- NEBBIA
AUTUNNALE
- Già
quasi nostalgia mi prende
- avvolto
nella nebbia d'un fine Ottobre,
- d'oro per
le chiome dei pioppi ,
- serpi di
luce, che rivelano il percorso
- del fiume
alla campagna.
- Qualche
raro lampione, spande cauto
- l'aureola,ed
è quadro irreale
- per un
paese del sud,nei valloni
- di detriti
e nei pini un po' più
usato,
- dal soffio
di venti fieri ad esser
flagellato!
-
- Si posa
così la nostalgia
- e scambia
nascondigli,con l'incerto
- dei
rami,che a stento affiorano
- là,
dove la coltre la presa un poco
- allenta.
- E sono
dell'Autunno gli umori
- e i
linimenti che la riarsa terra
- spalmano,e
già scioglie i capelli
- la natura
che nuda si adagia, si copre
- di foglie e
di colori,donna matura
- nella sera,
già pronta per l'amore.
ANIME FUORI
- Come fiori
strappati a madre Terra,
- si lacerano
nell'anima gli emigranti,
- vanno
lontano, ne soffre la famiglia.
- Patisce
uguale chi non lascia niente,
- l'insegue
il fato di una casa vuota,
- e anche se
a volte
- fanno finta
di niente
- perchè
credono d'averci il callo
- in
cuore,
- sposati o
singles sono dei solitari.
-
- Li vedi al
bar nell'autogrill,
- in macchina
o nei pullman
- sempre
uguali a sé stessi,
- questi
figli del Sud.
- Scie di
paesaggi scorrono,
- ogni
istante viene meno un po'
d'Italia;
- nel pullman
zeppo e chiassoso
- sono"siculi,lucani
e calabresi"
- che
scambiano un po' di cuore in
allegria,
- uno invece
dal finestrino, scambia
- il suo
grigio, con chiazze d'azzurro.
IN SIMBIOSI
- Sul lago
del mio cuore
- pioppi
autunnali specchiano le chiome
- da vento
leggero pettinate.
- Anatre
solcano appena l'acqua piana
- che
plastica richiude la ferita.
- Io resto
immoto, ai sensi non connesso
- oltre me
stesso ed i miei anni
- nell'eterno
perduti;
- mi sento
albero irrorato
- da commossa
linfa, incantato
- da questo
fluire d'infinito.
- Con la
natura in simbiosi, come l'erba
- fremo al
vento della sera,
- parte
dell'acqua oltre i riflessi
chiari.
- Da luce e
ombra mi lascio trasportare
- precisamente
al centro d'ogni mio sentire
- dove
incontro il sublime, il tempo vero.
PAESE
- Nel paese
del Sud al mattino,
- piazza e
strade sono così vuote
- che pare
anche Dio le abbia
- abbandonate.
- Al
bar,qualche vecchio o un
- invalido,
- s'accende
in discorsi col viaggiatore
- di
passaggio;
- intanto
quello pensa a un'occasione
- di
vendita.
- E'
fiducioso, ma guadagnerà la
giornata?
- Fuori anche
il poeta, estratto da sé
stesso,
- si vede in
prospettiva,
- poi si
richiude dentro.
- Un'auto
passa rombando, un cane
- l'insegue e
abbaia,
- ma è
solo un attimo,
- poi
reinvade la noia.
CALABRIA
- Calabria
terra di sogno
- sei bella e
fatale
- quando
l'onde lambiscono
- i tuoi
fianchi e t'asciuga il grecale.
- Ti
ricoprono monti
- e colline,
di boschi ubertose,
- che
incastonano più di cento
paesi
- con le loro
case.
- Le tue
coste coi porti
- e la gente
che odora di sale,
- sulla
spiaggia ogni tanto
- una casa,
con un nero segnale,
- la vita da
sempre in Calabria
- è
più dura che altrove,
- ma ad ogni
passo ti apre
- paesaggi
d'emozioni nuove.
- Li ho
veduti in paesi lontani
- i tuoi
figli emigrati
- custodire
con amore
- tradizioni
con cui sono nati,
- anche oggi
che hanno quasi tutto
- e si
sentono signori,
- sempre
hanno di te nostalgia
- dentro i
loro cuori.
-
- Calabria
terra di sogno
- sei bella e
fatale,
- se a te
penso,forte
- dentro al
mio cuore
- l'emozione
m'assale.
SOLO UN PUNTO
- Nello
spazio e nel tempo
- senza
alcuna memoria
- de
frammenti di spirito,
- è
così che mi prende
- la fobia
ancestrale
- quando a
volte trascuro
- troppo l'io
spirituale.
- Allora
vorrei nell'assoluto
- trascendere
l'immanente ,
- il
vissuto,per giungere
- con la
forza della mente
- ad un
sole
- mille volte
più potente ;
- solo un
punto sarei,
- così
nell'infinito,
- particella
dell'immenso ordito.
FRA I ROSETI
- Di Maggio
fra i roseti
- in vecchie
ville
- negli orti
abbandonati,
- un sole
attonito e sbianchito
- scalda i
silenzi di angoli perduti.
- Oltre i
cancelli
- con
l'incuria degli anni
- antiche
signore colgono
- una
rosa,
- e intanto
pensano agli amori
- di dolce
gioventù,
- quando
stillava in cuore
- come favo
di miele
- la
dolcezza,per gli occhi neri
- che non le
guardan più.
- Più
in alto per il borgo
- dove
s'aggrappano le case al cono,
- fiorisce
ancora nell'orto
- nell'erba
alta la rosa,
- così
fiorisce nel cuore
- chi ormai
riposa...
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