LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti
Enrica Stanca Poesie dal libro Cocktail di versi tra una pubblicità e l'altra
- Il vecchio
- La mano
- stanca
- poggia pesante
- sull'ossuto bastone;
- occhi un po' acquosi
- velati
- sguardo distante
- presagio dell'infinito.
- Tremito lieve
- nelle tue membra,
- deciso
- nelle parole.
- Ogni ruga
- un sospiro
- un pensiero
- ormai già trapassati
- eppur così vivi
- presenti
- più sul tuo volto
- che nel tuo ricordo,
- comunque
- nell'anima.
- Un paio di jeans
- con dentro una donna
- ti passano accanto.
- Ah, altri tempi.
- Quelle sì ch'eran donne!
- E malizia
- come in un lampo
- rischiara il tuo sguardo
- al tuo ricordo
- anch'esso un po' stanco.
- Innocenze
- A volte mi specchio nei tuoi occhi
- bimba mia
- e vedo riflessa una vecchia innocenza
- che si perde pian piano
- un pezzo ogni dì
- e vedo le rughe
- di questa innocenza
- che ormai non conosco, che non riconosco
- che molto rimpiango
- che è poi la mia.
- A volte guardo nei tuoi occhi
- bimba mia
- e vedo una fresca nuova innocenza,
- che non si chiede perché
- che vive così perché è
- che sorride alla vita con pelle di pesca
- che io più non conosco, ma che riconosco
- perché un tempo era come la mia,
- che ormai per me più non è
- ma che è,
- tutta,
- solo per te.
- Il comico
- «Bravo!» «Bravo!»
- E tu
- funambolo
- di te stesso
- in bilico
- ogni sera
- su un filo
- di assi, chiodi
- e velluto
- ti inchini
- a quei volti
- sempre diversi
- pure
- sempre uguali
- che ti hanno
- appena rubato
- un pezzo d'anima.
- Li guardi
- ma non li vedi
- mentre fra lazzi
- e risa
- rivesti sapientemente
- pezzi di vita
- amari e straccioni
- di abiti burleschi
- colorati e leggeri.
- Poi si chiude il sipario
- e se ne vanno
- portandosi appresso
- ancora per poco
- la maschera gaia
- della finzione
- che così bene
- hai plasmato
- sui loro visi
- tuttavia
- ancora un po' stanchi.
- E anche tu
- maschera tra le maschere
- tu pure
- licenzi la tua
- che al mondo
- pare invece
- perenne.
- E solo,
- in un bar
- ti sorseggi una birra
- tradendo la notte
- coi tuoi begli occhi
- tristi
- come il buio desolato
- di un teatro ormai vuoto.
- Estate
- Le canne al vento
- refrigerio all'occhio
- nella calura d'agosto.
- Macchia d'alberi
- e ceppi logori qua e là,
- un vecchio aratro
- che sa d'antiche fatiche,
- un pozzo in pietra
- che non serve più a niente.
- Un gatto
- un po' grigio
- un po' nero
- dall'aria malconcia
- scappa lontano,
- chissà
- forse a caccia di topi.
- Il sole
- dall'alto
- gode
- beato
- questo scorcio di mondo
- e inonda
- generoso
- di aurei effluvii.
- E un contadino
- curvo
- procede
- sotto il peso degli anni,
- ignaro
- di quanto
- di bello
- ha intorno,
- o forse
- indifferente
- o forse
- troppo stanco
- per riuscire a capire.
- Cime di monti
- Cime di monti
- severe
- nel turchino
- senza dimensione
- che li avvolge
- Dio pare lì
- a portata di mano
- mai così umano
- mai così divino
- mai così vicino.
- Le punte canute
- superbi altari,
- il vento
- solenne melodia,
- i bagliori di neve
- infinite fiamme votive,
- gli umori di resina
- incenso prezioso,
- tutto
- rende questo tempio
- così profondamente sacro
- così apparentemente profano.
- Romanticismo
- Passeggiamo
- muti
- nella notte.
- L'odore
- dei campi,
- dell'erba
- tagliata di fresco,
- solletica
- le nari.
- Un profumo
- che
- per me
- sa d'infanzia.
- L'umido
- scende,
- ci monda
- dei peccati del giorno
- per renderci
- più puri
- domani.
- La luna
- pallida
- rischiara la via
- guidando
- il nostro incedere
- incerto.
- La tua mano,
- stretta
- alla mia.
- D'un tratto
- t'arresti
- mi guardi
- con le tue labbra
- sfiorando
- dischiudi le mie
- e
- in un unico abbraccio
- ci fondiamo
- col resto del mondo.
La prefazione del libro Cocktail di versi
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