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- Come un giorno di
pioggia
-
- E allora, ci
si rivede ancora dopo così tanto
tempo,
- e sei ancora
qui a profetizzare ogni tipo di
sventura,
- a ricacciarmi
nella desolazione e nel silenzio di
ieri,
- tra le strade
del rancore, le vie sporche ed
oscure.
- Come un
giorno di pioggia che ti prende
all'improvviso,
- come un
antico libro di dogmi ferrei e verità
assoluta,
- un giorno di
pioggia che prepara un'altra
inondazione,
- un giorno di
pioggia tesa, una cascata continua e
minuta.
-
- Stai pensando
ancora alla gente lungo la
frontiera,
- ai
combattenti del sud, ai professori di
Princeton,
- alle crepe
lungo i tuoi fianchi, alla mia immagine allo
specchio,
- tra un
vecchio seduto e solamente poco tempo per
pensare.
- Come un
giorno di pioggia che ti accompagna ai confini
della mente,
- un nuovo
Mosè che ti porta incolume sino al cielo
aperto,
- un giorno di
pioggia che ti spiega il destino con
incrollabile pazienza,
- un giorno di
pioggia feroce che ti indica i margini del tuo
deserto.
-
- Ci si rivede
ancora dunque, nel bel mezzo dei nostri
peccati,
- nascosti sin
dall'inizio, sotto una cenere che arde e ti
chiama,
- nel piccolo
spazio di un orizzonte e del blues di
Mobile,
- semplicemente
arrabbiati, sudici, bagnati sino
all'osso.
- Come un
giorno di pioggia dal quale cerchi impaziente un
riparo,
- un giorno di
pioggia che ti urla e ti ricorda i tuoi
guai,
- un giorno di
pioggia che ti rompe i ritmi, ti crolla
addosso,
- come un
giorno di pioggia atroce che sembra non finire
mai.
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-
- La parabola della
notte
-
- Quel giorno
era il sole, erano le nuvole
bizzarre
- Quel giorno
era uguale, stanco, chiuso nella sua
botte
- Quel giorno
mai lontano, quando arrivarono le ali
nere
- Vigliacchi
scrittori a scrivere la parabola della
notte.
-
- Quel giorno
fu il gran fragore delle cose
perdute
- Quel giorno
tutti ci chiedemmo chi davvero
eravamo
- Quel giorno
quando eravamo tutti su quelle torri
- Tutti a
dipingere il mondo come noi
volevamo.
-
- Quel giorno
eravamo attoniti dinanzi alla
finestra
- E le fiamme
non riscaldavano il sopraggiunto
inverno
- Quel giorno
ci ha trafitto duro col tempo e
l'angoscia
- Soli con
tutti a morire dentro nel giorno
dell'inferno.
-
- Quel giorno
ci ha fatto attraversare in fretta questa
strada
- Quel giorno
ci ha tolto tutti dalle tane e dalle nostre
pretese
- Quel giorno
di morte, di rabbia, di copiose lacrime
amare
- Barcollando
al limite inconscio delle nostre inutili
difese.
-
- Quel giorno,
dopo l'ultima strana, vaga nottata di
quiete
- Quel giorno
di vividi messaggi schiacciati in bottiglie
rotte
- Quel giorno
è ancora qui con noi e lo ricorderemo
sempre
- Vicino ad una
pace assalita dall'oscura parabola della notte.
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-
- Smoking
blues
-
- Ti vedo bene,
legata a quello shuttle in picchiata
- Arrampicata
sulle idee, sulle mani di quella
sfinge
- Magnifica,
arrendevole e preda del tempo
- Illusa, nel
tuo abito di Versace e zaffiri
- Ed i tuoi
stivali di cuoio ed acciaio.
- Mentre cerchi
un nuovo amico che ti aiuti
- Luci che ti
rapiscano in ogni tua notte
- Corpi
sconosciuti che ti stiano vicini
- Calamità,
distrazioni improvvise ed altro
ancora
- Sapori e
tocchi sempre felici, un blues
contorto
- Regina di una
notte solitaria e vuota
- Un blues
vecchio, un blues stanco ma mai
morto.
-
- Ti vedo
sballottata in tanti sentieri che si
assomigliano
- Legata a
molte pretese, nelle dune e tra le
cattedrali
- Spettri,
demoni e schiavi che si azzuffano per
te
- Sopra tutte
le eternità ed i naufragi
impossibili
- Caricata ed
impassibile sotto dure piogge
sferzanti
- Mentre ti
specchi nell'Eden delle tue
beatitudini
- Baciando
angeli sopra ogni paura e diffidenza
- Viaggiatori
scalzi, artisti gloriosi, infinite
confessioni
- Donne feroci,
divertimenti scaltri ed altro ancora
- Inverni,
turbini spaventosi, pianti, un blues
perdente
- Dama di
ricchezza e di severità
silenziosa
- Un blues per
la tua fortuna, un blues per la tua
mente.
-
- Ti vedo amica
di un tempo, angelo nascosto e
stanco
- Frettolosa,
dietro una macchina che non si ferma
mai
- Qualcuno ti
chiede di passare qualche minuto con
te
- Qualcuno ti
compra pietre luccicanti e vestiti di raso
rosso
- Non sai cosa
puoi cogliere cosa puoi invece
rubare
- Tra la folla
c'è chi sorride, chi progetta mille
naufragi
- Chiacchiere
noiose, stagioni immorali e fiori
notturni
- Chiedi adesso
al portiere che ore sono e che giorno
è
- Adesso che ho
perso il mio posto al servizio del
conte
- Semplicemente
incurante del destino alle nostre
spalle
- Un blues per
i tuoi occhi, un blues ghignante
all'orizzonte.
-
- Ti osservo
viaggiare sui passi che hai già
conosciuto
- Vie di sassi
e paure nelle ore più buie ed
assordanti
- Qualche
giorno passa e ti suggerisce acque
agitare
- Ma nessuno
è libero, sbadigli e bestemmie si
assomigliano
- Facciamo
fatica a vedere quella luce, quell'aria
cattiva
- Vorresti
salire ancora più in alto, al limite del
cielo
- Portando
scarti di purezza e deliri da
reinventare
- Danzando
imperterrita su quella sottile lama
tagliente
- Allungando il
passo per dimenticare le stanze
consumate
- Sino alla
notte della compagnia, del sonno e del
vuoto
- Un blues per
i margini oscuri delle nostre strade
sbagliate.
-
- Ci vediamo
infreddoliti, attraversare una porta
misteriosa
- Mentre il
vento gelato si ripara silenzioso dietro di
noi
- E non ci
conviene cantare adesso che si chiudono i
cancelli
- Bruciare le
lettere, le fotografie, i nostri posti
scombinati
- Io me ne vado
prudente, tu corri senza bugie e senza
paure
- Ma stai
tranquilla, probabilmente li stermineremo
tutti
- Gettando
acidi e baci su quello strano velluto
sotterraneo
- Ognuno
contando i suoi blues del poeta arruffato e
strabico
- E così
ti vedo, di nuovo, arrossire nel turbine delle
emozioni
- Tu, lasciando
scivolare gentilmente le mani sul mio
viso
- Ed io col mio
smoking e lo splendido blues delle grandi
occasioni.
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