LA PIÚ GRANDE ANTOLOGIA VIRTUALE DELLA POESIA ITALIANA Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

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È nato a Capannori (Lucca) il 29 giugno 1944. Ha vissuto a Lucca e, per motivi di lavoro, per alcuni anni a Vicenza. Oggi risiede a Castelnuovo di Garfagnana (Lucca). Laureato in Medicina e specializzato in Psichiatria e in Neuropsichiatria Infantile ha lavorato e lavora come psichiatra nel servizio pubblico, impegnandosi nella realizzazione di una psichiatria comunitaria e antiistituzionale. Come medico ha pubblicato diversi e saggi su riviste scientifiche. Ha deciso di pubblicare un suo libro diversi ("Egologie ed altre sintoniche variazioni del nulla", Montedit editrice), raccogliendo alcune liriche scritte nel corso degli anni, dopo essersi classificato primo al concorso di Poesia "J. Prévert 2000" del Club degli autori. Con lo stesso libro ha vinto il Premio Opera Prima del concorso nazionale "Alessandro Contini Bonacossi 2001" e la Targa grande al premio Nazionale "Antica Badia di S. Savino 2001".     Poesie tratte dal libro "Egologie ed altre sintoniche variazioni del nulla"     Se bastasse   Se bastasse la vita che rimane confusa nelle pieghe della sera a sostenere i sogni. Bastassero i percorsi della notte traditi dal silenzio a permettere agli uomini le stelle. O se queste parole, naufraghe solitudini in vedetta, tramassero a domani la speranza.   Ma tutte le stelle improvvise inchiodano i sogni a due dita dal cielo e gli uomini, in gabbie di voci, attendono all'alba un approdo deserto tentato dalla musica alle universali rive del nulla.   (1991)         Se ti accarezzo   Se ti accarezzo è ormai nella memoria.   Nel giro inconcludente della luna poso tra l'altre ancora un'altra sera. Nel giro d'ombra del mio corpo inscrivo quel po' d'amore che ti sopravvive. Così e da allora calcolo me stesso solo coi sogni dove ci sei ancora.   Sarà come per te pure quel colpo di vento che verrà improvvisamente a sradicare il mondo.   (1996)       Catalogo   Avere la mano precisa a toccarti le pene, le labbra sorprese all'assalto di lune serene. Vedere segnali d'amore da un ultimo fuoco che insiste straniero sul mondo, stupido dal giuoco. Sentire le nuvole sparse venire al raduno dei volti che affollano incerti la vita di ognuno. Offrire alle sere il ritorno, il lento o veloce fluire indeciso di un giorno per darti una voce, e poi reclinare la mente in gesti e parole. Cataloghi d'ombra e di storie che sono la vita, bambini dagli occhi di vetro che assorbono dita d'incontro tra il mondo e la pioggia. Son solo gli umani, il silenzio, la voce, lo stridere grigio del vento dai rami. Reami del nulla che è assenzio, che è tempo che sgoccia. Ti uccide ed ancora lo ami.   (1998)       Coreografie   Coreografie perfette delle case che s'aprono ai pensieri del ritorno. La sera che ci avvolge attenta attorno non s'accorge del tempo che rimase   sterile ad aspettarti. Nell'invase da te note di vento, pioggia e porno- grafie del senso già ti tenni un giorno stretta tra voce e carne. Ora ogni frase   dai denti della vana moltitudine s'accoppia al sole freddo dell'inverno. Non ci sono ragioni per esistere.   Crediamo ingenui di poter resistere ancora oltre le porte dell'inferno per poco estremo fuoco ed abitudine.   (1998)       Io lo dico   Ho appeso una lanterna (che tu diresti luna) in fondo a questa sera a illuminarti d'ombra di spazio e di memoria nell'anima che imbruna.   Accendo ad una ad una tra il nulla e la mia pelle mille rime stupite (ma tu diresti stelle) per pensarti da tutti quegli angoli del cielo.   Costringerò la notte alla pietà del sonno per sperderti lontano come si perde un mondo quando qualcuno muore (ed io lo dico amore).   (2000)

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