- Tu mio
padre
-
- Lascio
aperte le porte del sonno,
- per poterti
ancora incontrare nei miei sogni,
- tu mio
padre.
-
- Gli
orizzonti della vita,
- ci hanno
separato,
- ma, or ti
scopre più padre di allora
-
- Mi
accarezzi,
- alitando
nei miei silenzi,
- elargendomi
linfa
- mi detti
mille parole.
-
- Lungo i
viali del cielo,
- ha raccolto
per me
- la
tenerezza che a volte non sapevi
dare,
- come un
fiore vellutato
- la posi nei
miei pensieri.
-
- Ora che il
dolore
- non ti
strappa più a morsi il
sorriso,
- tu mi lasci
memoria di un mondo scomparso,
- dove lame
di luce brillavano sulla terra
arsa,
- sulle
pietraie,
- dove il
biroccio e l'aratro inseguivano il
bue,
- dove rugose
mani
- inventavano
carezze.
-
- Ora che
questa terra ti consuma,
- tu mi lasci
una canzone,
- perché
possa raccontarla,
- lo
strisciar degli scarponi
slacciati
- e quel
tortuoso bastone
- che di
traverso sulla schiena reggeva le tue
braccia.
-
- Ora che sei
parte delle tue amate colline,
- non si
stende la notte sui miei occhi
stanchi,
- aspetto un
tuo abbraccio,
- che venga
leggero come un alito di respiro,
- ad
accarezzare il mio sonno.
-
-
-
- Vita
-
- Vita mia
perché vivi così in
silenzio,
- urla
così che io possa
sentirti,
-
- rincorro
illusioni,
- spargo
speranze
- e non mi
accorgo che già vivere è un
sogno.
-
- Alla vita
si va incontro come viene,
- perché
è un tumulto segreto di
emozioni.
-
- La vita
è un soffio ruvido
- che scopri
velato solo al tramonto,
- è
una breve frazione di tempo,
- che non
smuove il cielo,
- ne il mare,
ne il mondo,
- ne il sole
che continuerà a sorgere e tramontare anche
dopo di noi.
-
- La vita ha
il passo veloce,
- è un
susseguirsi di storie,
- per ogni
vita poche lacrime che il tempo asciuga in
fretta...
-
- Su una
pietra una foto ricorda.
-
-
-
- Ed
è poesia
-
- Me ne sto
spesso da sola
- al tepor di
quell'etereo abbraccio
- che sa
darmi solo l'inventar parole.
-
- I ricordi
come fili di seta
- si
arrotolano a riempir spazi,
- mi tuffo in
quel bozzolo a raccogliere
emozioni,
- subito
l'eco di tante cose ritorna, con le sue luci e le sue
ombre.
-
- Il cuore si
fa spugna,
- le parole
vibrano, come per incanto attraversano il
silenzio,
- cadono
leggere su un foglio...
- ed è
poesia
-
-
-
- Le mie
colline
-
- Il vento
discende le colline,
- velato,
accarezza le pietrose rive del
Foglia.
-
- Fazzoletti
di campi scolpiti da contadini,
- mani
callose asciugano le fronti
sudate,
- raccontano
le rughe scavate dal tempo, dal
sole.
-
- Le grida di
bambini che giocano scalzi, sulle secche
zolle.
-
- Negl'alti
crinali si scorge le torri,
- sono piene
di storia, di silenzi e piccioni.
-
- Dovunque
poso lo sguardo, richiamo
memorie,
- volano
leggere sulle aride scarpate di
falasco,
- sui sassi,
sui vecchi muri di Sestino.
-
- Come
dimenticare,
- le cenerine
genghe,
- le
polverose aie di battitura,
- l'inverno,
col suo bianco manto,
- il
tintinnio delle foglie secche sui
vetri,
- le
inebrianti fragranze della
gioventù.
-
- Adesso che
stringo dentro il mio tempo,
- è
bello sostare, sulla consumata
soglia,
- cullarsi
tra le proprie radici,
- prima che
il mio tempo sbiadisca il ricordo delle mie
colline.
-
-
- Uno splendido
quadro
-
- C'è
uno splendido quadro
- su questa
parete,
- gocce di
tempo scivolano nei dettagli,
- nelle cose
a me care,
- con il
cuore in tumulto ammiro...
-
- Sotto i
ceppi di rovi,
- vita
nascosta di serpi e formiche,
- sui cigli
dei torrenti cascate di primule e
viole,
- nei
sentieri i sassi,
- e il vento
che spinge lontano antiche
canzoni.
-
- Severo e
lento il tempo cammina sulle gobbe dei
colli,
- sulle
schiene piegate,
- sui passi
stanchi in giorni sudati.
-
- Intense
emozioni,
- si fondono
nei colori setosi,
- nei
chiaroscuri di tutte le cose racchiuse in quella
cornice.
-
- Non si fa
l'abitudine al tempo che passa,
- non
c'è niente che duri,
- ma ci
è concesso di vedere con il
cuore,
- ecco
perché,
- su questa
bianca parete c'è uno splendido
quadro.
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