
- E' questo
cuore
- che mi si fa
sentire
- così
piccolo e timido
- da sotto questo
mio petto...
- mentre
- le
acque
- che hanno
già rotto gli argini
- mi affogano di
dolcezza...
- E
un'immensità
- si
espande
- dove la tua
presenza
- ancora odorosa
di muschi /(divina, o Signore)
- mi rincorre e mi
chiama...
- Ed io mi
assido
- con
te,
- in
un'eternità
- senza
tempo...
-
-
- L'uscio
- Ecco che
arrivi.
- Ti ricevo alla
porta.
- Richiudo
subito.
- Non voglio che
tu pensi
- che ti voglia
ancora bene.
- E
chiudo.
- E tu
vai.
- Poi in
cucina
- mentre preparo
un caffè
- qualcosa in me
si risveglia.
- Sembra
affiorare
- dagli abissi
dell'ieri...
- "Eccomi" si
annuncia,
- "Sono il
sentimento d'amore
- che vi legava
insieme."
- Mio Dio!
- Ed io che
pensavo
- si fosse
assopito
- dormente e
dimentico, ormai,
- di quella vita
in due.
- Ma io chiudo.
- E tu
vai...
-
-
- 3
settembre
- Ed ecco che tu
mi chiami,
- amore,
- dassì
lontano dove sei.
- Cosa aspetti che
ti risponda?
- Sei
qui,
- in
me
- nel tentativo
sfrenante
- di
ritrovare
- te
stesso
- nel mio
spazio.
- Ti ritrovi?
- Ti chiedo.
- Ma tu
annaspi...
-
-
- Al mercato dei cuori
di Cupido
- Scusi, quanto
costa un cuore?
- Me ne darebbe
uno?
- Bello,
sano,
- che non piange
mai
- ma sorride
sempre.
- Un cuore che
parla sempre
- d'amore
- e che sia capace
- di irradiare
- con la sua
luminosità
- ogni ombra di
paura.
- No,
no,
- lei non me lo ha
giù venduto...
- O si riferisce
- per
caso
- a questo che ho
qui nel petto?
- No, guardi
- che non
funziona,
- ed e' anche
pieno di bozzi, vede?
- Funzionava bene
- fino a quando
era vicino
- ad un altro tipo
- di
cuore,
- ricaricabile,
automatico...
- Ma di quelli non
ne ha più, vero?
- Non mi dica che
non può aiutarmi.
- Che devo
rimanere con questo?
- E non ha neanche
più
- degli altri
tipi
- a ricarica
automatica...
- Certo,
- ripasserò
domani...
-
-
- Preghiera
- Rivelami, mio
Dio,
- un'approvazione,
seppur ruggente,
- a queste mie
speranze indugianti...
- Fammi
vedere,
- anche se tra uno
spiraglio,
- la
benevolenza
- di questo mio
domani
- affinché
possa
- proseguire
- con piede
fermo
- questo mio
viaggio.
- Te lo
chiedo,
- o
Signore,
- in nome di mio
figlio.
-
-
- Sogno
- Perché ti
rincorro
- con tanta
insistenza
- sogno
mio,
- quando
tu
- continuamente
- ti ostini a
dileguarti,
- mentre
io,
- invano,
- cerco di farti
mio...
- Almeno fermati
- per un istante
- affinché
io
- possa capirti;
- affinché
noi
- ci si possa
- intendere,
- conoscerci
meglio...
- Ma
tu,
- nella tua follia
infantile,
- imperterrito
- e
ruggente,
- mi
ignori...
-
-
- Ringraziamento
- Quando il
silenzio
- dell'anima
- t'assale,
- e tu
- scendi in
esso
- sperando
- subito
- di trovarne il
fondo,
- (forse questa
volta
- sarà meno
penoso)
- allora,
- mi basta
solo
- il
ricordo
- di una parola:
"Mamma",
- affinché
- io mi
risvegli.
- E su
risalgo,
- forte di
nuovo,
- rinvigorita e
belva
- per
te.
- Di nuovo, per
te.
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