Benvenuti sulla Home Page di  Emila Fevola

Emilia Fevola. In servizio per l'anno accademico 2000-2001 presso l'Unitep (Università della terza età e dell'educazione permanente) di Matera - Corso di Italiano scritto. Per le precedenti esperienze poetiche occorrerebbero troppe righe, si limita ad elencare le più recenti. Premio letterario internazionale Omaggio ad Alessandro Manzoni - 2° premio nella sezione Haiku (Trittico di poesie inedite), Roma, aprile 1999. Premio letterario internazionale Frontiere Letterarie - superpremio terzo millennio - con originale targa e diploma, Roma, 30 aprile 2000. Premio letterario internazionale Europa nuovo millennio - targa millenium e diploma d'onore per la sezione A (poesia: Donna), Roma, 25 giugno 2000. Premio internazionale Oscar del mare - coppa azzurra e pergamena, Roma, giugno 2000. Accademia della Cultura Europea. Acli Le Palme. Acli Giovanni Paolo II. Accademia Italorum sapientia. IV edizione internazionale di poesia Innocenza Silvaggi 2000. Diploma d'onore con medaglia, Roma, 2 dicembre 2000. Accademia della Cultura Europea - arti, lettere, scienze (Roma, Via V. Cesati, 100). Nomina ad Accademico Benemerito, sezione Lettere e poesia per i meriti sociali, umani ed artistici considerati e valutati. Iscrizione all'albo, medaglia, pergamena, tessera con qualifica di poetessa e accesso agevolato a tutti i musei, le biblioteche e i luoghi di cultura, Roma, 31 gennaio 2001. Concorso A. Starace 2001. Inserimento nell'antologia del premio con l'opera: Droga. Ha inoltre ottenuto i seguenti riconoscimenti: menzione d'onore al XX premio internazionale di poesia Ulivo d'oro - Lega per i diritti dell'uomo aderente all'Onu con l'opera: Rivoluzione francese (Torino, 5 ottobre 2002); premio speciale del Presidente della giuria nel concorso letterario internazionale: Omaggio a Goldoni nella sezione Haiku e miniliriche (Roma, ottobre 2002); premio internazionale Leaders - I protagonisti del 2002 - Coppa personalizzata - targa dell'artista Sicangeli, originale pergamena con denominazione e motivazione (Roma, gennaio 2003); inserimento nell'antologia Angela Starace 2003, con l'opera: Acrostico per Angela; concorso letterario ed artistico Poesia e immagine, Urania Lombardia; segnalazione per l'Haiku: Chiedi la luna (Cislago - Va - aprile 2004); XXVII edizione concorso letterario - Città di Avellino - Trofeo verso il futuro - pergamena con medaglione per la poesia: Ridammi (maggio 2005).

Haiku       L'imbrunir s'avanza: ogni cosa del color si tinge d'una viola che la piova asperse.       Leggiadro fiocco di neve su preraffaellita aureola di sacrato vetro candido segna l'aurea porporina.     Voci ridenti di ciarlieri amanti: sale sulle mie ferite.     Poesia - acrostico   Rivoluzione francese   Rivoltano zolle su zolle i contadini, I borghesi hanno soldi, non peso politico. Vuole così l'assoluto monarca e così sia! O è forse possibile cambiare? Lumi rivelatori rischiarono le menti, Uguaglianza è la magica parola. Zac, zac, zac. I retaggi del passato si vanno spezzando. Oppressori, tremate! Non più sommessi al vostro potere. Esitanti al vostro cospetto, Fratelli si sentono i francesi e Reclamano i loro diritti. Ansia di libertà mette loro le ali, Nuove speranze fan battere i cuori: Cogliere insieme i frutti del lavoro E insieme intrecciare i fili della storia. Saranno monito alle genti future, Erano servi, son diventati uomini.     Mestizia   Desolato isolamento, angosciante solitudine, qual triste, disumana condizione. Ben lo sa l'anziano cui in sorte non toccò d'aver accanto chi di molto l'amasse. Colmo ha il cuor d'affetto da donare, è saggio e accorto tanto che altrui può ancor giovare. Ma a lui d'intorno... il vuoto. Di parlare ei tenta, ma nessun l'ascolta, attenzione chiede, ma nessun si ferma. Corri, corri, presto, presto, non v'è tempo di ascoltare, non v'è tempo di fermarsi. Il mondo dell'avere non aspetta, l'essere cos'è?. Via, via, via, corri e tutto il resto ignora. In questo mar si spegne di cieca indifferenza la debole voce senza suono. Amami, aiutami, accettami, coinvolgimi. Ecco il grido silenzioso dell'anziano che i suoi diritti esprime per lui vitali a guisa di respiro. Se il respirar si ferma, vien men la vita. E allor lui cede, all'oblio si consegna e d'essere morto pria di morir s'ingegna.       Mare   L'uomo del mio paese, * il famoso montese, ben presto impara a far del mare la sua vera casa. La donna aspetta è questo il suo destino, e fa da madre e padre alla sua prole. Pensa e sospira, guardando il mare suo eterno rivale. Lunga è l'attesa, traccia l'amore la strada del ritorno che pur talvolta infida si presenta e ancor talaltra a molti vien negata. Immenso sei, o mare e solitario appari. Ma non sei solo. Speranze e sogni e vite che da te son nati a te son ritornati. Compagni tuoi per sempre.   * Monte di Procida in provincia di Napoli   Ridammi   O gioventù, degli anni miei fulgida luce, ove, ove tu sei che più non ti ravviso? Mia gioventù di sogni permeata, di palpiti nutrita e di sospiri, di trepidi desii e di chimere vaghe, ad alte vette risplendenti tesa! Ahi, come passata sei, "età mia nova" con le dolci tue compagne di ventura, speranza, gioia e fiduciosa attesa. In tenere luci d'acquario talvolta tu m'appari, ma poi scompari in un oscuro gorgo limaccioso. Rimani non svanir del tutto, non lasciarmi sola in riva a questo mare sconfinato, ad ascoltarne il triste sciusciuliare. Ridammi un po' di quel felice tempo, quando le onde cantavano per me ed alte incontro a me venivano, con morbide volute di candida schiuma evanescente adorne. Ridammi, ridammi, ridammi...     Niente dovrò ridarti che tu già non abbia. E' la tua voce questa? E' vero, è vero, dentro di me tu sei, mai perduta t'ebbi, pur nel convulso e duro rotolar dei giorni. L'unica oasi tu sei nel brulicante deserto di mia vita. A te io torno, allor che il rimembrare crudo di ormai perduti voli nell'anima s'affonda con punte acuminate e lacerante un senso mi lascia d'angoscia e di impotenza.     Mai più mi venga meno il ravvisarti, "età mia nova". Parte di me sii sempre, quale dorato sogno che più lieve renda del brusco risveglio la fatica immane.

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