Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti
 
Ritratti in galleria
di
Marcella Dalla Valle
 

Collana Le schegge d'oro (i libri dei premi)
12x17 - pp. 52 - Euro 5, 16 - L. 10.000 -
ISBN 88-8356-272-0


Questo è il tempo, né più né meno che il tempo,

giunge lentamente all'esistenza,

si fa attendere,

e quando viene si è stomacati

perché ci si accorge che era già lì da un pezzo.

 

J.P. Sartre "La nausea"

 
 
 
Nota
 
 
 
Ritratti in galleria. Realtà infinitamente piccole, quando l'infinitamente piccolo non c'è ed è il paradosso dell'esistenza umana, dell'uomo, a prendere il sopravvento. Il giorno perfetto ma appena andato via. Persone delle quali ho conosciuto solo lo sguardo e non la parola. Ricordi del passato che non hanno la mia memoria. Donne della fantasia create intorno al gioco del sé. Questi sono i pensieri in galleria, appesi come quadri sulla vita, come momenti unici, inimitabili. La ricerca di sentimenti e visioni reali che non potrà mai essere infinitamente piccola. Mi accontento di questa cura per sentirmi libera, quando liberi non si nasce e dalla nausea dell'esistenza a volte ci si vuole allontanare.
È il sentimento puro, appeso nel buio della coscienza, che brucia tra il falò di parole a volte troppo ermetiche e sole, che domina lo sguardo di una luna appena crescente, che combatte la paura di capire le immagini rubate alla vita. Quando è il senso del nulla ad invadere la mia anima.
 
M.DV.
 
 
 
Sulla strada 66 il bianco attorno
passava, minuto e solitario
il vagabondo nella nebbia informe,
andava, seguendo la riga dell'abbandono.
Eppure il suo canto fragile e vario
parlava la vita deforme,
non chiedermi il perché, insinuava
dove l'occhio va a morire il sole va.
 
Il vagabondo meticcio
 
 
 

 
 
Gocce d'acqua nei pensieri
vortice che annulli destati desideri
dal luogo ormai disperso dei sogni veri.
 
Lacrime lasciate nel silenzio
in balia dell'aspetto funereo
reo spettro di un'anima dal letto
 
accecato, con occhi di frammenti spezzati
e il velo crèmisi nel dolce fluttuare
come morbida seta ad inguaiare
 
accoglie il corpo piatto, opaco
e gettato, nei vetri infranti tagliato
e crudelmente abbandonato.
 
E il sangue bagnato, umido e inodoro
nei muri della vita scorre arrabbiato,
mentre pietà lotta con il danno squarciato.
 
Il pianto di Sofia
 

 
Si brucia l'attimo nella griglia viola
nella palpebra chiusa e cascante
quando la mano sorregge la fronte stanca
e il lento tremare degli occhi vola.
 
Il corpo segue la forma di quella sedia
nel sentir solo il peso della tua pelle calda, restia
mentre l'immaginazione segue il gesto
e la sua meta, nel vibrar mesto.
 
Il tiepido respiro ghiaccia l'eterno secondo
che nel suo infinito andare, senza derive, circondo
e nella memoria l'ho catturato
così resterai per sempre chiuso e addolorato.
 
Seduta
 
 

 
 
Sulla strada, di notte
d'inverno luccicante
 
frettolose e inattese verità
si annunciano in Via della posterità
 
nella macchina il freddo seduto
se n'era già andato
 
all'improvviso ripensato
e dalla signora inguaiato
 
nel tradimento scoperto
nel dolore sofferto.
La strada
 
 
 

Tra le mani morbidi seni,
fianchi bianchi come serafini
e accarezzare profondamente
velluto trasparente
 
mentre la fantasia t'immagina
là, in quel bagno di marmorina
di fluttuanti vapori
ma non sento i tuoi sapori
 
solo d'immaginarti è la mia capacità
l'occhio sente la magra volontà
quello che lo sguardo tralascia
tra le mille vie disperse nell'aria
 
anche quel cappello viola
che nasconde la testa sola
e potresti essere chiunque
nell'istrionico ovunque
 
sei nel bagno salato
mentre in piedi io aspetto
tra gli orizzonti del vetro
alla finestra, nel mio incauto spettro.
 
Donna con il cappello viola
 
 

 
 
 
L'ombra della sera giace, forziere
che rinchiudi con furtivo dolore
la lisca asciugata dei miei pensieri.
 
Il cielo dal gentile aspetto, veri
luccichii riflette e il desiderio di toccare
quelle anime sospese nel solitario àere
 
lo ritrovai tempo addietro
negli occhi tuoi che dal silenzio prendevo
e nella mia anima, gelosa rinchiudevo.
 
Oramai chinato nella mortale via
il senso di te si è allontanato
e mi invade solìvago il deserto arroventato.
 
Ritratto della sera
 
 
 

 
Varcare a piedi nudi giornate uggiose
e sentimenti cupi abbracciare,
nel lampo del nulla svanire
e nell'accline desiderio ritrovare.
 
Ironico nicchiare del piovoso andirivieni
consunti e ammuffiti dolori,
nel gorgheggiare limpido di angusti umori
ma sopita e timidamente gaia vado senza freni
 
dove il cuore sospira, nell'invisibile pulsare
nel mare fluido e caldo
dove sono sepolti i sogni infranti
 
e con il badile del pensiero scavare,
una speranza invadente al mondo
sul sentiero del tuo amore furibondo.
 
Autoritratto sotto la pioggia
 
 

 
 
Ignara della fatal arma
tiri il fendente
con il tuo sinuoso sorriso apparente
ma il pensier tuo nella mente brama.
 
D'innocenti sapori nutri l'intelletto
e del breve momento
la memoria aspetta il segnale
vacua attesa che non riesco a catturare.
 
Ti distendi nell'onda turchina
e timida hai la testa china
mentre la stoffa regge il tuo fermento
nel continuo e lento movimento
che non riesco a fermare
nel palato, dove il cuore va a macerare.
 
Donna vestita di blu
 
 

 
 
Tra la folla
è il suo solitario movimento
dell'esistere poco e niente
come perdersi per ritrovarsi
nella sua solitudine, nel confuso bagno
dei nostri allori sciupati, capirsi
 
Tra la folla
è quasi il suo segno autentico
per assaporarsi ed esistere, insieme
un'altra volta, e poi ancora
 
Tra la folla
è quasi il suo sfiorare incosciente
di brividi altrui, volti bianchi e piatti
di occhi, bocca e naso mutilati
sentirsi con lui la prima goccia
che bagna terra arsa
 
Tra la folla
è quasi il suo andare a me sconosciuto
quando la paura del suo non-essere trova dimora
nel veloce movimento, aspettare
anche i fiori che di crepe secche appassiranno
ed una stretta di mano nella sua attesa
della polvere si farà vanto
 
Tra la folla è il suo aprirsi
nel mio sentire infinitamente piccolo
ma con il rischio di perdersi.
 
Ritratto del viaggiatore Nathan
 
 

 
 
 
L'andare di lei era frettoloso
in un corpo deserto
dove il suo sguardo eremo e pauroso
incontrò quello di un cane disperso.
 
Questo ha visto
nella sua ondeggiante fretta,
lo sguardo disorientato
nel brillante prato
nel desinar parco
di un cane dal proceder stanco.
 
Donna sola
Prefazione del libro"Ritratti in galleria"
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ins 23 marzo 2000