- LA
PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti
contemporanei affermati, emergenti ed
esordienti
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- Fernanda
Nicolis
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Fernanda Nicolis è nata e vive a S. Martino B.
A (VR).
- Da molti anni
coltiva un'attenta ricerca poetica che si è
sviluppata e approfondita fino a diventare la sua
più importante occupazione, quasi una
dimensione esistenziale. Ha pubblicato: "Le voci
nascoste" (2001) - "Incontri nel silenzio" (2004) -
"La casa di vetro" (2006) - "I luoghi dell'anima"
2006). Vincitrice di molti riconoscimenti di
prestigio, partecipa a rassegne e concorsi letterari
nazionali e internazionali ed è inserita in
antologie e riviste di poesia
contemporanea.
- Nel 2005 ha
ottenuto il riconoscimento "Trofeo, autore dell'anno"
per la poesia.
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- Vado per vie
non frequentate
- Vie di sosta
e d'abbandono
- Vado a
cercare verdi incanti:
- parole nuove
non guastate dall'uso
- parole belle
che curino l'anima.
- Vado come
uccello o vento
- e del fiume
che mi scorre accanto
- inseguo
dolore e meraviglia.
Indugiava il sole
- in ogni pozza
d'acqua
- e nello
sguardo violetto
- dei monti: ed
io ero lì
- e intorno mi
cadeva
- frusciando il
crepuscolo.
Anche dentro un vecchio vaso
- la candida
rosa profuma
- di
neve.
- Anche dentro
di me
- profuma di
neve
- la sua
candida ombra.
I brevi giorni d'autunno
- le stanche
ombre dei rami
- il fuoco
inerte dei cieli
- e questi
fiori tardivi
- reclini verso
il basso
- odore di
pioggia odore di terra
- e tra gli
stecchi bagnati
- un gioco di
vecchie foglie
- senza
memoria.
Cieli della sera:
- così
immobili
- così
diversi
- così
inafferrabili nella dorata altezza
- così
vicini all'incanto della rosa.
- Cieli che vi
fingete giardini d'acqua
- e monti
nevosi orlati di rubino.
- Cieli che
sprofondate
- lenti
- curvi
- effimeri
- come
inghiottiti
- dall'ora che
scolora
- Cieli della
sera.
- Cieli
dell'addio.
Quando tornai costeggiando la
collina
- tutte le
foglie erano cadute ormai
- e la vigna
dormiva il sonno rinsecchito
- di chi non ha
più sogni.
- Soltanto un
dente di cane
- mostrava
spavaldo il suo giallo collare
- e nel cuore
screpolato delle canne batteva
- un bisbiglio
crepitante e breve:
- quello che i
passeri regalano
- al nostro
devastante silenzio.
E' ancora verde l'erba
- ma già
il pioppo indora
- e più
vasti sono i silenzi
- Cammino
assorta e senza fretta
- ma già
l'anima respira
- attraverso la
luce che dirada
- il vuoto
scavato dal tempo
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- Agg.
12-04-2008
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