LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordientiHome page di Loredana Bellanova
- Loredana Bellanova
- È nata il 13 maggio 1971 a Taranto e risiede a Roma. Laureata in Lettere presso l'Università degli Studi di Roma Tre con votazione 110/110. Ha conseguito i seguenti premi: finalista al concorso letterario Mario Dell'Arco negli anni '99, '00, '01 e del Concorso Letterario G. G. Belli negli anni '99 e 2000 organizzati dall'Accademia G. G. Belli di Roma; finalista al concorso letterario Poeti dell'Adda anno 2000; finalista al concorso letterario Il paese che non c'è anno 2001; ha ottenuto nell'anno 2001 il premio Amenano ed il premio U Liotru dall'Accademia Ferdinandea di Catania; nell'anno 2002 ha ottenuto il diploma Libro D'Oro da parte delle Edizioni Universum per il premio letterario internazionale Libro d'oro. Ha scritto una raccolta di poesie, cinque racconti, quattro romanzi: Francesca Costi; Solo nel Buio; La figlia del Re Claudio e Amleto Re di Danimarca, questi ultimi visionati dalla Montedit e dalla Firenze Libri e dichiarati pubblicabili.
- Notturno
- Che fai dormi? Svegliati, ogni momento vissuto è già passato
- e questa corsa di momenti vissuti ci conduce inevitabilmente verso il nulla.
- Che fai piangi? Non farlo, ogni lacrima versata è un momento che strappi alla tua vita
- perché vuol dire che sei disperato e chi è disperato non vive
- ah, ma se sei disperato piangi e non vergognarti,
- non soffocare le lacrime che in quel momento vivono al tuo posto.
- A nulla serve cercare conforto in questi miei vani pensieri,
- ormai ho perso lacrime e vita,
- intanto il treno ha cominciato indifferente la sua corsa.
- La vittima e il perdono
- Da cinque mesi tornava tutti i giorni a sedersi su quel muretto bianco, vicino al quale si trovava l'albero complice del dolore prima, della morte poi di sua sorella.
- Era una ragazza bella di sogni e di speranze, distrutti con lei in un tardo pomeriggio d'inverno da un bruto che aveva voglia di giocare.
- Persi così i sogni infantili sporcati da una macchia incancellabile, aveva scelto proprio quell'albero per porre fine ai suoi tormenti. Lì, da quel giorno, Luca ogni mattina portava un fascio di fiori bianchi, come l'anima della persona che più amava al mondo.
- Il mondo? Cos'era mai il mondo? Un posto odioso cove tutti si meravigliavano del suo rancore nei confronti di quell'animale che aveva spinto a morte sua sorella.
- Nessuno comprendeva quell'odio, forse perché nessuno provava quel dolore, tutti si chiedevano come mai egli non riuscisse a perdonare, certo quel giovane aveva compiuto un atto terribile, ma in fondo era un disgraziato, ma a Luca questo importava poco: si sentiva solo, accusato dalla società a causa di un rancore "inutile". Sì, la sua colpa era quella di non saper perdonare.
- Mentre pensava a come il mondo girasse al contrario, vide un'ombra che si avvicinava e sentì una voce che lo chiamava.
- "Luca, Luca", Chi sei? disse balzando giù. "Sono il Perdono" rispose l'ombra, "quello che tu non puoi concedere". "Tu sei come tutti, sai solo accusare chi non devi". "No ragazzo, non sono qui per accusarti, bensì per dirti che ti comprendo, spesso la società esagera abusando in me, io sono pur sempre il Perdono e sono venuto da te per svolgere il mio compito".
- "Tu sei il Perdono ed io sono la vittima e per la gente che ti invoca il crudele sono io, io che tutti i giorni vengo qui a pregare. Lo so, vorresti sentire da me quella parola che i tuoi seguaci vorrebbero sentirmi pronunciare, ma sappi che perdi tempo. Va via, tu non sei figlio della giustizia, ma sei il suo peggior nemico. Del mondo io faccio a meno, sappilo, tanto so bene che a far scandalo è il mio non perdono, il mio odio e non il sorriso di un'innocente spento per sempre. Il mondo è di là! Ascolta il pentimento di qualcuno che pagherà sempre poco per la sua viltà. Ora tu va via, ti prego, in casi come questi, sei indegno di vivere tu e i tuoi seguaci!". "Tu sei la vittima, tu soffri e solo per questo meriti rispetto; sono stato goffo lo so, non sarei mai dovuto venire a trovarti".
- Le vittime e il perdono non vanno d'accordo, ma chi non è stato colpito nel suo, non lo sa!
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Agg. 23-06-2003