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- L'incontro
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- Questa è la storia di due
amanti...
- una storia quasi magica e pagana, che con la
sua semplicità cerca d'insegnare quanto grande
possa essere la forza dell'Amore. Dell'Amore
vero.
- Quando la Grande Dea Natura generò il
Cosmo, ordinò al più bello dei suoi
figli, Sole, di portare col suo carro infuocato la
luce nei Cieli della Terra, ancora avvolta
nell'oscurità; questo sarebbe stato il suo
compito per tutta l'eternità.
- Così Sole scorrazzò felice per i
Cieli, inondando la Terra di una luce intensa e
abbagliante, fino a quando il suo compito giornaliero
non si esaurì, poiché gli abitanti
terrestri, di tanto in tanto, avevano bisogno
dell'oscurità per dormire.
- Così egli s'apprestò a gettarsi
negli Oceani per fare altrettanto, ma proprio mentre
si avviava, scorse lontano, un'esile figura farsi
lentamente strada tra le nuvole.
- Fissandola più attentamente, vide che
era una splendida fanciulla dai capelli e dalle vesti
color dell'argento; camminava nella notte
rischiarandola con minuscole sfere luminose ch'ella
gettava a manciate nel Cielo.
- Il suo nome era Luna, ed era la figlia del Dio
Universo; era stata generata affinché portasse
briciole di luce nel cuore delle notti terrestri, e fu
per tale motivo che Sole la incontrò; La
incontrò e se ne innamorò
all'istante.
- "Oh Luna, Luna argentea che siedi tra le
argentee stelle, volgi il tuo sguardo verso il mio
carro! Posa i tuoi occhi su chi follemente, t'ama"
urlò il giovane, continuando a scendere
inesorabile verso le acque, poiché non gli era
concesso restare nei Cieli oltre il suo
tempo.
- E proprio mentre iniziava ad immergersi
sconsolato, udì una voce limpida e melodiosa
cantare: "Oh Sole, Sole dai capelli infuocati, tu che
vivi mentre io dormo, se solo non ti perdessi in
quelle gelide acque, allora sapresti che anche Luna
t'ama; che anch'ella sospira per te".
- Tale era dunque l'infausto destino dei due
innamorati: mai i loro cuori si sarebbero uniti,
poiché essi erano come il giorno e la notte,
due poli opposti che s'attraevano, ma che la crudele
legge di Madre Natura, divideva.
- Così, da quell'incontro galeotto, Sole
si straziava nell'udire il dolce canto amoroso di lei,
nell'istante prima di gettarsi negli Oceani; Luna
invece, sospirava disperatamente vedendolo riemergere
dalle acque per sostituirla, mentre lei, raccolte le
sue stelle tra le vesti, andava a riposare.
- E mille erano gli sguardi ardenti e le parole
dolci trasportate dal vento dei due giovani, le cui
dita si sfioravano ma mai s'intrecciavano.
- Un giorno, Dio Universo, stanco di udire i
gemiti straziati della sua giovane figlia,
operò un piccolo strappo temporale
affinché i due amanti avessero d'acquietare i
loro animi, seppur per poco.
- Così quella sera, quando i due misero a
nudo i loro cuori, sfiorandosi per qualche istante,
s'accorsero di potersi toccare.
- E s'avvidero di avere Tempo ai loro piedi: "Mi
manda Dio Universo, e con me reco il suo dono: pochi
istanti preziosi per voi".
- Così Luna corse finalmente tra le
braccia di Sole e avvolgendolo tra le sue vesti
argentee, lo amò perdutamente, fino a quando
Tempo, rivoltando la clessidra, proclamò la
fine del loro incontro, e Luna, seppur a malincuore
abbandonò il suo amante, e corse via, ancora
inebriata, tra le pieghe del Cielo.
- Dio Universo, che aveva assistito da lontano,
s'impietosì nel vedere quanto grande e puro
fosse il loro amore, e promise ai due giovani che
quello non sarebbe stato il loro unico, solo
incontro.
- Così a volte, ma solo a volte, Sole e
Luna s'incontrano e si amano appassionatamente in un
giorno, il giorno in cui, Dio Universo, magnanimo,
contraddice seppur per attimi, la legge di Madre
Natura;
- giorno a noi noto come Eclissi.
- E tu che ami, ben saprai quanto fragile sia il
legame che unisce gli innamorati, ma saprai anche che
quando tale legame è puro e limpido, allora non
più fragile sarà, bensì
resistente e sottile al tempo stesso, come un doppio
filo di seta, che lega strettamente i due cuori
amanti.
- Per l'Eternità.
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