LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
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Donatella Merlin

 
Donatella Merlin.
È nata a Dolo (VE), il 6 marzo 1962.
Vive a Camponogara (VE), paese sito nella famosa riviera del Brenta tra Padova e Venezia.
Si dedica alla poesia da quando aveva dodici anni, anche se con lunghi periodi di pausa; nel tempo ha cercato di perfezionare questa sua passione anche seguendo dei corsi per poesia e letteratura; vive la poesia come espressione dell'anima.
Scrive poesie ed altre cose per riviste a livello provinciale, partecipando anche a concorsi di satira/umoristica illustrata; solo da quest'anno ha iniziato a partecipare a concorsi di livello nazionale e internazionale con gratificanti risultati inserendosi in diverse antologie; Comune di Candia Lomellina 2001, premio Marguerite Yourcenar 2001, finalista concorso Jacques Prévert 2001.
Si diletta inoltre a dipingere su tela ad olio, acquerello ed in bianco/nero con china e carboncino, in genere le rappresentazioni sono di natura viva e di animali per i quali nutre un grande amore. Adora il teatro, il cinema e viaggiare.
 
Per leggere l'opera inserita nell'antologioa il Giro d'Italia delle poesie in cornice 2001
Per leggere l'opera inserita nell'antologia Candia Lomellina 2001
 
 
Storica Carnia
 
Sul monte ripido
solitario piange il cervo
cerca la sua anima gemella.
 
Il gallo forcello canta,
richiama la sua orgogliosa gioia
Lupupa colorata armoniosa
danzando vaga
 
Tra i maestosi abeti
il vento squarciante ulula,
là dove tutto canta
dove tutto ondeggia
dove l'acqua sgorga, fresca e rigogliosa.
 
La su sui monti
dove tutto è vita dove tutto è morte
dove storia passò,
con poesia e dedizione*
con dolore e morte che l'acqua lavò*
con disperazione e volontà
pietra dopo pietra*
 
Là su sui monti,
segnato dalla storia
un vecchio stanco
su di un solco al sole seduto,
ricco di sapienti rughe che gli solcano il volto provato,
con mani ruvide forti e sapienti
con maestria e poesia,
intaglia del legno;
esprime il suo silente arcaico dolore.
 
Maneggiando pino odoroso
scalfendo e girando un ricordo antico,
contorcendo una radica di dolore
sapientemente intagliando
una Madonna dal dolce sguardo
nasce da quelle provate mani.
Quanta saggezza
quanto dolore
quanti ricordi
quanta storia tra queste maestose rocce.
 
*1 Il poeta G. Carducci il quale spesso soggiornava in Carnia.
*2 La guerra del 15/18 che rese protagonista il fiume che ha come foce il torrente Bhut che nasce tra i monti carnici.
*3 Il terremoto del 78, la causa di ingenti danni e molte vittime.
 
Premio Poesia a Chiaromonte 2001
opera in lingua italiana selezionata per l'antologia del premio
 
 
 
Corpo d'arte
 
Se tu fossi un musicista
vorrei essere una goccia d'acqua
per essere sobbalzata
dalle onde delle tue note.
 
Se tu fossi un pittore
vorrei essere un caldo, mistificato tramonto
trasportato dai tuoi pennelli.
 
Se tu fossi uno scultore
vorrei essere la tua musa
per essere plasmata
dalle tue affusolate mani.
 
Se tu fossi un poeta
vorrei poter guardare nei tuoi occhi neri
e sapere che ciò che scrivi
è quello che leggi nella mia anima.
 
 
 
Occhi neri
 
Mi piacerebbe amarti alla luce della luna
per vedere nel profondo
della tua calda anima.
 
Mi piacerebbe amarti sopra ad un prato umido
e dall'odore acre,
per scoprire il tuo morbido e caldo corpo
per assaporarne i sapori d'uva matura.
 
Mi piacerebbe amarti con lo sguardo
per capire attraverso i tuoi occhi neri
cosa c'è dentro il tuo cuore.
 
Concorso Jacques Prévert 2001
opera finalista sezione poesia
 
 
 
Amico ascolta
 
Amico, ascolta
ascolta la mia solitudine
che nasce da dentro
e vive nel tempo.
Amico, ascolta
ascolta il pianto d'un neonato
che al primo vagito
già si sente solo e abbandonato.
Amico, ascolta
ascolta il volo d'un gabbiano
che dal cielo in tempesta
lancia il suo grido disperato.
Amico, ascolta
ascolta, l'ululato di un cane randagio
solo, denutrito,
abbandonato.
Amico, ascolta
ascolta lo sguardo smarrito
dal lontano continente arrivato
denigrato incompreso
di colore diverso, emarginato.
Amico, ascolta
ascolta la mano stanca
di una testa bianca,
di un duro cammino
al suo traguardo arrivato.
Amico, ascolta
ascolta il pianto della solitudine
così grande, così vasto,
immenso tra noi aleggia
a macchia d'olio espande,
diffonde anime incomprese.
Amico, ascolta
ascolta la mia solitudine
che nasce da dentro
e vive nel tempo.
Amico, ascolta
ascolta la nostra solitudine
prima che si faccia inutile cenere, sparsa
nel vento del tempo.
 
Concorso Marguerite Yourcenar 2001
opera selezionata per l'antologia del premio
 
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agg. 8 febbraio 2002