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- Poesie tratte dalla
raccolta inedita "Oltre"
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- Oltre
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- Farfalle
colorate
- nel risvegliar il
nero cielo
- ondeggiano libere e
sognanti,
- senza precisa
destinazione,
- armoniosamente
belle nell'attendere il loro destino.
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- Nel cercar una mera
destinazione
- striscianti esseri
s'affollano
- in un'arena che sa
di morte.
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- La
poesia
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- Sale alto il
fumo
- e fra le
nuvole
- una Danza bastarda
rompe sotto i suoi tacchi
- gli ultimi
bicchieri
- mentre sogna di
ballare in solitudine.
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- Suoni di
vita
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- Rumorose
macchine,
- odorose
fabbriche
- gestiscono il regno
dei morti.
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- Il troppo parlare
della massa
- completa
l'orchestrazione.
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-
- Rose
selvagge
-
- Rose
selvagge
- galleggiano sul
lago;
- cerco la
barca
- sulla riva,
fredda.
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- Ahimè non so
remare.
-
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- Fine di una festa
paesana
-
- I fuochi
d'artificio sono finiti
- e con loro la
grande festa.
- I sorrisi e i nuovi
amori
- si rimboccano le
coperte
- mentre nelle vie
gli spazzini già lavorano.
- Domani tutto
girerà più veloce di ieri
- ed io
guarderò ridendo
- il confuso e
presuntuoso quadro,
- dipinto da un
commerciante avido
- e convinto
intenditore d'Arte.
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- L'albero dei cachi in
inverno
-
- I frutti arancione
vivo
- dell'albero spoglio
del caco
- sembrano star su da
soli.
-
- Tanti piccoli
colorati satelliti
- ruotano attorno ad
una natura scura,
- stupendamente
contorta
- fintamente
morta.
-
- Forse è solo
il colore,
- spiccante,
- dei suoi
frutti
- a renderlo vivo.
-
- Un cielo grigio
pallido
- fa da sfondo triste
e malinconico
- ma l'occhio ricade
sull'armonioso albero,
- pieno di
vita.
-
- È un'anima
felicemente triste
- che sorride al
dolore:
- tutte le nostre
anime
- dovrebbero essere
così.
-
-
- Macchine sotto lo
stesso tramonto rosso
-
- Spogli alberi
neri
- salici piangenti
sembrano
- domandar
perdono
- dipinti in quadro
dallo sfondo rosso,
- arancione,
viola,
- giallo che diviene
nuovamente rosso
- dolcemente al viola
mescolato.
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- Tetti con polvere
d'oro
- che non
durerà più di un attimo
- lasciata dallo
stanco Sole
- che in altri luoghi
va a luminar.
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- S'intravedono fari
di macchine
- in una penombra che
profuma di Natale
- e che, sera dopo
sera,
- corre sempre
più veloce e più stupida.
-
- Occhio che
guarda
- uno stupendo
tramonto,
- penna che lo
dipinge
- su bianca
carta;
- STOP.
-
- È ora di
correre.
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Silvio Sallei
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Agg.
15-05-2002
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