-
- Pollone, 15 luglio 2000
-
- Il faggio
-
- Tra le tue possenti radici
- mi accogli.
- Posso appoggiare il dorso
- al tuo tronco diritto
- e sentire piano
- fluire in me
- una forza nuova.
- Il vento si alza,
- si muovono i rami
- ed ecco la luna
- lucente, splendida.
- "Ti vedo - dice -
- piccola creatura
- che dall'alto guardi
- le case degli uomini,
- piccola madre
- che con dolore
- tenti di recidere
- il cordone che ancora ti lega
- ai figli.
- Non così li devi amare,
- con sofferenza,
- Amali con gioia,
- offri all'Infinito
- le loro esistenze
- e la tua".
- Accolgo in me la voce
- e con cuore placato
- ti accarezzo, faggio.
-
-
-
- Aprile 1999
-
- Alba
-
- Tu che mi parli
- dal ciliegio fiorito
- bianco e splendente
- nell'ora antelucana.
- Tu sei nel canto
- che l'usignolo sgrana
- nel bosco oscuro
- nel tubare
- della tortora dolce.
- Tu che mi guardi
- dalla cima del monte
- di rosea neve.
- Parla, Ti ascolto.
-
-
-
- Chiesa
Romanica
-
- Pace infinita
- piove
- dagli archi a tutto sesto.
- Pregano
- le pietre scabre
- i consunti gradini
- le colonne che si perdono
- nell'ombra.
- Dalle strette finestre
- scendono raggi
- come improvvise
- rivelazioni.
- Raccontano i capitelli
- storie arcane
- e segni misteriosi
- annunciano l'Assoluto.
- Ma è nella cripta
- che pulsa il tuo cuore.
- Da qui sale la forza
- che tutta ti pervade.
- Canto di molte voci
- a cui l'anima,
- fatta umile,
- libera e felice
- subito si unisce.
-
-
-
- Ponderano, novembre 1960
-
- Fiducia
-
- Se qualche volta
- la strada si fa incerta,
- un po'
- nebulosa,
- è bello pensare:
- "Signore,
- sono nelle tue mani".
- E nelle tue
- mani
- mi addormento
- come in un calice
- di luminosa
- sicurezza.
-
|