- La
Casa
-
- Se dai
primordi dell'antichità,
- un antro,
una spelonca o una caverna
- hanno
ospitato la prima umanità,
- da tempo
ormai, sino all'era moderna,
- la vita
umana si fonda e si basa
- su quel
pilastro, che si chiama casa;
- case
lussuose, che costan milioni,
- villette
amene con parco e piscine,
- case con
grandi verande e balconi
- case a
più piani e ridenti
cascine,
- ma anche
case, che sono chimera
- per chi di
possederle invano spera.
- Come ogni
rondine ha il proprio nido,
- così
ogni uomo, anche se povero,
- dovrebbe
disporre d'un proprio lido,
- ove
trovare pace e ricovero,
- perché
la casa, per quanto modesta,
- di viver
la voglia mantiene desta.
- Per chi ha
del nomade la vocazione
- e si
accontenta d'un sito precario,
- scarsa
importanza ha l'abitazione,
- ma ne ha
tanta per il locatario,
- che, pur
se paga un canone salato,
- potrà,
pur sempre, essere sfrattato.
- Sarebbe,
perciò, giusto che il
Paese
- desse una
mano a chi n'ha più
bisogno,
- a chi, non
sempre, arriva a fine mese,
- a chi la
casa vede come sogno
- e a chi,
da anni, sta ad aspettare
- una
modesta casa popolare.
- Ma fare
questo, in democrazia,
- compete,
com'è noto, ai governanti
- e non di
certo alla demagogia
- di
capipopolo e grilli parlanti.
-
-
-
- Domande senza
risposta
-
-
- Nel
silenzio tranquillo della sera.
- quando,
là in cielo brillano le
stelle
- e di
Selene risplende la sfera,
- un brivido
mi scorre sulla pelle,
- se penso a
quella gente del passato
- che,
nell'ignoto, da gran tempo tace
- e che al
mio cuore, inquieto e turbato,
- all'imbrunire
negano la pace.
- Mi chiedo,
allor, dove sarà finita
- la turba
di quei tanti conoscenti,
- dei cari
zii e d'altri parenti
- e di
coloro cui devo la vita!
- Del
silenzio nell'eterno regime,
- sopra una
stella ognun sarà volato?
- O alla
terra avrà dato concime,
- acchè
il raccolto fosse assicurato?
- O, forse,
negli spazi siderali,
- i morti
corpi avrà disperso il
vento?
- O, invece,
come accade ai vegetali,
- si
estinguono per mero esaurimento?
- A tal
riguardo, risposte non trovo
- e, nella
notte che tutto confonde,
- anche il
silenzio a interrogare provo,
- ma solo il
vento nel buio risponde,
- mi passa
accanto con lieve fruscio,
- dicendo:
"Prega ed abbi fede in Dio".
-
-
- La
Pace
C'è
tanta gente, impavida e vivace,
che
spesso scende in piazza per la pace
e,
inalberando bandiere e striscioni,
scandisce
motti ed intona canzoni.
Non
v'è persona, onesta e previdente,
che
non si associ a quella brava gente,
perché
la pace, come la libertà,
di
vita è fonte per l'umanità.
Ma
chi la pace invoca, con clamore,
dovrebbe
prima averla dentro il cuore
e
non lanciare frecce e acuti strali
contro
avversari, presunti o reali,
perché
qualsiasi tipo d'aggressione
comporta,
quasi sempre, una reazione,
che,
pur se blanda o non molto mordace,
mal
si concilia con la vera pace.
La
pace, infatti, più che malizia,
richiede
a tutti fede e amicizia
e
perché renda ciascuno felice
un
unico aggettivo le si addice,
che
è quello noto come "universale",
dato
che ogni altro sarebbe banale.
Ma,
una pace di tale portata
potrà
difficilmente essere attuata,
a
meno che la durezza del cuore
non
ceda il posto al reciproco amore.
E
ciò potrà accadere
eventualmente
se
un solo intento unirà la gente
e
ciascun uomo, con fare dimesso,
il
prossimo amerà come se stesso,
così
come un giorno chiese di fare
Uno,
che il mondo voleva salvare.
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