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LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA

Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Loriana Rinieri Tassinari
Loriana Rinieri Tassinari è nata a Predappio (Forlì) nel 1950, vive e lavora a Forlì. Ragioniera ed assistente turistica ha studiato lingue in diversi paesi europei. Ha lavorato per oltre vent'anni in Polizia, un'esperienza umana che ha segnato il suo carattere. Da qualche anno ha scelto di riporre la pistola per scrivere... marito e quattro figli permettendo.
Ha pubblicato il romanzo storico "Alla corte di Caterina", ambientato nella Romagna del XV secolo, edito nel dicembre 1996, dalla editrice Il Ponte Vecchio di Cesena, è stato insignito del premio "Livio Paoli" 1997 per la narrativa, dal circolo culturale Mauro Tanzi e nel dicembre 1998 del Premio nazionale di prosa, dal Club Letterario Italiano di Latina.
 

Per leggere l'opera quinta classificata al Concorso Marguerite Yourcenar 2001 sezione narrativa

 
 
Tornado
 
"Signor Ministro la sentenza è esecutiva, non possiamo opporci. Il TAR ha riconosciuto che i suoi diritti costituzionali sono stati lesi. Voleva diventare pilota militare, ma essendo una donna non è stata ammessa alle selezioni. Non ha fatto ricorso prima per motivi finanziari. Assunzione con decorrenza immediata in un ruolo civile consono al titolo di studio, poiché è troppo vecchia per fare l'allieva. Inoltre ha ottenuto un risarcimento morale: un'ora di volo su un Tornado."
"Presto avremo le basi piene di donne, tanto vale rassegnarsi. Annalisa Tornado. Il nome è tutto un programma. Sarà una suonata condizionata dal cognome."
"Non direi. Aveva le carte in regola."
"La spediremo alla base di Sigonella. Forse le passerà la voglia di sfidare lo Stato quando si troverà in un ambiente tanto ostile e poco femminile... Oppure saremo noi ad accettare la legge ed a rassegnarci alla parità delle donne. Ecco un ottimo test. Voglio un rapporto dettagliato del suo comportamento in addestramento ed in volo."
"...Manca un pilota... Dov'è il capitano Zanniboni?"
Il capo squadriglia è imbarazzato: "Spiacente, Signore, ma il Capitano è..." Si raschia la gola. "È in libertà, Signore."
"Ancora ubriaco?... Mi risponda maggiore Delorenzi!"
"Sissignore. Era lui il festeggiato, Signore."
"Non voglio alcolizzati fra i miei piloti! Non tollererò altre sbronze!"
Sospira, poi chiede: "Che festeggiavate, Delorenzi?"
"Uno scampato pericolo, Signore! Il capitano Zanniboni si è liberato da un'arpia... Mi scusi, Signore, intendevo una signorina. Pretendeva di sposarlo e di spuntargli le ali!"
Il colonnello Lamberto si morde un labbro per non ridere. Ripensa agli innumerevoli festeggiamenti a cui lui stesso ha partecipato. Loro, però, non si facevano cogliere in flagrante!
"Domattina alle cinque e venti uno di voi darà il benvenuto a questo ingegnere A. Tornado. Il Ministro ci ha ordinato di addestrarlo perché possa sopportare un'ora di volo con l'aereo spinto al massimo. Un test, insomma. La vostra squadriglia si sobbarcherà questa rogna. Ringraziate la bravata di ieri sera. Nessun volontario?... Maggiore?"
"Il capitano Matteo Zanniboni è il "volontario", Signore."
"D'accordo. Se lo merita! Lo escluda dai voli dei prossimi quindici giorni.
Due settimane di palestra e simulatore dovrebbero essere sufficienti per un uomo di trentasei anni. Naturalmente per gli allarmi Zanniboni rientrerà in squadriglia."
Le alzatacce fanno parte della routine militare, ma per Matteo l'idea di fare da balia ad un burocrate, di impedirgli di ficcare il naso nella base e di portarselo in volo è davvero intollerabile. E tutto per una stupida ragazza che si credeva indispensabile: "Me o gli aerei? Scegli!"
Gli aerei, naturalmente! Ah, non deve più pensare a Marisa! Due settimane d'inferno per purgare i suoi peccati. Mai più una storia seria. Base che vai, ragazza che trovi. Sbadiglia annoiato.
"Capitano il treno è ripartito ed io non ho individuato nessun "ministeriale". Solo una ragazza mi faceva dei segni disperati, forse voleva aiuto ed un passaggio perché aveva uno zaino immenso e l'aria stanca. Matura ma graziosa."
"Aviere non siamo autorizzati a portare civili. Neppure quelle carine. Pazienteremo cinque minuti prima di rientrare. Se vuoi prendere un caffè vai; aspetterò io." Il militare si allontana in direzione del bar della stazione, mentre il capitano affonda il viso nel quotidiano, ignorando gli ultimi passeggeri.
Cappello da cowboy, jeans, felpa, anfibi ed una montagna sulle spalle, Annalisa gesticola infuriata nella direzione della jeep militare, ma il suo occupante non la scorge. Ha dichiarato guerra all'aviazione da vent'anni, non si lascerà intimidire proprio da questo capitano. È un capo scout, abituata a portarsi lo zaino per chilometri e chilometri, a combattere con ragazzini agguerriti e con gli ubriachi del bar dove lavorava, metterà in riga quel pivello ed il suo autista! Gli butta lo zaino addosso squarciando il giornale: "Ingegnere Tornado. Grazie per l'accoglienza, Capitano. Informerò il Ministro. Ecco le mie credenziali! Dov'è finito quell'incompetente di autista?"
Il capitano Zanniboni ha tentato di liberarsi dell'ingrato compito che gli hanno affibbiato. In quei quindici giorni si è finto malato, ma il medico della base, immaginando la causa dell'infermità, non ha abboccato.
Ha implorato gli altri piloti di dargli volontariamente il cambio, ha persino barato al poker per "giocarsi" quel servizio. Tutto inutile. Una donna alla base! Inaudito. Avevano garantito che non si sarebbero viste per ancora cinque o sei anni almeno! Una civile su un Tornado! Mai e poi mai! Nessuno vuol essere complice di un simile sacrilegio.
Eppure gli altri le hanno fatto la corte, l'hanno invitata a cena, al cinema, a ballare, a visitare le bellezze dei dintorni e non smettono di cantare le lodi, ma quando si tratta di addestramento e di volare nessuno ne vuole sapere. L'idea di portarla lassù, di farle provare quelle sensazioni "maschili" di forza, di libertà, di potenza lo rende furioso. È una maledetta intrusa. La odia con tutto se stesso.
"Capitano Zanniboni! La smetta di fare il ragazzino!"
"Ma Signore!"
"La faccio arrestare per insubordinazione! L'Ingegnere è già salita al posto dell'allievo pilota. È in gamba, ha i nervi saldi, non le creerà noie. Sei minuti per decollare! Fuori!!!"
Scatta sull'attenti irritato ed esce. Il maggiore Delorenzi borbotta fra sé: "Testone, hai fortuna!"
Da zero a dodicimila metri in tempo record, picchiata fino a quattromila, volo rovesciato, cabrata, impennata, volo radente. Matteo può sbizzarrirsi senza limiti di formazione, di obiettivo, di risparmio energetico e del velivolo. Dimentica presto l'indesiderata passeggera. È felice di ritrovare il proprio elemento: si lascia andare come non aveva fatto da mesi. Le è persino grato dell'opportunità che gli ha fornito.
Questa considerazione gli ricorda che è responsabile per lei.
"Tutto bene Ingegnere?"
Un soffio appena, percettibile nel microfono: "Sì, Capitano!" Il pilota è stupito. Dov'è finita la sua grinta? Giurerebbe che è in preda ad un attacco di fifa, da femminuccia impaurita. Peccato non poterla vedere in faccia. "Paura?"
"No!" La risposta è secca, risentita. Lo sta sfidando?
"Allora divertiamoci! Spingerò all'estremo questa carretta."
Il Capitano sguscia dalla cabina di pilotaggio poi tende la mano alla passeggera che non si muove. Si china a sganciarle la cintura e la libera dal casco, quindi la solleva di peso per farla uscire dall'abitacolo. La sostiene con un braccio perché non si regge in piedi tanto trema: "E questa non è paura, Ingegnere? Mi sposerai su due piedi altrimenti tutti sapranno che hai avuto un attacco di panico."
"Giura di mantenere il segreto ed avrai una moglie! Non sei tanto male, Capitano. Mi sacrificherò per proteggere i diritti di trenta milioni di italiane. Qualche buon pilota in mezzo a loro ci sarà, anche se non sono io. Ho desiderato per tutta la vita di volare su un Tornado ed ho sentito l'estasi che provavi, però... Non è la mia strada! Preferisco disegnarli gli aerei."
 
  
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©2000 Il club degli autori, Loriana Rinieri Tassinari .
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agg. il 8 settembre 2000