- Ode al
soprano Fiorenza
Cedolis
-
- Ero
immerso nel sommo poeta,
- d'improvviso
Lei apparve.
- Oh
quale dolce visione.
-
- Ammiccando
Leonardo mi sorrise,
- mi
mostrò il suo primo
angelo,
- io
risposi che si sbagliava,
- e
davanti all'insistenza parlai del
Modigliani.
-
- Lentamente
la musica, scaldò il
sangue,
- dolce
preludio, per quella soave
voce,
- che mi
avvolse, nell'abbraccio
terrestre,
- fino ad
accarezzarmi l'anima.
-
- Oh
quello sguardo assente,
- tutt'intorno
rimase il nulla,
- andai a
morire, per rinascere ancora,
- come
l'onda del mare a riva,
- con
tremula cadenza.
-
- Curioso,
più tardi,
- vidi
una bianca farfalla,
- morire
per amore,
- mentre
i suoi sogni,
- coloravano
il mondo.
-
- Oh
donna, morbida e felpata,
- fresca
come una rosa bagnata,
- dalla
pioggia del primo mattino,
- gioia e
dolore in te prendon forma,
- il tuo
canto è vino per
l'immortalità.
-
- Con te
nel cuore,
- è
sempre primavera.
-
-
-
-
-
-
Ode a Pantani
-
- Camminerò
nelle scarpe di mio padre,
- non
vedrò il mare,
-
- luciderò
l'armatura,
- perchè
possa esser colpita,
- d'accecanti
raggi di sole,
-
- oh s'egli
sapesse,
- quale luce
c'è nel profondo,
- abisso
umano,
dove i morti camminano,
mentre i vivi,
son nati morti,
-
- l'ultima
fuga,
- da una
vita terrena,
- tutta in
salita,
- corri
Marco, corri Pirata,
-
- nell'ultimo
giorno d'amore,
- mi fermo
un momento,
- una goccia
diamantina,
- per il tuo
tormento,
-
- tra
fazzoletti celesti,
- la tua
stella rosa,
- nella
notte senza fine,
- riposa.
-
-
-
- Tre settembre
1982
Tristi son
le cime di Palermo,
mentre il
giorno,
spegne le
sue ultime luci,
piange via
Carini,
teatro
senza spettatori,
l'asfalto
è un rovente ghiaccio
nero,
una
pallida luna,
assiste
immobile,
all'atto
più crudele,
la morte
è dietro l'angolo,
tuoni e
fulmini,
nel cielo
stellato,
uccidono,
l'onestà, la fedeltà, la
dignità,
nel mare
di Nilo,
tre angeli
giunsero in terra,
guide per
l'ultimo viaggio,
piange ora
la Sicilia,
l'uomo
della speranza è stato
ucciso,
è
giunto il buio per celare la
verità.
-
-
-
- Tempo
d'amore
Dolci sono
le stanze,
dove
l'amore albergò,
fili di
luce argentati,
proiettano
l'immagini di un sogno,
diventato
realtà,
l'affannoso
respiro,
si perde
nella melodia notturna,
attimi
felici d'una vita,
scorrono
come un fiume in piena,
lentamente
il cuore,
verrà
sostituito con l'orologio,
allora
l'unico tempo sarà il
passato.
Nassiriya
Accecante
dolore,
urla
nell'eternità,
sangue
gelato,
occhi
grandi,
guardano
l'anima,
mi chiedono
perché?
Perché non
c'è la luna?
Perché non
c'è il sole?
Dove sono le
stelle?
Non hanno visto la
bandiera,
bianca,
pura,
come la
pace,
come la
pace,
Come potrei
mordere,
la mano
dell'amico,
che mi porta in
dono,
l'aria
libera?
ti dirò che
c'è il sole,
eppure
piove,
ti dirò che
c'è una luna di ghiaccio,
ti dirò che
le stelle,
sono
madri,
loro e solo
loro,
diranno ai
figli,
Perché.
-
- Il ladro di
sogni
Perdonami,
perché il cristallo,
da me
infranto fu,
in te amai la
vita, la follia,
il canto
dell'usignolo,
può un
sogno essere folle?
diventare
scopo terreno?
per nono
uccidere te stessa,
debbo
scacciare la nebbia lunare,
scendere nel
profondo,
dove
alberga,
nascosto tra
petali di rose,
il tuo
trucco,
chiudi pure
le porte,
incatena le
finestre,
perché
questa notte,
un ladro ti
ruberà,
un sogno,
un'illusione,
overdose
dolce overdose,
ti
farà male,
maledirai
l'amico ladro,
vorrai
morire,
per difendere
il niente,
uragani e
tempeste,
per lunghi
giorni,
notti
insonni,
all'alba
sorgerà il sole,
ecco la vita
bussa alla tua anima,
adesso sei in
casa.
-
- Formula
d'amore
La poesia
giunge dall'animo più puro,
trasparente,
cristallino,
l'amore
giunge dal cuore pulsante,
che batte
come la pioggia sull'asfalto,
nel cielo
più azzurro, tra fazzoletti
bianchi,
l'amore
incontra la poesia, occhi lucenti,
una carezza
è scambiata,
mentre
lassù cadono commosse
lacrime,
per la vita
che guarda oltre l'arcobaleno.
-
- Tempesta
Cupidale
Perché
vuoi negarmi il tuo amore?
la tua dolce
fessurina,
ha bisogno
d'esser nutrita,
ha bisogno di
luce speciale,
non fare di
me,
un pianoforte
senza musica,
perché
il silenzio m'uccide,
lentamente,
svuotandomi,
gocce dopo
goccia,
della gioia
terrena,
fa che il mio
dono,
sia dentro di
te,
dove solo io
posso,
oh mia dolce
penna,
unica amica
mia,
possa tu
diventar,
una freccia
Cupidale,
e, accender
in lei,
una rossa
passione,
infuocata
nella notte,
di una stanca
primavera,
adesso amor
mio,
lasciati
portare sulla stella,
promessa
nell'anno lunare,
oppure uccidi
il poeta e la sua poesia.
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