- Luca Di Bartolomeo
è nato il 12 agosto 1992 ad Agropoli (Sa).
Risiede a Capaccio Scalo (Sa). Frequenta il Liceo
Classico Alfonso Gatto, Agropoli. Dall'aprile al
dicembre 2008 vince più di trenta premi
letterari, tra cui i più importanti sono:
1° Premio al Concorso Internazionale di Poesia
Città di Campi Bisenzio - sez. giovani,
organizzato dal Circolo Culturale Larocca per l'opera
Succo d'arancia; 1° Premio al Concorso
Internazionale Artistico-Letterario Liberarte
-Mattinata in arte - sez. giovani, organizzato
dall'Accademia Internazionale Il Convivio; 1°
Premio al Concorso Internazionale di Poesia Mons
Aureus - Città di Montelepre - sez. giovani per
l'opera Col mondo a tracolla; 1° Premio al
Concorso di poesia Quantarte è anche parola -
sez. giovani per l'opera Le nostre parole; 1°
Premio al Concorso Nazionale di poesia "Verba
Agrestia" - sez. giovani, organizzato dalla casa
editrice Lietocolle, con l'opera Incanto; 1°
Premio al Concorso Internazionale di Poesia e
Narrativa Città di Caivano - Le parole per te -
sez. adulti, per l'opera Succo d'arancia; 1°
Premio al Concorso Nazionale di Poesia Laurentum -
sez. giovani, organizzato dall'omonimo Centro
Culturale, per l'opera Succo d'arancia; la serata di
premiazione, presentata da Pino Insegno e Paola
Saluzzi, viene ripresa dalle telecamere della Rai,
La7, e Roma uno. Attualmente sta lavorando
contemporaneamente ad un poema e un romanzo, ed
è in cerca di editore.
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- Le mie
lacrime
- (Ad
un angelo)
- Serpeggiano
cunicoli all'aperto
- attorno alla
montagna
- dalla
pelle maculata.
- Le strade
sono pezzi di carne lacerata
- di questa
terra
- morsicata
dal mare.
- La pioggia ha
già anestetizzato il tempo
- e non
c'è più bisogno
- di contare
i minuti,
- ormai
perduti
- tra le
fibre incolori
- di quest'aria
stesa ad asciugare.
- Il cielo
è un fazzoletto
- bagnato
delle mie lacrime
- e il sole
è solo la luce di una dinamo
- nell'intermittenza
dei miei pensieri.
- Quanto
è lontano il nostro ieri
- in cui mi
accarezzavi le squame di serpente
- e smagriva la
mia diffidenza
- tra i tuoi
baci che profumavano di paradiso.
- Quanto sono
lontane le tue parole
- e il tuo
respiro
- che
appassiva.
- Ma ora da
questa riva
- su una
lucciola a vela
- anch'io,
solo, mi allontano
- e mi perdo
a rincorrer la tua scia
- nell'indefinibile
ruga dell'orizzonte.
- Le nostre
parole
- Le nostre
parole
- gocciolano in
quest'aria,
- che ha il
profumo di neve.
- Si posano
sulle foglie
- piegate ad un
volo di rondine
- o al tuo
palpitare insistente.
- Ed evaporano
in questo cielo
- appassito tra
le mani
- come una
speranza d'altri tempi,
- mentre come
bende sgualcite
- cingono i
nostri sogni sanguinanti.
- Vorrei
baciarti
- e
socchiuderti le labbra
- in
quest'ora
- infilzata dal
desiderio,
- per poter
svelare lì,
- dove finisce
il tuo corpo,
- dove l'ultimo
tuo bacio trova sponda,
- un brandello
di realtà.
- Ma giacciono
i resti
- di un nuovo
inizio
- in questa
perfezione
- tanto
triste.
- Col mondo a
tracolla
- E volo
via
- col mondo a
tracolla,
- fermo ad
ascoltare
- il
silenzioso
- pulsare
- del
firmamento.
- Viaggio
- su un lembo
di sogno.
- E
ora
- il battito
del mio cuore
- è il
battito d'ali
- di una
farfalla.
- E
vivo
- diluito nel
tempo,
- come Una
foglia
- invernale,
- nascondendo
in tasca
- briciole di
cielo.
- Succo
d'arancia
- Ti ho
visto
- mentre
sbucciavi i minuti,
- parcheggiando
l'anima
- alla curva
del deserto.
- Ho odorato le
tue rose
- color
margherita,
- tanto
ammirate
- e mai
fiorite.
- Ho
assaggiato
- le tue
cronache arrostite,
- ti ho
sentito
- chiamare
ladre le lancette.
-
- Ti ho aiutato
- a
rispolverare
- i trofei di
legno,
- mai vinti,
mai persi.
-
- E ora,
maledetta coscienza,
- spremi l'aria
in succo d'arancia.
- E dolce
- mi offri il
bicchiere.
-
-
- Sonetto a
versi endecasillabi
- Imprigionato
- Ho spiato il
tuo cuore tra le dolci
- ferite di tre
petali di rosa,
- ho disegnato
tremuli sospiri,
- rosse gote
del nostro tempo in posa.
-
- Ho sussurrato
chiassose visioni
- distese sui
gradini del nulla,
- ho assaggiato
il sollievo di un sorriso,
- l'occhio del
ciclone, la mia culla.
-
- Mi cullo nel
vederti ornare le ore
- ricamandone i
bordi bruciati,
- cucire i
nostri amori rattoppati.
-
- Mi macchio di
sublime e provo a amare
- carezze mai
nate e già amare,
- dolce
carcerïera del mi' cuore.
-
- Incanto
-
- Scricchiola
il tempo
- in questa
anticamera del futuro,
- si spezza
anche il vento
- urtando
questo muro.
-
- E' un rebus,
è un gioco
- pericoloso, e
io la colsi
- come fosse un
croco;
- ma mi
incatenò i polsi
-
- con manette
di paglia
- e mi condusse
in una boscaglia
- a contar le
illusioni,
- ruggendo ai
leoni.
-
- La sua frusta
era la dolcezza,
- gli incubi
custodi
- di un mondo
socchiuso
- da una porta
targata "Giovinezza".
-
- Alba
- Tra carezze
di cielo,
- l'infinito
- scocca
- un raggio di
sole.
- La lotteria
è pronta;
- i vincitori
pure.
- I numeri
stanno
- per essere
annunciati.
-
- E' l'alba.
- L'infinito
- scocca una
freccia
- e gioca a
dadi.
-
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