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- Ti aspetto
Dio
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- Cosmo nel cosmo,
- quel che chiamano anima
- silente si pone all'ascolto
- dei tuoi immutabili silenzi
- o Dio.
- A lungo ho seguito orme
- di sentieri noti
- a chi dice di conoscerti,
- e invano ho provato a udire
- ciò che essi udivano.
- Cercai la tua voce profonda
- o il tuo sussurro,
- ma forse dei ciechi mi guidarono
- nell'erta ascesa
- al nostro interno Sinai.
- E continuo a cercare,
- nei volti sofferenti
- sotto il cielo
- o in uno sguardo triste
- che, ignaro,
- mi si offre dallo specchio.
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- Solipsismo all'alba del
terzo millennio
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- Nella logica malata
- di pensieri sfuggenti
- come aridi avvoltoi,
- plananti su relitti
- di sogni inconclusi,
- in menti ormai ottuse
- dedite a cause corrotte,
- rifulge la noia
- di ragioni vincenti,
- e di utopie sfumate.
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- Sulla
costa
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- Fruscia il mare la rena
- e sciaborda i pungenti scogli,
- guarniti di minuscoli granchi
- e di piccoli ricci adorni.
- Collidono spumeggianti e
cristalline
- onde e rocce in amoreggiar
perpetuo,
- un abbandono sfrigolante
- a uno schiumoso abbraccio
- con monotona lena
- in processione segue,
- mistica icona di celesti moti.
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- Bilancio
consuntivo
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- Un labirinto chiuso
- di oziose consuetudini
- e deleteri vizi.
- È tutto quel che mi resta
- di frammenti di speranze
- che altri si affannano
- a chiamare vita.
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- L'ultima verità
del poeta
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- Credi eterno
- ciò che è niente,
- illusione sospesa
- tra passato e futuro,
- lì sta il presente.
- Mediti e tenti
- di cogliere balugini
- di una realtà fuggente,
- e mentre aspetti
- la verità divina
- tutto muta in un istante.
- Credi di esser pazzo?
- Ma no che non lo sei!
- Hai scoperto finalmente
- che il buono e il bello e il vero
- son men che relativi,
- mutano eternamente.
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