-
- Presenza
-
- Per tutto il
giorno
- soffocante
- ha soffiato
il Ghibli
- e dato varia
inconsistenza
- al tuo
volto
- su quella
duna
- gravida.
- Ti ho
sentito
- evanescentemente
- accanto.
- Il buio ora
coperchia
- i ricami del
vento.
- Solo la voce
resta:
- respiro
dell'ignoto
- fino al tuo
ritorno.
-
-
- Libera di essere
donna
-
- Sparavano
sempre
- in quei
vicoli
- con regole
brute
- e crudeli
silenziatori.
-
- A sera
tremavo,
- ma
tornavo
- con ferite
aperte
- che
sanguinavano dentro.
-
- Ero bella
fuori,
- dicevano.
- Quella volta,
troppo gonfia
- nell'animo
-
- per reggere
un altro vorticoso
- girotondo,
- acquattata in
un triangolo
- buio,
-
- chiusi gli
occhi
- immaginando
il nulla
- odoroso di
buono
- morbido e
avvolgente.
-
- Una mano
pulita
- mi condusse
via
- e mi
destai
- in un cerchio
di luce.
-
- Ora sono
bella anche dentro.
-
- Colorare il
tempo
Sulla soglia
del sonno,
nello stanco
andare
verso uno
scolorito
domani,
il pensiero
frana
su lucidi
ricordi
d'antico.
Zoppicando,
ripercorre la
strada di casa
prima
dell'asfalto nuovo
e delle tante
partenze
per risentire
voci,
rivedere
luci,
ritrovare
pace
e così
colorare
a tinte
vivaci
almeno le
frange
dello
scialle
del tempo a
venire.
-
- Le strade dei
sogni
A
sera,
sulle rive
del mio fluire
calpesto
le ceneri dei
sogni:
frantumi di
stelle opache
che
scricchiolano
sotto ruote
dentate
portatrici di
morte,
foglie
assetate
implorare
limpide gocce
ad un
cielo
di cristallo
annerito,
pensieri
vuoti
ove libero
soffia il vento
dell'umana
follia.
I sogni degli
uomini!
Orditi
su trame di
spade,
soffocati
dai loro
stessi profumi,
seppelliti
in fosse
comuni...
M'addormento
cullata
da sogni di
bimbi
appesi ad
ali
di
angeli,
riposti in
occhi
innocenti
contemplanti
il sereno
infinito
su strade
accese
di
sole.
E attendo che
il mondo
ridiventi
bambino.
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