Sottovoce
- per non
svegliare il fato
- per non
fargli sapere del giardino
fiorito.
- Bisbigliando
- per non
fare invidiosi sole e stelle
- che non
hanno luce in confronto alla tua.
- In
silenzio
- per
sgusciare fra le tue braccia traboccanti di
rose
- per non
fare sapere come accendi le cose.
-
Spostate la geometria
- togliete
l'eclisse
- nascondetemi
nel folto,
- mi
accontenterò di guardare le
nuvole.
- Ma se mi
amerai
- la
bellezza si spalmerà
dentro
- verniciandomi
di splendore.
-
Il tuo nome mi ritorna
- come il
battere del maglio
- come onde
sui coralli
- che
richiamano visioni.
Rigiro il tuo nome
- come
quando impasto il pane
- ed
è quasi un abbracciarti.
- E' pensare
alla tua bocca,
- perduta
- nella
voglia di baciarmi.
-
Rivoglio quello sguardo
- il viaggio
nell'infinito
- il calore
le certezze,
- vedere
l'aurora.
Quello sguardo si perde dentro me
- e il mio
viene rinnovato
- come il
germoglio nel vento.
Rivoglio quello sguardo,
- rimanere
legati
- e poi
restare solo
- firmamenti
stellati.
-
Voglio sentire il soffio del
vento
- lo
scalpiccio degli abitanti del
campo.
- Rincorrere
i ricordi
- metterli
sotto vetro perché non sbiadiscano,
- proiettarli
in tre dimensioni
- così
non avranno confini.
Voglio rallentare il mio cuore
- fino al
primo quarto di luna
- fino al
canto del pettirosso,
- fino a che
il sussurro della vita
- scriverà
il mio nome su una pietra.
-
Quando dici ti voglio bene
- spalanco
il cuore.
Quando dici appena
- che mi
pensi e vorresti,
- la sera
è più leggera.
Metti le braccia attorno
- che mi
circondi il mondo.
- Risucchiami
che entro
- danzando
- nel tuo
regno.
-
Mi hai guardata con lo sguardo che sei
perso.
- Attorno
tutto si è fermato.
- Il respiro
si è sospeso, i rumori
ammutoliti.
- Tutto
è rimasto inchiodato
- a
quell'intensità.
Il tuo sguardo
- è
passato attraverso gli strati,
- ha forato
gli occhi
- si
è attorcigliato all'anima,
- ha gridato
emozione passione
- perdutamente
resa
- speranza
- anche
disperazione.
L'uomo che sei è uscito dallo
sguardo
- e tutte le
tue facciate luccicavano riflessi.
-
Aria
- respiro
- filo
- fiilo
- soffio
- ffffffff...
- Apre la
porta una gatta che parte
- rimescola
le carte.
- Vieni
- andiamo
- piano.
- Amore
amore ti amo.
-
Musica!
- portami
l'estasi delle canne al vento
- sigilla i
colori dell'arcobaleno,
- ferma il
sorriso del mattino.
- Dammi una
nuvola per tana
- dove i
baci siano ovattati!
-
Spostate la geometria
- togliete
l'eclisse
- nascondetemi
nel folto,
- mi
accontenterò di guardare le
nuvole.
- Ma se mi
amerai
- la
bellezza si spalmerà
dentro
- verniciandomi
di splendore.
-
Tenere braccia
- sapienti
braccia
- come
linfa
- come
sangue
- percorrete
l'anima,
- caleidoscopio
variegato.
Come una fune che sorregge il
ponte
- tu hai
allargato le braccia sopra il
vuoto.
- Dentro il
baluardo delle braccia
- sono al
riparo
- da folli
fantasie d'infelicità
- e sul
terreno protetto
- semino
melodie.
-
Vieni, ti porterò nel
cielo.
- Con
gentilezza soffierò sulla
pelle,
- zitta ti
guarderò come fa
l'allodola.
- Allora il
tuo cuore si aprirà
- e io mi
tuffo dentro.
-
Non so più se sono io
- o tu nella
mia pelle
- o non
abbiamo che una pelle sola
- per te per
me.
I pensieri si intrecciano in
sospiri,
- incantesimi
di grazia,
- fanno
immensi mulinelli,
- archi e
girandole felpate.
-
L'amore
- si tiene
per mano
- si guarda
negli occhi
- bisbiglia
- ti
amo.
Ti amo
- non
è facile dirlo
- devi
abbassare la guardia
- non avere
timore
- rimanere
nudo
- senza
riparo
- allo
sbaraglio.
L'amore
- ti
avvolge
- con spire
sinuose
- e tu
- sei
dilatato
- in
galassie smaniose.
-
Il mondo è abitato da
poeti.
- Vivono
d'aria
- toccano i
raggi del sole
- guardano
dentro le parole
- perché
sanno che nascondono
- polvere
d'oro.
- E luminosi
vanno nei pensieri
- stanando
desideri.
-
E' qui la mia tenerezza
- che lascia
una scia nella sera che viene.
- E' qui,
energia misteriosa che supera il
tempo.
- E'
nascosta dietro silenzi
- sguardi
che si affacciano appena
- pause
infiorate, zeppe di significati.
Io la mia tenerezza me la trascino dietro
- e la
mattina la sistemo un po'
- così
camminerà su cuscinetti a
sfere
- per
arrivare scivolando nel tuo cuore.
-
I miei pensieri
- sono fatti
di rugiada
- che
diventano
- giochi
d'acqua iridescenti.
Stelle lontane
- ma la luce
è mia.
- Stelle
lontane
- ma sei tu
la luce.
- La notte,
la nebbia.
- teneri
rifugi.
Amo gli alberi la terra
i posti sconosciuti.
- Vorrei
stare col sole e l'aria calda,
- vivere le
cose belle, il mondo grande,
- credere
che l'astro che tramonta
- può
rinascere anche ad occidente
- e
illuminare
- l'aurora
boreale.
I miei pensieri sono nell'aurora
- che
scivolano sui raggi fino a te,
- scavalcano
montagne e le stagioni
- per starti
intorno.
- E con i
primi caldi della Primavera
- presenteranno
una cascata di ideali,
- fiumi di
sfere cangianti,
- timidi
fiori profumati.
-
Lascio tracce di parole
- come
sassolini nel bosco.
- Chi passa
può pensare che li ha lanciati il
vento
- o la piena
del fiume che li ha dimenticati.
- Ma tu che
mi conosci
- sai che
sono per te.
-
Le mie parole scivoleranno su di
te
- portandoti
refrigerio.
- Entreranno
nelle pieghe sotto le ali
- e il loro
abbraccio sarà il tuo
mantello.
- Come un
fumo leggero
- stordiranno
i sensi già ammansiti
- da un tono
cullante di voce.
- Saranno
nenia cantilenante per calmare il tuo
cuore,
- saranno
racconti di fole lontane
- e di
guerrieri che hanno vinto
- le guerre
d'amore.
Ma poi
- le mie
labbra scivoleranno su di te
- portando
accelerazione e smarrimento.
- Entreranno
prepotenti nel pensiero
- e il
pensiero non sarà che
esplosione.
- L'onda di
un dio ti creerà potente
- e non ci
saranno confini alla tua
magnificenza.
- Scuoteranno
i sensi tanto da non riconoscerti
- e niente
potrà calmare il tuo
cuore.
- Sarai
pronto a morire per me
- ad
affrontare ogni sorte ogni drago
- per quel
balenio
- per quella
certezza
- per
l'assoluto stupore che sai.
-
Lasciati andare
- esci
fuori
- apri uno
spiraglio a quello che c'è
dentro
- chiaro
- scuro
- profumato
- nauseabondo
- che ti
piace
- che non ti
piace
- che ci sei
riuscito
- che non ci
sei riuscito.
- Che tanto
ti amo.
-
Un uccellino dalla coda lunga
- stamattina
sui sassi della Mera
- in bilico
oscillante
- beveva o
forse anche cercava insetti.
Era così piccino che quasi non si
vedeva
- e solo per
la coda frullante
- ho capito
che c'era.
Era così indifeso da farmi
intenerire
- e ho
sentito davvero
- che era un
pezzetto del mio cuore
- o forse
intero.
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