LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordientiHome Page di Maria Cristina Latorre
E' nata a Mattinata (FG) nel 1969. Scrive dal 1991 poesie, racconti, romanzi,saggi. Ma solo dal 2000 fa conoscere le sue opere, partecipando a concorsi fino al 2004 ha vinto trentatrè premi e onorificenze accademiche. Le sue poesie vengono pubblicate su alcune riviste letterarie, antologie e siti internet. Con l'Accademia Int.Il Convivio e il Comune di Mattinata (FG) ha fondato due concorsi artistici e letterari Premio Poesia S.Maria della Luce, Premio artistico LiberArte, dove organizza anche incontri ed eventi culturali. Predilige i poeti romantici come Goethe, Keats, Byron, Schelley, Heine.Il suo sito di poetessa è: http://web.tiscali.it/lartediscrivere
- Il romanticismo
- Nel vecchio e in questo nuovo secolo
- buio di ideali, il romanticismo
- è morto, è quasi in agonia,
- è sceso da tempo negli abissi di Morfeo,
- solo lì forse troverà un luogo ideale
- anche se cupo, ma ideale per vivere.
- Morfeo sorpreso e mortificato
- ritrovandosi tra le mani
- uno scrigno che racchiude gli ideali, i sentimenti,
- le passioni, le fantasie di esseri romantici e poetici
- della vita, dell'amore, questi segni effimeri
- là deposti nei Campi Elisi,
- dando loro un ultima speranza di sopravvivere.
- Tra queste anime dannate del mondo moderno
- c'ero anch'io, se non ero io, forse era la mia anima
- che sognando si è ritrovata tra gli eletti
- che vivono nel mondo misconosciuto
- regno della fantasia e dell'amore sublime
- se pur profano, ma tanto bello agli occhi di un sognatore.
- Quanto era bello quel mondo
- vi ho intravisto per caso Goethe, Keats, Schelley e tanti
- altri, loro erano beati e felici di vivere degnamente
- ogni essenza, fantasia e gioia d'amore,
- spirituale e naturale.
- Quanti erano belli loro, quei sommi poeti
- del tempo dannato che fu e non è mai più tornato
- nel mio mondo terreno.
- Loro, i grandi, appena mi videro
- mi corsero incontro e mi fecero tante domande,
- mi sembravano più disperati di prima
- non potendo assaporare fedelmente
- ciò che avevano desiderato tante volte.
- Mi chiesero anche cosa facessi io là
- essendo ancor mortale .
- Io gli risposi, facendo sanguinare ancora il mio cuore.
- «Non ho avuto la forza di sopravvivere
- al dolore che porta con se l'amore sublime,
- metafisico quasi, non ho avuto la forza di viverlo
- perché troppo denso di passioni,
- non ho avuto la forza di sperimentarlo,
- perché troppo euforico di fantasie.
- L'oggetto dell'amore è cambiato nei secoli,
- non l'amore in sé, ma l'ideale che si ama,
- l'uomo che si ama, l'uomo non ha in sé quell'ardore
- e passione, quella vena poetica o quello spirito maschile arcaico che ha sempre avuto l'uomo nella storia.
- L'uomo d'oggi è privo di ogni cosa,
- si è svuotato di tutto ciò che aveva di sublime e amabile.
- Volevo solo vivere un po' in questo vostro mondo
- per vivere l'amore vero e le mie fantasie
- senza dolore né inerzie, vivere solo il piacere
- e il sublime dell'amore».
- Werther
- In amore non si gioca in tre
- ma l'amavi veramente
- perché ne hai fatto l'unica rosa
- del tuo giardino.
- In amore non si gioca in tre
- ma tu vedevi lei sola nel tuo cuore
- perché il tuo cuore
- conosceva un solo amore.
- In amore non si gioca in tre
- queste parole ti gridava la tua coscienza
- ma vivevi solo per lei
- perché per te era l'unica donna d'amare.
- In amore non si gioca in tre
- ma non hai avuto abbastanza coraggio
- per dirglielo subito
- e hai voluto soffrire vedendola
- fra le braccia di un altro.
- In amore non si gioca in tre
- ma il sole non riusciva
- a sorgere nel tuo cielo
- e la tua rosa non sbocciava mai.
- In amore non si gioca in tre
- i tormenti assalivano l'anima tua
- il cuore si spezzava
- per un amore platonico
- che non aveva mai inizio.
- In amore non si gioca in tre
- ti accontentato di un bacio
- il primo e l'ultimo
- di un amore infinito
- che ha avuto triste fine.
- In amore non si gioca in tre
- e l'amore è morto con te
- con il tuo dolore senza fine
- per un amore vero e infinito.
*Werther
(personaggio del romanzo di Goethe
"I dolori del giovane Werther").
- Il mio vivere
Il mio vivere si nasconde tra le ombre dei passanti senza identità e senza storia. Il mio vivere si nasconde tra le arcaiche pieghe delle architettura barocche di un'Italia profana e sacra. Il mio vivere vegeta tra questi boschi verdi che ogni estate bruciano di dolore. Il mio vivere dentro è un coinvolgimento totale dell'umana sofferenza collettiva.
- Le parole che vivono
Vorrei disegnare parole tramutarle in immagini e figure, vorrei, poi, colorarle di sfumature brillanti, scegliere i colori e i toni più belli che ci sono. Vorrei scrivere versi animandole come sequenze di vita. Vorrei scrivere belle parole e soavi poesie, facendole vivere e vedere che effetto che fa vedere vivere i miei pensieri, i mie sentimenti che avevo dentro.
- L'amore nel tempo
L'amore non finisce mai, intendo il vero amore. Gli amori passeggeri, le infatuazioni, questi tendono a sfumare con il trascorrere dei giorni, degli anni, ma il vero amore non finisce mai, neanche con la morte ha fine, ma vive e persiste sempre perché l'amore è qualcosa di indefinibile difficile da eliminare.
- L'uomo dei sogni
Adoro l'aurora con scintille di luce ti risveglia dai tuoi sogni. Amo il tuo candore di uomo incline al misticismo e all'esser vero. Mi inebrio delle tue sembianze e come Bacco mi ubriaco del tuo sapere. Amo il tuo essere uomo etereo e carnale sublime e umanamente amabile. T'amo creatura di Dio Uomo, eroe...
- Io sono con voi
(messaggio di pace di Giovanni Paolo II)
Io respiro tra i giovani l'aria di primavera. Io con leggero movimento tocco questi miei figli che soffrono nel corpo. Io cammino su strade che non hanno barriere né confini, per portare pace e amore. Io vivo in ogni essere che ha dentro di se Dio, qualsiasi Dio... Io amo tutti voi, voi che mi cercate e mi accogliete.
- Cristalli di vita
Il tempo spoglia la mia anima in piccoli cristalli la disperde tra le correnti primaverili. Le spore mie animose si legano con il polline e la polvere del tempo che trasportano quel poco di me verso continenti fertili in cui la mia anima trova asilo tra civiltà arcaiche e pure. La mia anima celeste non è incline ad un isolamento egoistico che la vita terrena lega alla terra, ma lei così propensa a lottare e a vivere, vuol partecipare allo scopo primordiale di Dio ad un coinvolgimento totale del creato
Dalla raccolta "La via della fede"
- L'altrove amore.
In questa immensa gioia spirituale e del pensiero che ho vissuto oggi mi ha portato in un infinito sogno, percorrere un infinito amore. Ma questa stessa gioia rende l'anima mia poca voglia di vivere, sognando, vorrei non fare niente vedermi consumare dentro e fuori e vedere me stessa fino a che punto arrivi. Così il corpo e l'anima,il cuore e il pensiero andranno, voleranno verso l'altissimo eterno amore quello arcano amore che mi ha dato la vita. Non so che cos'è quel qualcosa che mi rende la vita un uggià facendomi credere che la vita più bella sia in quell'altro mondo del mio immaginare eclissare che mi porta a quel fortissimo desiderio d'amore per il mio prezioso bene che è Gesù.
Jesus Christ.La tua voce è infinita il tuo richiamo è forte. Cammini sempre e costantemente tra le strade polverose nei dintorni di Gerusalemme. Oh, tu povera Gerusalemme che muori ogni volta che sorge il sole. Sei stata sorda al richiamo del tuo Dio nato uomo. Oh, povera terra che non hai accolto quel santo Dio che ti calpestava ogni giorno per la sua breve vita, si scuoteva la polvere di dosso da te povera ingrata. E intanto la sua voce ha raggiunto e si è sparsa nell'eco dell'universo. *Poesia finalista al concorso "Giuseppe Sunseri" 2004.
- Sant'Antonio da Padova
Il cielo è azzurro ti fai largo tra le nuvole e discendi dal cielo. Tu uomo di Dio tu santo dei miracoli. Effondi il verbo del Dio nostro assoluto, il tuo pensiero e la tua fede divampano nel tuo cuore. Oh, tu uomo della fede aprivi la bocca e ti stavano a sentire aprivi il tuo cuore ed entravi nell'amore di Dio e degli uomini. Santo dei santi, santo fra gli uomini. Genio incomparabile di cultura e sapienza. Diffondi il tuo sapere effondi la tua fede nei nostri cuori, così noi ti chiameremo "Antonio, figlio prediletto di Dio".
- Maria
Il manto azzurro ricopre il suo corpo candido ed un velo sui suoi capelli castani, fa trasparire la sua giovinezza già madre di un Dio. Eterea anima che sospira il dono più prezioso ricevuto da Dio. Un bambino divino da stringere consapevole fra le sue tenere braccia, consapevole del suo destino, del destino degli uomini.
- Per San Giuseppe Moscati.
"Io sono la vite, voi i tralci..." Questo disse Gesù. Uno di questi tralci caddè a terra mise radici forti e robuste il giorno che nacque Giuseppe Moscati. Quel tralcio crebbe e diventò forte nella piena sapienza di Dio. Crebbe forte e vigoroso portò molti frutti, ogni suo frutto lo diede a chi ne avesse bisogno. In lui crebbe una vite con frutti maturi fatti di amore, umiltà, abnegazione e fede. Da questa vite sono nati tralci che giorno dopo giorno cadranno e metteranno frutti e germoglieranno per chi ha fede e senso dell'amore.
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Agg. 22-10-2006