- Ciro Carfora. È nato a Napoli, dove
tuttora vive e lavora. Le sue poesie hanno ottenuto
favorevoli consensi da vari critici, come Parente,
Forgione, Grillandi, Francischetti, Iaccarino,
Ruffilli. Le sue pubblicazioni sono state premiate con
diversi Primi Premi: Paolo VI e Rosa Formisano
(Ercolano), L'Appennino Nuovo e Pablo Neruda
(Salerno), Lirio Arena (Ancona), Ercole Labrone e
Luigi Pirandello (Livorno), Città di Varese,
Città di Verona, Renato Grassi (Solofra),
Aniello Califano (Pagani), Città di Isernia,
Accademia dei Parmenidei (Casalvelino), Primavera
Strianese (Striano), Campania (Aversa), Lamezia Terme,
Walter Fontan (Bussoleno), Centro Storico (Napoli),
Accademia Urania (Cislago), Brontolo (Salerno),
Città di Pompei.
- Per i suoi meriti culturali è stato
premiato dalla Presidenza della Repubblica, dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri,
dall'Assessorato alla Cultura di Torino,
dall'Università Popolare di Milano. È
delegato nazionale di "Poeti nella Società" ed
ha fondato il Premio di Poesia "Madre Claudia Russo".
Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesie: Le
parole dei poeti, Gabrieli, Roma 1981. Un'anima in
vetrina, Menna, Avellino 1987. Le stagioni del
coraggio, Menna, Avellino 1989. Canto essenziale,
Press Trading, Napoli 1995, Canto d'amore, Magna
Graecia, Napoli 1998. Alle fonti dell'estro, Magna
Graecia, Napoli 1999. Tempo di preghiera, Magna
Graecia, Napoli 1999. La fiaba affetti smarriti, Magna
Graecia, Napoli 2000. Variazioni, Poeti nella
Società, Napoli 2000.
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- Le rose di
Verlaine
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- Sui tetti di Parigi
- scende ancora la pioggia
- e a volte i gatti tornano
- a cercar cibo.
- Ma nella vaga
- e nuda stanza
- non resta
- che un ricordo
- delle rose
- che Verlaine sfogliava
- petalo per petalo
- mentre tra orme di fuliggini
- e di scaffali impolverati
- vibra il cuore
- della piccola farfalla,
- forse smarritasi
- nel labirinto di una strofa,
- nell'eco di una musica
- che viene da lontano.
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- Il nido
infranto
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- Tra le ombre
- di uno scaffale
- ritrovo parole smarrite,
- palpiti di bene
- che si annunciano col sole.
- Sfoglio il libro
- e ricevo quei sorrisi
- che sostano negli occhi.
- Avverto in me
- carezze per Neruda
- che ricompongono il cuore,
- il nido infranto
- da giorni di tristezze.
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- I
ciarlatani
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- Io li conosco,
- sono i ciarlatani,
- quelli che usano parole
- col miele della bocca
- per diffondere falsità
- nel cuore degli ingenui.
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- Il loro mondo
- non conosce la frontiera.
- Al mio paese
- sono il frutto
- di una madre generosa
- che agli incroci
- spegne bollori
- per un bicchiere di vino
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- La luna
d'aprile
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- La luna d'aprile
- rischiara il sentiero
- che profuma di gigli
- e di rose.
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- Nei cortili
- le mura hanno crepe
- per ramarri e lumache...
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- Questa notte,
- il silenzio è un amico
- che mi tiene per mano.
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- Torno a casa
- che ho nel cuore
- la ricchezza di un sogno,
- con il vento
- che dagli usci
- lancia sospiri
- che sfiorano il seno
- di madonne addormentate.
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- Assan
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- Aveva garofani
- tra le mani
- Assan,
- che in una strada
- di paese
- mi dipinse gli occhi
- con la semplicità
- che viene dalla vita.
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- Aveva il racconto
- che veste i deserti
- e le stelle nel taschino
- Assan,
- che nutriva speranze
- per un tozzo di pane.
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- Avevo cortesie
- di gesti e di parole
- per Assan,
- che veniva da lontano
- e mi schiuse il cuore
- nel nome del Padre.
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