- Mi chiamo Lucia Sardi, ho 24 anni e, per
adesso, riempio le ore della mia giovane vita
dedicandomi allo studio (sono una potenziale futura
archeologa). Nei momenti liberi, anzi, ogni volta che
la "musa ispiratrice" scende su di me, concentro la
mia mente, il mio cuore e il mio animo per scrivere
poesie. Sinceramente, non so se poi mi riesca
così tanto bene; so solo questo : tutto
ciò che dalla mia penna si trasforma in parole
e versi, nasce direttamente dal mio io e, come tale
esprime la mia persona.
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- PRIMAVERA*
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- Dal mio cantuccio di tanto in tanto
- della natura odo la melodia,
- e catturata dal suono del canto
- mi pare di udirne l' AVE MARIA.
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- E le rondini vedo ritornare,
- scappate dal gelo già imminente
- che si affannano per ricercare
- nidi, sotto i tetti della gente.
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- Di quegli alberi un tempo morti
- ne è rimasto solo il ricordo,
- ora sono verdi, ricchi e forti,
- ai loro canti nessuno è
sordo.
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- Su quei grigi fili gli uccellini
- cinguettano una lieta sinfonia,
- ammaliando anche quei bambini
- che tristi li guardano andare via.
- I giardini sono pieni di fiori,
- risvegliati da un tenue chiarore,
- e rallegrano con caldi colori,
- la terra bruciata, senza odore.
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- Qual' è delle stagioni la più
bella,
- se non quella ornata di amore?
- Brilla ancora più di quella stella
- che vive all'interno del mio cuore.
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- *endecasillabi con rima
alternata
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- POMONTE**
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- Ad occhi chiusi
- mi lascio scivolare
- tra le braccia
- della mia culla.
- Come un quadro
- di naturale perfezione,
- ho nel cuore
- la tua immagine.
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- Dalle azzurre radici,
- fino al grigio
- delle cime, respiro
- te, seppur lontana.
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- Solo un Dio
- potè creare, si,
- tanta bellezza, di
- colori e suoni.
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- Poche piccole case,
- disposte senza precisione,
- nascondono una storia
- intrisa di leggenda.
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- Anni, decenni, secoli,
- un illustre passato
- è stato ricoperto
- da vite travagliate.
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- Sudore, lacrime, sangue
- e braccia di
- uomini e donne,
- hanno tracciato vite.
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- I tuoi fantasmi,
- di cui udiamo
- le voci, osservano
- il tuo crescere.
-
- Emergi ora, dal
- tuo lago salato,
- rivolgendo lo sguardo
- ai vicini corsi.
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- Tu, parte minuscola
- di rara perla;
- tu, angolo luminoso
- di valli ombreggiate.
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- Ed io, legata
- a te sono
- da materno amore,
- oh mia terra!
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- Tutto di te
- mi somiglia, e
- tutto a te
- io, pure devo.
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- Forse, il destino
- mi porterà lontano;
- ma, io, terrò
- sempre te, vicino.
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- L'uomo non è
- uomo, se delle
- proprie radici non
- porterà sempiterna memoria.
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- ** Pomonte è il mio paese di
origine che si trova sulla costa ovest
dell'Isola d'Elba.
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